- L’Assegno Unico è una misura a favore delle famiglie con figli che viene garantita anche ai lavoratori autonomi con partita IVA.
- La platea di beneficiari dell’Assegno Unico è piuttosto ampia, perché è indirizzato a famiglie con figli con età fino a 21 anni, a partite IVA, lavoratori dipendenti o disoccupati.
- L’importo mensile dell’erogazione varia in base al reddito annuo della famiglia, anche per gli autonomi. Dal 2025 però questo assegno viene escluso nel calcolo dell’ISEE.
L’Assegno Unico universale è una misura che è stata introdotta nel 2022 per sostenere economicamente le famiglie italiane con figli. Si tratta dello strumento principale di questo tipo e i cui beneficiari sono lavoratori dipendenti, autonomi con partita IVA, ma anche disoccupati.
La misura è destinata alle famiglie con figli ed è erogabile già al settimo mese di gravidanza della madre. Il sostegno è attivo per chi ha figli fino ai 21 anni di età, anche se l’importo mensile può variare largamente da famiglia a famiglia, in relazione alla situazione reddituale ed economica specifica.
Per ciò che riguarda i lavoratori autonomi, l’importo è determinato in base all’ISEE, al pari di come accade per dipendenti o disoccupati. Inoltre l’erogazione è automatica per chi ha già ricevuto le somme in precedenza. Va considerato che ci sono alcune novità per il 2025, come l’esclusione di questa indennità dal calcolo dell’ISEE.
Indice
- Come funziona l’Assegno Unico per gli autonomi
- Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno
- Quali sono gli importi dell’Assegno Unico per autonomi
- Assegno Unico 2025: le novità
- Assegno Unico: tabelle 2025
- Come richiedere l’Assegno Unico da partita IVA
- Assegno Unico e partite IVA forfettarie
- Assegno Unico per professionisti con cassa
Come funziona l’Assegno Unico per gli autonomi
Per i lavoratori autonomi la misura spetta in modo molto similare rispetto a dipendenti o genitori disoccupati. L’assegno viene garantito a tutte le famiglie, anche se l’ISEE è molto alto o supera 45.939,56 euro di importo1. L’indennità è erogata ogni mese e varia in base al numero di figli presenti nella famiglia e alla situazione reddituale.
L’Assegno Unico sicuramente è una misura interessante non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per chi lavora in autonomia con una partita IVA e sostiene le spese per i figli.
Va ricordato che l’entrata in vigore di questa misura ha comportato la perdita di altri sostegni rivolti ai figli, ma altri ne sono poi sopraggiunti, come il bonus bebè 2025. Confermato anche il bonus asilo nido, cumulabile con l’Assegno Unico.
Come accade per gli altri beneficiari, anche per chi ha partita IVA valgono le stesse regole riguardo l’età dei figli. L’assegno può infatti essere erogato a tutti i figli minorenni. Per i maggiorenni, fino ai 21 anni di età, è previsto solo se frequentano corsi di formazione, sono disoccupati, oppure seguono il servizio civile o ancora se lavorano ma hanno un reddito annuo inferiore a 8.000 euro. Non ci sono invece limiti di età per figli con disabilità.
Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno

Per poter ricevere il sostegno, le famiglie richiedenti devono rientrare in alcuni requisiti, che coinvolgono anche i lavoratori autonomi con partita IVA. Risulta necessario che il soggetto richiedente sia un cittadino italiano o titolare di diritto di soggiorno.
Sono ammessi anche coloro che sono stati residenti in Italia per almeno due anni, anche non in modo continuativo o che siano titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato determinato di almeno sei mesi.
Inoltre il soggetto beneficiario deve provvedere al pagamento delle imposte sul reddito in Italia e deve essere residente o domiciliato nel paese.
Quali sono gli importi dell’Assegno Unico per autonomi
Gli importi dell’Assegno Unico sono gli stessi per lavoratori dipendenti, autonomi o disoccupati. Ecco quali sono le soglie minime e massime previste per l’anno in corso, secondo gli ultimi aggiornamenti INPS:
- se l’ISEE è inferiore a 17.227,33 si possono ricevere 201,0 euro per ogni figlio minorenne;
- se l’ISEE è assente o superiore a 45.939,56 si possono ricevere minimo 57.5 euro a figlio minorenne.
Oltre a queste soglie, sono stati previsti diversi casi in cui la cifra è maggiorata, in particolare in queste eventualità:
- nuclei familiari numerosi;
- madri con un’età inferiore a 21 anni;
- figli con disabilità o non autosufficienti;
- bonus per il secondo percettore di reddito.
Assegno Unico 2025: le novità

Dopo aver visto come variano le cifre in base all’ISEE, vediamo quali sono le novità sull’Assegno Unico per il 2025. Ciò che cambia principalmente riguarda gli importi, anche per coloro che lavorano come autonomi e percepiscono questo sostegno.
Le cifre che si possono ricevere mensilmente infatti sono leggermente più alte a causa della rivalutazione Istat recente che prende in considerazione l’andamento dell’inflazione.
Oltre a questo, a partire dal 2025 l’importo erogato per l’assegno non viene conteggiato all’interno del calcolo dell’ISEE: questo permette a più persone di accedere anche al bonus asilo nido, abbassando di fatto il valore dell’indicatore familiare.
Assegno Unico: tabelle 2025
L’INPS ha messo a disposizione una tabella specifica con tutti gli importi per l’assegno riferiti al 2025, tenendo in considerazione le casistiche in cui si trova il nucleo familiare. Di seguito abbiamo riportato alcune delle principali soglie ISEE di riferimento come esempio.
ISEE | Assegno figli minori | Assegno figli con 18-20 anni | Maggiorazione dopo il secondo figlio | Maggiorazione figli disabili gravi | Maggiorazione per madre con età inferiore a 21 anni |
Fino a 17.227,33 euro | 201,0€ | 97,70€ | 97,70€ | 109,10€ | 23,00€ |
Da 20.098,57 a 20.213,40 euro | 186,1€ | 90,5€ | 89,2€ | 109,1€ | 23,0€ |
da 30.090,42 a 30.205,26 euro | 136,10€ | 66,50€ | 61,30€ | 109,10€ | 23,00€ |
da 40.082,27 a 40.197,11 euro | 86,20€ | 42,50€ | 33,30€ | 109,10€ | 23,00€ |
Oltre 45.939,56 o in assenza di ISEE | 57,50€ | 28,70€ | 17,20€ | 109,10€ | 23,00€ |
Come richiedere l’Assegno Unico da partita IVA
Per poter ricevere il sostegno tuttavia i lavoratori autonomi devono presentare un’apposita domanda di accesso oppure hanno anche la possibilità di chiedere un supporto al proprio commercialista.
Il procedimento è piuttosto semplice: per prima cosa è necessario avere con sé una attestazione ISEE aggiornata, poi si deve accedere al portale ufficiale INPS con una credenziale digitale come lo SPID e recarsi nella sezione apposita “Assegno Unico e universale per i figli a carico”. In alternativa è anche possibile rivolgersi ad un ufficio INPS o ad un ente di patronato del territorio.
La richiesta può essere presentata dal genitore o da chi ha responsabilità del figlio e si può scegliere la modalità di accredito:
- accredito su un conto corrente;
- accredito su un conto postale.
Il genitore interessato può scegliere come ricevere la somma ogni mese e comunicare anche il proprio codice IBAN all’INPS. Quest’anno l’Assegno è stato erogato in modo automatico a chi già lo percepiva precedentemente, perché la richiesta va presentata solamente la prima volta.
In base alla data in cui si presenta, è possibile ricevere o meno un rimborso sulle mensilità precedenti: se viene inviata entro il 30 giugno, vengono anche garantiti gli arretrati a partire dal mese di marzo.
Assegno Unico e partite IVA forfettarie
Per ciò che riguarda i lavoratori autonomi, si può percepire questo sostegno per i figli anche con regime forfettario? La norma non vieta tale opzione, per cui è possibile richiedere l’indennità anche se si lavora con una partita IVA a regime forfettario, ovvero con aliquote fiscali ridotte.
Non vi è distinzione nei requisiti e nell’accesso se a richiedere tali importi è un lavoratore autonomo con regime ordinario, forfettario o semplificato, per cui le procedure sono le stesse.
Assegno Unico per professionisti con cassa
Trattandosi di un sostegno non collegato alla normale contribuzione previdenziale, anche i liberi professionisti con partita IVA che sono iscritti agli appositi Ordini Professionali hanno diritto di accesso all’assegno a favore dei figli.
Spetta quindi anche a tutti i professionisti iscritti alle varie casse di previdenza, come commercialisti, avvocati, giornalisti, medici e così via. Per la richiesta, si procede sempre tramite INPS.
Assegno Unico autonomi – Domande frequenti
Sì, l’Assegno Unico universale è rivolto anche ai lavoratori autonomi con partita IVA, inclusi coloro che lavorano con il regime fiscale forfettario.
L’Assegno Unico viene erogato in base all’ISEE del nucleo familiare e alla sua dimensione, inoltre sono previste diverse maggiorazioni.
La misura consiste in una quota di base, calcolata sull’ISEE della famiglia e una serie di maggiorazioni dovute a eventualità specifiche: entrambi genitori lavoratori, figli con disabilità, o per famiglie numerose.
L’assegno viene erogato generalmente intorno alla metà di ogni mese.
Al momento le partite IVA possono già ricevere la misura, con le stesse date di pagamento dei lavoratori dipendenti.
Sì, anche una persona in stato di disoccupazione può ricevere l’Assegno Unico universale.
- Assegno unico e universale per i figli a carico, INPS, inps.it ↩︎
salve, un professionista ( paga i contributi settore commercio ) non ha mai presentato richiesta per l’assegno unico, puo’ presentare domanda per gli arretrati e contemporaneamente richiesta per l’assegno corrente?
Buongiorno,
in linea di massima può presentare richiesta di arretrati, da verificare le condizioni di accesso attuali.
Team partitaiva.it
Se uno dei genitori è lavoratore dipendente e l’altro ha una partita IVA a regime forfettario, esiste per questo secondo una soglia di guadagno minimo per essere considerato “lavoratore”? Negli ultimi anni mio marito ha fatturato circa 5000 euro l’anno (speriamo in maggiore fortuna futura, ma nel frattempo, avremmo diritto a essere considerati entrambi “genitori lavoratori”?).
Buonasera,
nel caso prospettato il genitore con partita iva è un lavoratore autonomo o piccolo imprenditore.
Grazie per averci scritto
Grazie mille del testo così chiaro. Solo una domanda a questo punto: come si fa la richiesta degli assegni arretrati?
Grazie mille
Buonasera,
per le domande presentate dal 1° marzo al 30 giugno 2023, l’Assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo 2023.
Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’Assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’ISEE al momento della domanda.
Grazie per averci scritto
Ma l’assegno unico sostituisce la detrazione per i figli a carico?
Buonasera,
l’assegno previdenziale non incide sul carico e sulla detrazione fiscale.
Grazie per averci scritto
E chi è sia dipendente che partita IVA nella fattispecie forfetario=
Buongiorno,
l’assegno unico verrà erogato a tutti i nuclei familiari con figli a carico, con un importo che varia secondo la situazione economica personale, indicata dall’ISEE. Nel suo caso ci sarà un cumulo di redditi ( dipendente e autonomo), comunque è possibile richiedere il sostegno anche se si lavora con una Partita Iva a regime forfettario.
Grazie per averci scritto