- Le ASD, o Associazioni Sportive Dilettantistiche, in alcuni casi sono obbligate ad aprire la partita IVA mentre in altri è sufficiente il codice fiscale.
- Le Associazioni Sportive Dilettantistiche sono senza scopo di lucro, quindi sono tenute a dotarsi di un codice fiscale.
- Se le ASD intendono effettuare delle operazioni rilevanti ai fini IVA sono obbligate ad aprire la partita IVA.
Le Associazioni Sportive Dilettantistiche, note anche semplicemente come ASD, devono aprire la partita IVA o richiedere solamente il codice fiscale?
L’ASD è un ente senza scopo di lucro che opera nel campo dello sport. Questa realtà ha finalità sportive, per cui può occuparsi anche dell’organizzazione di eventi in questo ambito, così come della promozione di attività motorie e ricreative, della formazione di atleti e della diffusione della cultura sportiva.
La caratteristica principale di questo tipo di ente sul piano contabile è che, nell’esercizio dell’attività, gode di alcune agevolazioni fiscali. Per poter operare, tuttavia, necessita di un codice identificativo.
Stiamo parlando del codice fiscale. Tuttavia, vi sono alcuni casi particolari in cui questo non è sufficiente, per cui è richiesta anche la partita IVA.
Indice
ASD, partita IVA o codice fiscale: la normativa
Secondo la legge 289/2002 si prevede la possibilità, per gli enti che svolgono attività sportiva a livello dilettantistico, di costituirsi in forma di associazione, società senza scopo di lucro o in cooperative.
In base alla normativa, l’ASD è un ente non commerciale di tipo associativo che può assumere le vesti di ente riconosciuto o non riconosciuto. Le ASD presentano una struttura organizzativa gerarchica, con un presidente, un consiglio direttivo e degli associati. La gestione della ASD deve essere trasparente e il bilancio deve essere pubblicato ogni anno.
Un’associazione è considerata “riconosciuta” quando acquisisce personalità giuridica di diritto privato. Le ASD, pur godendo di alcune agevolazioni fiscali, per poter operare, devono avere il codice fiscale, un identificativo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.
Questo è indispensabile per effettuare ogni tipo di operazione finanziaria. Vale, ad esempio, per l’emissione delle ricevute e per la presentazione di particolari dichiarazioni. In alcuni casi si prevede anche l’obbligo di avere una partita IVA, in base alla tipologia di attività svolta e al fatturato annuo.
Dal punto di vista delle tasse, le ASD sono considerate come le associazioni di promozione sociale (APS) e godono di alcune agevolazioni fiscali. Queste consistono anche nell’esenzione dal pagamento dell’IRPEF, dell’IMU e della TASI. Tuttavia, sono obbligate ad adempiere ad alcune formalità.
Il codice fiscale delle ASD
Il codice fiscale è un identificativo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate ed è necessario per effettuare qualsiasi tipo di operazione finanziaria. Il codice delle ASD viene rilasciato dall’Agenzia delle Entrate al momento della costituzione dell’associazione.
Si tratta di un identificativo fiscale specifico e inalienabile. Di conseguenza non può essere trasferito ad altre persone o enti. Infatti, in caso di variazioni dei dati anagrafici o della denominazione dell’associazione, bisognerà comunicare le modifiche all’Agenzia delle Entrate e richiedere l’aggiornamento dei documenti.
Come ottenere il codice fiscale
Come anticipato, il codice fiscale per una ASD è indispensabile per poter operare. Per ottenerlo, l’associazione deve seguire una precisa procedura di richiesta presso l’Agenzia delle Entrate.
La domanda deve essere effettuata al momento dell’apertura dell’associazione. Tale richiesta deve essere corredata dalla documentazione secondo la procedura prevista dall’Agenzia delle Entrate, che provvederà alla registrazione del codice fiscale e alla consegna dei relativi documenti.
La documentazione per la richiesta di codice fiscale è diversa in base alla tipologia di ASD. In generale, le ASD devono presentare:
- il certificato di costituzione;
- il documento di identità del rappresentante legale;
- il documento di identità di ogni associato.
Una volta presentata la domanda, l’Agenzia delle Entrate effettuerà la registrazione del codice fiscale e consegnerà i relativi documenti all’associazione. Questa dovrà, poi, inserire il codice fiscale in ogni operazione finanziaria.
La richiesta di attribuzione si effettua presentando il modello AA5/6 disponibile gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il documento deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante dell’associazione.
Il modello si può presentare scegliendo tra le seguenti modalità:
- direttamente, in duplice copia, presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dal domicilio fiscale;
- a mezzo posta, in unica copia, mediante raccomandata A/R.
Tuttavia, in alcuni casi, le ASD sono tenute ad avere, oltre al codice fiscale, anche la partita IVA. Vediamo in quali casi è prevista.
Le ASD devono aprire la partita IVA?
Vi sono Associazioni Sportive Dilettantistiche per cui è previsto l’obbligo di aprire la partita IVA. Tale regola dipende dalla tipologia di attività svolta e dal fatturato annuo. Infatti, se l’attività sportiva viene portata avanti dall’associazione in modo continuativo e con finalità di lucro, in tal caso l’ASD dovrà avere la partita IVA.
Per finalità di lucro non si intende necessariamente guadagnare denaro, ma può essere intesa come il perseguimento di un utile per i soci. In ogni caso, che si abbia la partita IVA o meno, le ASD hanno accesso alle relative agevolazioni fiscali.
Quindi, per poter effettuare delle operazioni rilevanti ai fini IVA, l’associazione deve aprire la partita IVA. In più, in questo caso l’ASD ha anche l’obbligo di iscrizione al REA, il Repertorio Economico e Amministrativo, tenuto presso la Camera di Commercio.
L’apertura della partita IVA comporta alcune responsabilità fiscali. Tra queste vi è, ad esempio, l’emissione delle fatture e la presentazione delle dichiarazioni fiscali. Inoltre, la ASD dotata di partita IVA è obbligata anche a tenere una contabilità ordinaria e quindi a registrare le entrate e le uscite.
Se è presente una posizione IVA, queste realtà possono avere clienti senza associarli, ricevere sponsorizzazioni, organizzare eventi aperti al pubblico, vendere beni, avere un bar annesso o un ristorante. Ma vediamo come le Associazioni Sportive Dilettantistiche devono procedere per ottenere la partita IVA.
Come aprire la partita IVA
Per ottenere la partita IVA, l’associazione deve presentare la richiesta all’Agenzia delle Entrate. La richiesta può essere presentata:
- in forma telematica sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
- presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
All’interno della richiesta, l’associazione è tenuta a indicare le seguenti informazioni:
- la denominazione;
- la sede legale;
- il codice fiscale;
- il tipo di attività svolta.
Bisognerà, inoltre, stabilire quale regime contabile adottare, se il regime forfettario, che prevede una tassazione agevolata, o il regime ordinario. Una volta presentata la richiesta, l’Agenzia delle Entrate registrerà la partita IVA e consegnerà all’associazione i relativi documenti.
Per richiedere la partita IVA, l’associazione dovrà presentare il modello AA7/10, con cui viene attribuito un unico numero identificativo. Tale numero vale sia come codice fiscale sia come partita Iva.
Il modello deve essere presentato anche per presentare una variazione dei dati, come nel caso del cambiamento di sede o del legale rappresentante. Questo va presentato entro 30 giorni dalla data in cui si verifica la variazione.
Il modello AA7/10 si trova gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e può essere presentato con un unico adempimento, assieme alla pratica di iscrizione al REA, attraverso la Comunicazione Unica. Si consiglia comunque la consulenza di un commercialista.
ASD partita IVA o codice fiscale – Domande frequenti
Le ASD devono dotarsi di un codice fiscale al momento della loro costituzione. Possono ottenere la partita IVA se vogliono effettuare delle operazioni rilevanti ai fini IVA.
Le ASD devono dotarsi della partita IVA se svolgono attività rilevanti ai fini IVA in modo continuativo e con finalità di lucro, come attività di tipo commerciale.
Le ASD devono richiedere l’apertura della partita IVA all’Agenzia delle Entrate presentando il modello AA7/10 entro 30 giorni dalla data in cui svolgono le attività rilevanti ai fini IVA. Scopri di più qui.
sponsorizzazioni per volare complessivo inferiore 5000 euro, conviene fare la partita iva. oppure diventa obbligatoria dal 2024.
Buongiorno,
nel caso prospettato, se abbiamo bene inteso, dovrebbe essere obbligatoria.
Grazie per averci scritto
buon giorno ,se ho capito bene una asd che opera solo verso soci e riceve solo introiti per corsi ballo fatti esclusivamente verso i soci deve aprire partita? le tessere sociali e i corsi sono esenti iva art 10? per gli istruttori è obbligatorio partita iva o se i compensi sono sotto i 5.000,00 euro non necessita partita iva? Può richiedere esenzione dichiarazione iva annuale avendo solo introiti esenti? la fattura elettronica ha eventuali agevolazioni? grazie per l’attenzione giorgio lombardini
Buongiorno,
dal 1 luglio 2024 dovrebbe cambiare tutto ed essere obbligatoria la apertura della partita iva e la conseguente emissione della fattura elettronica, salvo i casi previsti dalla legge. Nel caso delle tessere sociali queste dovrebbero essere, con le nuove norme, esenti da iva. I collaboratori della ASD possono evitare la apertura della partita iva in caso di prestazioni inferiori a 5.000 euro. Per il resto è opportuno attendere l’entrata in vigore della nuova normativa per avere una idea chiara su come procedere a fatturazione, applicazione di esoneri e esenzioni.
Grazie per averci scritto