Assegno Unico 2025: come funziona, importi e uscita dall’ISEE

L’Assegno Unico è una forma di sostegno economico che l’INPS riconosce alle famiglie con figli a carico. Leggi tutti i dettagli sul suo funzionamento, come richiederlo, i requisiti e i nuovi importi 2025.

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  • L’Assegno Unico è un sostegno economico rivolto alle famiglie con figli a carico, riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età del figlio.
  • Dal 2025 l’Assegno Unico non rientra nella base per il conteggio dell’ISEE, consentendo così alle famiglie di accedere ad altre forme di sgravio particolari.
  • Quest’anno l’assegno viene aumentato in relazione alla rivalutazione Istat 2025, sulla base dell’aumento del costo della vita allo 0,8%.

Le famiglie italiane che hanno figli godono di un sostegno economico noto come Assegno Unico. Questo consiste in un contributo versato dall’INPS e si può richiedere dal settimo mese di gravidanza.

L’Assegno Unico e universale è riconosciuto fino al compimento del 21esimo anno del figlio a carico. Tuttavia, per i figli con disabilità non vi sono limiti di età. L’importo dell’assegno riconosciuto alle famiglie varia in base a due fattori principali: l’età del figlio e l’ISEE familiare. Per il 2025 viene applicata una rivalutazione dello 0,8% calcolata sulla base del costo della vita.

Con la Legge di Bilancio 2025 arriva l’esclusione dell’assegno dal calcolo dell’ISEE, che permetterà un accesso più facilitato ad altri sostegni. Inoltre sono state definite delle maggiorazioni specifiche: vediamole tutte.

Cos’è l’Assegno Unico

L’INSP definisce l’Assegno Unico e universale come un sostegno economico destinato alle famiglie per ogni figlio a carico fino a 21 anni di età e senza limiti per coloro che hanno disabilità.

Si tratta, quindi, di un sostegno al reddito, un contributo economico riconosciuto a coloro che hanno figli a carico, entro specifici limiti. Infatti, l’importo è determinato da due principali fattori:

  • età del figlio a carico;
  • ISEE familiare.

Questo assegno è detto “universale” perché, indipendentemente dal reddito, è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dall’occupazione dei genitori. Gli importi variano di caso in caso, in base alla specifica situazione.

Come funziona l’Assegno Unico

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L’Assegno Unico è un contributo spettante a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal reddito. Infatti, anche in assenza di un valore ISEE aggiornato o per le famiglie con un ISEE alto, viene garantito in misura minima l’assegno per i figli a carico.

Gli importi per il 2025 vanno da un minimo di 57,5 euro fino a un massimo di 201 euro al mese. Sono previste anche delle maggiorazioni se sussistono i presupposti stabiliti dalla normativa.

La cifra esatta è determinata sulla base della condizione economica del nucleo familiare. Questa è verificata tenendo conto dell’ISEE in corso di validità: più questo valore è basso e maggiore sarà l’importo dell’assegno.

In assenza di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, o DSU, presentata per l’anno in corso e correttamente attestata, l’importo viene calcolato sulla base delle soglie minime. L’Assegno Unico e universale è corrisposto dall’INPS ed è erogato al richiedente mediante accredito su conto corrente bancario o postale oppure con bonifico domiciliato.

Assegno Unico: chi può riceverlo

L’Assegno Unico e universale, che sostituisce l’assegno familiare, è un sostegno rivolto a tutte le famiglie con figli a carico. È riconosciuto ai nuclei familiari:

  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che siano rispettati determinati fattori: che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea, che svolga un tirocinio e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o che svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Per i nuovi nati a decorrere dal 1° marzo 2022, l’Assegno Unico e universale è riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza. L’Assegno Unico e universale per i figli a carico è rivolto a:

  • lavoratori dipendenti, pubblici e privati;
  • lavoratori autonomi;
  • pensionati;
  • disoccupati;
  • inoccupati.

Requisiti per accedere all’Assegno Unico 2025

Per poter godere di tale sostegno economico, la legge precisa che il soggetto deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • sia cittadino italiano, titolare del diritto di soggiorno, in base alle diverse casistiche ammesse dall’INPS;
  • sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • sia residente e domiciliato in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Assegno Unico: gli importi 2025

ISEEAssegno figli minoriAssegno figli con 18-20 anniMaggiorazione dopo il secondo figlioMaggiorazione figli disabili graviMaggiorazione per madre con età inferiore a 21 anni
Fino a 17.227,33 euro201,0€97,70€97,70€109,10€23,00€
Da 20.098,57 a 20.213,40 euro186,1€90,5€89,2€109,1€23,0€
da 30.090,42 a 30.205,26 euro136,10€66,50€61,30€109,10€23,00€
da 40.082,27 a 40.197,11 euro86,20€42,50€33,30€109,10€23,00€
Oltre 45.939,56 o in assenza di ISEE57,50€28,70€17,20€109,10€23,00€

L’importo dell’Assegno Unico e universale, indicato nelle apposite tabelle INPS1, come abbiamo anticipato è determinato principalmente in base a due fattori:

  • l’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario;
  • l’età dei figli a carico.

Tuttavia, vengono considerati per il calcolo anche altri fattori. Nel dettaglio, l’INPS prevede:

  • una quota variabile progressiva per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 45.939,56 euro;
  • maggiorazioni per nuclei numerosi, ovvero per i figli successivi al secondo, figli fino a un anno d’età, figli di età compresa tra 1 e 3 anni per i nuclei familiari con almeno tre figli, per le madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli e anche per genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, o con figli affetti da disabilità;
  • una quota a titolo di maggiorazioni in caso di perdita economica subita dal nucleo familiare.
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L’Assegno Unico e universale, a partire dal mese di marzo 2022, comprende e quindi va a sostituire, le seguenti misure:

  • il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei con figli orfani;
  • l’assegno di natalità, o bonus bebè;
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

L’Assegno non sostituisce né limita invece gli importi del bonus asilo nido. In più, è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Province autonome e dagli enti locali. Infine, l’Assegno unico e universale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

Assegno Unico: novità 2025

In base alla manovra 2025 sono state introdotte delle novità sull’Assegno Unico. Il governo ha l’intenzione di favorire le famiglie con figli a carico nell’applicazione di particolari agevolazioni, per contrastare la denatalità del paese.

A questo proposito, oltre all’aumento dell’importo dell’assegno stabilito in base agli indici Istat, è stata decisa la totale esclusione di queste somme dal calcolo dell’ISEE, per consentire ai beneficiari di aderire anche ad altre misure di supporto.

In questo caso le famiglie possono più facilmente ricevere i vantaggi del bonus asilo nido, che prevede una soglia ISEE bassa. Questa soluzione estende di fatto la platea di beneficiari di entrambe le misure. Senza contare che il governo ha lavorato all’introduzione di un bonus bebè del valore di 1.000 euro per ogni nuovo figlio per famiglie con ISEE fino a 40.000 euro.

Una possibilità ulteriore è quella delle apposite detrazioni fiscali in base al numero di figli a carico, in concomitanza al taglio del cuneo fiscale a cui il governo ha lavorato in sede di manovra 2025.

Come richiedere l’Assegno Unico

Per ottenere l’Assegno Unico, i soggetti in possesso dei requisiti possono presentare la domanda apposita sul portale INPS e a portarla avanti può essere uno dei due genitori, indipendentemente dalla convivenza con il figlio.

La richiesta deve essere effettuata in autonomia dal sito dell’INPS dal genitore o dal tutore, utilizzando l’apposito servizio raggiungibile direttamente dalla home page. Basta accedere con lo SPID, con la Carta di Identità Elettronica (CIE) o con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

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In alternativa è possibile rivolgersi al supporto del Contact Center Integrato INPS, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Infine, è anche consentito fare richiesta con il supporto di istituti di Patronato, che possono presentare la domanda per nome e conto del soggetto interessato.

In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente indica le modalità di pagamento che preferisce per ricevere l’assegno. Occorre specificare i suoi dati di pagamento e quelli dell’altro genitore nel caso di opzione per la ripartizione dell’assegno al 50% tra i due. L’Assegno quest’anno è stato erogato in modo automatico a chi già lo riceveva, se non sono avvenute variazioni.

Scadenza rinnovo ISEE

Per ottenere le cifre spettanti dell’Assegno Unico bisogna fare attenzione alla scadenza fissata per il rinnovo dell’ISEE, che per quest’anno è al 28 febbraio 2025. In mancanza di questo valore aggiornato, la famiglia potrà ricevere l’assegno con importo minimo previsto. In presenza di questo numero invece, la somma viene parametrata alla situazione specifica.

L’assegnazione dell’importo minimo in caso di mancanza di ISEE scatta da marzo 2025, ma c’è ancora tempo per rimediare fino a giugno 2025. In quest’ultimo caso alla famiglia verranno corrisposti gli arretrati spettanti.

Ricordiamo che per effettuare il conteggio dell’ISEE è necessario avere a disposizione la DSU aggiornata e tutta una serie di informazioni reddituali e anagrafiche dei componenti del nucleo familiare. Per farlo è possibile chiedere il supporto di un centro CAF o un Patronato.

Quando viene pagato l’Assegno Unico

Quando viene pagato l’Assegno Unico? In base alle novità presenti nella normativa, i pagamenti dell’Assegno Unico si svolgono con il seguente calendario fisso:

  • dal 15 al 20 di ogni mese: l’importo degli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente;
  • dal 20 al 30 di ogni mese: gli importi relativi alle nuove domande pervenute nel mese precedente e per gli assegni che subiscono variazioni in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee.

Assegno Unico per le partite IVA

Come abbiamo anticipato, l’Assegno Unico è un sostegno economico riconosciuto dall’INPS a tutte le famiglie con figli a carico. Di conseguenza, hanno diritto all’Assegno Unico anche le partite IVA e quindi i liberi professionisti, gli imprenditori, i lavoratori autonomi e così via.

Anche in questo caso, per poter ricevere l’assegno, il titolare di partita IVA deve presentare la domanda all’interno del portale INPS e indicare l’ISEE di riferimento.

Assegno Unico – Domande frequenti

Qual è l’importo dell’Assegno Unico?

L’Assegno Unico è un sostegno economico riconosciuto alle persone con figli a carico e parte da un minimo di 57,5 euro fino a un massimo di 201 euro al mese. L’importo varia in base all’età del figlio a carico (ad eccezione dei figli con disabilità) e all’ISEE familiare.

Quando arriva l’Assegno Unico questo mese?

In base al calendario INPS, l’Assegno Unico è corrisposto dal 15 al 20 di ogni mese per gli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente e da 20 al 30 in caso di nuove domande pervenute o variazioni.

Anche chi ha una partita IVA può avere l’Assegno Unico?

Sì, anche i lavoratori con una partita IVA possono accedere all’Assegno Unico, rispettando i requisiti per rientrare tra i beneficiari della misura.

L’Assegno Unico fa reddito?

No, l’Assegno Unico non va calcolato nel reddito del lavoratore dipendente, del lavoratore autonomo o percettore di indennità. Nel 2025 uscirà anche dall’ISEE.

Quali sono le fasce ISEE per l’Assegno Unico?

Non esiste una soglia minima ISEE per potervi accedere, o una massima. Tutte le famiglie possono accedervi, tuttavia gli importi sono calcolati anche in base all’ISEE.

  1. Circolare numero 33 del 04-02-2025, INPS, inps.it ↩︎

Autore
Foto dell'autore

Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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