Cartelle esattoriali: cosa sono, come funzionano e novità 2024

Una guida dettagliata su cosa sono le cartelle esattoriali, come è possibile saldarle, vederle e pagarle con modalità agevolate e ultime novità 2024.

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Cartelle esattoriali
  • Le cartelle esattoriali altro non sono che debiti cumulati dai contribuenti verso il fisco, oppure verso lo Stato o una amministrazione comunale.
  • Le cartelle esattoriali possono contenere diversi tipi di somme non pagate dai cittadini, come tasse, multe stradali, bollo auto, Imu, e così via.
  • Per saldare le cartelle esattoriali spesso è necessario pagare una sanzione, con interessi, tuttavia esistono delle possibilità di agevolazione. Il governo ha introdotto una dilazione più estesa delle rate per pagare i debiti, fino a 120 in 10 anni.

Le cartelle esattoriali sono dei documenti, archiviati ed emessi dagli enti di riscossione, che contengono diversi debiti cumulati dai cittadini, verso lo stato, il fisco, ma anche verso il proprio Comune. A gestire le cartelle esattoriali se ne occupano gli enti preposti, come l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Tutti i debiti cumulati dai cittadini e non versati per tempo, come tasse non pagate, multe, bollo auto, IMU e così via, vengono trasformati in cartelle esattoriali, ovvero cartelle di pagamento. Si tratta di strumenti con cui la pubblica amministrazione in Italia notifica i cittadini a proposito del debito da pagare.

Con l’iscrizione a ruolo di tale cartella, gli enti di riscossione possono agire per riscuotere il debito, nei confronti del contribuente. Il cittadino può quindi regolarizzare la propria situazione pagando il debito, con l’aggiunta di sanzioni e interessi.

Tuttavia possono anche essere previste misure di definizione agevolata, ovvero strumenti per provvedere in modo semplificato al pagamento, vediamo in questo articolo di cosa si tratta e tutte le novità 2024

Cosa sono le cartelle esattoriali

Diamo una definizione di cosa sono le cartelle esattoriali: si tratta di strumenti con cui l’amministrazione pubblica può intervenire per recuperare le somme relative ai debiti cumulati dai cittadini verso lo stato o altri enti pubblici.

Dire che una cartella esattoriale è un debito iscritto a ruolo significa che il debito è stato registrato negli archivi degli enti preposti e che questi ultimi possono procedere alla riscossione di queste somme in diversi modi.

Per spiegarlo in modo semplice, tramite cartella esattoriale il soggetto incaricato alla riscossione chiede al cittadino di saldare un debito cumulato.

Dato che i debiti possono essere di diversa natura, le somme contenute nelle cartelle esattoriali possono essere destinate, in base alla situazione, direttamente allo Stato, oppure ad un Comune, oppure ancora ad una Regione o Provincia, oppure ancora all’INPS.

Si tratta di un atto amministrativo che ha titolo esecutivo, ovvero consente al soggetto incaricato di provvedere al recupero delle somme. A partire dalla notifica, ovvero dal semplice avviso di pagamento, gli enti preposti possono anche procedere, in casi specifici, al pignoramento dei beni della persona che ha contratto un determinato debito.

Come riporta l’Agenzia delle Entrate, questo è lo scopo della cartella esattoriale:

“La cartella contiene la descrizione delle somme dovute all’ente creditore, l’invito a provvedere al pagamento entro i termini definiti dalla data di notifica, le informazioni sulle modalità di pagamento (dove, come) e le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.”

Come descritto qui, non è detto che il contribuente debba necessariamente provvedere al pagamento della cartella, perché è possibile anche trovarsi di fronte ad un errore, oppure rispondere tramite ricorso, come vedremo tra poco.

Cosa contiene una cartella esattoriale

Agenzia Entrate Riscossione

Andiamo a vedere nello specifico cosa può contenere una cartella esattoriale, tenendo presente che può trattarsi di debiti cumulati anche in situazioni molto diverse tra loro. All’interno di una cartella di questo tipo infatti il contribuente può individuare diversi pagamenti non saldati:

  • imposte sui redditi (come l’Irpef);
  • Iva non versata, in particolare per professionisti e imprenditori con Partita Iva;
  • imposte non versate da imprese e società (come l’Irap o l’Ires);
  • imposte di registro, ipotecarie e catastali, o altre tasse per la locazione di immobili;
  • l’imposta municipale unica, IMU;
  • tasse automobilistiche come il bollo auto;
  • concessioni governative;
  • multe stradali non pagate;
  • imposte comunali o regionali non versate;
  • tasse evase;
  • contributi INPS non versati correttamente.

Queste, a grandi linee, sono le voci che possono essere contenute all’interno delle cartelle esattoriali, quando al contribuente viene notificata la sussistenza di un debito da pagare. In molti casi si può trattare di importi piuttosto bassi, in relazione per esempio ad una dimenticanza nel pagamento.

In altri casi invece si può arrivare anche a cifre molto elevate, specialmente per ciò che riguarda contributi INPS non versati o tasse sui redditi non pagate correttamente.

Il percorso delle cartelle esattoriali

Cartelle esattoriali debiti

Le cartelle esattoriali quindi vengono iscritte a ruolo a seguito di controlli, in cui emerge che ci siano delle mancanze nei pagamenti, tra le voci viste sopra. Nel dettaglio, l’ente che doveva ricevere quelle somme, può segnalare agli enti di riscossione l’esistenza di dali debiti.

Una volta che la cartella esattoriale viene iscritta a ruolo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può procedere a richiederne il saldo al contribuente che ha contratto il debito. L’ente preposto quindi, secondo specifiche regole, procede a notificare la cartella al contribuente, chiedendone il saldo.

All’importo iniziale possono essere aggiunte specifiche sanzioni per i mancati pagamenti, oppure interessi in base a quanto tempo è trascorso dalla data si scadenza del versamento della somma specifica.

Queste cifre vanno a sommarsi al debito iniziale, per cui è importante provvedere al saldo dell’importo il prima possibile, per evitare che la somma lieviti ulteriormente.

Successivamente quindi l’ente di riscossione può procedere in diversi modi per esigere il pagamento, e può anche procedere, in alcuni casi, con il pignoramento di beni in ricchezza o materiali al contribuente che si trova a debito, se quest’ultimo non provvede al pagamento nonostante i richiami.

Successivamente al momento in cui il contribuente salda correttamente il debito, l’Agenzia delle Entrate Riscossione versa le somme riscosse all’ente di partenza, ovvero saldando al soggetto corretto le cifre dovute. A questo punto il contribuente ha sanato il proprio debito.

In linea generale, questa è la procedura che seguono le cartelle esattoriali, tuttavia va anche considerato che il cittadino può avvalersi del ricorso, per contestare quanto gli viene richiesto, oppure segnalare un errore. Inoltre, esistono delle possibilità di saldo delle somme dovute tramite apposite agevolazioni, come il pagamento a rate.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione

A procedere a richiedere il saldo dei debiti ai cittadini, è l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Si tratta di un ente pubblico che risponde all’Agenzia delle Entrate in modo diretto, e che ha preso di fatto il posto del gruppo che precedentemente prendeva il nome di Equitalia.

Questa Agenzia si occupa di contrastare l’evasione fiscale, intervenendo tramite azioni di riscossione nel caso in cui i cittadini non provvedono correttamente al pagamento di tasse, imposte, e somme di altro tipo verso lo stato o le amministrazioni locali.

Nella pratica, è l’Agenzia delle Entrate Riscossione ad occuparsi, tramite cartelle esattoriali, di richiedere ai contribuenti il pagamento delle somme dovute, con l’aggiunta di eventuali sanzioni e interessi, e in casi specifici intervenire ulteriormente tramite ad esempio il pignoramento di beni o ricchezze.

Inoltre, tramite un portale web apposito, l’Agenzia promuove la trasparenza tra cittadini e fisco, informando a proposito delle ultime novità a tema fiscale e proponendo diversi servizi accessibili direttamente sul web.

Tra questi servizi, sono presenti anche possibilità di accedere a pagamenti agevolati, tramite ad esempio la rateizzazione delle somme dovute.

Inoltre, negli ultimi anni, sono stati aggiunti diversi servizi accessibili direttamente online, come la possibilità di avviare una videochiamata con un operatore per chiarire la propria posizione verso il fisco, oppure per richiedere l’accesso a determinati servizi senza necessariamente passare da uffici fisici.

Come saldare una cartella esattoriale

Saldare le cartelle di debito il più velocemente possibile è l’unico modo per sanare il proprio debito senza incorrere in conseguenze ulteriori, come l’applicazione di ulteriori sanzioni e interessi, o l’azione da parte degli enti competenti.

Ogni cartella esattoriale che viene notificata al cittadino, tramite posta ordinaria, contiene anche tutte le indicazioni per il pagamento del debito. In particolare, sono allegati il bollettino RAV e il modulo PagoPA, precompilati, con la scadenza effettiva del pagamento.

Come riporta l’Agenzia delle Entrate, il pagamento può essere effettuato con le seguenti modalità:

  • tramite il servizio “Paga-on line” disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione;
  • tramite i canali telematici delle banche, delle Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti a pagoPA;
  • presso banche, Poste e tabaccai;
  • presso gli sportelli dell’Agenzia della Riscossione.

Anche nel caso in cui ci si trovi all’estero, è possibile provvedere al pagamento, tramite il Modulo PagoPA, se la banca è collegata, o con bonifico all’Agente di Riscossione contenente tutte le informazioni sulla cartella di debito.

Per ulteriori informazioni, è possibile anche accedere alla propria area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, fissare un appuntamento con un operatore di persona o da remoto.

Misure di definizione agevolata

Cartelle esattoriali pagamento

Va evidenziato che, in base alle decisioni specifiche del governo, è possibile accedere a particolari sgravi sulle cartelle esattoriali, sotto forma di stralcio dei debiti, oppure di rateizzazione dei debiti.

Per fare un esempio, attualmente il governo Meloni ha lavorato, con le diverse Leggi di Bilancio, per introdurre alcuni meccanismi di pace fiscale, tra cui lo stralcio delle cartelle.

Tra questi, si è parlato della totale cancellazione dei debiti composti da basse cifre, ovvero inferiori a 1.000 euro e particolari agevolazioni anche sulle sanzioni e sugli interessi da pagare, oppure della rottamazione quater. L’obiettivo principale di questi tipi di interventi è agevolare i cittadini nel pagamento, oltre a garantire che questi debiti rientrino alle amministrazioni a cui sono dovuti.

Una modalità che può essere richiesta dal contribuente per saldare il debito è quella di provvedere al pagamento tramite rateizzazione. In base alle decisioni specifiche prese dal governo di anno in anno, anche in questo caso possono essere introdotti piani di rateizzazione con parametri specifici.

Pagamento delle cartelle a rate

Esiste la possibilità di provvedere al pagamento delle cartelle esattoriali in modo rateizzato: recentemente l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida con le specifiche di come funziona la rateizzazione delle cartelle esattoriali nel 2024, in base alle ultime novità introdotte dal governo.

Ricordiamo che la sanzione massima in caso di debiti quest’anno scende dal 240% delle somme dovute al 120%, mentre viene garantita la possibilità di pagare a rate per chi si trova in difficoltà economica tale da non poter versare tutta la somma in un’unica erogazione.

Generalmente, se il debito è inferiore a 120.000 euro, si può chiedere di pagare a rate direttamente accedendo alla piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate. Si ottiene così una suddivisione in 72 rate, per un periodo complessivo di sei anni.

Superati i 120.000 euro di debito invece, la procedura per richiedere la rateizzazione è più complessa perché prevede l’invio di opportuna documentazione tramite PEC o l’accesso ad un ufficio preposto sul territorio.

La rateizzazione può suddividere l’importo fino a 120 quote (per un periodo di 10 anni) se il saldo avviene in modalità straordinaria, ovvero se il contribuente non riesce a versare quanto dovuto in una soluzione a causa di contingenti avvenimenti economici.

Per le imprese o i professionisti scegliere la rateizzazione delle cartelle esattoriali non solo è vantaggioso perché permette di dilazionare nel tempo le somme, ma garantisce anche l’accesso al DURC nel caso questo deve essere presentato per accedere a bandi o incentivi statali.

    Come vedere le cartelle esattoriali riferite alla tua impresa

    Anche alle imprese possono essere notificate delle cartelle esattoriali, in particolare per debiti contratti in riferimento a tasse non pagate o contributi non versati. Risulta possibile utilizzare le piattaforme online ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, e dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, per verificare tutti i debiti eventualmente presenti.

    Accedendo a questi portali, tramite apposite credenziali digitali, è possibile scegliere tra diverse possibilità:

    • controllare la situazione debitoria;
    • chiedere la rateizzazione del debito;
    • chiedere una definizione agevolata o sospendere la riscossione.

    Per effettuare l’accesso è possibile utilizzare lo SPID, oppure la CIE, la CNS o apposite credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate.

    Segnalare errori e fare ricorso per una cartella esattoriale

    Infine, esiste la possibilità che la notifica di pagamento di una o più cartelle esattoriali sia stata effettuata per errore, o che il contribuente voglia procedere con il ricorso.

    Va tenuto presente che gli enti preposti ai controlli possono accedere a diverse informazioni che riguardano sia il versamento delle imposte che dei contributi da parte delle imprese, e dei privati cittadini.

    In caso di particolari situazioni a rischio evasione, è possibile per queste agenzie effettuare specifici controlli, anche incrociando i dati a livello informatizzato. Tuttavia, se si riscontrano errori, è possibile segnalarlo.

    Per farlo, l’Agenzia delle Entrate spiega che il contribuente può avvalersi dell’autotutela. In questo modo è possibile opporsi alla richiesta di pagamento presentando richiesta presso un ufficio competente oppure al servizio online “consegna documenti e istanze“.

    Se l’ufficio a seguito di un controllo, conferma la sussistenza di un errore, provvede allo sgravio delle somme iscritte a ruolo, cancellando la cartella esattoriale e procedendo con l’eventuale rimborso.

    Infine, il contribuente può anche scegliere di fare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado, procedendo entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento.

    Come funziona il ravvedimento operoso

    Una ulteriore possibilità per pagare i debiti in modo agevolato è quella di chiedere il ravvedimento operoso. Tuttavia va evidenziato che questa modalità non è accessibile se il contribuente è già stato avvisato di una violazione, tramite notifica e avvisi di accertamento.

    Di fatto tramite ravvedimento operoso è possibile provvedere in autonomia al saldo dei debiti, in particolare se ci si accorge di errori o mancati pagamenti. Il ravvedimento si può richiedere per diversi tributi al fisco, come l’Irpef, oppure l’Iva, ma anche per tributi locali come Imu o bollo auto non versati.

    Tramite questo meccanismo è possibile pagare quanto dovuto, con gli interessi, ma vedere scendere le sanzioni, in base a quanto tempo è passato dalla scadenza del pagamento. In ogni caso, non è consentito procedere in questo modo se la cartella esattoriale è già stata notificata.

    Cartelle esattoriali – Domande frequenti

    Cosa sono le cartelle esattoriali?

    Le cartelle esattoriali sono documenti che contengono i debiti iscritti a ruolo contratti dai cittadini, privati o dalle imprese.

    Come pagare una cartella esattoriale?

    Per effettuare il pagamento, è possibile procedere in diversi modi. Si consiglia di rispettare le scadenze, per non vedere aumentare ulteriormente il debito.

    Come vedere se ho delle cartelle esattoriali?

    Risulta possibile per cittadini e imprese verificare quali sono le cartelle esattoriali a proprio carico accedendo ai portali ufficiali dell’Agenzia delle Entrate con apposite credenziali digitali.

    Autore
    Foto dell'autore

    Valeria Oggero

    Giornalista

    Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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