- Il bonus prima casa consente di accedere ad un sostegno sul pagamento delle imposte collegate all’acquisto dell’abitazione da destinare a prima casa, con imposta di registro al 2% e uno sconto sull’imposta ipotecaria e catastale.
- L’Agenzia delle Entrate, con la risposta 399 del 1° agosto 2022, ha chiarito come funziona questo sostegno nel caso di trasferimento successivo del beneficiario all’estero.
- L’Agenzia ha spiegato che lo spostamento di residenza, anche se all’estero, non comporta la perdita del beneficio del bonus, purché i requisiti siano stati rispettati inizialmente.
Il bonus prima casa comporta alcuni vantaggi a coloro che decidono di acquistare un immobile da destinare alla prima abitazione, in particolare sulle imposte. Con l’acquisto di una casa, è possibile accedere ad alcuni sostegni interessanti.
Questa possibilità consente un regime favorevole per chi compra una casa da destinare a prima abitazione (da non confondere con il bonus giovani under 36, che vedremo tra poco), ovvero l’accesso ad una imposta di registro del 2% e ad uno sconto sull’imposta catastale e ipotecaria, pagando 50 euro ciascuna.
L’Agenzia delle Entrate era intervenuta con una risposta ad interpello a chiarire la questione della modifica della residenza in un momento successivo, anche in un paese estero. Vediamo nel dettaglio cosa accade all’agevolazione in questi casi.
Indice
Bonus acquisto prima casa, cosa prevede
Chi decide di comprare un immobile da destinare a prima casa, può accedere, come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, ai seguenti sostegni:
“Si tratta di una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. Per esempio, con i benefici “prima casa” sono ridotte sia l’imposta di registro, se si acquista da un privato, sia l’Iva, se si acquista da un’impresa. Inoltre non sono dovuti imposta di bollo, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie sugli atti assoggettati all’imposta di registro e quelli necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari.”
Di fatto quindi viene prevista una riduzione dell’imposta di registro, al 2% invece che al 9%, con imposta ipotecaria e catastale fisse a 50 euro, e questo se il venditore è un privato. Se si decide di comprare da un’impresa, i benefici riguardano: l’IVA al 4% invece che al 10%, imposta di registro, catastale e ipotecaria di 200 euro ciascuna.
Il bonus prima casa in questione permette quindi principalmente di risparmiare sulle tasse, ed è disponibile per tutti coloro che comprano una prima abitazione. Non è da confondere con l’agevolazione presente per i giovani under 36 con annessa garanzia di stato.
Requisiti per il bonus prima casa
Per poter accedere a questa forma agevolativa, il beneficiario deve comunque rispettare dei requisiti. Il primo riguarda la tipologia di immobile. L’immobile che si compra deve appartenere ad una delle seguenti categorie:
- A/2, abitazioni di tipo civile;
- A/3, abitazioni di tipo economico;
- A/4, abitazioni di tipo popolare;
- A/5, abitazioni di tipo ultra popolare;
- A/6, abitazioni di tipo rurale;
- A/7, abitazioni in villini;
- A/11, abitazioni e alloggi tipici dei luoghi.
Non è possibile accedervi con abitazioni di tipo signorile (A/1), oppure abitazioni in ville (A/8) oppure castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici (A/9).
Inoltre vi è un requisito di residenza: l’immobile deve trovarsi nel Comune in cui il beneficiario ha la residenza o intende stabilirla, o lavora. Il proprietario non deve inoltre essere titolare di un altro immobile nello stesso Comune o avere diritti su un immobile per cui è già stato richiesto l’accesso ad agevolazioni.
L’unica eccezione a questa regola riguarda il caso in cui il proprietario abbia già venduto la casa, o la venda entro un anno.
Bonus prima casa e trasferimento all’estero
Può accadere che, a seguito dell’accesso al bonus prima casa e dell’acquisto dell’abitazione, il beneficiario si trovi nella situazione di doversi spostare in un altro Comune, oppure all’estero. In questi casi si perde l’agevolazione acquisita sulla prima casa?
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta con una risposta ad interpello, la numero 399/2022, a chiarire questi aspetti: non viene persa l’agevolazione acquisita precedentemente, quindi il beneficiario non deve pagare successivamente le tasse non versate a causa del bonus.
In sostanza le condizioni che riguardano la residenza fanno riferimento al momento della richiesta di accesso al bonus, ovvero in un periodo successivo il beneficiario può spostarsi senza perdere il bonus acquisito precedentemente, come spiega l’Agenzia delle Entrate:
“Le agevolazioni previste per l’acquisto della “prima casa”, ovvero l’applicazione dell’imposta di registro nella misura del 2 per cento e delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro ciascuna, spettano all’acquirente, anche non residente, qualora ricorrano le condizioni stabilite dalla Nota II-bis all’articolo 1 della Tariffa, Parte prima, allegata al d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131.”
Nella pratica, è consentito, in un periodo successivo, spostare la residenza, se al momento dell’acquisto tutti i requisiti erano soddisfatti, anche all’estero. La residenza va posta secondo i requisiti nel momento iniziale, quindi nell’immobile, entro i termini di 18 mesi dal rogito, quando accede all’agevolazione.
Bonus prima casa giovani under 36, come funziona
Per fare chiarezza, vediamo anche nel dettaglio come funziona un altro sostegno similare, disponibile però fino alla fine del 2023. Si tratta del bonus prima casa che consente ai giovani fino ai 36 anni di acquistare l’abitazione destinata alla residenza stabile con modalità agevolate.
Questo sostegno è disponibile nello specifico pere gli atti di acquisto del periodo che va dal 26 maggio 2021 al 31 dicembre 2023 e comporta maggiori agevolazioni.
I giovani possono così accedere ad uno sgravio fiscale, ovvero ai seguenti benefici:
- esenzione dall’imposta di registro;
- esenzione dall’imposta ipotecaria;
- esenzione dall’imposta catastale;
- riduzione del 50% del costo delle spese notarili;
- accesso ad un credito di imposta in caso di acquisto da soggetto IVA;
- garanzia da parte dello stato dell’80%.
Per poter accedere a queste agevolazioni, il bonus prima casa prevede comunque il rispetto di alcuni requisiti, come:
- una soglia ISEE massima di 40.000 euro;
- età inferiore a 36 anni;
- l’abitazione deve rientrare in una categoria catastale come: abitazioni civili, economiche, popolari o ultrapopolari, rurali, villini, abitazioni e alloggi tipici dei luoghi. Sono esclusi gli immobili di lusso;
- l’abitazione acquistata deve trovarsi nel Comune in cui il beneficiario ha residenza, altrimenti è necessario spostarla entro 18 mesi.
Questo sostegno non va confuso con il bonus per l’acquisto della prima casa disponibile in modo strutturale a tutti coloro che comprano una prima abitazione.
Bonus prima casa – Domande frequenti
Il bonus prima casa consente di accedere ad un’agevolazione sulle tasse a tutti coloro che comprano una abitazione da adibire a prima casa. Ecco come funziona.
No, le agevolazioni acquisite non si perdono, tuttavia per accedere al bonus devono essere rispettati alcuni requisiti, come spiega la circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Per gli under 36 che comprano una casa da adibire a prima abitazione esiste una agevolazione ulteriore, con Garanzia da parte dello stato e esenzione sulle tasse collegate all’acquisto, solo fino alla fine del 2023.
Valeria Oggero
Giornalista