Come diventare una guida turistica freelance in Italia: partita IVA, codice Ateco e abilitazione

Serve la partita IVA per diventare una guida turistica? Tutto sui requisiti, la normativa e la formazione da seguire per svolgere questa professione in Italia.

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  • Per diventare una guida turistica è necessario superare un esame di abilitazione e ottenere il patentino, oltre ad aver conseguito un titolo di studio adeguato come una laurea in ambito storico o artistico.
  • Gli accompagnatori turistici autonomi che svolgono l’attività in modo continuativo e professionale devono aprire la partita IVA e regolarizzare le posizioni fiscali e contributive.
  • Una guida turistica in Italia guadagna mediamente 1.400 euro al mese, con alcune variazioni in base all’esperienza del professionista, all’inquadramento e alla tipologia di viaggio.

La professione della guida turistica è estremamente affascinante e stimolante per moltissimi giovani, in particolare per coloro che amano viaggiare e raccontare l’arte, la cultura e la storia dei territori, delle città e delle popolazioni.

In seguito alla riforma della professione approvata a fine 2023, sono state modificate le regole di accesso al ruolo ed è stata introdotta l’abilitazione obbligatoria per l’iscrizione negli elenchi del ministero del turismo. Per diventare una guida turistica, quindi, oltre a conoscere le lingue straniere e possedere una laurea in materie specifiche, è necessario superare le prove d’esame a livello nazionale.

Ecco come diventare una guida turistica freelance nel 2025, quali sono i requisiti, quando e come si svolge l’esame di abilitazione e quanto guadagna un professionista.

Come diventare una guida turistica in Italia

Per diventare una guida turistica in Italia occorre soddisfare alcuni requisiti formativi e professionali, oltre a conoscere diverse lingue straniere con livelli avanzati (C1).

Secondo l’articolo 2 della n. 190/20231, l’accompagnatore turistico si occupa dell’illustrazione e presentazione del patrimonio artistico, culturale, architettonico o archeologico di una città, un territorio, una comunità attraverso visite guidate individuali o di gruppo.

Per svolgere questa professione è richiesta la maggiore età e il possesso di una laurea di primo livello in ambito artistico, storico o linguistico. Secondo la normativa attuale, inoltre, è necessario ottenere l’abilitazione alla professione (il cosiddetto patentino da guida turistica) tramite un esame che viene bandito dal ministero del Turismo con cadenza annuale.

La professione di guida turistica necessita l’apertura della partita IVA? Il regime autonomo occasionale si applica solo se l’attività è esercitata in maniera non continuativa e non abituale. Per esempio un lavoratore che svolge questa professione nel tempo libero e in maniera saltuaria non è tenuto ad aprire una posizione fiscale. Anche chi lavora come dipendente di un’agenzia è esonerato da questo obbligo.

Dal momento in cui l’attività di guida turistica diventa prevalente, professionale e continuativa è necessario aprire la partita IVA e le rispettive posizioni previdenziali o assicurative.

Guida turistica con partita IVA: come aprirla e costi

Per aprire la partita IVA come guida turistica e svolgere la professione da freelance è necessario compilare il modello AA9/12 in tutte le sue parti, specificando il codice Ateco che identifica l’attività svolta. Il modello va poi inviato all’Agenzia delle Entrate tramite uno dei seguenti canali:

  • sito web a cui si accede con SPID, CIE o CNS;
  • raccomandata andata/ritorno;
  • di persona presso uno degli uffici territoriali dell’agenzia.

Il costo della pratica varia in relazione alla persona che la sottoscrive: se il lavoratore desidera affidarsi a un intermediario, il prezzo può variare in base al servizio svolto. In alternativa, se si procede in autonomia la pratica è gratuita.

Codice Ateco guida turistica

Il codice ateco che identificava l’attività di guida turistica fino al 2024 era 79.90.20, ovvero “attività delle guide e degli accompagnatori turistici”. Il coefficiente di redditività è pari al 67%.

Questo vuol dire che se ad esempio nel corso dell’anno avevi incassato 30.000 euro e dovevi calcolare le tasse da versare allo Stato, ti serviva conoscere la base imponibile. Bastava considerare il 67% del fatturato complessivo, ovvero nel nostro esempio 20.100 euro. A questo punto si potevano calcolare le tasse da pagare in base al regime fiscale di appartenenza.

Con la legge n. 190/2023 è stato attribuito uno specifico codice Ateco per distinguere le guide turistiche dagli accompagnatori o dalle altre professioni connesse al turismo. I nuovi codici ateco entreranno in vigore dal 1° aprile 20252.

ProfessioneCodice Ateco
Servizi di guida turistica 79.90.01
Servizi di accompagnamento in ambiente naturale79.90.02
Altri servizi di accompagnamento turistico79.90.03

Regime fiscale e tasse

Il regime fiscale di una guida turistica, di un accompagnatore turistico o un interprete è particolarmente favorevole, in quanto i redditi conseguiti da questi lavoratori sono soggetti all’IRPEF ma non all’IRAP quando l’attività è personale e manca il requisito dell’autonoma organizzazione. Inoltre, per queste professioni è prevista l’esenzione IVA.

I titolari i partita IVA possono quindi scegliere uno tra i due regimi fiscali disponibili:

  • regime ordinario, grazie al quale è possibile conseguire redditi oltre 85.000 euro e pagare le imposte secondo le aliquote IRPEF;
  • regime forfettario, per coloro che conseguono redditi fino a 85.000 euro, con la possibilità di godere dell’imposta sostitutiva unica al 5% per i primi cinque anni di attività (al 15% dal sesto anno).

Patentino guida turistica: come averlo e costo

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Con l’approvazione della riforma della professione della guida turistica sono state modificate anche le norme riguardanti il patentino. Infatti, in precedenza l’esame di abilitazione si svolgeva in ambito provinciale o regionale, con maggior rischio di abusivismo. Ad oggi, invece, lo svolgimento della prova avviene su base nazionale tramite la pubblicazione di un bando del ministero del turismo con cadenza annuale anziché biennale.

Per ottenere il patentino da guida turistica è necessario avere delle conoscenze multidisciplinari, una buona conoscenza artistica e storica e una profonda competenza nelle lingue straniere, oltre che della legislazione relativa alla professione svolta.

L’esame comprende una prova scritta, una prova orale e un test tecnico-pratico, superati i quali i candidati verranno iscritti nell’Elenco Nazionale delle Guide Turistiche3 (ENGT) istituito presso il ministero del turismo. Secondo quanto riportato nel bando, il costo dell’iscrizione all’esame di abilitazione è di 10 euro.

Quanto guadagna una guida turistica: stipendio 2025

Per scoprire quanto guadagna una guida turistica in Italia dobbiamo considerare la sua posizione contrattuale (se dipendente, autonomo o freelance) e gli anni di esperienza nel ruolo.

Un lavoratore dipendente presso un’agenzia di viaggi o un tour operator, secondo quanto previsto dalle tabelle allegate al CCNL turismo4, può guadagnare dai 1.300 euro ai 2.300 euro al mese in base al livello di inquadramento e all’esperienza maturata nel tempo.

Un libero professionista, invece, organizza in autonomia il proprio tempo, le visite e i clienti: il suo stipendio, quindi, non è fisso ogni mese ma varia in relazione a diversi fattori. L’impegno nell’attività può essere part-time, a chiamata o a progetto.

Secondo i dati raccolti da alcuni siti di ricerca del lavoro online, una guida turistica autonoma senza esperienza può guadagnare dagli 80 ai 90 euro al giorno, mentre con un’esperienza di oltre 10 anni nel ruolo si possono ottenere dai 130 ai 300 euro al giorno.

Come diventare una guida turistica – Domande frequenti

Cosa serve per diventare una guida turistica?

Per diventare una guida turistica in Italia è necessario essere maggiorenni, aver conseguito una laurea, conoscere alcune lingue straniere e sostenere un esame di abilitazione per ottenere il patentino. L’esame viene bandito dal ministero del turismo con cadenza annuale.

Come diventare guida turistica senza patentino?

Per poter svolgere questa professione legalmente e in modo continuativo è necessario disporre del patentino apposito. In alternativa si può operare senza solamente se il lavoro è di tipo occasionale.

Come iscriversi all’albo delle guide turistiche?

Una volta ottenuto il patentino è possibile effettuare l’iscrizione all’albo delle guide turistiche: la procedura richiede l’accesso tramite SPID o CIE. Si dovranno poi fornire l’anno della prima abilitazione e caricare una foto del tesserino (fronte/retro) o un documento equivalente di abilitazione.

  1. Legge 13 dicembre 2023, n. 190, Gazzetta Ufficiale, gazzettaufficiale.it  ↩︎
  2. La struttura (codici e titoli) della classificazione delle attività economiche ATECO 2025, Istat, istat.it ↩︎
  3. Elenco Nazionale delle Guide Turistiche, guide-turistiche.ministeroturismo.gov.it ↩︎
  4. CCNL – Turismo, Pubblici esercizi, Ristorazione collettiva e commerciale, Alberghi, Conflavoro, conflavoro.it ↩︎
Autore
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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