- L’associazione culturale è un gruppo di persone e beni finalizzato al raggiungimento di uno scopo di interesse collettivo ed è senza scopo di lucro.
- Le associazioni culturali godono di particolari agevolazioni fiscali, come l’esonero dal pagamento dell’IVA e dalle tasse per le entrate derivanti dall’attività istituzionale dell’ente.
- Per la costituzione dell’associazione culturale devono esserci almeno due soci, bisogna indicare gli obiettivi che l’associazione si prefigge di raggiunge, come intende raggiungerli e richiedere l’assegnazione di un Codice Fiscale.
Tra le varie tipologie di associazioni no profit c’è l’associazione culturale, un gruppo organizzato di persone e beni finalizzato al raggiungimento di uno scopo di interesse collettivo. Si tratta di un ente “no profit”, e quindi senza scopo di lucro. Questo significa che se l’associazione registra degli utili, questi non vengono ripartiti, o distribuiti, tra gli associati.
Le associazioni culturali possono essere di vario tipo, come le Onlus, le associazioni di volontariato, le associazioni sportive dilettantistiche e così via.
Questi enti godono di agevolazioni e vantaggi burocratici e fiscali, ma devono anche rispettare alcuni requisiti e devono essere organizzati come stabilito dalla legge, con gli appositi organi che vedremo di seguito.
Inoltre, per costituire un’associazione culturale gli associati devono seguire un preciso iter burocratico. Continua a leggere la guida per sapere come funzionano le associazioni culturali, i limiti e i vantaggi, come costituire un’associazione e i costi previsti.
Indice
Associazione culturale: cos’è e come funziona
L’associazione culturale rientra nella categoria degli enti non profit e si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro costituita da un gruppo di persone che scelgono di associarsi stabilmente per svolgere attività culturali.
Anche note come circoli privati o club, le associazioni devono avere come scopo istituzionale quello culturale. Una delle caratteristiche delle associazioni culturali è che godono di alcune agevolazioni fiscali, tra cui:
- l’esenzione dal pagamento di tasse per le entrate derivanti dall’attività istituzionale dell’ente;
- l’esonero dal pagamento dell’IVA;
- la possibilità di accedere al contributo del 2 per mille (riservato alle associazioni che esistono da almeno 5 anni).
A stabilire le regole, lo scopo e il funzionamento delle associazioni culturali sono l’atto costitutivo e lo Statuto. Questi due documenti rappresentano una sorta di contratto con cui i soci si impegnano a perseguire lo scopo comune.
Lo Statuto deve prevedere:
- il fine dell’associazione;
- l’organizzazione;
- il fondo comune;
- stabilire l’eguaglianza e la variabilità dei soci;
- la rappresentanza conferita al presidente o amministratore.
Inoltre, questo documento deve rispettare tutti i requisiti previsti dal codice civile e dalla legge fiscale (Tuir).
Associazione culturale: gli organi
Gli organi dell’associazione culturale sono:
- l’assemblea dei soci, che nomina il presidente e i membri del consiglio direttivo;
- il presidente, che presiede il consiglio direttivo e ne attua le decisioni;
- il consiglio direttivo, che approva annualmente il bilancio, decide e pianifica l’attività dell’associazione nel corso dell’anno (deve essere composto fino a un massimo di nove associati compresi Presidente, Vicepresidente, tesoriere, segretario e responsabile amministrativo).
L’assemblea dei soci, quindi, elegge il Presidente del Consiglio Direttivo e può anche nominare:
- il Vicepresidente/i del Consiglio Direttivo;
- il Tesoriere;
- il Segretario;
- il Responsabile Amministrativo;
- il Sindaco Revisore.
Il Coordinatore di Delegazione può essere un organo periferico dell’Associazione.
I requisiti delle associazioni culturali
Per costituire un ente culturale è necessario che gli associati siano in possesso di precisi requisiti minimi.
I requisiti per la costituzione dell’associazione culturale sono:
- deve esserci almeno tre soci, o associati, fondatori;
- è obbligatoria l’assenza dello scopo di lucro;
- lo scopo da perseguire deve consistere nella promozione e organizzazione di attività culturali.
Come aprire un’associazione culturale
Per avviare la propria associazione culturale, una volta in possesso dei requisiti sopra elencati, si devono compiere i seguenti step:
- redazione dello statuto e dell’atto costitutivo dell’associazione: in questi documenti si stabiliscono la finalità, l’amministrazione, la gestione del patrimonio e le regole generali sul funzionamento dell’organizzazione e sui diritti e doveri degli associati;
- sottoscrizione dei fondatori e costituzione: occorre firmare l’atto costitutivo e lo Statuto per completare la costituzione, ma senza dover ricorrere ad un notaio;
- registrazione e codice fiscale: il presidente dell’associazione deve richiedere l’attribuzione del codice fiscale e la registrazione dell’associazione all’Agenzia delle Entrate per poter effettuare azioni come l’apertura di un conto corrente o firmare contratti;
- apertura della Partita Iva: è un passaggio facoltativo, previsto solamente se l’associazione intende svolgere anche un’attività commerciale mediante la vendita di beni o servizi in maniera continuativa.
Inoltre, bisogna tenere a mente che la registrazione del Codice Fiscale deve essere effettuata dal presidente dell’associazione presso l’Agenzia dell’Entrate entro 20 giorni dalla costituzione.
Di conseguenza, una volta ottenuto il Codice Fiscale, occorre registrare l’atto e lo Statuto all’Agenzia delle Entrate presentando:
- il modello 69;
- due originali dell’atto da registrare;
- una marca da bollo da 16 euro ogni 4 facciate o 100 righe;
- il modello di pagamento F23 per l’imposta di registro, in cui vanno inseriti nel campo 6 il codice dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove si intende effettuare la registrazione, nel campo 9 la causale RP (registrazione atto privato), nel campo 11 il codice tributo 109T e nel campo 13 l’importo dell’imposta di registro da versare pari a 200 euro.
Associazione culturale: i costi
Per poter costituire l’associazione culturale, i fondatori devono sostenere una serie di costi, come quelli previsti per la stipula dell’atto costitutivo e dello Statuto.
Tuttavia, per quanto riguarda i due documenti (obbligatori per legge), non è necessario che siano redatti da un notaio.
Il pagamento dell’onorario del notaio, e quindi l’intervento del professionista, è necessario solamente nel caso in cui si intende costituire un’associazione riconosciuta.
Infatti, in questo modo l’associazione ottiene il “riconoscimento della personalità giuridica”, che permette ai creditori di aggredire solo il suo patrimonio in caso di debiti. In tal modo, quindi, il patrimonio dell’associazione culturale è separato dal patrimonio dei suoi amministratori.
Quindi, nel caso delle associazioni riconosciute i costi previsti sono:
- redazione dell’atto costitutivo e dello Statuto da un notaio (atto pubblico) di circa €1.000;
- versamento di un patrimonio minimo di circa €15.000;
- imposte per la richiesta del Codice Fiscale di circa €250 (€200 + le marche da bollo).
In caso di apertura della Partita Iva, aumentano i costi previsti per la costituzione dell’associazione, ma si tratta di un’operazione prevista solo in determinate casistiche.
Bisogna, poi, considerare il costo del commercialista, che segue durante tutto l’anno le questioni burocratiche e finanziarie dell’associazione.
Se si intende assumere del personale bisogna aggiungere ai costi quelli del personale, e i versamenti a scopi previdenziali e assicurativo.
Associazione culturale con scopo di lucro
Nonostante le associazioni culturali per definizione siano un gruppo organizzato di persone e beni con il fine di raggiungere un obiettivo collettivo, senza scopo di lucro, in realtà vi sono delle situazioni in cui è possibile costituire quelle che vengono definite come associazioni culturale con scopo di lucro.
L’associazione culturale con scopo di lucro è quel tipo di associazione che consente di assumere dipendenti e avere un rimborso spese.
Per “scopo di lucro” si intende la finalità di dividere gli utili derivanti dall’attività svolta. Tuttavia, anche nel caso delle cosiddette associazioni culturali con scopo di lucro, gli utili non vengono ripartiti.
Invece, ciò che è consentito è stipulare contratti di lavoro, anche se in favore degli stessi associati, con conseguente retribuzione dell’attività lavorativa. Di conseguenza, in queste circostanze ci sarà una divisione indiretta degli utili, ma entro i limiti stabiliti dalla legge.
Infatti, i lavoratori autonomi che lavorano per l’associazione culturale devono emettere regolare fattura. Invece, per le altre tipologie di lavoratori è possibile scegliere tra le seguenti tipologie di contratto:
- contratto di lavoro subordinato;
- contratto di lavoro parasubordinato (es. contratto a progetto);
- contratto di collaborazione occasionale.
Tuttavia, il corrispettivo non può superare del 20% dei salari e stipendi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale.
Associazione culturale: Partita Iva o Codice Fiscale
Come abbiamo anticipato, uno degli step più importanti previsti per la costituzione dell’associazione culturale è la richiesta del Codice Fiscale, necessario per accedere alle agevolazioni fiscali di settore.
Il Codice Fiscale dell’associazione deve essere richiesto presso un ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate mediante la compilazione del modello AA5/6 o tramite raccomandata.
L’apertura della Partita Iva non è obbligatoria. Infatti, la Partita Iva è obbligatoria quando l’associazione culturale intende svolgere un’attività commerciale, mediante la vendita di prodotti e servizi e quindi vuole avvalersi di un’organizzazione stabile di mezzi e persone.
L’associazione deve, inoltre, presentare il modello Eas deve entro 60 giorni dalla costituzione dell’associazione. Si tratta di uno strumento usato per comunicare i dati fiscalmente rilevanti all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, ogni volta che vengono fatte delle modifiche, devono essere inviate entro il 31 marzo dell’anno successivo.
Associazione culturale – Domande frequenti
L’associazione culturale consiste in un gruppo di persone che decidono di unirsi per avere a disposizione risorse e competenze. Gli associati scelgono di unirsi stabilmente per svolgere attività culturali. Leggi la guida alla costituzione delle associazioni culturali.
La creazione di un’associazione culturale consente agli associati di svolgere attività di promozione culturale o il perseguimento di scopi culturali, di insegnamento o educativi. Leggi quali sono i requisiti per costituire un’associazione culturale.
Per costituire un’associazione culturale è previsto il pagamento dell’imposta di registro di €200 e delle marche da bollo di €16. Occorre, poi, considerare gli eventuali costi burocratici previsti per l’apertura della Partita Iva in caso di svolgimento di attività economica.
Buona sera, sono un ceramista e vorrei aprire un associazione culturale. Attualmente ho un contratto a tempo determinato part time. Posso comunque aprire questo tipo di associazione?
saluti
Buongiorno,
non vi sono ostacoli per i cittadini italiani in relazione alla apertura di una libera associazione.
Grazie per averci scritto
Buonasera vorrei sapere nella provincia di Grosseto dove posso trovare una sede. Vorrei costruire una associazione. Grazie resto in attesa di vostra cenno.
Buongiorno,
dovrebbe fare una indagine di mercato e valutare l’insediamento in una parte del territorio della provincia di Grosseto, dove sono richiesti questi servizi.
Grazie per averci scritto
Ho letto tutto ma non ho trovato il modo per aprire questa associazione. le spiegazioni vanno bene, ma basta con le spiegazioni. Voglio aprire l’associazione, non voglio sempre leggere mille spiegazioni. Dove sono i moduli per fare questo? Grazie. MM
Buonasera,
può procedere con una richiesta di consulenza specialistica con preventivo: https://partitaiva.it/link/consulenza.
Grazie per averci scritto
Buonasera Dott. Emmi, ho letto approfonditamente questo articolo, in quanto volevo nel mio comune, mettere in piedi un associazione culturale. Nello specifico un gruppo di appassionati di giochi vari in modo da coinvolgere bambini e giovani del comune. Non so ancora se con codice fiscale o con partita IVA. Per quel che riguarda il locale in affitto eventualmente, come funziona, se sei senza scopo di lucro, ottenere entrate per poter pagare affitti, bollette ecc ecc? Solo con le adesioni dei soci e i loro pagamenti annuali di tesseramento? Grazie in anticipo.
Buongiorno,
una valida entrata complementare sono i contributi e le donazioni. In linea di massima tutti i Comuni prevedono l’erogazione di contributi per manifestazioni svolte da associazioni, che possono essere utilizzate per coprire anche parte delle spese di gestione. Un’altra possibile entrata è l’opzione per il 5 per mille, se ci sono le condizioni.
Grazie per averci scritto