- L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito il modello ufficiale per l’anno in corso di Certificazione Unica, documento fondamentale per effettuare la dichiarazione dei redditi.
- I sostituti di imposta devono utilizzare la CU 2025 per comunicare i redditi erogati durante l’anno precedente a lavoratori dipendenti, collaboratori e autonomi.
- La CU deve essere inviata dai soggetti obbligati al fisco entro il 17 marzo 2025.
La Certificazione Unica è un documento importante che tutti i sostituti di imposta, in quanto datori di lavoro, annualmente devono consegnare ai propri lavoratori dipendenti, ma anche ai collaboratori autonomi con una partita IVA.
Si tratta di un documento che riassume quali sono i redditi che tali soggetti hanno percepito per lo svolgimento di un lavoro, per cui è un obbligo di legge. La CU deve essere comunicata al lavoratore e deve essere inviata anche all’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia ha messo a disposizione per il 2025 il nuovo modello con tutte le specifiche da compilare sui diversi tipi di redditi erogati, sui bonus e sulle agevolazioni dello scorso anno. Vediamo in questo articolo come funziona e come compilare il documento.
Indice
Cos’è la Certificazione Unica
La Certificazione Unica, come è anticipato, è un documento che obbligatoriamente deve essere presentato dal datore di lavoro, ovvero dal sostituto di imposta che si occupa di pagare somme di denaro a lavoratori dipendenti, collaboratori e autonomi.
Questo documento è importante perché permette ai lavoratori, dipendenti o collaboratori con partita IVA di procedere correttamente a presentare la dichiarazione dei redditi, per cui si tratta di un obbligo di legge. In questo documento sono contenute tutte le informazioni sui redditi percepiti dai lavoratori e sulle ritenute fiscali effettuate.
Il documento fa sempre riferimento all’anno precedente: per fare un esempio, la CU consegnata nel 2025 al lavoratore contiene tutte le informazioni sui redditi del 2024.
Oltre alle informazioni sul reddito, questo documento contiene anche dati che riguardano il datore di lavoro e il lavoratore, l’entità delle imposte pagate, dati sugli assegni familiari percepiti, dati sulle agevolazioni per figli a carico, sul TFR maturato, ma anche redditi percepiti da affitti.
Per il 2025 l’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato il Modello CU aggiornato, per cui si presentano alcune novità anche per le partite IVA.
Novità Certificazione Unica 2025
Con l’arrivo dell’anno nuovo, ci sono alcune importanti novità che riguardano la Certificazione Unica. La prima tra queste è l’esonero dalla presentazione della CU sui redditi corrisposti alle partite IVA che si avvalgono del regime fiscale forfettario.
Questa semplificazione permette dal 2025 a chi lavora con regime agevolato di essere esonerati da questo adempimento, quindi di conseguenza i datori di lavoro che hanno attive queste collaborazioni non dovranno inviare la CU alle partite IVA forfettarie.
Passando ad altre novità per quest’anno, nella CU è incluso il bonus tredicesima, ovvero il bonus Natale che è stato introdotto lo scorso anno come erogazione aggiuntiva in busta paga. Avrà anche posto il nuovo trattamento integrativo rivolto ai lavoratori del settore turistico e alberghiero, oltre alle nuove regole sui fringe benefit.
La risoluzione n.55/E del 3 ottobre 20231 aveva specificato che il sostituto di imposta deve anche indicare all’interno della CU del lavoratore tutti i dati sui coniugi, figli o familiari a carico, indipendentemente dalla ricezione delle detrazioni.
Alcune novità sulla CU sono arrivate già lo scorso anno per i lavoratori del settore dello sport, in riferimento alla riforma dello sport attuata recentemente. I sostituti di imposta devono fare una distinzione tra redditi diversi e redditi da lavoro dipendente e assimilati, in base alle nuove regole dal 1 luglio 2023.
Chi deve presentare la Certificazione Unica 2025
A dover provvedere alla compilazione e presentazione della Certificazione Unica 2025 sono tutti i soggetti che erogano compensi da lavoro dipendente o autonomo ai propri collaboratori. Come anticipato, si tratta di un obbligo di legge, per cui chi non procede correttamente può essere soggetto a sanzioni.
Il sostituto di imposta, che si occupa di versare stipendi, tasse e contributi per i collaboratori, deve provvedere a questo obbligo, in due passaggi:
- comunicazione della Certificazione Unica al lavoratore, che può essere dipendente o autonomo;
- comunicazione della Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate, per confermare stipendi e tasse versate, e da cui il fisco può procedere ai controlli incrociati.
Anche l’INPS provvede all’invio di questo documento, per tutti coloro che percepiscono una pensione o altre indennità come quella di disoccupazione, o la cassa integrazione. Per procedere all’invio, i sostituti di imposta devono tenere presenti tutte le scadenze 2025.
Certificazione Unica 2025 e partite IVA
I datori di lavoro come abbiamo visto sono obbligati ad inviare la Certificazione Unica anche se hanno attive delle collaborazioni con lavoratori autonomi con partita IVA ed erogano delle somme a questi soggetti. La CU infatti non è da compilare e presentare solamente per coloro che sono assunti come lavoratori dipendenti, ma anche a coloro che lavorano con una propria partita IVA.
Lo stesso vale per tutti quei lavoratori occasionali che forniscono delle prestazioni lavorative al datore di lavoro. In breve, la CU va presentata: ai lavoratori dipendenti, agli autonomi che percepiscono compensi, ma anche a chi svolge lavori occasionali. Sono inclusi inoltre coloro ai quali vengono erogati provvigioni o rimborsi.
Ad oggi sono molti i lavoratori che svolgono una attività autonoma con il regime fiscale forfettario, che garantisce notevoli vantaggi, anche fiscali. Come deve procedere in questi casi il datore di lavoro, se eroga compensi derivati da collaborazioni di questo tipo?
Dal 2025 non deve più presentare la CU per i collaboratori forfettari. Cosa accade invece se il datore stesso ha una partita IVA di questo tipo? Ci sono diversi casi:
- il datore di lavoro che aderisce al regime forfettario (i compensi ai collaboratori non devono superare annualmente 20.000 euro): non deve versare la ritenuta di acconto perché non rientra nella categoria di sostituti di imposta, ma deve indicare il codice fiscale del percettore dei compensi, oltre all’ammontare delle somme;
- il datore di lavoro in regime di vantaggio (ovvero in regime dei minimi): deve versare la ritenuta di acconto, in quanto sostituto di imposta, dichiarando le somme erogate.
Nel caso in cui il datore di lavoro abbia aderito al regime fiscale forfettario, ma si avvalga di collaborazioni con autonomi in regime ordinario, non versa la ritenuta di acconto, in quanto non è un sostituto di imposta.
Non dovrà certificare questi compensi con Certificazione Unica o modello 770. Nella propria dichiarazione dei redditi tuttavia deve indicare in un quadro apposito il codice fiscale del collaboratore e l’ammontare erogato.
Data la complessità di questi procedimenti, è consigliato sempre rivolgersi ad un esperto commercialista, in modo da non incorrere in errori.
Certificazione Unica 2025: tutte le scadenze
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le scadenze da rispettare intorno alla Certificazione Unica. Il sostituto di imposta deve inviare la CU all’Agenzia delle Entrate entro il 17 marzo 2025. Ci sono poi scadenze differenti per ciò che riguarda i collaboratori autonomi:
- lavoratori autonomi che usano la precompilata: scadenza al 31 marzo 2025;
- lavoratori autonomi che non usano la precompilata: scadenza al 31 ottobre 2025.
Entro il 16 marzo invece tutte le CU devono essere trasmesse al lavoratore o collaboratore, che da qui può procedere con la dichiarazione dei redditi corretta.
Certificazione Unica 2025 – Domande frequenti
Si tratta di un documento con cui i sostituti di imposta, ovvero i datori di lavoro, comunicano al lavoratore e al fisco le somme erogate e le imposte pagate.
Cambiano le detrazioni fiscali, ci sono spazi appositi per i redditi del settore sportivo e per il Bonus Natale, oltre che indicazioni precise sui fringe benefit e sul trattamento integrativo per i lavoratori del turismo.
Per i collaboratori che hanno una partita IVA forfettaria non sarà più necessario presentare la CU: dal 2025 non andrà più consegnata.
- Risoluzione n.55/E del 3 ottobre 2023, agenziaentrate.gov.it ↩︎
In base alla riforma fiscale, art. 2 del D.Lgs. n. 1/2024, da quest’anno anche i soggetti p.iva avranno le “Precompilate Redditi 2024”. Ciò significa che l’invio telematico delle CU autonomi non potrà avvenire come gli scorsi anni entro la scadenza del 770 ma entro il 18.03.24?🤔
Buongiorno,
per quest’anno non dovrebbe cambiare nulla.”Si precisa che la trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta ovvero entro il 31 ottobre 2024.” Dal sito della agenzia delle entrate.
Grazie per averci scritto