Il Governo rilancia il bonus terme, ma a differenza del passato i beneficiari non saranno i clienti in cerca di relax e trattamenti di benessere.
Un emendamento al Decreto Legge PNRR presentato dalla maggioranza in Parlamento potrebbe offrire agli impianti termali del nostro Paese un credito d’imposta del valore massimo di 250mila euro, finalizzato a sostenere la riqualificazione.
La doppia proposta, depositata indentica da Lega e Forza Italia in commissione Bilancio, prevederebbe un credito d’imposta al 50% per spese sostenute per la ristrutturazione degli impianti termali.
Come potrebbe funzionare il bonus terme
Il credito d’imposta, se approvato, avrà una durata triennale dal 2024 al 2026, con un tetto massimo di 250mila euro per beneficiario. Nella proposta attuale il bonus terme non inciderà sulle imposte dirette, come l’Ires, l’Irpef e l’Irap, né sulla deducibilità degli interessi passivi.
L’idea del Governo è quella di stanziare 30 milioni di euro, suddiviso in 10 milioni all’anno per il periodo indicato. Se tutto procederà senza intoppi, il bonus terme potrebbe essere già disponibile entro la fine di maggio.
Il settore termale in Italia
Dati alla mano, il nuovo bonus per impianti termali interesserebbe 320 strutture sul territorio italiano (dati Federterme), che accolgono circa 2 milioni e 790 clienti l’anno e che l’anno scorso ha generato un volume d’affari di 15,7 miliardi di dollari (Federterme-Confindustria).
Altre agevolazioni per il settore termale
Il sostegno al settore termale non si ferma qui. Oltre al credito d’imposta, la disposizione presentata da Forza Italia e Lega propone ulteriori agevolazioni per le aziende termali.
La proposta prevede infatti la possibilità di detrarre l’IVA fino alla fine del 2027 per una serie di spese specifiche:
- acquisizione, realizzazione, ampliamento e ristrutturazione degli immobili destinati alle attività termali;
- costi sostenuti per l’implementazione o l’espansione delle stesse attività.
Prevista anche una detrazione dell’IVA per investimenti in progetti di ricerca e sviluppo e il lavoro interinale.
L’IVA relativa agli investimenti dovrà essere contabilizzata in un conto separato e sarà sempre detraibile.
Come fare domanda
Le modalità di domanda e accesso al credito d’imposta saranno definite successivamente attraverso un apposito decreto ministeriale.
Nelle intenzioni dei depositari dell’emendamento, il decreto del Ministero dell’Economia dovrebbe arrivare entro due mesi dalla conversione in legge del decreto.
Jacopo Curletto
Giornalista e content manager