Consulente aste immobiliari: cosa fa, codice Ateco, Partita Iva

Il consulente d’aste immobiliari si occupa di curare gli interessi dei clienti. Leggi quali sono i requisiti indispensabili e quanto guadagna.

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  • Il consulente d’aste immobiliari è una figura professionale che si occupa di assistere il cliente nella vendita di immobili, e ha l’obiettivo di perseguire l’interesse esclusivo del cliente.
  • Per svolgere l’attività è necessario aprire la Partita Iva indicando il codice Ateco 68.31.00: “Attività di mediazione immobiliare”.
  • Lo stipendio medio mensile di un consulente d’aste immobiliari è di circa 2.800 euro.

Le aste immobiliari possono essere complicate da gestire per chi non è del mestiere, per questo spesso si sceglie di affidarsi alle competenze del consulente di aste immobiliari. Questa figura professionale si occupa, infatti, di assistere il cliente nella vendita e ha come obiettivo quello di perseguire l’interesse esclusivo del cliente.

Svolgere questo tipo di attività richiede conoscenze approfondite del settore immobiliare. Inoltre, è anche necessario soddisfare alcuni requisiti, tra cui l’apertura della Partita Iva.

In questa guida vedremo cosa fa il consulente di aste immobiliari, di cosa si occupa, i requisiti che deve rispettare, come diventare consulente e tutti i dettagli sulla Partita Iva.

Cosa fa il consulente di aste immobiliari

L’asta immobiliare, anche detta asta giudiziaria, è un’attività processuale in cui, dopo un’esecuzione immobiliare o un fallimento, il giudice dispone la vendita forzata di beni immobili di proprietà dell’esecutato o del fallito.

Grazie alle aste immobiliari, è possibile ottenere importanti risparmi per l’acquisto di immobili, per tale motivo sempre più persone scelgono questa soluzione per acquistare, risparmiando anche fino al 60% sulla vendita. Tuttavia, non è sempre facile gestire le aste immobiliari, ed è per questo che ci si affida a figure professionali dedicate.

Il consulente di aste immobiliari è quella figura professionale che si occupa di assistere i clienti in tutte le fasi della vendita, e fornisce supporto anche per quanto riguarda gli adempimenti burocratici successivi all’aggiudicazione.

A differenza degli agenti immobiliari, il consulente di aste immobiliari si occupa esclusivamente di perseguire l’interesse del cliente, piuttosto che di favorire l’incontro tra domanda e offerta.

Quindi, non si occupa dell’intermediazione, ma di fornire una consulenza. Più nel dettaglio, rientrano tra i suoi compiti:

  • la ricerca degli immobili che rispondano alle esigenze del cliente;
  • effettuare l’analisi della convenienza dell’investimento;
  • fornire assistenza nella partecipazione all’asta: in alcuni casi partecipa all’asta per conto del cliente, insieme ad un avvocato;
  • gestire gli adempimenti post-aggiudicazione.

Inoltre, il consulente d’aste immobiliari può offrire una consulenza anche per stipulare un mutuo per l’acquisto della casa, accertando la presenza di tutti i requisiti.

Il consulente stesso si occupa dei necessari sopralluoghi e, una volta aggiudicata l’asta per conto del cliente, si occupa anche della parte burocratica, e quindi:

  • dell’istanza per chiedere la liberazione dell’immobile entro 120 giorni;
  • del saldo spese della procedura;
  • del saldo del prezzo d’acquisto;
  • della sottoscrizione dell’acquisto in Tribunale.

Come diventare consulente di aste immobiliari

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Per diventare consulente d’aste immobiliari non sono previsti particolari requisiti formativi, in quanto non esiste un percorso di studi specifico per questo mestiere.

Infatti, non è neanche richiesta l’iscrizione ad un albo professionale, o il superamento di un esame di abilitazione. È, però, importante essere in possesso delle necessarie competenze professionali, che si possono acquisire con la pratica, l’esperienza e la formazione.

Infatti, pur non essendo necessaria una laurea in Giurisprudenza per svolgere questa professione, è fondamentale avere una conoscenza approfondita del funzionamento delle aste giudiziarie. Vi sono, infatti, numerosi corsi di formazione per diventare consulente d’aste immobiliari, con tanto di certificazioni e attestati finali.

È, poi, fondamentale, rimanere costantemente aggiornati sulle ultime novità in materia di aste immobiliari. Tuttavia, vi sono alcuni requisiti fondamentali necessari per poter intraprendere questo tipo di carriera. Prima di tutto occorre decidere se aprire un’agenzia in proprio o ricorrere alla formula del franchising.

Per poter aprire un’agenzia occorre:

  • aprire la Partita Iva;
  • aprire una posizione all’INPS e all’INAIL;
  • iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza;
  • dichiarare l’inizio dell’attività al Comune (SCIA) almeno 30 giorni prima dell’apertura dell’agenzia;
  • ottenere i permessi per affiggere l’insegna.

Inoltre, in base alla Regione di appartenenza, potrebbero esserci altri requisiti e adempimenti richiesti per l’avvio dell’attività. Per questo è importante affidarsi ad un commercialista per svolgere questa fase delicata.

Pur essendo un mestiere che si avvicina a quello dell’agente immobiliare, per diventare consulente d’aste immobiliari non è richiesto il patentino da agente immobiliare.

Quanto costa aprire un’agenzia di consulenza di aste immobiliari

Per aprire un’agenzia di consulenza è indispensabile affrontare un investimento iniziale, volto non solo a coprire le spese burocratiche, ma anche quelle materiali per affittare i locali da destinare all’attività e altri costi necessari per lo svolgimento della professione.

Il costo medio per avviare un’attività di consulenza è di 20.000 euro, spesa che si riduce in caso di agenzia in franchising, che presenta costi che partono da 5.000 euro.

Consulente di aste immobiliari: la Partita Iva

Come abbiamo visto in precedenza, uno dei requisiti indispensabili per poter diventare consulente d’aste immobiliari è quello di aprire la Partita Iva.

La procedura molto semplice, ma è consigliabile affidarsi ad un commercialista in modo da non commettere errori in questa fase delicata.

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Per aprire la Partita Iva è necessario individuare il codice Ateco che corrisponde all’attività del consulente e stabilire il regime contabile da adottare. Come anticipato, è anche necessario aprire una posizione presso l’INPS per il versamento dei contributi previdenziali.

L’apertura della Partita Iva si effettua compilando il modello AA9/12 per persone fisiche, da inviare all’Agenzia delle Entrate con uno dei seguenti canali:

  • online dal sito dell’Agenzia delle Entrate;
  • presso la sede dell’Agenzia delle Entrate di riferimento;
  • tramite raccomandata A/R.

Terminata la procedura, il consulente ottiene un codice a 11 cifre, che corrisponde in modo univoco all’attività. Il codice della Partita Iva è necessario per versare i contributi e le imposte e bisogna inserirlo in tutte le fatture.

1. Codice Ateco

Il codice Ateco è un codice numerico che permette di identificare in modo univoco l’attività economica svolta dal professionista. Serve, inoltre, a stabilire il coefficiente di redditività. Questo è un elemento necessario per i professionisti che adottano il regime forfettario perché consente di calcolare la base imponibile su cui applicare le imposte e i contributi previdenziali.

Il codice Ateco dei consulenti d’aste immobiliari è 68.31.00: “Attività di mediazione immobiliare“. Vi rientrano anche le seguenti attività:

  • intermediazione nell’acquisto, nella vendita e nell’affitto di immobili per conto terzi;
  • servizi di consulenza e di stima nell’acquisto, nella vendita e nell’affitto di immobili per conto terzi;
  • agenti immobiliari che operano per conto terzi.

Il coefficiente di redditività di questo codice Ateco è dell’86%.

2. Regime contabile

Il regime contabile è l’insieme degli obblighi fiscali e burocratici previsti nello svolgimento dell’attività. Quello più economico e conveniente è il regime forfettario, ma vi sono alcuni limiti. Infatti, possono aderire a questo regime solamente ditte individuali e liberi professionisti con ricavi fino a 85.000 euro annui.

Tra i vantaggi di questo regime c’è quello dell’esonero dalla tenuta delle scritture contabili, fatta eccezione per le fatture in entrata e in uscita, numerate in ordine progressivo.

Il regime forfettario prevede l’imposta sostitutiva, anche detta flat tax, pari al 15% della base imponibile. Quest’ultima è calcolata in base al coefficiente di redditività sul totale dei ricavi. Inoltre, per le startup la flat tax è ridotta al 5% per i primi 5 anni. In più, il regime forfettario non prevede l’applicazione dell’Iva in fattura.

Il regime ordinario, invece, al posto dell’imposta sostitutiva prevede il pagamento dell’IRPEF e delle addizionali. Tuttavia, offre la possibilità di portare in detrazione le spese.

3. Regime previdenziale

I consulenti d’aste immobiliari sono liberi professionisti senza cassa, di conseguenza devono aprire una posizione presso la Gestione Separata INPS.

Annualmente, quindi, dovranno versare alla cassa previdenziale i contributi pari al 33% del reddito imponibile.

Lo stipendio del consulente di aste immobiliari

In genere, lo stipendio dei consulenti d’aste immobiliari può variare molto, soprattutto in base ai servizi offerti e alle caratteristiche degli immobili trattati.

I consulenti d’aste immobiliari spesso richiedono una quota d’ingresso sui 150 euro, ma che arriva anche a superare i 500 euro. La quota d’ingresso è quella necessaria per iniziare la ricerca dell’immobile.

Poi, in caso di aggiudicazione dell’immobile, il consulente prevede un compenso aggiuntivo che può essere:

  • in misura fissa;
  • in percentuale sul prezzo dell’immobile aggiudicato.

Di conseguenza, i compensi possono anche arrivare a superare i 10.000 euro per ogni asta aggiudicata. Lo stipendio medio in Italia va da un minimo di 6.000 euro, ma può anche arrivare a superare i 50.000 euro annui. Molto dipende da diversi fattori, tra cui gli anni di esperienza, il numero di clienti, le tipologie di immobili trattate.

Consulente aste immobiliari – Domande frequenti

Quanto guadagna un consulente di aste immobiliari?

Il consulente d’aste immobiliari può guadagnare dai 6.000 ad oltre 50.000 euro annui, e per ogni asta aggiudicata si possono guadagnare anche più di 10.000 euro. Molto dipende dagli anni di esperienza e dal tipo di immobili trattati.

Cosa fa un consulente di aste immobiliari?

Il consulente d’aste immobiliari si occupa di curare esclusivamente i bisogni del cliente nell’aggiudicarsi una vendita di un’immobile all’asta. Si occupa, inoltre, della gestione degli aspetti burocratici della vendita.

Come diventare consulente d’aste immobiliari?

Per diventare consulente d’aste immobiliari non è previsto un percorso formativo obbligatorio. È, però, necessario aprire la Partita Iva. Leggi la guida con tutti i requisiti.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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