- I giovani commercialisti oggi affrontano molte sfide: meritocrazia, multidisciplinarietà e digitalizzazione possono essere risposte adeguate.
- Non sempre la specializzazione è una risposta coerente con il mercato di oggi.
- Anche l’intelligenza artificiale può dare un apporto positivo al lavoro del giovane commercialista, se utilizzata con una certa pianificazione.
Cosa serve oggi ai giovani commercialisti? La risposta giusta potrebbe essere diversa da ciò che si aspetta: ovvero non specializzazione, ma meritocrazia, multidisciplinarietà e digitalizzazione.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un fenomeno preoccupante che ha un parallelismo tra giovani e commercialisti: giovani talenti che lasciano il paese e giovani commercialisti abbandonano la professione.
Questa tendenza potrebbe essere il sintomo di una mancanza di prospettive e di meritocrazia in una professione ancora basata su logiche di che hanno come discriminante l’età. Cerchiamo di analizzare il fenomeno e proporre alcune soluzioni.
Giovani commercialisti oggi
Esiste ancora un articolo del nostro codice deontologico che evidenzia come il commercialista giovane debba trattare con riguardo il commercialista anziano (inteso come anziano d’iscrizione, ma implicitamente anche d’età) e individuare una guida in colui che ha più esperienza.
Seppure sia importante mantenere rispetto per i meno giovani, questo non dovrebbe ostacolare l’innovazione o la mobilità generazionale. Una professione dinamica e vivace deve permettere l’emergere di nuovi talenti, indipendentemente dalla loro età.
In questo contesto introdurre esclusive professionali e promuovere ulteriormente la specializzazione potrebbe non essere la soluzione. Non solo queste proposte potrebbero essere in contrasto con una logica di mercato aperto, ma potrebbero anche essere poco utili per affrontare le sfide attuali della professione.
Piuttosto, bisognerebbe guardare verso un futuro in cui i commercialisti saranno dotati di competenze multidisciplinari e digitali. L’implementazione di queste competenze può creare un “commercialista despecializzato” che utilizza soluzioni digitali e di intelligenza artificiale per svolgere una varietà di attività specialistiche.
Commercialista del futuro: l’importanza del digitale
Invece di limitarsi a una sola area, i commercialisti del futuro potranno sfruttare la tecnologia per avere una panoramica più ampia delle questioni commerciali e fiscali. L’intelligenza artificiale, ad esempio, può automatizzare compiti routinari, liberando i commercialisti per concentrarsi su problemi più complessi che richiedono un pensiero critico e una visione strategica.
In questo modo, la professione può attrarre nuovi talenti e offrire prospettive entusiasmanti. La chiave per questo cambiamento sarà la creazione di un ambiente professionale che valorizza la meritocrazia, incoraggia la diversità di competenze e sfrutta le opportunità offerte dalla digitalizzazione.
In sintesi, i giovani commercialisti dovrebbero vedere la professione come un campo aperto e creativo, dove sia possibile formarsi in un tempo relativamente breve, apportando nuove idee e competenze.
Per farlo, tuttavia, avranno bisogno di un ambiente che li sostenga e li incoraggi ad innovare, non un contesto che proietta il miraggio di esclusive e specializzazioni che non sono una risposta sempre adeguata, per guardare al futuro.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista