Bando Digitale Sociale per la digitalizzazione degli ETS: come partecipare

Sviluppare le competenze digitali nel terzo settore, attraverso la formazione dei dipendenti e dei volontari e l'implementazione di soluzioni digitali all'avanguardia: tutto quello che c'è da sapere sul Bando Digitale Sociale.

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  • Pubblicate le linee di indirizzo per il Bando Digitale Sociale, con l’obiettivo di sostenere progetti di sviluppo delle competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti no profit tramite contributi finanziari.
  • Il bando, con un plafond di 15 milioni di euro, finanzia corsi di formazione e l’implementazione di soluzioni digitali per migliorare l’efficienza interna ed esterna delle organizzazioni, senza premiare l’ampiezza a livello territoriale, ma la qualità e l’impatto dei progetti.
  • Le domande devono essere presentate entro il 19 luglio 2024 tramite il portale dedicato, che prevede un processo di valutazione articolato in due fasi per selezionare i progetti da finanziare.

Sono state pubblicate le linee di indirizzo per il Bando Digitale Sociale, nell’ambito del Fondo per la Repubblica Digitale istituito nel 2021 con Decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, art. 29. L’obiettivo è quello di sostenere progetti rivolti allo sviluppo di competenze digitali dei dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti no profit tramite l’erogazione di contributi per coprire una percentuale sostanziale delle spese sostenute.

Stando agli ultimi dati ISTAT di aprile 2024, quello delle no profit è un settore in fiorente crescita, con oltre 360.000 organizzazioni attive sul territorio, che danno lavoro a 839.000 dipendenti e impiegano oltre 4.6 milioni di volontari. Un comparto essenziale, che però necessita di una costante innovazione per rispondere alle sfide di un mondo sempre più digitale e connesso.

Attraverso il Bando Digitale Sociale1, si mira a colmare il divario tecnologico e a fornire strumenti utili per migliorare la gestione interna, la comunicazione esterna e l’efficacia dei servizi offerti. Un’opportunità per rafforzare il capitale umano delle organizzazioni no profit e per promuovere una cultura dell’innovazione che possa supportare meglio le comunità e i beneficiari dei loro servizi.

Bando Digitale Sociale: obiettivi

Il Bando Digitale Sociale mira quindi a sostenere progetti che potenziano le conoscenze e le competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti operanti in settori dell’economia sociale. L’obiettivo è quello di promuovere l’empowerment digitale attraverso diverse iniziative innovative, con particolare attenzione alla formazione e all’implementazione di soluzioni digitali.

Il bando finanzierà, in parte:

  • corsi di formazione digitale di base e avanzata per migliorare la consapevolezza e le competenze digitali degli operatori;
  • soluzioni digitali volte a migliorare l’efficienza interna, come l’organizzazione e i processi e l’efficienza esterna, ovvero i servizi offerti alla collettività.

Per supportare queste iniziative, è stato stanziato un plafond di 15 milioni di euro a livello nazionale. Tuttavia, l’ampiezza territoriale dei progetti non costituisce un fattore premiante ai fini della valutazione: saranno la qualità e l’impatto dei progetti proposti i criteri principali per l’assegnazione dei fondi.

Bando Digitale Sociale ETS: criteri per la partecipazione

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Il bando richiede la partecipazione di un partenariato che includa una rete formale o un raggruppamento di enti privati non profit con esigenze di innovazione digitale.

È necessario che vi sia almeno un soggetto pubblico o privato non profit con esperienza in ambito digitale, il quale si occupi della formazione e/o dello sviluppo della soluzione digitale. Inoltre, se necessario, il partenariato può includere un fornitore tecnologico for profit che contribuisca alla formazione e/o allo sviluppo della soluzione.

Sono previste due opzioni di partecipazione:

  • nella prima opzione, il soggetto responsabile (SR) è il destinatario della formazione, mentre il partner eroga la formazione e/o sviluppa la soluzione digitale, eventualmente coadiuvato da un fornitore tecnologico for profit;
  • nella seconda opzione, il soggetto responsabile eroga la formazione e/o sviluppa la soluzione digitale, sempre con il supporto di un fornitore tecnologico for profit e il partner è il destinatario della formazione.

Beneficiari e requisiti del Bando Digitale Sociale

Il soggetto responsabile dovrà essere un ente privato senza scopo di lucro, costituito da almeno due anni e con sede legale in Italia.

I partner del progetto possono invece essere sia enti pubblici che privati, purché senza scopo di lucro e devono anch’essi avere la sede legale in Italia.

La presenza di partner con tali caratteristiche è fondamentale per garantire una collaborazione efficace e sinergica tra le diverse realtà coinvolte, ciascuna apportando le proprie competenze e risorse al progetto.

Un ruolo specifico è riservato ai fornitori tecnologici for profit, i quali devono offrire un contributo specialistico rilevante nella formazione e nell’implementazione della soluzione digitale prevista dal progetto. Tuttavia, per evitare una dipendenza eccessiva da entità profit e per mantenere il focus sulle finalità sociali del bando, è stabilito che a questi fornitori non possa essere destinata una quota superiore al 25% del contributo richiesto.

Bando Digitale Sociale: ammontare del contributo

L’iniziativa prevede un contributo che varia da un minimo di 500.000 euro fino a un massimo di 1 milione di euro, con una durata del progetto che non deve superare i 15 mesi, come specifica il regolamento completo2.

La soluzione digitale non può superare il 20% del contributo richiesto e comunque non oltre 120.000 euro. Il fondo copre l’80% del costo previsto per l’adozione della soluzione digitale, mentre il restante 20% deve essere finanziato con risorse proprie del partenariato.

I criteri di merito per la selezione dei progetti includono la coerenza della proposta progettuale, che incide per il 15%, la struttura e la qualità dei soggetti coinvolti, che rappresentano il 20%, la fattibilità e l’organizzazione, che costituiscono un ulteriore 20% e infine la qualità complessiva della proposta progettuale, che pesa per il 45%.

Il piano delle attività e dei costi prevede un massimo di 10 attività, incluse le due obbligatorie “Gestione e monitoraggio” e “Comunicazione“. Le voci di costo comprendono:

  • risorse umane interne ed esterne;
  • servizi esterni;
  • fornitore tecnologico for profit;
  • l’acquisto o noleggio di beni e attrezzature.

Per quanto riguarda le modalità di erogazione del contributo, è previsto:

  • un anticipo pari al 30% del contributo totale;
  • un primo pagamento fino al 30%;
  • un secondo pagamento fino al 30%;
  • il saldo finale.

La struttura di pagamento è mirata a garantire un flusso finanziario costante e adeguato per il corretto svolgimento delle attività progettuali.

Come presentare domanda di accesso al bando

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 19 luglio 2024 alle ore 13:00. Per partecipare, è necessario iscriversi tramite il portale dedicato www.portaleready.it, seguendo passo per passo tutte le indicazioni contenute nel formulario.

Il processo di valutazione delle proposte si articola in due fasi principali. Nella prima fase, viene effettuata una verifica dei requisiti di ammissibilità e una valutazione di merito delle proposte presentate. Le proposte che superano questa prima valutazione accedono alla seconda fase, che prevede un’interlocuzione con l’impresa sociale responsabile del bando.

Durante questa fase, è possibile che le richieste vengano rimodulate in base alle indicazioni ricevute. Successivamente, si procede con una ulteriore valutazione e selezione finale dei progetti da finanziare.

  1. Bando Digitale Sociale, Fondo per la Repubblica Digitale ↩︎
  2. Digitale Sociale” Fondo per la Repubblica Digitale ↩︎
Autore
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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