Evasione fiscale: in Italia le partite IVA rappresentano la minoranza

La CGIA di Mestre parla chiaro: gli autonomi non sono i principali evasori in Italia. Solo 1 su 8 infatti è una partita IVA. Ecco tutti i numeri.

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  • Una recente ricerca della CGIA di Mestre mette in luce il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia: solamente in un caso su 8 deriva da un lavoratore autonomo con partita IVA.
  • A evadere di più in termini regionali sono Lazio, Campania e Lombardia.
  • La maggioranza delle cartelle esattoriali, con i debiti cumulati dai cittadini verso il fisco o altri enti, contiene piccoli importi evasi, inferiori a 1.000 euro.

L’ultimo studio della CGIA di Mestre1 parla chiaro: tra gli evasori fiscali, solo 1 su 8 è una partita IVA. Questa ricerca cambia le carte in tavola sull’argomento, evidenziando come il problema non abbia origine per lo più dai lavoratori autonomi, ma da altre categorie di contribuenti.

La ricerca ci offre un panorama esaustivo dell’evasione fiscale italiana, capovolgendo di fatto la credenza per cui la maggior parte delle tasse non versate derivi da lavoratori autonomi. Inoltre bisogna sottolineare che gli importi contenuti nelle cartelle esattoriali sono per lo più cifre basse, al contrario di quanto si possa pensare, non facilmente recuperabili.

I numeri che riguardano la riscossione però sono in positivo, rivelando un andamento nel 2024 migliore rispetto all’anno precedente, sostenuto anche da interventi mirati di pace fiscale.

Chi sono gli evasori fiscali in Italia

Nel nostro paese l’evasione fiscale è un problema storicamente critico, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi in termini di recupero da parte degli enti preposti e sono stati introdotti diversi strumenti che facilitano il rientro delle somme agevolando il cittadino che ha un debito.

In questo scenario, è parere comune che siano i lavoratori autonomi, ovvero le partite IVA, a cumulare il maggior numero di debiti con il fisco, ma la recente ricerca della CGIA di Mestre parla chiaro: in realtà solamente 1 contribuente evasore su 8 è una partita IVA.

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Chi sono allora gli evasori fiscali? Nel totale di 22,8 milioni di unità, la grande fetta è composta da lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altri redditi (per 16,3 milioni di unità). Sia le persone giuridiche (ovvero le imprese o società) sia i lavoratori autonomi come liberi professionisti, artigiani o commercianti, costituiscono la minoranza.

Sono solo 2,9 milioni di unità, al 30 novembre 2024, i lavoratori autonomi a evadere effettivamente il fisco, contrariamente al parere comune per cui sono soprattutto le partite IVA a non pagare le tasse. Uno scenario che vede sostanzialmente i dipendenti non versare le tasse nella giusta quantità.

Nonostante, si sa, le partite IVA possano incorrere in numerose difficoltà nel saldare i propri debiti, a causa di un’elevata variabilità degli introiti, condizioni economiche non sempre favorevoli e per la complessa burocrazia che caratterizza il nostro paese, sono in quota minoritaria se si guarda ai debiti non saldati.

Dove si evadono le tasse

ZonaDebiti da riscuotere*Debito da riscuotere pro capite*
Nord-Ovest355.59022.370
Nord-Est179.56015.504
Centro334.85028.593
Mezzogiorno404.45020.444
Italia1.274.45121.611

*In milioni di euro

A livello territoriale, le regioni che evadono di più sono Lazio (con 226.720 milioni di euro da riscuotere), Campania (con 152.510 milioni di euro di debiti da riscuotere) e Lombardia (con 259.350 milioni di euro). Inoltre il 58% dell’evasione totale proviene dal Centro e dal Mezzogiorno del paese.

Le regioni più virtuose invece sono la Valle d’Aosta, con 1.540 milioni di euro da riscuotere e il Molise, con 5.920 milioni di euro. Se l’evasione fiscale accomuna nord, centro e sud, la variabilità territoriale, bisogna ricordarlo, dipende anche dal numero di abitanti, di aziende e di lavoratori.

Debiti con il fisco: quanto si evade in Italia

Ogni qual volta che un contribuente evade il fisco, non pagando tasse e imposte di varia natura che gli enti preposti non riescono a recuperare velocemente, l’Agenzia delle Entrate crea una cartella esattoriale, procedendo poi con diversi mezzi per la riscossione.

Molto spesso queste cartelle sono difficili da recuperare, per cui negli ultimi anni si sono accumulate in grande quantità. Pensiamo ad esempio ai casi di recupero difficoltosi a causa di aziende cessate, persone decedute o situazioni di mancato pagamento che si ripetono in modo recidivo.

A livello di numeri, in Italia ogni singola cartella esattoriale può contenere un diverso importo, ma dai dati emerge che la maggior parte di questi debiti sia di piccola cifra: il 76% contiene cifre inferiori ai 1.000 euro che spesso non sono recuperabili.

Iniziative per contrastare l’evasione fiscale

Il governo negli ultimi anni ha messo a disposizione diversi strumenti per facilitare il pagamento dei debiti ai contribuenti, a partire dalla rottamazione quater, che recentemente è stata al centro di una proroga. Tramite rateizzazione è possibile pagare i debiti senza sanzioni e interessi.

Ma anche in questo caso si possono riscontrare situazioni di evasione ulteriore, specialmente se i contribuenti non rispettano le scadenze per i versamenti delle rate. L’evasione fiscale è un fenomeno complesso per il nostro paese, con diverse cause correlate tra loro, tra cui un’elevata pressione del fisco e una bassa istruzione a riguardo.

Tra le iniziative introdotte di recente, vi è anche una revisione complessiva del sistema di riscossione, che ha portato comunque a buoni risultati nel recupero dei debiti. Il 2024 è stato l’anno migliore, con 26,3 miliardi di euro incassati, in aumento del +6,5% rispetto al 20232. Buoni risultati sono stati conseguiti anche per ciò che riguarda il gettito spontaneo da parte dei contribuenti, con 43 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente.

Un altro strumento messo a disposizione dai cittadini per favorire gli adempimenti spontanei e l’emissione degli scontrini fiscali è la lotteria degli scontrini. L’iniziativa però non ha dato i frutti sperati, per cui, se nel 2021 ha favorito 137 milioni di trasmissioni al fisco, nel 2022 sono scese a 41 milioni, per poi arrivare a 38,8 milioni nel 2024.

  1. Evasori: solo uno su 8 è una partita IVA. Flop della lotteria degli scontrini, Ufficio Studi CGIA di Mestre, cgiamestre.com ↩︎
  2. Comunicato stampa del 18 febbraio 2025, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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