Bonus rifiuti 2025, è già in vigore lo sconto del 25% sulla Tari per chi ha un reddito basso

Il bonus rifiuti è una riduzione del 25% sull'importo dovuto, di cui possono beneficiare coloro che hanno un Isee basso e con soglie differenti in base al numero dei figli. Ecco come averlo.

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bonus rifiuti 2025
  • Il bonus rifiuti 2025 è ufficialmente in vigore dallo scorso 28 marzo.
  • Il sostegno si eroga in favore delle famiglie con Isee basso fino a 20.000 euro, ma solo se con almeno 4 figli. In alternativa, lo possono ricevere tutti se l’Isee è inferiore 9.350 euro.
  • Lo sconto Tari si applica in automatico in bolletta, senza necessità di richiederlo espressamente.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il cosiddetto bonus rifiuti 2025 è in vigore dallo scorso 28 marzo e agevolerà le famiglie con basso reddito nel pagamento della Tari, la tassa destinata a finanziare i costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti.

A far fede, per individuare gli aventi diritto, è l’Isee, l’indicatore economico familiare che per lo sconto Tari prevede due soglie differenti, a seconda della composizione del nucleo. Nel dettaglio, chi sono i beneficiari e come ottenere il bonus.

Bonus Tari 2025, le soglie Isee

Lo sconto Tari consiste in una riduzione pari al 25% sulla tassa dei rifiuti prevista da pagare. Per individuare i beneficiari dell’agevolazione bisogna far riferimento dunque all’Isee e al numero dei componenti della famiglia.

Le due soglie Isee previste sono:

  • fino a 9.350 euro per tutte le famiglie;
  • fino a 20.000 euro solo per le famiglie che hanno almeno 4 figli a carico.

Questi limiti resteranno validi per i prossimi tre anni, alla scadenza dei quali si deciderà se aggiornarle eventualmente.

La misura, già approvata dal Governo Conte bis col decreto legge n. 124 del 20191, sarebbe dovuta entrare in vigore all’inizio del 2020 ma l’emergenza mondiale legata allo scoppio della pandemia da Covid-19 mise in stand by il Dpcm attuativo.

Nel frattempo, in questi ultimi anni (e con un exploit tra il 2023 e il 2024) la Tari è aumentata del 12% e quindi il provvedimento senza dubbio arriva nel momento più opportuno. Sempre nell’auspicio che le aliquote non aumentino ancora, visto che i comuni in realtà hanno tempo fino al 30 aprile per rendere note le nuove tariffe. 

Bonus Tari 2025, il ruolo di Arera

Dopo cinque anni dunque dalla sua approvazione, la misura è ora pubblicata ufficialmente dal 13 marzo scorso, con Dpcm n. 24/2025, e in vigore dal 28 marzo.

Per renderla effettivamente operativa però è necessario l’intervento dell’Arera, che tramite apposito provvedimento e dopo aver sentito il Garante della Privacy, andrà a definire quelle che saranno le modalità di trasmissione dei dati delle famiglie dall’Inps ai relativi comuni, per l’erogazione del bonus.

Bonus rifiuti 2025, come richiederlo

In realtà, il bonus Tari 2025 non prevede domanda online né la necessità di inviare specifiche richieste. Infatti, sulla falsariga del bonus luce e gas, si eroga in automatico.

Questo significa che chi rientra nei requisiti previsti, otterrà lo sconto Tari direttamente in bolletta, relativamente a un’unica fornitura di servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani per nucleo familiare.

Ciò che è importante verificare è che il proprio Isee 2025 risulti aggiornato e di essere l’intestatario del servizio fornito, per quanto riguarda per l’appunto la gestione dei rifiuti, nonché di risiedere effettivamente nell’immobile oggetto del beneficio.

Si specifica inoltre che, fatta eccezione per qualche caso di grave disagio economico, per ottenere il bonus rifiuti 2025 è indispensabile essere in regola con i pagamenti relativi alla Tari per gli anni precedenti.

Come abbassare la Tari?

La tassa si calcola in base alla superficie dell’immobile e al numero dei componenti del nucleo familiare. Per abbassare l’importo da pagare (oltre a presentare l’ISEE e rientrare nel bonus) è possibile dimostrare di smaltire in proprio l’organico, tramite apposita compostiera, oppure avere più di 65 anni e vivere in una casa di massimo 65 mq.

La riduzione si ottiene anche in caso di presenza di persone disabili oppure per abitazioni non utilizzabili o con tutte le utenze staccate. Le norme e i singoli casi sono comunque stabiliti a livello comunale.

  1. Decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, Presidenza del Consiglio dei Ministri, normattiva.it ↩︎
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Natalia Piemontese

Giornalista

Giornalista pubblicista, sono laureata con Master in selezione e gestione delle Risorse Umane e specializzata in ricerca attiva del lavoro. Fondatrice dell'Academy di Mamma Che Brand, per l'empowerment femminile e la valorizzazione delle soft skills in particolare dopo la maternità, insegno le competenze digitali che servono per lavorare online.

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