- La Certificazione Unica è un documento fiscale che attesta i redditi percepiti nell’anno precedente in quanto dipendente, pensionato, lavoratore autonomo o per redditi provenienti da fonti diverse.
- La CU viene rilasciata dal datore di lavoro o dall’INPS in via telematica, in quanto sostituti di imposta, e comunicata all’Agenzia delle Entrate.
- La CU è un documento obbligatorio, per cui la mancata erogazione da parte dei datori di lavoro può comportare delle sanzioni. Fino al 17 maggio 2024 è possibile optare per il ravvedimento operoso in caso di mancata presentazione entro i termini di marzo.
Cos’è la Certificazione Unica? Conosciuta anche comunemente con l’acronimo CU, è un documento fiscale che ha il fine di certificare i redditi percepiti. Ricevi questo documento se hai un contratto come dipendente o assimilati, disponi di Partita IVA come lavoratore autonomo o percepisci altre forme di introiti differenti soggetti a ritenute di acconto o di imposta.
Si compone di un modello telematico che ti viene rilasciato dall’INPS o dal datore di lavoro o dal committente entro il 16 marzo di ogni anno e che puoi utilizzare per trasmettere all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi e verificare la tassazione dovuta.
Questo sistema ha il fine di semplificare la dichiarazione dei redditi, ma può generare anche un po’ di confusione per i meno esperti, data la presenza di diversi passaggi fiscali. Per questo motivo è consigliato affidarsi ad un commercialista o un intermediario esperto. Nel caso in cui non ricevessi correttamente la CU dal tuo datore di lavoro, o dall’INPS, dovrai prontamente richiederla.
Indice
Certificazione Unica e dichiarazione dei redditi
La dichiarazione dei redditi è un documento attraverso cui vai a comunicare al fisco quali sono i redditi che hai ottenuto nel corso di un anno, collegati alla tua attività lavorativa o da altre fonti di guadagno. Risulta importante presentarla, per obbligo di legge, anche al fine di determinare la tassazione dovuta sui proventi che hai prodotto. Per farlo, la Certificazione Unica è molto importante.
La compilazione della dichiarazione dei redditi varia in base alla tipologia di fonte di reddito. Ad esempio, se sei un lavoratore dipendente o percepisci una pensione, dovrai utilizzare il 730 precompilato. Tieni in considerazione che puoi percepire redditi o contributi previdenziali da diverse fonti, ovvero:
- l’azienda per cui lavori come dipendente;
- le aziende per cui lavori come autonomo e professionista;
- se sei amministratore di condominio;
- se sei collaboratore autonomo o occasionale;
- se ricevi redditi da contratti di locazione;
- se ricevi provvigioni o redditi differenti;
- se percepisci la NASPI.
In alcuni casi dovrai utilizzare prevalentemente il Modello Redditi PF, in altri il Modello 730. In ogni caso se disponi di un sostituto di imposta, ovvero di un soggetto che si occupa di versare le tasse per te e per il tuo lavoro, ti viene rilasciata ogni anno la Certificazione Unica dall’ente previdenziale o dal datore di lavoro, e copia della stessa verrà trasferita all’Agenzia delle Entrate.
Certificazione Unica, CUD e 730
Spesso sorgono dei dubbi per i meno esperti, per quanto riguarda i diversi documenti da presentare per la dichiarazione dei redditi. In particolare, qual è la differenza tra Modello 730, CUD e Certificazione Unica?
Per quanto riguarda il Modello 730, potrai compilarlo solo se hai una fonte di reddito collegato a pensione o stipendio. In questo caso le tasse saranno pagate direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico che svolgeranno la funzione di sostituto d’imposta.
Invece, se sei un lavoratore autonomo o percepisci altre tipologie di guadagni, dovrai utilizzare il modello Unico. Infine, rispetto al vecchio CUD (Certificazione Unica dei redditi di lavoro Dipendente), la Certificazione Unica ti permette di riepilogare in un solo documento tutti i dati reddituali di riferimento che esulano da quelli del tuo stipendio o dall’attività di lavoratore autonomo.
Certificazione Unica: istruzioni per la compilazione
La Certificazione Unica è un documento che puoi ricevere dal tuo datore di lavoro, dalle aziende clienti per cui operi oppure dall’INPS, se ricevi una pensione. Si compone di tre sezioni:
- Frontespizio;
- Quadro CT;
- Certificazione Unica.
Nella prima parte, ovvero nel frontespizio, vengono inseriti i tuoi dati, quelli del sostituto d’imposta, ad esempio il datore di lavoro o l’INPS, ed eventuali informazioni eccezionali.
Nel Quadro CT sono riportate le informazioni riguardanti la ricezione dei modelli 730 resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate con riferimento ai soggetti dipendenti o pensionati.
Infine, la terza sezione è la Certificazione Unica vera e propria, in cui vengono indicati i redditi da lavoro dipendente, autonomo e quelli collegati alle locazioni brevi, con riferimento all’anno precedente.
Ad esempio, nella Certificazione Unica 2024 vengono inseriti i redditi prodotti nel 2023.
Certificazione Unica INPS: come ottenerla
Puoi disporre della Certificazione Unica entro il 16 marzo di ogni anno, ma come è possibile ottenerla? Tieni in considerazione che è il sostituto di imposta che ha l’obbligo per legge di inviarla a tutti i lavoratori dipendenti. In caso di mancata ricezione, puoi quindi richiederla direttamente al tuo datore di lavoro. Tuttavia se il tuo sostituto è l’INPS, puoi procedere nel modo seguente.
In ogni momento puoi scaricare la relativa documentazione attraverso il sito dell’INPS accedendo all’area “Prestazioni e Servizi” e selezionando la voce “Certificazione Unica 2022“. A questo punto ti verrà richiesto di autenticarti attraverso uno dei sistemi previsti.
Potrai effettuare il login con una delle credenziali digitali di accesso, come la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Tessera Sanitaria (CNS). Infine, se disponi di un Sistema di Identità Digitale, ti basterà utilizzare le tue credenziali SPID. Per semplificare la richiesta a distanza della CU, sono stati previsti anche altri sistemi per ricevere questo documento fiscale dall’INPS:
- app INPS Mobile, disponibile per tutte le tipologie di dispositivi Android o iOS;
- posta elettronica certificata (PEC), effettuando la richiesta presso l’indirizzo: “[email protected]“;
- contattando il servizio clienti al numero verde: 803 164, oppure dal cellulare: 06 164 164;
- utilizzando il servizio automatizzato al numero verde: 800 434 320;
Dal 30 di marzo 2020 è disponibile anche un sistema di invio diretto al domicilio, previo richiesta.
Certificazione Unica: scadenze
In linea di massima, la scadenza della Certificazione Unica è fissata al 16 marzo di ogni anno. Ciò significa che entro questa data, il sostituto d’imposta, ovvero l’INPS o il datore di lavoro, sarà tenuto ad effettuare le seguenti azioni:
- comunicare la Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate;
- rilasciare il documento CU al dipendete o al lavoratore autonomo, nelle modalità previste.
Sono però presenti delle eccezioni, per i regime fiscali agevolati. Infatti, se hai aderito al regime forfettario o quello dei minimi, la scadenza è posticipata al 31 ottobre. Nella tabella seguente, tutte le scadenze da ricordare.
Tipologia di regime fiscale | Scadenza |
Certificazione Unica dipendenti | 16 marzo |
Regime forfettario | 31 ottobre |
Regime dei Minimi | 31 ottobre |
Regime ordinario | 16 marzo |
Inoltre, con il Decreto Semplificazioni 175/2014, sono stati modificati anche i codici di riferimento che dovrai inserire nella dichiarazione nel caso in cui aderisci a un sistema fiscale agevolato. Ecco quali indicare:
- codice 21: con riferimento a redditi non soggetti a ritenuta;
- codice 22: per proventi che non costituiscono forme di reddito;
- codice 24: somme percepite da attività d’impresa e arti professionali in forma individuale non soggette a ritenuta d’acconto;
- causale M: redditi ottenuti da attività di lavoratore autonomo non esercitate abitualmente.
Certificazione Unica e partite Iva
Le imprese oltre ad avere dipendenti assunti come lavoratori subordinati possono anche avvalersi della professionalità dei lavori autonomi. In questo caso si tratta di collaborazioni con partite Iva, che possono adottare il regime ordinario oppure il forfettario. Come funziona la CU in questi casi?
I datori di lavoro, in quanto sostituti di imposta, devono provvedere ad inviare le Certificazioni Uniche non solo ai dipendenti, ma anche a tutti i collaboratori e lavoratori autonomi. In questo senso anche le partite Iva sono coinvolte nell’adempimento.
Tuttavia con l’ultima riforma fiscale il governo Meloni ha disposto l’esonero da quest’obbligo per ciò che riguarda le partite iva forfettarie, che operano quindi con il regime agevolato. A partire dai ricavi del 2024 non sarà più necessario per gli autonomi ricevere e ritrasmettere al proprio commercialista queste CU.
Omessa Certificazione Unica: ravvedimento operoso
Lo strumento del ravvedimento operoso si può utilizzare anche per omessa Certificazione Unica. Ma vediamo da vicino quali sono le novità sulla CU per il 2024 su questo aspetto.
I sostituti di imposta hanno l’obbligo di trasmettere la CU ogni anno, in particolare la data ultima per procedere quest’anno era il 18 marzo 2024. In caso di errori o omissioni nell’invio, è possibile rimediare tramite ravvedimento operoso, accedendo ad una riduzione delle sanzioni.
Se si procede entro il termine di 60 giorni dalla scadenza di marzo, è possibile accedere ad una riduzione della sanzione da 100 euro a 33,33 euro. Per farlo è necessario rimediare alla mancanza entro il 17 maggio 2024.
Si accede così ad una riduzione di un terzo garantita dall’istituto del ravvedimento operoso. Per provvedere al pagamento di utilizza il Modello F24.
Certificazione Unica – Domande frequenti
Con la Certificazione Unica hai in un unico documento il calcolo dei redditi percepiti l’anno precedente per effettuare la dichiarare all’Agenzia delle Entrate. Il CUD era il vecchio modello di riferimento, sostituito ad oggi dalla CU.
La Certificazione Unica viene inviata dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale al dipendente o al pensionato, in quanto rivestono il ruolo di sostituti d’imposta.
La Certificazione Unica è rilasciata ai dipendenti e ai lavoratori autonomi, da parte dei sostituti di imposta, che possono essere i datori di lavoro o gli enti previdenziali come l’INPS.
Molto esaustivo