La base su cui poggia lo studio: l’Organigramma

Come funziona e come si struttura l'organigramma di uno studio professionale oggi? Scopriamolo in questo articolo.

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Organigramma Studio
  • L’organigramma è lo strumento con cui si gestisce la struttura dello studio professionale.
  • Un organigramma aziendale non sarà uguale a quello per uno studio professionale.
  • Al centro dell’organigramma del futuro vi sono: consulenza, digitalizzazione, organizzazione, business intelligence e automazioni, crescita.

L’organigramma è un elemento fondamentale sul quale costruire l’organizzazione di una struttura economica. Questo è un elemento che ha il sapore di azienda più che di studio professionale, in cui la mobilità è limitata e i rapporti tra i professionisti creano schemi rigidi e, spesso, non opzionali.

In una struttura organizzativa moderna, soprattutto negli studi con molte risorse umane, è indispensabile definire il modello organizzativo e l’organigramma dello studio, per avere chiari ruoli e responsabilità e agevolare il passaggio di consegne e i processi di funzionamento all’interno e verso l’esterno.

La ripartizione delle funzioni dovrà sempre tenere conto di alcuni principi fondamentali che regolano le professioni e le rendono diverse dalle aziende, le norme deontologiche e il principio della responsabilità professionale individuale rispetto al mandato ricevuto dal cliente.

Organigramma aziendale: come funziona

Come per i social network, il punto non è affidarsi a qualcuno che sappia scrivere un organigramma e definire un’organizzazione, il punto è quello di creare una struttura secondo le prospettive e gli obiettivi che si intendono raggiungere.

Esiste sempre un modo diverso di procedere, se lo studio ha o meno una prospettiva. Nel caso non abbia una prospettiva, l’organizzazione riflette lo status quo e si limita all’esistente, cucendo sulle risorse umane uno schema che sarà il migliore possibile tra tanti altri.

In un contesto che ha una prospettiva o una volontà di sviluppo dello studio in senso razionale, abbandonando la logica del dominus, caratteristica della maggior parte degli studi italiani, l’organigramma sarà il primo strumento sul quale lavorare per dare il boost necessario alla struttura e avviare la sua fase di crescita.

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La struttura dell’Organigramma

Chiariamo subito il concetto, in modo pratico, per evidenziare che la costruzione di un valido organigramma è il risultato di una visione sulla struttura non convenzionale, sulla quale avrò modo di tornare alla fine di questo scritto, per proporre un nuovo modello organizzativo, diverso da quelli esistenti.

Oggi la forma giuridica non dà nulla di sostanzialmente diverso nell’organigramma di uno studio professionale di commercialisti classico che, incentrato sulla figura di un dominus, tende a essere una fotografia con più o meno pixel della stessa immagine.

Ipotizziamo che ci siano due strutture, una individuale e l’altra associata. In entrambi i compendi vi è una forte caratterizzazione del professionista che, non necessariamente sulla carta ma nella sostanza, sarà l’ideatore e il motore della dinamica di studio.

A cosa serve l’Organigramma

L’organigramma è uno strumento fondamentale per la definizione dei ruoli, per cui è possibile darne chiara rappresentazione schematica. La forma giuridica non è essenziale, tuttavia stabilire un organigramma può essere utile per avere una rappresentazione visiva chiara dei diversi comparti di una azienda.

Negli studi professionali la struttura spesso prescinde dalla forma giuridica adottata, per cui è possibile adottare un organigramma flessibile. Vediamo tra poco due esempi di struttura secondo principi diversi: una che guarda al passato, l’altra più attuale ma non ancora proiettata verso una dimensione futura.

L’Organigramma ieri

Un’organizzazione di stampo classico ha un’impostazione statica e focalizzata sulle competenze delle risorse umane, con controllo di gestione pressoché assente e nessuna attività di marketing che non sia legata alla figura del professionista leader.

In queste strutture è complicato sviluppare la propria attività in autonomia, e il professionista deve scegliere tra essere subordinato o uscire dallo studio per avviare un percorso personale.

La forma mentis, oltre la forma giuridica, è quella che governa le scelte. Lo sviluppo è sempre legato alle scelte di una o poche persone, quelle che hanno creato lo studio.

L’Organigramma oggi

In una struttura votata alla crescita, non vi sarà spazio per la segreteria, ma per una amministrazione che effettui un minimo controllo di gestione, gestisca i tempi e coordini le attività delle varie aree. Le aree sono determinate in base alle esigenze del cliente, e sono verticali rispetto a queste esigenze.

È prevista un’area innovazione, che allo stesso tempo crea e gestisca i processi e sviluppi attività di analisi dati, da utilizzare sia per lo studio che da proporre ai clienti. Consulenza, digitalizzazione, organizzazione, business intelligence e automazioni, crescita sono al centro della struttura del futuro.

Autore
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Giovanni Emmi

Dottore Commercialista

Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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