Bando Turismo e Ospitalità Regione Sicilia: come funziona e quali sono i contributi

Il Bando Turismo e Ospitalità della Regione Sicilia mette a disposizione 135 milioni di euro per strutture ricettive e alberghiere: ecco quali sono i contributi specifici.

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  • La Regione Sicilia dispone un bando specifico per il turismo e l’ospitalità, con lo stanziamento di 135 milioni di euro per le strutture ricettive, alberghiere e extra-alberghiere.
  • Ogni attività beneficiaria potrà attingere a risorse variabili da 50.000 euro a un massimo di 3.500.000 euro, in termini di contributi a fondo perduto.
  • Il bando può coprire fino all’80% delle spese considerate ammissibili, sia in termini di beni materiali che immateriali, per l’ammodernamento di strutture pre-esistenti o nuove.

Il recente bando della Regione Sicilia, finanziato con fondi FSC 2021-20271 per un totale di 135 milioni di euro, propone contributi a fondo perduto per strutture alberghiere, extra-alberghiere e campeggi in questa regione.

Da qui è possibile accedere a contributi a fondo perduto fino all’80% a copertura delle spese ammesse, per cui le imprese devono impegnarsi a innovare a livello qualitativo, ma anche quantitativo, l’offerta proposta territorialmente nella regione.

I costi devono essere sostenuti esclusivamente tramite metodi tracciabili, mentre per ciò che riguarda le modalità di presentazione della domanda di accesso si attende la pubblicazione di una comunicazione specifica.

Come funziona il bando Turismo e Ospitalità

Il bando va a sostenere interventi di innovazione delle strutture con l’obiettivo di migliorare il livello qualitativo e quantitativo delle attività offerte ai turisti sul territorio. Sono presenti due linee di finanziamento distinte:

  • regime de minimis: investimenti da 50.000 a 300.000 euro, con copertura fino all’80% delle spese ammissibili;
  • regime in esenzione: investimenti fino a 3,5 milioni di euro, al 60% delle spese ammissibili per le micro imprese e piccole imprese, che scende fino al 50% delle spese per le medie imprese e al 40% delle spese per le grandi imprese.

Sono ammesse spese sia per beni materiali che immateriali, mentre alcuni costi sono espressamente esclusi dal bando oppure prevedono limitazioni specifiche sul totale degli investimenti.

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Spese ammesse al bando

Sono ammessi investimenti materiali, come terreni, immobili, impianti e attrezzature, ma anche immateriali come licenze, diritti di brevetto e così via, con l’obiettivo di innovare le strutture esistenti o per nuove attività.

Per le consulenze specialistiche vi è il limite massimo da rispettare del 2% della spesa complessiva, mentre per costi di progettazione, direzione lavori o collaudi è riservata una percentuale massima sugli investimenti del 4%.

Sono invece escluse dal bando le spese per macchinari e attrezzature usate, per materiali di consumo o per l’attività di rappresentanza, per comprare attrezzature per il trasporto o beni per cui sono già stati attivati altri aiuti economici. Il bando inoltre non copre eventuali tasse o imposte.

Sono quindi esclusi tutti i beni di importo inferiore a 500 euro, spese per commesse interne, per casi di locazione finanziaria o in contanti. Tutti i costi devono infatti essere sostenuti con modalità tracciabili.

Requisiti di accesso al bando

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Per poter accedere alle risorse del bando, le imprese siciliane devono rispettare determinati requisiti fondamentali:

  • essere costituite e registrate regolarmente al Registro delle Imprese;
  • rientrare nei settori specifici indicati dal bando, in base al codice Ateco, come strutture ricettive, alberghiere e extra-alberghiere;
  • avere un’unità locale sul territorio siciliano;
  • essere in regola con le norme di edilizia urbanistica e ambientale e di prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • aderire al regime di contabilità ordinaria;
  • avere a disposizione documentazione che attesta l’affidabilità finanziaria, rilasciata da istituti bancari;
  • trovarsi in regola con il versamento di tasse e contributi;
  • non trovarsi in situazioni di fallimento o liquidazione e non essere in difficoltà economica, non essere coinvolti da un caso di ingiunzione o procedimenti amministrativi;
  • essere in regola con le norme antimafia;
  • non aver delocalizzato lo stabilimento per cui si chiede il sostegno;
  • non far parte dello stesso gruppo di un’altra attività imprenditoriale che richiede i fondi;
  • non trovarsi in situazioni di incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

La valutazione prevista per stabilire i beneficiari delle risorse tiene conto della capacità di creare occupazione apportata dall’impresa, del rapporto tra il costo dell’investimento e i beni delle immobilizzazioni materiali, oltre alle caratteristiche intrinseche del progetto.

Va tenuto in considerazione che potranno ottenere un punteggio più alto quelle iniziative mirate alla sostenibilità ambientale e quelle con locazione in aree rurali, di marginalità o nelle isole minori.

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Come accedere al bando per la Regione Sicilia

Per partecipare all’iniziativa si consiglia di affidarsi a esperti che possano seguire tutto l’iter di presentazione dei documenti che attestano il rispetto dei requisiti di accesso e del progetto da finanziare.

Per conoscere le modalità di presentazione della domanda specifiche bisogna attendere la pubblicazione di un ulteriore provvedimento in merito, ma gli interessati possono già prepararsi con i documenti idonei a partecipare.

Va ricordato che è indispensabile dimostrare l’affidabilità e la sostenibilità economica dell’attività, per cui serve la conferma da parte di un istituto bancario o un consorzio fidi, che approvi la copertura finanziaria al netto del contributo.

Inoltre per dimostrare di essere in regola con i versamenti di tasse e contributi è possibile richiedere il DURC all’INPS o all’INAIL, procedendo anche online. Infine, avere un buon business plan è un punto di partenza per organizzare il progetto di innovazione della struttura.

  1. Deliberazione n. 432 dell’11 dicembre 2024, Giunta regionale Regione Siciliana, www2.regione.sicilia.it ↩︎

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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