Benzinai, arriva la riforma: meno distributori e stazioni di servizio più green

In Italia ci sono oltre 22.600 benzinai, un numero superiore a quello di tutti gli altri Paesi europei: con la riforma del settore, però, potrebbero chiudere molti punti vendita. Scopriamo le novità e i cambiamenti in arrivo.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

Adv

benzinai nuovi obblighi di comunicazione dei prezzi
  • Il ddl ristrutturazione punta a ridurre il numero di benzinai presenti in Italia e conseguentemente ad agire sul prezzo dei carburanti applicato dai distributori.
  • Oltre alla chiusura dei punti vendita “non idonei” o operanti nell’illegalità, si punta alla riconversione delle stazioni di servizio in chiave green.
  • L’Italia è prima in Europa per numero di distributori presenti sul territorio e seconda per quanto riguarda il parco auto circolante.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, sta preparando un piano di riorganizzazione dei distributori di carburante in Italia (ddl ristrutturazione) con l’obiettivo finale di ridurre il numero di benzinai presenti sul territorio nazionale e rendere quelli presenti più efficienti, sicuri e più green.

Alcuni punti vendita presenti sul territorio spariranno (circa 2.000 secondo le stime), mentre altri potrebbero essere riconvertiti in stazioni di ricarica per veicoli elettrici (circa il 10%, ovvero 1.500). Il mercato è prossimo a un grande cambiamento che potrebbe aiutare a combattere le illegalità (fiscali o strutturali) che si verificano attualmente in diverse stazioni di servizio.

Fortunatamente l’Italia vanta un numero elevatissimo di benzinai sul territorio, superiore a tutti gli altri Paesi europei: facciamo il punto sulla riorganizzazione e cerchiamo di capire quanti distributori ci sono in Italia, quanti verranno chiusi e cosa potrebbe cambiare nel settore.

Benzinai, cosa prevede la riforma del settore

Il disegno di legge di riordino del settore carburanti prevede una serie di novità non solo per quanto riguarda il numero di benzinai presenti in Italia (considerando che a livello nazionale il settore è vastissimo), ma anche per una più ampia riconversione di tante stazione di rifornimento in chiave green.

Secondo quanto anticipato dal sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, le principali novità della riforma dei benzinai riguarderanno la razionalizzazione di un mercato con troppi partecipanti, l’introduzione di nuove regole e requisiti per l’apertura di un distributore (come ad esempio la presenza di specifici prodotti, benzina o gasolio in miscela e-fuel) e al contempo l’erogazione di incentivi per la transizione green delle strutture.

L’idea è quella di finanziare le spese sostenute al 50% fino a 60mila euro, oltre a prevedere una serie di incentivi amministrativi e di premialità se si costruisce o ristruttura un edificio in un’area dove è presente un impianto dismesso. Viene poi superata l’esposizione del prezzo medio de carburanti applicata a livello regionale, sostituita da un Qr Code ed eliminata l’indicazione sulla differenza tra tariffe tra self-service e servito.

Secondo le stime, questa razionalizzazione potrebbe mettere in discussione almeno 8.000 stazioni di rifornimento per le riconversioni che danno priorità alle colonnine elettriche e ai biocarburanti. Sono invece 4.000 circa i punti vendita che risultano “incompatibili” con il cambiamento green, in quanto dislocati in prossimità di rotatorie o incroci.

tot business

Quanti benzinai ci sono in Italia rispetto agli altri paesi europei

PaesePopolazione*Punti venditaErogato medio (in mc)Vetture per punto vendita
Austria8,902.7482.5481.822
Belgio11,553.12124101.871
Danimarca5,822.0681.8771.266
Francia67,0911.1513.8442.950
Finlandia5,521.8691.9951.427
Germania83,1614.4583.4863.259
Grecia10,715.889770801
Italia60,2422.6081.2371.778
Polonia37,957.8523.1063.071
Portogallo10,293.3331.8011.595
Regno Unito65,808.3814.3444.155
Spagna47,3311.8102.4242.075
Svezia10,322.6782.0661746
Svizzera8,413.2931.3821.388
Ungheria9,792.0152.8121.821
Media27,335.7622.4902089
*Dati in milioni di abitanti

L’approvazione del ddl riorganizzazione potrebbe quindi portare alla chiusura di numerosi distributori di rifornimento di carburante, ma ciò non costituirebbe un problema per il nostro Paese.

L’Italia è prima in Europa per numero di distributori di benzina, come descrivono i dati di Faib Confesercenti1, associazione di categoria dei benzinai, presenti sul territorio, con un totale di oltre 22.600 stazioni di servizio. Seconda è la Germania, che però possiede un numero nettamente inferiore di punti vendita rispetto all’Italia (circa 14.500 mila).

Il nostro Paese detiene un parco auto con oltre 40 milioni di autovetture circolanti (secondo in Europa dopo la Germania), ma il numero di autovetture per punto vendita, pari a poco meno di 1.800, è più basso non solo rispetto a quello della Germania (circa 3.000 vetture) ma anche rispetto al Regno Unito, alla Polonia, alle Francia, alla Spagna e alla maggior parte dei paesi europei.

Anche l’erogato medio di carburante nel nostro paese, pari a 1.237 mc/anno, è inferiore alla media europea del 47% (per una differenza pari a 1.176 mc/anno).

I problemi del settore dei benzinai

benzinai italia

Il tentativo di riorganizzazione del settore dei benzinai è attivo da anni, ma finalmente potrebbe essere arrivata la svolta. Con il ddl riorganizzazione si andrebbero a risolvere alcuni dei problemi attualmente presenti sul mercato: in primis, la razionalizzazione permetterebbe di scovare quelle stazioni di servizio che attualmente operano nell’illegalità, stimate tra le 4.000 e le 5.000 in totale secondo UNEM, Unione Energie per la Mobilità.

Le stazioni di servizio non conformi alle nuove regole, infatti, potrebbero essere costrette a chiudere in seguito ai controlli avviati dalle autorità competenti (per esempio le Fiamme Gialle).

Un altro obiettivo della riforma del settore è quello di garantire la regolare erogazione dei carburanti, sia in relazione alla qualità sia in relazione al prezzo.

E soprattutto, per ridurre il numero di operatori sul mercato, oltre a chiudere le stazioni illegali, si sta valutando la riconversione delle stazioni di servizio in chiave green (con hub di energia elettrica o idrogeno) con l’obiettivo di alimentare i veicoli del futuro.

  1. Lo stato della rete distribuzione carburanti 2023“, Faib-Confesercenti, confesercenti-to.it ↩︎
Autore
Foto dell'autore

Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.
Fact-Checked
Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 10 Novembre 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.