In aumento infermieri e medici gettonisti con partita IVA: gli ultimi dati

In aumento il numero di medici ed infermieri che scelgono la libera professione. Ecco perché sono in crescita i professionisti gettonisti.

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  • Aumentano gli infermieri e i medici che scelgono la libera professione, come alternativa al lavoro dipendente.
  • Il boom dei medici gettonisti ha comportato nel 2024 una spesa a carico del sistema sanitario pubblico non indifferente, soprattutto in alcune regioni, con il Piemonte al primo posto.
  • Una delle motivazioni per cui questi lavoratori scelgono di aprire la partita IVA è la maggiore possibilità di guadagno, di fronte a stipendi da dipendenti ancora molto bassi.

Aumentano medici e infermieri che preferiscono lavorare con la partita IVA. Il fenomeno dei medici gettonisti, che ha visto il suo boom durante il periodo pandemico, non arresta la sua corsa, per cui moltissimi lavoratori dipendenti nel settore sanitario scelgono di abbandonare il posto fisso per una prospettiva di guadagni migliori in autonomia.

Il problema sarebbe proprio di natura economica: un medico freelance guadagnerebbe cifre molto più interessanti rispetto ad un collega impiegato come dipendente presso il sistema sanitario nazionale. Nonostante alcuni CCNL siano stati rivisti nell’ultimo periodo (ad esempio comportando un lieve aumento per gli infermieri), la libera professione risulta oggi molto più attrattiva.

Infermieri e medici scelgono la libera professione

Oggi molti infermieri e medici optano per l’apertura di una partita IVA, che assicura loro di poter lavorare per diversi committenti, proponendo anche tariffe di tutto interesse. La possibilità di svolgere l’attività di infermiere in autonomia è confermata dalla FNOPI1, nel rispetto delle regole deontologiche:

“Essere libero professionista significa operare in regime di autonomia organizzativa e libertà di scelta metodologica e scientifica, nel rispetto delle regole della concorrenza e delle norme del Codice Deontologico.”

Allo stesso modo, anche i medici che rientrano in diverse specializzazioni possono svolgere la propria professione in autonomia. In questo contesto, si sono moltiplicati i liberi professionisti che prestano le proprie competenze anche al sistema sanitario pubblico, ovvero i medici gettonisti.

Gli ultimi dati intorno a questo fenomeno sono rappresentativi: ANAC ha segnalato una spesa previsionale di 2 miliardi e 141 milioni di euro in Italia per medici e infermieri gettonisti nel periodo dal 2019 al 20242. Solamente nel 2024 l’incremento registrato è di 314 milioni di euro, segno di come il sistema sanitario attinga molto spesso da questo tipo di consulenti esterni.

Nella tabella sono indicate le differenze regionali nel 2024 sulla spesa delle strutture sanitarie solamente per le prestazioni dei medici gettonisti. Il Piemonte, come vedremo in dettaglio, è al primo posto.

RegioneImporto di spesa complessivoImporto in percentuale
Piemonte€115.215.944,9625,18%
Lombardia€104.999.558,3522,95%
Toscana€56.738.137,2212,40%
Sardegna€47.999.040,5210,49%
Valle d’Aosta€46.636.843,4510,19%
Emilia-Romagna€29.000.000,006,34%
Veneto€15.006.920,003,28%
Sicilia€12.894.617,562,82%
Lazio€9.569.023,992,09%
Basilicata€5.327.163,601,16%
Friuli Venezia Giulia€3.776.482,870,83%
Provincia Autonoma di Trento€2.129.600,000,47%
Liguria€2.120.210,000,46%
Abruzzo€1.775.626,800,39%
Calabria€1.728.855,810,38%
Marche€1.686.268,600,37%
Umbria€777.450,800,17%
Puglia€171.384,190,04%
Italia€457.553.128,72100%

Boom di medici gettonisti in Piemonte

A livello regionale, il Piemonte è al primo posto per l’impiego del lavoro dei medici e infermieri gettonisti. La Regione è anche impegnata nell’incremento del numero di medici stabili all’interno delle strutture pubbliche, come comunicato recentemente3, ma il problema dell’elevato numero di gettonisti è ancora irrisolto.

Di fatto per il sistema pubblico accedere in modo così ampio ai servizi di infermieri e medici esterni comporta una spesa maggiore, per cui l’obiettivo è quello di invertire questa tendenza.

Perché aumentano i medici gettonisti

Per i professionisti, lavorare come gettonisti può garantire un’ottima entrata economica. Bisogna anche ricordare che il decreto Bollette del 2023 aveva ampliato le possibilità per il servizio sanitario di impiegare questi professionisti, non limitandoli solamente alle aree di emergenza, ma anche a supporto di altri reparti.

Va considerato che ogni gettone orario di presenza di un medico esterno può arrivare a costare alla struttura sanitaria fino a 100 euro4, ovvero più del doppio rispetto ad un medico assunto regolarmente come dipendente.

La carenza di organico soprattutto nelle strutture pubbliche è uno dei problemi che spinge questi centri a rivolgersi a professionisti esterni, anche se, paradossalmente, il costo è più elevato. In definitiva, questa spesa impatta sui conti di ogni regione italiana, ma al momento è una risorsa necessaria a coprire il fabbisogno delle strutture sanitarie.

Come aprire partita IVA da infermieri o medici

Sono molti oggi coloro che scelgono di lavorare come infermieri con partita IVA. Queste figure possono lavorare sia per la sanità pubblica che presso strutture private, studi medici o case di riposo e assistenza. Inoltre è anche consentito svolgere questa professione nell’assistenza domiciliare.

Oltre ad avere le competenze nell’ambito specifico scelto, è necessario iscriverti all’apposito Ordine professionale e alla cassa di previdenza ENPAPI. A questo punto per lavorare in autonomia è necessario aprire la partita IVA, facendosi assistere da un commercialista oppure presentando in autonomia il Modello AA9/12 all’Agenzia delle entrate.

Insieme all’apertura della posizione IVA, bisogna scegliere il codice Ateco più indicato, ad esempio l’Ateco 86.94.01 dedicato alle attività infermieristiche. A questo punto si può procedere alla scelta del regime fiscale migliore per lavorare, ovvero tra regime fiscale forfettario (con il vantaggio di un’aliquota unica al 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni) e il regime ordinario (con aliquote Irpef).

Anche per chi intende avviare una professione medica come autonomo l’iter da seguire è pressoché il medesimo: è necessario aprire la partita IVA, scegliere il codice Ateco più adatto, il regime fiscale e iscriversi all’Ordine professionale di riferimento, con relativa iscrizione alla cassa previdenziale.

  1. Libera professione, FNOPI, fnopi.it ↩︎
  2. Medici e infermieri “a gettone”: dal 2019 al 2024 spesa previsionale per due miliardi e 141 milioni, ANAC, anticorruzione.it ↩︎
  3. Aumentano i medici negli ospedali piemontesi, Regione Piemonte, regione.piemonte.it ↩︎
  4. Osservatorio sui conti pubblici italiani, osservatoriocpi.unicatt.it ↩︎

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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

1 commento su “In aumento infermieri e medici gettonisti con partita IVA: gli ultimi dati”

  1. Si pone tuttavia il problema che il professionista sanitario a partita iva, se inserito stabilmente in un’organizzazione (turni di lavoro e orari) si configura come lavoratore subordinato e quindi oltre a percepire paghe di tutto rispetto come quelle attuali (visto il periodo di carenza), di fatto maturano il diritto a percepire TFR annessi e connessi. Le ultime sentenze di Cassazione mi sembrano chiarissime, nonostante ormai le tariffe orarie siano fuori controllo.

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