Come affittare un locale commerciale: contratto, durata e costi

Affittare un locale ad uso commerciale è un buon investimento, ma come procedere? La guida ai requisiti, gli elementi obbligatori e la durata del contratto.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Come affittare locale commerciale
  • Per affittare un locale commerciale è necessario specificare nel contratto che l’immobile non verrà destinato ad uso abitativo.
  • La durata del contratto deve essere di almeno sei o nove anni, ad eccezione del contratto transitorio.
  • Per registrare un contratto le due parti dividono la spesa dell’imposta di registro pari all’1% del canone annuo.

Quando si pubblicano annunci di affitti, viene specificato se il locale è ad uso abitativo o commerciale. Infatti, il contratto di affitto di un locale commerciale è molto diverso da quello di un immobile ad uso abitativo. Mettere in affitto questa tipologia di immobile può rappresentare un ottimo investimento, ma come affittare un locale commerciale?

Affittare un locale di proprietà ad attività commerciali rappresenta un’ottima idea imprenditoriale, perché questa soluzione garantisce una rendita costante.

Ma come affittare un locale commerciale? Bisogna rispettare determinati requisiti, come vedremo tra poco, e stipulare il contratto con alcune clausole che caratterizzano il contratto di affitto di un locale commerciale.

Come funziona un contratto d’affitto commerciale

Affittare un locale commerciale sotto alcuni aspetti non differisce molto dall’affitto di un immobile ad uso abitativo. Tuttavia, le principali differenze si riscontrano nella metratura e nella destinazione d’uso. Di conseguenza, è importante che all’interno del contratto venga specificato qual è la destinazione d’uso dell’immobile.

Prima di decidere se affittare o meno, è possibile ottenere maggiori informazioni sul locatore rivolgendosi ad agenzie specializzate che aiutano a capire se l’interessato è una persona affidabile economicamente.

Prima di redigere e firmare il contratto è necessario verificare se l’immobile risponde alla normativa relativa alle attività commerciali e si effettua l’inventario dei beni presenti nell’immobile.

L’inquilino deve poi corrispondere una cauzione, che rappresenta una garanzia nel caso di mancato pagamento dell’affitto o nel caso in cui causi danni strutturali al locale. Da contratto, il conduttore è tenuto a versare al locatore il canone d’affitto.

Il locale a uso commerciale può essere utilizzato per svolgere le seguenti attività:

  • lavorative e professionali;
  • industriali;
  • commerciali e artigianali;
  • ricettive, ad esempio un albergo;
Locale commerciale affitto

Elementi obbligatori del contratto di affitto commerciale

Per essere valido, il contratto di locazione di un locale commerciale deve contenere una serie di elementi obbligatori.

Il contratto deve essere registrato entro 30 giorni dalla firma del contratto (non è necessario in caso di contratti transitori di durata inferiore a 30 giorni). Il contratto deve contenere i seguenti elementi:

  • le generalità dei contraenti;
  • la descrizione dell’unità locata;
  • i dati catastali necessari per la registrazione;
  • il canone di locazione;
  • la durata della locazione.

Oltre a questi elementi obbligatori, vi possono essere anche elementi facoltativi che, a differenza dei primi, non rendono nullo il contratto se non presenti.

Durata del contratto d’affitto commerciale

Uno degli elementi essenziali, che non può mancare in un contratto, è la durata dell’affitto che è di sei anni per le attività commerciali ma può arrivare anche fino a nove anni se il locale ospita alberghi, b&b o attività teatrali.

Salvo il contratto transitorio, i contratti d’affitto di locali commerciali sono nulli se hanno una durata inferiore a sei anni. Si possono poi rinnovare successivamente al termine, come accade in modo similare ai contratti di affitto di case ad uso abitativo.

Il contratto transitorio per locali commerciali è consentito, invece, nel caso in cui l’inquilino abbia la necessità di affittare un immobile per un periodo di tempo limitato.

Per essere valido, però, questo tipo di contratto breve deve rispettare alcune caratteristiche:

  • la brevità del contratto, per cui bisogna indicare la data di inizio e di fine;
  • il motivo della brevità del contratto, e quindi spiegare perché l’attività ha una durata inferiore a sei anni.

Tornando al contratto ordinario, invece, è previsto il rinnovo tacito alla scadenza del periodo per altri sei o nove anni, senza modificare le condizioni presenti nel contratto. Invece, per prolungare gli anni ordinari d’affitto bisogna presentare la domanda dopo aver pagato i primi sei anni e con la modifica del contratto.

In caso di mancato rinnovo, il proprietario deve inviare l’avviso al locatario con un preavviso di 12 mesi. Ciò è possibile solamene nel caso in cui il proprietario dimostra di avere intenzione di avviare una propria attività e nell’anno successivo deve dimostrare di aver aperto un’attività, altrimenti l’accordo viene ripristinato.

Il rischio è che il proprietario decida di sfruttare e continuare la stessa impresa dell’affittuario. Per tale motivo la legge prevede che il proprietario debba corrispondere all’inquilino 18 mensilità, 21 nel caso del settore turistico, il doppio se la nuova attività è simile a quella del precedente inquilino.

Come affittare un locale commerciale costi

Come recedere un contratto

Il recesso del contratto è consentito sia da parte del locatore che da parte dell’affittuario, con un preavviso di 12 mesi, 18 per le attività turistiche. Solamente in caso di gravi motivi il tempo per la disdetta si riduce a sei mesi.

Le modalità di invio della disdetta sono le stesse dei contratti di locazione ad uso abitativo, vale a dire tramite raccomandata a/r. I gravi motivi sono cause imprevedibili che vanno contro la volontà dell’imprenditore.

Se la richiesta di recesso del contratto è presentata da parte del proprietario, questi è tenuto a pagare all’affittuario un’indennità di avviamento dell’attività pari a 18 mensilità, mentre se il recesso arriva da parte dell’inquilino sarà tenuto a pagare l’affitto fino alla fine del periodo di locazione, e restituire il locale nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto.

Successione e sublocazione nel contratto d’affitto commerciale

Per quanto riguarda la successione e la sublocazione, la legge stabilisce i dettagli per i contratti di locazione per locali commerciali.

In caso di morte del locatario il contratto viene trasferito ai successori che possono così proseguire con l’esercizio dell’attività. Questo vale anche in caso di separazioni e divorzi.

La sublocazione è consentita, ma è necessario un avviso di almeno sei mesi e mezzo che deve essere inviato tramite raccomandata a/r. Se il locatore dà il consenso ma chi è in subaffitto non paga l’affitto, il proprietario ha il diritto di rivalersi sull’affittuario originario e persino richiedere gli arretrati.

Come affittare un locale commerciale: costi e imposte

Per registrare il contratto di locazione commerciale sono previsti dei costi. Tra questi vi è l’imposta di registro, a carico del locatore e del conduttore, in parti uguali pari all’1% del canone annuo se si tratta di soggetti titolari di Partita Iva. Invece, in caso contrario l’imposta di registro è del 2%.

I diritti, invece, ammontano a 4 euro mentre il bollo è di 16 euro.  Le spese fiscali sono a carico del proprietario che paga le tasse sugli immobili, mentre l’affittuario paga le utenze come acqua, gas e luce.

In caso di cedolare secca sulle locazioni commerciali, la tassazione è del 21% che include:

  • imposta di registro;
  • imposta di bollo;
  • IRPEF;
  • addizionali comunali e regionali.

Come affittare un locale commerciale – Domande frequenti

Quanto si paga di tasse su un affitto commerciale?

In caso di cedolare secca, le tasse da pagare sull’affitto commerciale sono del 21%. Per la registrazione del contratto altrimenti è prevista un’imposta di registro pari all1% o al 2% se uno dei due soggetti non ha la Partita Iva.

Quanto dura il contratto di locazione di un locale commerciale?

Il contratto per affittare un locale commerciale deve durare almeno sei anni, nove se il locale ospita alberghi, b&b o attività teatrali. Solamente in caso di contratto transitorio la durata può essere inferiore.

Come funziona l’affitto di un locale commerciale?

Il contratto di locazione commerciale è un accordo con cui il locatore mette a disposizione del conduttore un immobile destinato ad uso commerciale. Il conduttore deve pagare mensilmente il canone stabilito da contratto al locatore.

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Ilenia Albanese

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Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 3 Dicembre 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

12 commenti su “Come affittare un locale commerciale: contratto, durata e costi”

  1. salve vorrei un informazione ho un bar trentennale e a fianco a me ce un sali e tabacchi ora il vecchio proprietario del tabacchi ha venduto attivita e il nuovo oltre ad aprire il nuovo tabacchi ha deciso di fare anche un bar all’interno come funziona per legge questa situazione il locatore puo fare due contratti commerciale uguali ad uso bar porta a porta ?

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    • Buongiorno,
      in linea di principio la concorrenza è libera, tuttavia potrebbe verificare con il comune se vi sono cause ostative previste da qualche regolamento comunale.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Buongiorno.
    Sono titolare di un’edicola, che al momento gestisco io. Sto valutando la possibilità di darla in affitto.
    Anzitutto, mi confermate che le possibilità sono due, ovvero potrei dare in affitto l’attività già avviata (e quindi fare il passaggio da me all’affittuario) oppure dare in affitto l’immobile (e quindi dovrei cessare la mia attività e l’affittuario dovrebbe aprire la sua, che potrebbe anche essere di altro tipo perché l’immobile lo consentirebbe)?
    E, nel primo caso… Il fatto di dover dare un indennizzo all’affittuario a fine contratto perché mi ha avviato un’attività (che io potrei portare avanti) vale anche al contrario, quindi potrei esigere qualcosa (anche solo un canone d’affitto più alto) perché l’affittuario rileva un’attività già avviata? E poi, un domani che termina il contratto e io riprendo in mano la baracca (che sia per rimettermici io o per darla in affitto a qualcun altro), dovrei lo stesso pagare l’indennizzo all’affittuario che se ne va, anche se non è stato lui ad avviare l’attività? Può dipendere dal volume d’affari, quindi se la rendita dell’attività è migliorata/peggiorata da quando io gliel’ho data a quando lui me la restituisce?
    Grazie.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in caso di affitto di azienda (1) può regolare il rapporto in modo sostanzialmente libero, nel caso di locazione dell’immobile (2) le norme sono molto più stringenti e meno flessibili per il soggetto che da in locazione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
      • Buongiorno di nuovo.
        Sono prossimo alla chiusura dell’attività. Sto valutando la possibilità di dare in affitto il chiosco. Volevo capire come funziona con le licenze.
        Al momento, oltre a giornali e riviste, ho la licenza per cancelleria, giocattoli e “gadget per feste” (che in realtà non è ben definita come categoria, ma comunque…).
        Se chiudo l’attività e do in affitto il locale, e quindi l’affittuario che viene aprirà una nuova attività, può prendere lui altre licenze diverse? Se per esempio vuole farci tutt’altro (anche alimentare, tipo una paninoteca, o qualunque altra cosa), può farlo?
        Credo che le licenze riguardino l’attività, non il locale fisico, esatto? Per cui, se dessi in affitto l’attività, immagino che l’affittuario dovrebbe prendersela con le licenze che ci sono, senza poterle modificare. Ma dando in affitto il locale (il chiosco), mi confermate che le licenze che avevo io per la mia attività non c’entrano più nulla, e l’affittuario può prendere le licenze che vuole (per la SUA attività, anche se in affitto nel mio locale)?
        Perché con le licenze attuali sarebbe impensabile che qualcuno se la prenda in affitto, ma se chi viene può farci quello che vuole le cose cambiano.

        Grazie.

        Rispondi
        • Buongiorno,
          se cessa l’attività il locale può essere affittato per un’altra attività di commercio al dettaglio. In base al tipo di attività che sarà esercitata il conduttore dovrà verificare se il locale rispetta gli specifici requisiti. Se il locale ha una destinazione d’uso commerciale (come è probabile che sia), si potranno esercitare altre attività. Tuttavia il comune potrebbe avere delle restrizioni specifiche, per questo motivo una pre valutazione con l’ufficio attività produttive del comune è sempre consigliata, prima della locazione.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
  3. Salve sono proprietario di 1/15 di un negozio commerciale volevo sapere se solo io non voglio fittare il locale a persone poco affidabili nel pagamento, posso impedire la stipula del contratto o almeno richiedere il versamento di una somma a titolo cauzionale?Si intende che tutto verrà scritto regolarmente nel contratto.Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      in questo caso valgono le regole sulla comunione indivisa di beni immobili (probabilmente), ha diritto a pretendere la stipula di un contratto di locazione con tutte le garanzie previste dalla legge.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buongiorno,
    sono un lavoratore dipendete ed ho una mia RAL annuale.
    Voglio fare un investimento immobiliare: acquistare un negozio già affittato ad una persona che gestisce un’attività di BAR.
    Il canone di affitto si aggiunge alla mia retribuzione e sarà tassato al 38% in quanto fascia fino ai 55.000 euro.
    La rendita catastale del negozio è 2.500 euro.
    Quante tasse dovrei pagare su questa rendita catastale e sulla proprietà dell’immobile?
    Il mio obiettivo è capire il rendimento netto di questa operazione: quanto devo togliere dal valore dell’affitto per pagare tutte le spese.
    Non vorrei arrivare a pagare un 50-60% (= 38% dalla dichiarazione redditi + tasse immobili + spese condominiali sull’immobile + spese varie) e tenermi in tasca un 40-45 % netto da tutto questo, perché se l’affitto è 620 euro/mese mi rimarrebbe netto in tasca 280-300 euro/mese.
    Potrei fare un contratto a cedolare secca sulla locazione commerciale in quanto nuovo proprietario? Sarebbe più conveniente?
    In caso positivo in che modo? Dovrei recedere l’attuale contratto in scadenza tra qualche anno oppure posso già farlo appena sarò proprietario?
    Grazie per tutte le risposte.
    Saluto.

    Rispondi
    • Buonasera,
      la tassazione del reddito da locazione avverrà con l’aliquota marginale applicabile in base al reddito dichiarato. Se è il 38%, oltre alle addizionali, sarà quello il livello di tassazione sui redditi conseguiti oltre a quelli da lavoro dipendente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
      • Salve, vorrei capire su un ipotetico stipendio. Affitto 2 locali commerciali con cedolare secca quindi 21% da pagare su 10.800 euro il ricavo annuo dagli affitti dei 2 locali. Questo ricavo fa si che il mio RAL superi di mille euro la soglia di 28001 e di conseguenza dovrei pagare tasse per lo scaglione successivo. In termini pratici per fare un esempio quanto ammontano le mie tasse?

        Rispondi
        • Buonasera,
          in realtà non dovrebbe fare cumulo. Per avere informazioni più precise le consigliamo di far visionare tutta la documentazione a un commercialista.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi

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