Assegno di inclusione: cosa cambia con la manovra 2025

Un emendamento della maggioranza propone di estendere la platea di beneficiari a cui sono rivolte le misure di sostegno al reddito. Vediamo in che modo.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Se approvato in via definitiva, un emendamento della Legge di Bilancio 2025 innalzerà le soglie ISEE e reddituali per l’accesso all’Assegno di inclusione e al Supporto per la formazione e il lavoro.
  • La soglia ISEE per accedere all’Assegno di inclusione potrebbe salire a 10.140 euro, mentre il reddito familiare fino ai 6.500 euro annui.
  • L’indennità per il Supporto per la formazione e il lavoro passerebbe dagli attuali 350 euro a 500 euro mensili ed anche qui le soglie reddituali potrebbero innalzarsi.

La Legge di Bilancio 2025 potrebbe presto intervenire anche sull’Assegno di inclusione e sul Supporto per la formazione e il lavoro, per modificare i parametri oggettivi ed economici che ne regolano l’accesso.

Grazie a un emendamento della maggioranza, attualmente in discussione alla Camera, le soglie ISEE e reddituali potrebbero infatti presto essere innalzate per estendere la platea dei beneficiari. Vediamo nel dettaglio quali potrebbero essere le novità. 

Cos’è e come funziona l’Assegno di inclusione

Prima di addentrarci nelle novità previste per l’Assegno di Inclusione, è bene fare una doverosa premessa sul suo funzionamento. Parliamo un aiuto economico destinato ai nuclei familiari che vivono in situazioni di povertà o grave difficoltà economica.

La misura è erogata dall’INPS su base mensile per un periodo massimo di 18 mesi e una possibile proroga di ulteriore 12 mesi, ed è rivolta a famiglie con almeno un componente in condizioni di svantaggio: minori, persone con disabilità, over 60 o individui inseriti in percorsi di inclusione.

Per accedere all’ADI, il nucleo deve però oggi soddisfare precisi requisiti economici:

  • ISEE inferiore a 9.360 euro, con possibile innalzamento nel 2025;
  • reddito familiare massimo di 6.000 euro annui, moltiplicato per i parametri della scala di equivalenza, anch’esso potrebbe salire nel 2025;
  • il valore complessivo del patrimonio immobiliare, esclusa l’abitazione principale, non deve superare i 150.000 euro (calcolato secondo i parametri IMU);
  • non è consentito il possesso di navi, imbarcazioni, autoveicoli con cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli con cilindrata oltre i 250 cc;
  • è necessario avere la cittadinanza italiana da almeno 5 anni.

Le famiglie che vivono in affitto possono inoltre ricevere un contributo integrativo per pagarlo che copre fino a 280 euro al mese.

L’importo dell’assegno varia in base alla composizione familiare ed è vincolato alla firma di un Patto di inclusione sociale e lavorativa, che richiede che i beneficiari partecipino attivamente a percorsi di formazione, orientamento e inserimento lavorativo, se considerati occupabili, o a progetti di inclusione sociale nei casi di maggiore fragilità.

Assegno di inclusione: cosa cambia nel 2025

La principale novità riguarda l’aumento delle soglie ISEE e dei limiti di reddito per l’accesso all’Assegno di inclusione. Ad oggi, la soglia di ISEE per beneficiare dell’ADI è fissata a 9.360 euro, ma dal 2025 potrebbe salire a 10.140 euro per intercettare una fetta più ampia di cittadini in difficoltà economica.

Anche i requisiti economici legati al reddito familiare subiranno modifiche. La soglia attuale di 6.000 euro annui, moltiplicata per i parametri della scala di equivalenza, salirà a 6.500 euro.

Le novità interesseranno di conseguenza anche specifiche categorie di nuclei familiari, i cui limiti si configureranno come segue:

  • famiglie interamente composte da persone con più di 67 anni o da individui con disabilità o non autosufficienti: in questo caso, la soglia reddituale salirà da 7.560 euro a 8.190 euro annui;
  • il contributo mensile per l’affitto subirà un incremento, passando dagli attuali 280 euro a 303 euro mensili (fino a un massimo di 3.640 euro annui).

Supporto per la formazione e il lavoro: le novità per il 2025

Importanti aggiornamenti sono previsti nel 2025 anche per il Supporto per la formazione e il lavoro, strumento dedicato agli occupabili tra i 18 e i 59 anni, finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo attraverso la partecipazione a percorsi di formazione, orientamento e politiche attive del lavoro.

Dal prossimo anno, l’indennità passerà dagli attuali 350 euro a 500 euro mensili, con l’obiettivo di incentivare l’adesione ai programmi di qualificazione professionale.

Un’altra importante novità riguarda i requisiti ISEE: la soglia per accedere al SFL verrà alzata da 6.000 euro a 10.140 euro, in linea con le modifiche previste per l’Assegno di inclusione.

L’emendamento prevede infine la possibilità di prorogare il beneficio per un ulteriore anno, a patto che il percettore stia partecipando a un corso di formazione e abbia aggiornato il proprio patto di servizio personalizzato.

Sebbene le proposte di modifica siano state già presentate, sarà però necessario attendere la conclusione dell’iter parlamentare per avere la conferma definitiva delle novità. La pubblicazione della Legge di Bilancio 2025 sulla Gazzetta Ufficiale ufficializzerà i nuovi requisiti e le nuove condizioni di accesso sia all’Assegno di inclusione che al Supporto per la formazione e il lavoro.

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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 22 Dicembre 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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