- In Italia l’età anagrafica fissata per la pensione è 67 anni, tuttavia è possibile andare prima, se disponi dei requisiti per accedere alla pensione anticipata, all’Ape sociale oppure a Quota 102.
- Nel caso in cui non disponi dei contributi necessari alla pensione, è possibile raggiungere quelli mancanti con una richiesta all’INPS.
- Sono previsti anche dei trattamenti pensionistici per chi non ha mai pagato contributi, o ha raggiunto 10 anni di versamenti previdenziali.
Generalmente in Italia l’accesso alla pensione è all’età di 67 anni, secondo la legge. Tuttavia, è possibile andare in pensione prima? Qual è il numero di contributi da raggiungere? Sono domande che forse ti sei posto in quanto lavoratore autonomo, dipendete o disoccupato.
Sono diversi i fattori che vanno a incidere sul calcolo della pensione, oltre alla possibilità di ottenerla in anticipo, con il verificarsi di determinate circostanze, come: invalidità, presenza di un soggetto disabile in famiglia e raggiungimento di una determinata età.
L’insieme di questi fattori genera spesso un po’ di confusione sul calcolo dei contributi e su come fare a smettere di lavorare prima. Inoltre, in Italia esistono diverse misure di pensionamento, che è consigliato conoscere per scegliere la più vantaggiosa.
Indice
- Come andare in pensione prima
- Come andare in pensione prima dei 67 anni
- Come andare in pensione prima pagando i contributi
- Andare in pensione senza contributi
- Partita Iva: andare in pensione con 10 anni di contributi o meno
- Partita Iva: come andare in pensione con 15 anni di contributi
- Il contratto di espansione
Come andare in pensione prima
Se sei un lavoratore autonomo o un dipendente pubblico e privato, in base alla tipologia di reddito e al regime fiscale adottato, ogni anno devi versare i contributi IVS. Questo termine identifica i contributi di anzianità, vecchiaia e superstiti, che andranno, anno dopo anno, a formare la tua futura pensione.
Ci sono in Italia diverse misure di pensionamento. Per fare un esempio, un copywriter iscritto alla Gestione Sperata INPS e con regime forfettario dovrà versare un importo diverso rispetto a un professionista aderente alla cassa geometri. Quindi, il sistema previdenziale italiano, per permetterti l’accesso alla pensione di anzianità, richiede due requisiti:
- età: 67 anni;
- contributi versati: 20 anni.
Sono però previste delle deroghe, con la possibilità di andare in pensione prima, nel momento in cui si verificano particolari condizioni. Vediamo prima di tutto in questa tabella quali sono le tipologie di pensione esistenti in Italia, con l’ente previdenziale INPS.
Tipologia di pensione | Età uomini | Contributi versati uomini | Età donne | Contributi versati donne |
Pensione di vecchiaia | 67 anni | 20 anni | 66 anni | 20 anni |
Pensione anticipata | 42 anni e 10 mesi | 41 anni e 10 mesi | ||
Quota 102 | 64 anni | 38 anni | 64 anni | 38 anni |
Ape sociale | 63 anni | 30 anni | 63 anni | 30 anni |
Opzione donna | 58 anni dipendenti pubbliche, 59 autonome | 35 anni | ||
Assegno sociale | 67 anni | 67 anni | ||
Pensione casalinghe | 57 anni; 65 anni se non si è raggiunto il versamento contributivo minimo | 5 anni | ||
Pensione di invalidità 80% | 61 anni dipendenti pubblici, 66 anni lavoratori autonomi | 15 anni | 56 anni dipendenti pubbliche, 61 anni lavoratrici autonome | 15 anni |
Pensione casse professionali | Dai 62 ai 70 anni in base alla cassa professionale | 5 anni | Dai 62 ai 70 anni in base alla cassa professionale | 5 anni |
Come andare in pensione prima dei 67 anni
La prima domanda a cui rispondiamo è se puoi andare in pensione prima del raggiungimento dell’età anagrafica e contributiva prevista per legge. Ti rispondiamo subito di sì. Infatti, oggi puoi avere diverse alternative se disponi di un certo numero di contributi versati. Ecco quali sono le principali opzioni previste:
- pensione anticipata;
- Quota 102;
- Ape sociale;
- Opzione donna.
Se hai deciso di andare in pensione prima, le nostre indicazioni sono delle analisi utili per comprendere le opportunità, ma non costituiscono consigli economici e finanziari. Inoltre, devi considerare il calcolo economico, ovvero l’importo pensionistico che andrai a ricevere.
Infatti, in alcuni casi, anticipando i contributi, otterrai una riduzione dell’assegno pensionistico. Per questo, prima di effettuare qualunque richiesta all’INPS ti consigliamo di rivolgerti a un consulente specializzato o a uno studio di commercialisti.
Pensione anticipata
Non hai raggiunto l’età necessaria per la pensione di vecchiaia? Potrai comunque smettere di lavorare, utilizzando la pensione anticipata. In quanto lavoratore appartenente al sistema contributivo puro o a quello misto, potrai ottenerla se entro il 2022 hai raggiunto i seguenti requisiti:
- per gli uomini: 42 anni e 10 mesi di contributi;
- per le donne: 41 anni e 10 mesi di contributi.
La pensione anticipata è prevista per tutti coloro che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, e alle Gestioni Speciali per i lavoratori autonomi. Si può accedere a questa misura anche con l’iscrizione della propria attività autonoma con Partita Iva alla Gestione Separata INPS.
Pensione in anticipo con Quota 102
Entro il 31 dicembre di quest’anno avrai la possibilità di aderire all’iniziativa Quota 102 che ha sostituito quella precedente di Quota 100. Puoi ottenerla se disponi dei seguenti requisiti:
- 64 anni di età;
- 38 anni di contributi versati.
Il termine Quota 102 deriva proprio dalla somma di questi due parametri. È considerata comunque una sorta di pensione anticipata e come tale, andrai a versare una quantità di contributi ridotti rispetto a quelli di una pensione di vecchiaia. Ciò comporta un assegno pensionistico mensile più basso.
Ape sociale
Altra opportunità è quella di accedere all’Ape Sociale. È una tipologia di trattamento pensionistico finalizzato a particolari categorie di soggetti che non hanno l’età minima pensionabile, ma dispongono del numero di almeno 30 anni di contributi.
Infatti, potrai andare in pensione se hai 63 anni e 30 di contributi versati. Otterrai un assegno che non potrà superare l’importo dei 1.500€ fino all’età dei 67 anni previsti per la normale pensione di vecchiaia. Questa tipologia di trattamento potrà essere richiesta se appartieni a una di questa categorie di lavoratori:
- disoccupato per giusta causa, con lettera di dimissioni consensuale o per licenziamento collettivo, con un contratto di durata di almeno 18 mesi nei tre anni precedenti;
- disponi di un’invalidità pari al 74%;
- assiti un familiare portare di handicap convivente da almeno 6 mesi;
- hai svolto negli ultimi 7 anni un lavoro identificato come usurante.
Andare in pensione prima con la legge 104
Se sei un lavoratore o lavoratrice che assiste un disabile o un invalido all’interno del nucleo familiare, in questa circostanza, in base alla Legge 104, è possibile richiedere la pensione anticipata Ape Sociale. Dovrai rientrare nei seguenti requisiti:
- età: 63 anni;
- contributi versati: 30 anni;
- assistenza al disabile: dovranno essere presenti, nel nucleo familiare, uno o più soggetti invalidi o disabili, con la residenza da almeno 6 mesi prima della richiesta.
Opzione donna
Per le donne è prevista la possibilità di andare in pensione prima, grazie al trattamento Opzione Donna, disponibile sia per le lavoratrici dipendenti che per quelle autonome. Per ciò che riguarda il requisito di età si stabilisce la soglia di:
- 58 anni per le dipendenti pubbliche;
- 59 anni per le lavoratrici private.
Invece, la soglia contributiva è quella di un minimo di 35 anni. Per accedervi è necessaria la conclusione del lavoro dipendente, mentre non è necessario per le autonome con Partita Iva smettere di lavorare.
Come andare in pensione prima pagando i contributi
Il traguardo dei 20 anni di contributi è un elemento indispensabile per ottenere la pensione di vecchiaia. Cosa succede se hai raggiunto l’età, ma non disponi dei contributi richiesti? Hai comunque la possibilità di ottenere una pensione effettuando il versamento di quanto manca. Anche in questo caso sono previsti una serie di requisiti:
- richiesta di autorizzazione all’INPS;
- versamento minimo contributivo;
- contribuzione avvenuta in una arco temporale specifico.
Per pagare in autonomia i contributi, dovrai effettuare la richiesta accedendo al sito dell’INPS con lo SPID o con il tuo codice PIN ed entrando nella sezione “Versamenti Volontari“. Inoltre, dovrai aver versato un importo di contributi giornaliero, settimanale o mensile minimo, in rapporto alla tipologia di attività, come indicato nella tabella seguente.
Contributi | Tipologia di lavoratore |
310 giornalieri | Lavoratrici agricole |
465 giornalieri | Lavoratori agricoli |
260 settimanali | Dipendenti pubblici o privati e domestici |
60 mensili (5 anni) | Lavoratori autonomi |
Infine, viene richiesto che i versamenti avvengano almeno per 3 anni consecutivi nei 5 precedenti la richiesta del pagamento.
Andare in pensione senza contributi
Vi sono delle situazioni in cui puoi avere accumulato un numero limitato di contributi, oppure non hai mai compiuto un versamento previdenziale, come nel caso del lavoro occasionale. Avrai comunque la possibilità di ricevere una pensione. Infatti, il sistema italiano prevede due strumenti:
- assegno sociale;
- pensione casalinga.
Dal 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale creata con la legge 153/1969. È una forma di sostegno economico, come quella della pensione di cittadinanza, attribuita a chi non dispone dei requisiti necessari per ottenere quella di vecchiaia.
Per riceverla devi avere un’età pari a 67 anni o più, e disporre di un reddito annuo che non superi i 6.085,43€ se sei single, oppure nel caso di un nucleo familiare di due persone, l’equivalente di 12.170,86€. L’importo previsto è di 468€ suddiviso in 13 mensilità.
Con la medesima età è possibile richiedere la pensione casalinghe, rivolta sia agli uomini, sia alle donne. In questo caso dovrai iscriverti al Fondo Casalinghe e versare in maniera facoltativa un contributo mensile pari a 26€ o annuale di 310€. Potrai ottenere questa pensione una volta raggiunta l’età di:
- 57 anni, nel caso in cui hai versato almeno 5 anni di contributi;
- 65 anni, nel momento in cui il tetto di versamenti non è stato raggiunto.
Partita Iva: andare in pensione con 10 anni di contributi o meno
In deroga ai requisiti per la pensione di vecchia e quella anticipata, si prevedono anche i casi in cui potrai ottenere un assegno pensionistico con un versamento di contributi di 10 anni o anche meno, anche con Partita Iva. Ciò è possibile nelle seguenti situazioni:
- soggetti invalidi;
- professionisti iscritti alle casse professionali.
Come soggetto con un’invalidità pari all’80% hai la possibilità di richiedere una pensione di invalidità se hai raggiunto i 61 in quanto lavoratrice autonoma, oppure hai 66 anni se sei un professionista. In ambedue i casi ti verrà richiesto il versamento di un minimo di 15 anni di contributi.
Questi potranno scendere a 10 anni nel caso in cui è sopraggiunta un’invalidità al 100% come nel caso della cecità. In questa circostanza sarà sufficiente aver versato solo 10 anni di contributi dal momento in cui si è verificato l’evento e avere 56 anni per le professioniste e 61 anni per i lavoratori uomini autonomi.
Inoltre, nel caso in cui hai iniziato a versare i contributi dal 1996, potrai rientrare in quei lavoratori che otterranno l’assegno di invalidità con solo 5 anni di contributi versati se raggiunti i 71 anni. È prevista anche una pensione INPS con un un’anzianità contributiva pari a 10 anni o anche inferiore se sei regolarmente iscritto alle seguenti casse professionali con la tua Partita Iva:
- dottori commercialisti: la CNPADC prevede il versamento di almeno 5 anni di contributi e il raggiungimento di 62 anni di età;
- cassa forense: in questo caso è richiesta l’anzianità di 70 anni e 5 anni di contribuzione. Inoltre, se si raggiungono i 34 anni contributivi sarà possibile avere la pensione anticipata;
- cassa psicologici: potrai andare in pensione prima sia se disponi di Partita IVA come psicologo, sia come lavoratore dipendente, con 5 anni di versamenti e 65 anni di età.
Partita Iva: come andare in pensione con 15 anni di contributi
Hai a tuo carico contributi pensionistici pari a 13 o a 15 anni e hai una Partita Iva? In questa circostanza hai due opportunità:
- versare i contributi volontariamente;
- attendere il raggiungimento dei 20 anni per la pensione di vecchiaia.
La prima opzione potrebbe essere vantaggiosa se disponi di un’età intorno ai 60 anni e quindi per le donne mancherebbero solo 6 anni alla pensione, e 7 per gli uomini. Un’ipotesi da considerare soprattutto se hai deciso di iniziare una nuova attività aprendo una Partita IVA.
Viceversa, se la tua età anagrafica è più bassa, potrebbe essere più conveniente continuare a versare regolarmente le quote previdenziali fino al raggiungimento del tetto dei 20 anni. Ciò vale anche se sei un lavoratore dipendente e la tua intenzione è quella di ampliare il tuo stipendio integrandolo con un’attività professionale autonoma.
Il contratto di espansione
Per chiudere le diverse opzioni previste per andare in pensione prima, puoi considerare anche il contratto di espansione. Questo strumento è stato riproposto dalla Legge di Bilancio 2022 al fine di permettere uno scivolo pensionistico e un cambio generazionale delle aziende, senza produrre delle disuguaglianze sociali, che potrebbero essere causate dal licenziamento di soggetti in età prossima alla pensione.
Infatti, sarà possibile andare in pensione per quei lavoratori che si trovano a un massimo di 5 anni dalla pensione di vecchiaia o da quella anticipata. Quindi potrai richiedere questa forma di trattamento al tuo datore di lavoro, in accordo con i sindacati se hai:
- 62 anni per gli uomini, invece dei 67;
- 61 anni per le donne contro i 66;
Nel caso della pensione anticipata è prevista l’anticipazione a:
- 37 anni di versamenti previdenziali per gli uomini, invece di 42 e 10 mesi;
- 36 anni di contributi, rispetto ai 41 anni e 10 mesi.
Come andare in pensione prima – Domande frequenti
Sì, hai la possibilità di andare in pensione prima se rientri in uno dei casi previsti dal legislatore e indicati nel nostro articolo.
Per ottenere una pensione minima sono necessari almeno il versamento di 3 anni di contributi avvenuti nei 5 precedenti la richiesta.
Sì, potrai ottenere la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi e l’età di 67 anni per gli uomini e 66 per le donne.
salve, per liberi professionisti con pensione cassa enpacl, possono richiedere pensione di inalidità inps, senza aver mai versato contributi inps.
Buongiorno,
in linea di principio è possibile avere una prestazione di assistenza dall’inps senza aver versato i contributi. Nel caso specifico, tuttavia, sarebbe opportuno esplorare la possibilità di avere delle indennità specifiche dalla cassa di previdenza alla quale si è stati iscritti. La prestazione assistenziale dell’inps andrebbe richiesta previa valutazione della situazione complessiva del richiedente da un punto di vista delle prestazioni ricevute e del reddito.
Grazie per averci scritto
C’è la possibilità di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 33 anni di contributi dei quali 4 da autonoma e i restanti da. Dipende???
Buonasera,
non è possibile, avendo versato i contributi previdenziali alla gestione autonomi. Le consigliamo di rivolgersi ad un ente di patronato che la assisterà gratuitamente per la estrazione di una situazione previdenziale.
Grazie per averci scritto.
Team partitaiva.it