- Ad oggi anche gli studi di commercialisti necessitano di apportare innovazione, in base ai cambiamenti del mercato.
- Esistono diversi modelli organizzativi per studi professionali, in particolare per commercialisti.
- Il modello swarm organization è il più adatto per studi professionali di commercialisti.
In questa trattazione partiamo dai modelli organizzativi dello studio del commercialista del passato, nel presente e del futuro. Definiamo, innanzitutto, i tre diversi modelli organizzativi con un nome, spiegando brevemente di cosa si tratta.
Abbiamo a che fare con un modello Dominus Organization, un modello Professional Business Organization, un modello Swarm Chain Organization. Analizziamo i diversi aspetti di questi modelli organizzativi.
Indice
Modelli organizzativi per commercialisti: quali sono
Vediamo in linea generale quali sono le differenze tra i diversi modelli di organizzazione, per poi andare più nello specifico:
- Dominus Organization: nel nostro esempio si tratta di uno studio individuale con un dominus che decide e controlla da un punto di vista esecutivo tutta la struttura;
- Professional Business Organization: nel nostro esempio si tratta di un esperimento primordiale di aggregazione professionale con studi separati, che si aggregano in una società tra professionisti. Il risultato è uno studio con tre soci senior e tre soci junior. Decide un Consiglio di Amministrazione con i tre soci senior che sono posti anche a capo delle aree funzionali;
- Swarm Chain Organization: un esempio di studio evoluto secondo alcuni principi innovativi, nella forma giuridica della rete professionale, in cui la struttura conta più della forma. Ogni studio decide in autonomia e condivide metodo di lavoro, organizzazione e visione innovativa.
1. Dominus Organization
La struttura dello studio di commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro secondo l’idea tradizionale si basa sulla figura del dominus che, partendo dalle competenze contabili e fiscali, crea un’organizzazione costituita su diverse figure.
Si include una segretaria ragioniera o non ragioniera che risponde al telefono, produce fotocopie, archivia e collaziona documenti e attività simili, due ragioniere che si occupano della contabilità e di una prima assistenza al cliente, un praticante o collaboratore che gestisce le pratiche camerali, registra contratti e altre attività simili, oltre a supportare il dominus che supervisiona tutto e si occupa di qualche attività di consulenza giudiziaria o revisione legale.
2. Professional Business Organization
In una struttura più attuale, la spinta all’aggregazione sta creando una concentrazione che richiede una gestione oculata che, il più delle volte, non segue un modello preciso e molto spesso crea dissidi per la mancanza di un sostanziale allineamento di visione.
La struttura è pensata come l’unione di più studi, sia di stampo classico che innovativo, fisicamente separati, da cui due strutture territoriali. Da un punto di vista funzionale, il modello è improntato a criteri tradizionali senza una valutazione sulle hard e soft skills dei soci, ma basandosi sull’anzianità di iscrizione. In questo caso il modello si può basare su:
- Organizzazione funzionale;
- Organizzazione territoriale.
3. Swarm Chain Organization
Lo studio professionale del futuro è concepito come la sintesi di tre concetti fondamentali.
- la swarm organization: un modello organizzativo mutuato dal regno animale, tipico degli insetti e in particolare delle api. Secondo questo modello non esiste una gerarchia all’interno dell’alveare, ci sono solo le api operaie e l’ape regina. L’ape regina non ha una funzione gerarchica e di coordinamento, ma solo riproduttiva, innovativa. Le api assolvono ai loro compiti in modo automatico, ci sono quelle che costruiscono l’alveare, quelle che raccolgono il nettare, quelle che si occupano delle uova, ecc;
- le reti informatiche distribuite: sono delle reti informatiche in cui la sicurezza dei dati, delle informazioni e della continuità nello svolgimento delle attività è massima. È un sistema reticolare con più punti di contatto, in cui lo spegnimento di un punto crea il passaggio automatico a un altro punto, senza creare un blocco della rete;
- la blockchain: una catena in cui le informazioni e i dati vengono inseriti in un database condiviso e diventano immutabili. Ogni blocco di dati contiene un riferimento al precedente, quindi nel caso in cui un eventuale attore malevolo volesse cambiare delle informazioni passate la catena si romperebbe. Questa tecnologia pone le basi per la creazione di un sistema con cui gestire in modo migliore i modelli di governance e di retribuzione.
L’innovation lab rappresenta il nucleo fondamentale di tutte le innovazioni che saranno introdotte nella struttura, un nucleo che allo stesso tempo eroga competenze e riceve informazioni e nuove competenze dagli altri studi.
Nuovi modelli organizzativi e innovazione
Il sistema attuale è alimentato dagli studi professionali, che dovrebbero investire le loro risorse migliori, perché dalla maggiore innovazione dipende il tasso di crescita nei volumi e nel tempo della struttura.
Ogni singolo studio cresce naturalmente per innovazione con i tempi e le dinamiche ordinarie, oppure può ricevere uno sprint di innovazione, investendo delle somme e ricevendo un boost dell’innovation lab.
In questo modo potrà accelerare la crescita e beneficiare ulteriormente dei vantaggi dell’organizzazione. Se non investe e si attarda, riceverà sempre meno benefici, fino a quando non deciderà di uscire dall’organizzazione.
L’investimento in innovazione riduce il gap temporale di crescita e permette di allinearsi in un tempo più breve all’evoluzione tecnologica. Per attuare un’innovazione nello studio, è necessario:
- condividere: creazione di team per progetti e attività professionali condivise, sulle quali convergere in modo omogeneo le strutture con lo stesso livello di evoluzione tecnologica. Il tempo misura la crescita dello studio sotto il profilo delle nuove competenze, per velocizzare il processo si investe in innovazione alimentando l’innovation lab, che le eroga in un tempo adeguato alla struttura;
- comunicare in modo congiunto, dall’ovvia economia di scala alla creazione di valore attraverso un marchio che vede la partecipazione di tutti gli studi. Attraverso la comunicazione moderna ed efficace, con l’utilizzo di portali ad hoc, di supporto a società e imprese neocostituite, sarà possibile attingere a un mercato di oltre 500.000 nuove aperture di partite Iva per ditte e società, ogni anno;
- organizzare le attività con strumenti low code e no code. L’apprendimento di questa tecnologia è spontaneo, per le attività di contaminazione naturali, salvo la richiesta di una crescita più rapida di competenze che, anche in questo caso, richiede uno sforzo di investimento;
- specializzare ogni studio è un processo naturale per la razionalizzazione nell’affidamento delle pratiche all’interno dell’organizzazione. La concentrazione delle attività, rispetto a quelle a maggiore valore aggiunto per specializzazione, avverrà in modo pressoché automatico e incentiverà la crescita di valore del capitale umano.
I vantaggi del modello Swarm Organization
Il sistema organizzativo della swarm organization è particolarmente adatto alle strutture professionali e crea un circolo virtuoso in cui:
- non vi sono strutture gerarchiche e ogni studio resta autonomo e indipendente, se non per il rispetto delle regole di ingaggio;
- ogni studio è incentivato a specializzarsi creando economie di scala su una quantità di contatti di molto superiore a quelli che normalmente potrebbe ottenere;
- riduce il rischio per l’inserimento di attività organizzate nei processi utilizzando la tecnologia low code e no code;
- migliora la presentazione dei lavori e dei progetti, per la crescita di competenze anche in chiave di comunicazione con l’esterno;
- non deve occupare tempo e risorse nella promozione social e web, che viene centralizzata e gestita con un investimento ridotto e più efficace rispetto alle campagne di studio, in quanto condotte da professionisti del settore professionale con skills trasversali e competenze digitali;
- accresce la possibilità di acquisire nuove competenze richieste sul mercato per la continua attività di analisi sulla nuova frontiera delle competenze;
- rende indipendente la struttura dal singolo studio in quanto è possibile avere più studi con competenze analoghe;
- incentiva all’ingresso di studi giovani e indipendenti che rappresentano una risorsa importante per la crescita a lungo termine.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista