- Dal 2023 potrebbe tornare la cedolare secca sulle locazioni commerciali: si tratta di una delle ultime proposte del governo Meloni.
- La cedolare secca sui negozi e esercizi commerciali potrebbe essere introdotta con la prossima Legge di Bilancio 2023.
- La misura costituirebbe un risparmio sia per i proprietari di negozi che per gli utilizzatori.
Secondo le più recenti proposte, nella prossima Legge di Bilancio 2023 potrebbe rientrare anche una misura che estende l’utilizzo della cedolare secca sugli affitti anche in relazione alle locazioni commerciali. Potrebbero quindi essere coinvolti in questa misura fiscale di risparmio i negozi, e le locazioni ad uso commerciale di diverso tipo.
La misura andrebbe quindi ad allineare l’agevolazione già presente per determinate categorie di immobili, con i negozi e gli immobili destinati ad un utilizzo commerciale, secondo le prime ipotesi, confermate dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.
Attualmente la cedolare secca si applica per le case in affitto a scopo abitativo con aliquote al 21% o al 10% in base ad alcuni requisiti, che vedremo tra poco. Con la nuova misura, queste aliquote potrebbero andare a sostituire l’attuale sistema di tassazione progressivo stabilito per alcune categorie di immobili.
Indice
Cedolare secca: cos’è e come funziona
La cedolare secca costituisce un vantaggio per chi pone un immobile in affitto ad un altro soggetto, ma anche per gli inquilini dell’abitazione. Si tratta di una forma particolare di tassazione che va a sostituire la normale applicazione dell’Irpef sui redditi derivati da un contratto di locazione.
In Italia infatti, i guadagni percepiti da uno o più immobili posti in affitto, vengono generalmente tassati con una imposta progressiva, in base alle aliquote Irpef.
La cedolare secca invece è una particolare agevolazione fiscale disponibile per tutti coloro che sono proprietari di un’abitazione, o che hanno un diritto reale su di essa, e che stabiliscono un contratto di locazione con degli inquilini secondo certi parametri.
Come è facile intuire, al momento la possibilità di accedere alla cedolare secca è riservata ai contratti ad uso abitativo per Persone Fisiche, e sono inclusi anche quegli accordi di locazione breve, ovvero che non superano i 30 giorni di permanenza presso l’abitazione.
Vantaggi della cedolare secca
La cedolare secca permette di risparmiare su alcune imposte, come quella di bollo e quella di registro del contratto di affitto. Inoltre, si tratta di una aliquota unica applicata, come anticipato, al posto della normale tassazione Irpef.
Generalmente, questa percentuale è del 21%, molto più bassa rispetto alle aliquote previste dalla normale imposizione fiscale, e si applica nel caso di contratto a canone concordato.
In alcuni casi però, può scendere ancora, fino al 10%: si tratta di contratti a canone concordato che coinvolgono particolari immobili, ovvero situati presso Comuni con carenza di disponibilità abitativa, oppure in particolari Comuni, segnalati come ad alta tensione abitativa.
Come anticipato, l’agevolazione fiscale si può applicare solamente nel caso di affitti di immobili ad uso abitativo, per persone fisiche, ovvero ne sono esclusi tutti gli immobili ad uso imprenditoriale o commerciale. Tuttavia questo presto potrebbe cambiare.
Cedolare secca su locazioni commerciali: le prospettive
La cedolare secca potrebbe essere estesa nel 2023 anche ai locali commerciali, ovvero ai negozi e ai locali ad uso imprenditoriale. La misura sarebbe una nuova proposta del governo Meloni, e andrebbe nella direzione di sostenere l’imprenditorialità garantendo una agevolazione al pari di quella presente per gli immobili ad uso abitativo.
L’importanza di revisionare l’attuale regola è stata sottolineata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo:
“Una cosa che merita attenzione il meccanismo di tassazione dell’unità immobiliare: non vedo perché se io do in affitto l’unità immobiliare posso applicare la cedolare al 21% o 10%, se invece vado a dare in locazione un immobile commerciale devo pagare l’aliquota progressiva.“
Questa decisione potrebbe portare a dei vantaggi non solamente per i proprietari, ma anche per chi utilizza gli immobili. Ricordiamo che attualmente, nei casi in cui è stabilita una cedolare secca per gli immobili ad uso abitativo, i proprietari possono risparmiare sulle imposte, e questo corrisponde ad un risparmio anche per gli inquilini.
Per questi ultimi soggetti infatti, si ha un risparmio sulle imposte di bollo e di registro, e il prezzo del canone mensile rimane invariato nel tempo, condizione necessaria per il proprietario per beneficiare della cedolare secca.
Una situazione di questo tipo la si potrebbe ottenere anche con l’estensione del beneficio agli immobili utilizzati per la locazione commerciale, secondo le proposte del governo. E presto questo provvedimento potrebbe essere inserito nella più ampia riforma fiscale prevista con la Legge di Bilancio 2023.
Si tratta di un provvedimento che in parte era già stato anticipato nel 2019, con particolari caratteristiche, come la superficie (fino a 600 metri quadrati) e in base alla categoria catastale.
Cedolare secca su locazioni commerciali: gli obiettivi
Attualmente si discute sull’introduzione di questo provvedimento nella Legge di Bilancio 2023, e secondo il governo, la misura potrebbe andare ad equilibrare le attuali differenze esistenti tra affitti di immobili destinati alla locazione di Persone Fisiche a quelli destinati agli esercizi commerciali.
Si trova concorde con questa visione anche Confcommercio, che sostiene la proposta:
“La cedolare secca, oltre a ridurre il carico fiscale sui proprietari degli immobili ed i canoni di locazione corrisposti dai conduttori, favorirebbe sia la riqualificazione urbana, soprattutto dei centri storici, sia il mercato degli immobili diversi da quelli ad uso abitativo.”
Viene evidenziato quindi come la cedolare secca sui contratti di locazione commerciale potrebbe portare dei vantaggi anche nella riqualificazione dei territori, anche nei confronti di tutti quegli immobili che al momento non sono utilizzati e che potrebbero essere adibiti a nuovi esercizi commerciali.
Per verificare se questa misura verrà effettivamente introdotta, è necessario attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2023, che si concentrerà su diverse misure di carattere fiscale, anche per imprese e Partite Iva.
Cedolare secca su locazioni commerciali – Domande frequenti
Recentemente il governo Meloni ha proposto di intervenire con una cedolare secca estesa anche alle locazioni commerciali, misura che probabilmente sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio.
La cedolare secca costituisce un vantaggio per proprietari e inquilini: si tratta di una agevolazione sulle imposte legate al contratto di locazione, al 21% o al 10%. Ecco come potrebbe cambiare dal 2023.
Una cedolare secca estesa agli immobili commerciali potrebbe garantire alcuni vantaggi sia per i proprietari che per i commercianti, che risparmierebbero sulle imposte. Inoltre, potrebbe favorire la riqualificazione dei territori.
La cedolare secca sugli immobili commerciali al 21% dovrebbe avere la stessa dinamica di quella sul residenziale e fino al massimo di 4 unità immobiliari. Con la differenza che in un negozio potrebbero scattare delle assunzioni e quindi si da linfa la sistema economico italiano. Poi andrebbe anche rivista la tassazione al 9% sul prezzo di acquisto di un negozio e non sul suo valore catastale come per la casa. C’E’ anche da anche da chiedersi perchè un negozio in Provincia di Milano di 40 mq. può raggiungere una rendita catastale di Euro 1000 ai fini IMU e percepire un affitto mensile di Euro 600,00 ed una casa in via Paolo Sarpi di 40 mq. avere una rendita catastale di Euro 450,00 ai fini IMU ma percepire un affitto mensile di Euro 1400,00. C’è qualcosa che non va…ecco perchè il Comune di Milano può incorrere in problemi di bilancio. Infine perchè un investimento finanziario di Euro 100.000,00 paga sempre sulla plusvalenza il 26% ti tasse ed un investimento immobiliare di Euro 100.000,00 dopo 5 anni non paga niente sulla plusvalenza…belle domande…magari da fare al nuovo Governo, giusto per un confronto
Buongiorno,
la revisione delle rendite catastali e la tassazione sugli immobili è un tema sempre all’ordine del giorno nell’agenda del governo. E’ prevedibile che nei prossimi anni ci saranno degli interventi. Le sue osservazioni sono legittime.
Grazie per averci scritto
Team partitaiva.it