Cosa sono le banche del tempo? Sono uno strumento che nasce per far fronte a una crisi sociale ed economica nell’Europa del Nord, molto tempo fa. E in Italia?
È l’Emilia Romagna la culla delle banche del tempo italiane, una regione storicamente molto sensibile al tema del lavoro femminile e della parità di genere, con l’obiettivo di avviare progetti sulla conciliazione tra vita privata e lavoro.
Le banche del tempo, da un punto di vista giuridico, sono organizzazioni in cui gli aderenti “intendono scambiare parte del loro tempo per impieghi di reciproca solidarietà e interesse”.
La loro istituzione prevede che gli enti locali possano incentivarle e sostenerle, come strumento per il miglioramento della condizione dei lavoratori pubblici.
Indice
Banche del tempo per commercialisti?
L’esperienza della banca del tempo, da un punto di vista normativo, in Italia, è circoscritta al lavoro dipendente, non sono previste forme solidaristiche per i lavoratori autonomi e i professionisti sulla questione della parità di genere.
Nelle professioni ordinistiche, come il dottore commercialista, l’ispirazione solidaristica, lo “spirito di corpo”, è uno dei fondamenti del rapporto professionale tra gli iscritti e tra gli organi di categoria e gli iscritti.
“TEMPUS FUGIT, TEMPORA MUTANTUR”
Oggi l’esigenza di una visione nuova per gli iscritti agli Ordini professionali sul percorso della pari opportunità, rende necessario battere nuove vie. Esplorare nuovi modelli, per avviare una strategia di sostenibilità sociale e professionale.
Un passo in avanti è stato fatto con il riconoscimento delle c.d. “quote rosa” all’interno delle liste elettorali.
Infatti questo ha dato l’opportunità a molte commercialiste di avere più visibilità negli organi di categoria, ristabilendo una parità nei numeri che, in una società civile, non può mai essere messa in discussione nel principio.
La parità di genere nella professione del commercialista può essere incentivata dalla banca del tempo?
È sicuro che uno strumento di questo tipo potrebbe essere la soluzione al problema di molte professioniste che devono conciliare la loro vita privata con la professione.
In molti ordini professionali territoriali sono stati istituiti dei regolamenti e si prevede la costituzione di commissioni per la gestione operativa della banca del tempo.
Come creare una Banca del Tempo per commercialisti
Come si può pensare e concepire un sistema di Banca del tempo in un Ordine territoriale di dottori commercialisti?
Le fasi per l’ideazione, prodromiche alla creazione di una struttura della banca del tempo, possono essere esemplificate come segue:
- confronto dibattito tra gli appartenenti alla categoria;
- discussione all’interno degli organismi deputati a tale scopo;
- realizzazione del regolamento.
Dopo aver pensato e messo nero su bianco le regole di ingaggio, il passaggio successivo è quello più complicato.
Per definire il modello è necessario passare dalle parole (facile) ai fatti (difficile). Questo deve essere un impegno preciso da parte degli organismi di categoria deputati a questo scopo:
- richiedere le disponibilità a far parte della commissione;
- istituire la commissione per la gestione della banca del tempo;
- organizzare i processi per l’incontro tra la disponibilità e le richieste da parte dei/delle commercialisti/e.
È necessario stabilire procedure e attivarsi, all’interno degli organismi deputati a tale scopo, per dare esecuzione al progetto garantendo la operatività dei processi.
Cosa è il Tempomat?
Il tempomat è uno strumento utilizzato nelle banche del tempo dalle lavoratrici dipendenti, che potrebbe essere mutuato ed utilizzato anche per una Banca del tempo ad uso e consumo dei commercialisti, in un ordine territoriale.
Lavorare sul fronte della pari opportunità di genere, negli ordini professionali, è una sfida che ogni donna ed ogni uomo iscritto all’albo dei dottori commercialisti deve raccogliere.
Non solo la costruzione del modello, che deve essere un obiettivo degli organismi di categoria deputati a tale scopo, ma anche l’impegno concreto a rendersi disponibili a tendere la mano, con spirito solidaristico, apportando nel progetto, il tempo e le competenze di cui si dispone.
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista