Bonus bebè 2025: le istruzioni INPS per richiedere fino a 1.000 euro

Il bonus bebè è una carta prepagata di 1.000 euro, per il 2025, spendibili per acquistare prodotti per il figlio. Ecco come funziona e come riceverla.

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  • Nella legge di bilancio 2025 è stato inserito un bonus bebè per i genitori dei bambini che nascono nel corso dell’anno.
  • Il sostegno una tantum per i nuovi nati è rivolto ai genitori che possiedono un Isee non superiore a 40.000 euro all’anno, valore che si può calcolare senza tenere conto dell’eventuale Assegno Unico.
  • L’INPS ha pubblicato le istruzioni per presentare la domanda di accesso al sostegno, entro 60 giorni dal momento della nascita del figlio.

Il governo ha potenziato le misure per le famiglie all’interno della manovra e ha disposto nuovi aiuti per i genitori di figli nati nel corso del 2025. Per sostenere le prime spese necessarie per la cura dei neonati e per incentivare le nascite, è disposto un bonus una tantum che riconoscerà una somma a tutti i nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore a 40.000 euro.

Per ciò che riguarda l’importo, quest’anno è prevista l’erogazione di un sussidio da 1.000 euro per tutti i nuovi nati, accessibile tramite richiesta all’INPS o ad un patronato. A confermare la misura è la legge di bilancio 2025, mentre le istruzioni per l’accesso sono state rese note recentemente dall’INPS.

Cos’è il bonus bebè e come funziona

Il nuovo bonus bebè è stato introdotto dal governo con la recente manovra fiscale. La nuova misura per le famiglie riconosce ai genitori un bonus che per il 2025 è di 1.000 euro a famiglia, come riportato dalla recente comunicazione INPS1.

L’agevolazione aiuterà i nuclei familiari a sostenere le spese iniziali per l’arrivo di un bambino e soprattutto ha come obiettivo quello di incentivare la natalità.

In Italia, infatti, il numero medio di figli per donna è 1,20 (vicino al minimo storico di 1,19 del 1995) contro la media Ue di 1,46. Con appena 379 mila nuovi nati nel 2023, come descrivono i dati Istat2, il calo delle nascite si conferma per l’undicesimo anno di fila (dal 2013).

Il sostegno funziona come erogazione una tantum da parte dell’INPS, per cui verrà corrisposto alle famiglie che rispettano determinati requisiti.

Sono stati messi a disposizione 330 milioni di euro di fondi per l’anno in corso e 360 milioni di euro a partire dal 2026 per garantire ogni anno questo bonus economico alle famiglie, che servirà a coprire solamente le spese specifiche per il bebè.

A chi spetta il bonus bebé: i requisiti

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Per accedere al bonus è necessario che la famiglia rispetti alcuni requisiti specifici. In particolare, ne avranno diritto i genitori che hanno messo al mondo un bambino nel corso dell’anno (quindi a partire dal 1 gennaio 2025), a prescindere dal fatto che si tratti del primogenito, secondogenito, terzogenito, ecc.

Per ottenere il bonus bebè da 1.000 euro, inoltre, è necessario possedere un Isee non superiore a 40.000 euro. Considerando che molte delle famiglie che presentano la richiesta dell’Isee possiedono un indicatore inferiore a questa soglia, si prospetta un elevato numero di accessi.

La misura somiglia al precedente bonus bebè che riconosceva un sussidio mensile alle famiglie che possedevano un Isee basso e aumentava al diminuire dell’indicatore economico. Il sostegno è valido anche in caso di affidi o adozioni e un altro requisito per poterlo ricevere è la residenza in Italia almeno per uno dei due genitori.

L’INPS ha chiarito anche come funziona il requisito di cittadinanza, ovvero sono ammessi:

  • cittadini italiani oppure di uno Stato membro dell’Unione europea o loro familiari, che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
  • cittadini di uno Stato non UE con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • soggetti che hanno il permesso unico di lavoro, autorizzati a svolgere l’attività lavorativa per almeno 6 mesi o che sono titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca per sei mesi e risiedono in Italia.

Il requisito di residenza determina che il genitore che richiede il sostegno deve essere residente in Italia, sia al momento della nascita del figlio sia quando viene inviata la domanda.

Cosa comprare con la carta per i nuovi nati

Chi può beneficiare di questo sostegno economico potrà ricevere un sostegno tramite carta prepagata da usare in modo specifico per comprare prodotti per il nuovo bebè, come alimentari, pannolini, capi di abbigliamento e in generale beni per la cura del bambino.

Il contributo può essere usato per i primi tre anni di vita del figlio, esclusivamente presso i negozi convenzionati presenti sul territorio italiano. Quest’anno viene garantito un numero più elevato di esercizi in cui si può presentare, con l’inclusione anche di farmacie e parafarmacie online.

Come ottenere il bonus bebé

Le recenti istruzioni INPS3 spiegano che il bonus è erogato successivamente alla presentazione di una domanda specifica, da parte di uno dei genitori. Nel caso in cui non siano conviventi, a presentare la richiesta dovrà essere il genitore che vive con il figlio.

Questo passaggio deve essere fatto entro 60 giorni dal momento della nascita o dell’ingresso in famiglia del figlio ed è necessario avere l’Isee minorenni o aver presentato all’INPS la DSU. Per inviare la domanda si può accedere al portale ufficiale dell’INPS tramite una credenziale digitale (come lo SPID), oppure usare l’app ufficiale alla funzione “bonus nuovi nati”.

In alternativa si può utilizzare il contact center dell’INPS al numero 803.164 da rete fissa o  06 164.164 da mobile. Infine si può chiedere assistenza a un istituto di patronato.

Bonus neonati, nuove misure per le famiglie

Il bonus nuovi nati è solo una delle tante misure per le famiglie inserite nella manovra 2025: infatti, il governo ha voluto sostenere le nascite e incentivare la genitorialità rafforzando alcune delle agevolazioni ad oggi disponibili.

Il congedo parentale, per esempio, è stato potenziato di un mese: ciò significa che i genitori possono beneficiare di un allontanamento dal posto di lavoro fino a tre mesi retribuito all’80%.

Ricordiamo che già dal 2024 il congedo era stato innalzato a due mesi. Ad avere diritto all’indennità all’80% della retribuzione sono i lavoratori dipendenti pubblici e privati, che possono fruirne alternativamente entro i primi sei anni di vita del bambino, oppure entro sei anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.

Un’altra misura potenziata per il 2025 è il bonus asilo nido, portato a 3.000 euro: grazie a questa iniziativa, le famiglie con bambini fino a 3 anni possono godere di un sostegno per la frequenza di asili pubblici o privati, oppure per l’attivazione di altre forme di aiuto e assistenza domiciliare.

Infine, le somme percepite tramite l’Assegno Unico vengono escluse dal computo dell’Isee per evitare di penalizzare tutte le famiglie che ricevono questo beneficio statale e, come accaduto per altri sostegni, nel 2025 gli importi sono stati assoggettati alla rivalutazione Istat, con alcune maggiorazioni.

  1. Bonus nuovi nati 2025: requisiti e istruzioni, INPS, inps.it ↩︎
  2. Popolazione quasi stabile grazie alle immigrazioni dall’estero, Istat, istat.it ↩︎
  3. Circolare numero 76 del 14-04-2025, INPS, inps.it ↩︎
Autore
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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