La tecnologia ha compiuto passi da gigante in questi ultimi anni, e non sembra aver rallentato la sua progressione. L’innovazione tech incalza sotto la spinta della robotizzazione dei processi, intelligenza artificiale, business intelligence, applicazioni no code e low code.
Come una marea, lo sviluppo tecnologico porta onde di cambiamento in tutti i settori, anche quello dei dottori commercialisti. La scelta della migliore tecnologia possibile è fondamentale e può condizionare l’impostazione futura dello studio professionale.
La giusta analisi delle esigenze dello studio, delle prospettive delle risorse umane e della curva di apprendimento dei prodotti software e dell’hardware impiegato può fare la differenza dal punto di vista del costo e dell’efficacia dell’investimento.
I cambiamenti in atto nello sviluppo informatico, editoria digitale e grafica, rappresentano un’opportunità per lo studio professionale di investire in una tecnologia cucita sulle esigenze e la dimensione della struttura.
Investimenti tecnologici per lo studio: cosa non va
- Negli studi di piccola dimensione la consulenza IT è stata sempre affidata a società di consulenza informatica esterne.
- Il cuore pulsante dello studio è rappresentato, nella maggior parte dei casi, dal software contabile.
- Oltre al software contabile si costruisce la struttura informatica con moduli aggiuntivi o software conosciuti.
- In molti studi di commercialisti non vi è un utilizzo di cloud e si impiega Excel come gestore di dati e di elenchi interni.
- L‘investimento in tecnologia nello studio è molto spesso sottovaluto e non è finalizzato a creare quelle automazioni necessarie a ridurre i tempi di lavoro ed i costi, migliorare ed efficientare l’organizzazione, concentrarsi sulle attività a più alto valore aggiunto.
Studi commercialisti e tecnologia: consigli utili
- L’evoluzione tecnologica e la necessità di digitalizzare al massimo le strutture può essere risolta attraverso la creazione di una divisione interna di sviluppo IT.
- L’avvento dell’automazione, della RPA, dell’intelligenza artificiale e della metodologia low code e no code incentiva la creazione di digital division negli studi professionali.
- Più specialisti dell’automazione e meno ragionieri, sarà questo l’argomento delle future assunzioni del personale.
- Figure professionali ibride, capaci di coniugare un background tecnologico con competenze economico-aziendali.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista