- La Legge di Bilancio 2025 porterà un aggravio delle tasse sulle auto aziendali, sia a carico dell’impresa che del lavoratore, se a diesel o benzina.
- La manovra 2025 potrebbe stabilire una base imponibile più alta, dal 30% al 50%, per le auto diesel o benzina, mentre scenderà al 10% per veicoli elettrici e al 20% per gli ibridi.
- La decisione è contenuta nella bozza della manovra e ha come obiettivi la transizione ecologica ed energetica, mettendo nel mirino le auto più inquinanti.
Con la recente bozza della Legge di Bilancio 2025 si prospetta un aumento della tassazione per tutte le imprese e per i lavoratori che utilizzano auto aziendali ad uso promiscuo, in particolare per nuove auto diesel o benzina. All’attenzione del governo ci sono motocicli e ciclomotori di nuova immatricolazione garantiti ai lavoratori con accordi stipulati a partire dal 1 gennaio 2025.
La base imponibile su cui applicare la tassazione salirà al 50% dell’importo che corrisponde ad una percorrenza standard di 15.000 chilometri, in base al prezzo di esercizio stabilito dall’ACI. Si tratta di un raddoppio rispetto alle fasce stabilite in precedenza, che terrà fuori i mezzi ibridi o elettrici.
Per questi ultimi infatti, da gennaio 2025, la base imponibile sarà al 10% per gli elettrici e al 20% per gli ibridi. Questa mossa ha l’obiettivo di disincentivare l’uso di veicoli a diesel o benzina, ma per le imprese e i lavoratori può chiaramente essere vista come una nuova stretta fiscale.
Indice
Nuova tassazione per i veicoli aziendali ad uso promiscuo
Vediamo nel dettaglio chi sarà coinvolto da questo aumento della pressione fiscale. A intervenire a questo proposito è l’Articolo 7 della bozza della Legge di Bilancio 2025: “Misure per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”.
Con questo provvedimento si va a diminuire quei sostegni di tipo fiscale presenti attualmente sui veicoli dannosi per l’ambiente, ovvero i mezzi alimentati a diesel o benzina, avvantaggiando coloro che utilizzano come auto aziendali elettriche o ibride.
Ad essere coinvolti sono i mezzi aziendali ad uso promiscuo, ovvero quelli che i lavoratori o gli imprenditori possono utilizzare sia per uso personale che lavorativo. La tassazione riguarderà quindi sia le imprese che i dipendenti, ma bisognerà anche tenere conto delle soglie dei fringe benefit per il 2025.
Come cambia la tassazione sulle auto aziendali dal 2025
In precedenza la tassazione su questi mezzi variava in base alle emissioni di anidride carbonica, con diverse categorie su cui applicare le aliquote Irpef in base al costo in euro al chilometro, in relazione alle tabelle ACI confermate ogni anno e con un valore di 15.000 chilometri preso come riferimento standard. Le fasce erano le seguenti:
- 25% da 0 a 60 g/km di Co2;
- 30% da 61 a 160 g/km di Co2;
- 50% da 161 a 190 g/km di Co2;
- 60% per emissioni superiori a 190 g/km di Co2.
In sostanza quest’anno e in precedenza, le tasse aumentavano con l’incremento delle emissioni di Co2 prodotte. Dal 2025 invece tali percentuali cambieranno in base alla tipologia di mezzo, comportando un aumento non indifferente per diesel e benzina e una diminuzione per elettriche e ibride:
- 50% per nuovi mezzi a diesel o benzina;
- 20% per i nuovi mezzi ibridi pug-in;
- 10% per nuovi mezzi elettrici.
Se il testo della Legge di Bilancio 2025 verrà confermato per come è al momento, queste nuove regole si applicheranno solamente ai nuovi mezzi immatricolati da gennaio 2025, lasciando fuori i veicoli per cui sono stati presi accordi precedentemente.
Fringe benefit detassati: le soglie 2025
Sui fringe benefit, la manovra interviene sostanzialmente riconfermando le regole già presenti attualmente e introducendo un nuovo limite per chi si sposta di residenza per motivi di lavoro. I limiti alla detassazione saranno quindi i seguenti:
- fino a 5.000 euro per chi si sposta per motivi di lavoro fino a 100 km di distanza;
- fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico;
- fino a 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori.
Questo vuol dire che entro queste soglie i benefit non saranno soggetti a tassazione.
Valeria Oggero
Giornalista