- Il bonus benzina è un sostegno economico volto a coprire i costi del carburante a carico dei dipendenti e può essere erogato dai datori di lavoro.
- Il sostegno è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e si rivolge ai lavoratori del settore privato.
- Le aziende possono scegliere di erogare ai propri dipendenti dei voucher di 200 euro spendibili per la benzina.
La benzina è uno di quei prodotti che durante gli ultimi anni ha visto notevoli oscillazioni di prezzo, con impennate che hanno superato anche i due euro al litro. Questo bene, molto importante soprattutto per chi utilizza veicoli in modo frequente, è diventato quindi molto costoso a seguito dell’inflazione.
Il governo ha introdotto per i lavoratori dipendenti privati una possibilità di risparmio grazie al bonus benzina, composto da voucher fino a 200 euro erogabili dall’azienda. Questo sostegno quindi non è un aiuto di tipo statale, ma uno strumento in più che le imprese possono decidere in modo volontario di garantire ai propri lavoratori. Vediamo nell’articolo come funziona, come si eroga e come utilizzarlo.
Indice
Cos’è il bonus benzina
Il bonus benzina presente attualmente altro non è che un sostegno in denaro che può essere corrisposto dai datori di lavoro ai propri lavoratori dipendenti. Lo strumento rientra nei così detti fringe benefit che i datori di lavoro possono erogare ogni anno nell’ottica di migliorare il welfare aziendale.
I datori di lavoro possono erogarli senza pagare tasse se questi rientrano nel limite previsto per i fringe benefit e per i lavoratori consistono indubbiamente in un vantaggio da non sottovalutare, in un periodo in cui ancora i prezzi della benzina risultano piuttosto elevati.
Questo contributo è un bonus erogato una tantum in modo straordinario, ovvero non è un pagamento ricorrente e può essere garantito ai lavoratori che utilizzano la propria auto sia per spostamenti di lavoro (pensiamo a viaggi e trasferte) sia per scopi personali.
A chi spetta il bonus benzina
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i potenziali beneficiari effettivi del sostegno, tenendo presente che la sua erogazione non è obbligatoria, ma è una scelta facoltativa dell’azienda. Il dipendente tuttavia può richiedere al proprio titolare questo sostegno, se ne ha la necessità. Sta a quest’ultimo decidere se erogarlo. Può essere quindi garantito a:
- lavoratori dipendenti nel settore privato (questo esclude chi lavora nel pubblico impiego);
- lavoratori dipendenti con contratto di apprendistato;
- chi lavora negli studi professionali;
- chi lavora nel terzo settore;
- a soci di cooperative di produzione e di lavoro.
Un altro requisito importante da ricordare è quello reddituale: il bonus benzina è erogabile solamente a chi ha un reddito annuo inferiore a 35.000 euro. In questo modo il sostegno è mirato a chi ha un guadagno più basso e quindi ad aiutare coloro per cui il prezzo elevato della benzina impatta maggiormente.
Lavorare presso una sede fisica non è un requisito limitante: anche chi lavora in smart working può infatti ricevere questo bonus, se il datore di lavoro sceglie di accreditarlo. I lavoratori autonomi invece non possono riceverlo.
Come funziona il bonus benzina
Il bonus benzina è un voucher dell’importo di 200 euro: è a tutti gli effetti una erogazione aggiuntiva allo stipendio, ma come fringe benefit non è soggetto a tassazione. Questo significa che non deve neanche essere menzionato all’interno della dichiarazione dei redditi. Inoltre è deducibile dal reddito di impresa dell’azienda.
Nella pratica questo bonus viene erogato tramite appositi voucher che i lavoratori possono usare presso le stazioni di rifornimento. A fornire i bonus benzina ai propri dipendenti saranno direttamente le aziende, dopo aver comprato i voucher conformi alle linee ministeriali del Mise direttamente dalle compagnie autorizzate. In alternativa possono essere erogati direttamente in busta paga.
I buoni carburante sono stati introdotti nel 2023, ma l’iniziativa ha trovato un riscontro anche per l’anno in corso, per cui possono essere erogati fino alla fine del 2024. Questo sostegno inoltre risulta cumulabile con altri aiuti esentasse stabiliti dall’ultima manovra fiscale.
I lavoratori possono utilizzarlo per fare il pieno di benzina per la propria vettura, ma anche per ricaricare il Gpl, il Metano o il Diesel, in base alla tipologia di mezzo. Risulta possibile anche ricaricare la propria auto elettrica utilizzando i voucher.
Bonus carburante: come accedervi
Abbiamo visto che il sostegno può essere erogato dai datori di lavoro sulla base di una scelta volontaria, per cui non è sicuro che tutti i lavoratori dipendenti lo riceveranno. Come fare allora per accedervi? Un dipendente può richiederlo al proprio titolare, che avrà comunque facoltà di scegliere se erogarli e a quali lavoratori.
Un’azienda ad esempio potrebbe scegliere di corrispondere questo bonus solamente a coloro che utilizzano maggiormente le autovetture per recarsi a lavoro o per motivi di trasferta. Non esiste quindi una procedura per accedere al bonus.
Le imprese di contro, se vogliono dare questo sostegno ai dipendenti devono procedere all’acquisto dei voucher e corrisponderli come benefit aziendali.
Bonus benzina 200 euro: non ci sono obblighi
È necessario sottolineare che è l’azienda stessa a decidere a chi fornire il bonus benzina. Sarà direttamente il datore di lavoro, come sostituto di imposta, a stabilire chi spetta. La decisione, in alternativa, potrà essere presa da chi dirige l’ufficio interno di competenza. L’azienda ha quindi piena libertà decisionale.
I lavoratori inoltre non sono obbligati neanche a presentare il proprio ISEE o altra documentazione: è l’azienda a verificare che rientrino nei limiti e nei requisiti della misura per erogare il credito.
Il bonus non è quindi variabile in base al reddito o alla qualifica del lavoratore, ma è un sostegno una tantum fisso di 200 euro. Tuttavia il datore può decidere di erogarlo solamente ad una parte dei dipendenti.
Bonus benzina – Domande frequenti
Possono fare richiesta del bonus benzina i lavoratori dipendenti al datore di lavoro. L’azienda può decidere di erogare il bonus in busta paga.
Per ottenere i voucher è necessario rivolgersi direttamente alla propria azienda, che a sua volta può garantire oppure negare questo sostegno.
Sì, i collaboratori e i titolari di partita IVA. I buoni possono essere forniti esclusivamente ai dipendenti, non è possibile richiederli se si lavora in autonomia.
Questo sostegno può essere erogato dalle azienda ai lavoratori dipendenti fino alla fine del 2024 e va a coprire le spese per carburanti come benzina, diesel, Gpl, metano o per le ricariche delle auto elettriche. L’importo complessivo è di 200 euro a lavoratore.
Il bonus è erogato in modo volontario e facoltativo dalle aziende, per cui i lavoratori non devono seguire una procedura specifica per richiederlo. Possono comunque presentare una domanda al proprio titolare.
Il bonus benzina da 200 euro erogato dalle aziende può essere accreditato solo ai lavoratori che hanno un reddito entro 35.000 euro annui.
Questo sostegno, corrisposto in voucher di 200 euro, è accessibile per tutto il 2024, ma è l’azienda a decidere a propria discrezione se garantirlo oppure no ai lavoratori.
Valeria Oggero
Giornalista