- Per far fronte al caro affitti vengono messi a disposizione 660 milioni dal PNRR.
- Verranno utilizzate caserme ed immobili in disuso per creare residenze per studenti.
- Verranno incentivate anche le iniziative sviluppate dai privati.
A destare l’attenzione sul caro affitti nelle principali città universitarie italiane è la mobilitazione partita nel corso delle ultime settimane. Molti studenti hanno protestato, con dei sit-in in tenda davanti ai rettorati. La protesta è ha avuto inizio a Milano, ma poi si è allargata in molte altre città arrivando a toccare direttamente Roma, Pavia, Venezia, Firenze, Padova, Torino, Cagliari, Perugia e Bologna.
Il caro affitti rende insostenibile la vita degli studenti fuori sede, che devono alloggiare nelle principali città universitarie. La protesta è arrivata fino a Palazzo Chigi, dove ha generato non pochi scontri tra le diverse forze politiche.
Questo è il motivo per il quale il Governo, con una nota dell’11 maggio 2023 ha annunciato di aver autorizzato, a seguito di una proposta avanzata da Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione ed il PNRR, la presentazione di un importante emendamento governativo al Decreto Legge n. 44/2023, che attualmente è all’esame della Camera dei Deputati. Grazie a questo emendamento sono stati stanziati 660 milioni di euro per l’housing universitario.
Indice
Caro affitti: 660 milioni per l’housing universitario
Attraverso una nota ufficiale, il Governo ha annunciato un nuovo emendamento sull’housing universitario. Lo scopo di questa iniziativa è quella di avviare le misure previste direttamente dal PNRR, grazie alle quali è possibile accedere a delle risorse per 660 milioni di euro che possono essere destinate agli alloggi universitari.
Ma cerchiamo di entrare ulteriormente nel dettaglio e comprendere quali siano le novità. Il PNRR, attraverso la missione M4C1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, prevede il finanziamento di una serie di iniziative, che partono dagli asili nido e vanno fino all’università. All’interno di questa ampia “missione” vi è anche la riforma sugli alloggi per gli studenti.
A seguito dei vari colloqui intercorsi tra la Commissione europea e il Governo, infatti, è emersa la possibilità di escludere la natura di aiuto di Stato per gli incentivi che vengono destinati al cosiddetto housing universitario.
Attraverso un DDL di conversione del Decreto Legge n. 44/2023 (nelle ultime ore comunque è stato comunicato che l’emendamento potrebbe essere dirottato al Decreto Legge n. 51/2023), verrà confermata a livello legislativo l’immediata operatività delle misure, attraverso le quali destinare 660 milioni all’housing universitario.
I fondi verranno utilizzati per acquistare la disponibilità di nuovi posti letto presso residenze o alloggi destinati agli studenti universitari.
I fondi del PNRR per gli studenti
Lo stanziamento dei fondi per l’housing universitario rientra a pieno titolo tra le misure previste dal PNRR e che sono state introdotte attraverso l’articolo 25 del Decreto Legge n. 144/2022, anche conosciuto come Decreto Aiuti Ter – che, con alcune modifiche, è stato convertito con la Legge n. 175 del 17 novembre 2022.
Il primo passo per la realizzazione di questa misura è la pubblicazione, da parte del Ministero dell’Università e della ricerca (MUR), della manifestazione di interesse verso gli enti pubblici, che possono essere in possesso di immobili in disuso: tra questi rientrano palazzi o caserme abbandonate, Immobili che potrebbero essere convertiti in residenze per studenti.
Il passo successivo è quello di emettere gli opportuni bandi destinati alle imprese, in modo da poter procedere con i necessari interventi di ristrutturazione e alla successiva gestione delle varie strutture.
Caro affitti, cosa prevede la missione del PNRR
Cerchiamo di comprendere nel dettaglio cosa prevede il PNRR sugli alloggi per gli studenti. A toccare nel dettaglio questo punto è la riforma 1.7, che rientra nella più ampia missione M4C1: “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università”.
Lo scopo principale di questa missione è quello di andare ad incentivare da parte dei soggetti privati, la realizzazione di nuove strutture di edilizia universitaria. Le opere potranno beneficiare di una copertura anticipata da parte del MUR, che andranno a coprire gli oneri per la gestione delle stesse strutture per i primi tre anni.
L’obiettivo da centrare è particolarmente ambizioso: si punta a triplicare i posti per gli studenti fuorisede. L’ipotesi di riuscire a passare da 40.000 a 100.000 entro il 2026.
Le principali novità che vengono introdotte grazie agli emendamenti sono le seguenti:
- al finanziamento possono partecipare anche gli investitori privati o partenariati pubblico-privati;
- viene fornito supporto alla sostenibilità degli investimenti privati. Viene garantito, inoltre, un regime di tassazione simile a quello che viene applicato per l’edilizia sociale, permettendo, comunque, l’uso degli immobili per ospitare gli studenti;
- adeguamento degli standard per gli alloggi: saranno mitigati i requisiti di legge per lo spazio comune disponibile per studente, in cambio di camere singole meglio attrezzate;
- agevolazioni per la ristrutturazione e il rinnovo delle strutture in luogo di nuovi edifici greenfield. È prevista una maggiore percentuale di cofinanziamento, attualmente al 50%, con il più alto standard ambientale, che deve essere garantito dai progetti presentati;
- digitalizzazione della procedura per la presentazione e la selezione dei progetti.
Caro affitti – Domande frequenti
Il Governo ha intenzione di creare nuovi studentati e trovare nuovi posti letto per gli studenti fuori sede. Scopri qui quali sono le misure previste.
No, prima che i posti letto possano essere a disposizione è necessario trovare gli immobili da riconvertire. Considerando il fatto che molti edifici dovranno essere ristrutturati e riqualificati, i tempi saranno necessariamente lunghi.
Verranno finanziati anche i progetti degli investitori privati. Al momento, però, non sono ancora state comunicate le modalità attraverso le quali questi finanziamenti arriveranno.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista