- Per poter vendere vino online, è necessario aprire la Partita Iva con il codice Ateco 47.91.10: “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”.
- Esistono numerosi marketplace online per vendere vino, come Shopify, Amazon e Tannico.
- Uno dei requisiti per vendere vino è ottenere la Licenza Fiscale rilasciata dall’ufficio delle Dogane.
Quella di vendere vino, online o offline, può essere un’attività molto conveniente, che può portare ad importanti guadagni. Tuttavia, per poter avviare questo tipo di attività, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti e delle opportune licenze.
La produzione di vino è una forma d’arte che unisce tradizione e cultura. L’Italia è il maggior produttore di vino nel mondo, e si contraddistingue sul mercato per i suoi prodotti apprezzati in tutto il globo.
Negli ultimi anni il mercato vinicolo italiano, che da sempre si è concentrato su canali di vendita tradizionali, sta puntando sempre di più sulla vendita online, rendendolo un business remunerativo e allettante per chi desidera avviare una nuova attività.
L’acquisto online del vino, Secondo la ricerca effettuata da IRI per Vinitaly, durante i primi 10 mesi del 2020 ha registrato una crescita del +122% di acquisti online del vino. Ecco cosa bisogna fare per iniziare questo business.
Indice
Aprire una cantina: come funziona
Non tutti possono aprire una cantina vinicola, o casa vinicola. Infatti, questo tipo di attività richiede una profonda conoscenza specifica del settore, soprattutto in un mercato così competitivo.
Ma per aprire una cantina non è obbligatorio avere un vigneto. Infatti, le case vinicole possono essere principalmente di due tipologie:
- case vinicole che effettuano il procedimento di lavorazione del vino dalla coltivazione della vite fino all’imbottigliamento e alla vendita del prodotto;
- cantine dedite solamente alla lavorazione dell’uva, che non si occupano della coltivazione della vite.
Una normativa europea del 1987 stabilisce che non è possibile impiantare nuovi vitigni in Europa superando la percentuale di limite annuale. Tuttavia, c’è il cosiddetto “diritto di reimpianto” che prevede la possibilità di reimpiantare un vitigno in un terreno dove già esisteva in precedenza purché si trovi nella stessa estensione e non siano passati più di 8 anni.
Per procedere in questa direzione è necessario, quindi, accertarsi che esistano terreni con diritto di reimpianto. Una volta scelto il giusto terreno, si può procedere con l’adempimento di tutti gli obblighi burocratici.
Aprire una cantina per vendere vino: i requisiti
Per realizzare un progetto imprenditoriale come quello di aprire una cantina o un’attività per vendere vino bisogna seguire un processo burocratico, ed è consigliabile farsi aiutare da un professionista.
Bisogna, ad esempio, ottenere autorizzazioni per cominciare ad operare sul mercato e rivolgersi a diverse autorità competenti.
Prima di tutto, per la commercializzazione dei vini bisogna ottenere il nulla osta sui requisiti igienico-sanitari, oltre alla licenza per la vendita di alcolici e l’autorizzazione comunale per i pubblici esercizi.
Altro requisito è quello di aprire la Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, oltre a procedere con l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’apertura delle posizioni INPS e INAIL. Inoltre, bisogna segnalare al Comune l’inizio attività e chiedere i permessi per esporre l’insegna.
Aprire una cantina: la Partita Iva
Per aprire la partita Iva per la coltivazione dell’uva e per avviare una cantina, il codice Ateco di riferimento è: 01.21.00 – Coltivazione di uva.” Questo codice Ateco include:
- coltivazione di uva da vino e da tavola in vigneti;
- produzione di vino da uve prevalentemente di produzione propria.
Per la commercializzazione del vino, la forma giuridica ideale è quella di ditta individuale o, in caso di società, la cooperativa. Oltre a iscrivere l’azienda al Registro delle Imprese della propria provincia di residenza e le posizioni Inps e Inail, l’impresa dovrà inviare al Comune la Scia, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività.
Tra le pratiche burocratiche da assolvere, bisogna compilare la Comunicazione Unica da inviare al Registro delle imprese.
L’Asl locale dovrà, poi, effettuare un’ispezione delle condizioni igienico-sanitarie dei locali per rilasciare i permessi, mentre i Vigili del Fuoco devono accertarsi della sicurezza dei locali e della messa a norma degli impianti.
Quanto costa aprire una cantina
Aprire una cantina richiede invece un importante investimento, che va dai 100.000 ai 140.000 euro circa. Il primo investimento riguarda l’acquisto o l’affitto del terreno, che dovrà essere di circa 3-4 ettari.
Bisogna, poi, considerare la spesa per l’acquisto o il noleggio delle attrezzature necessarie alla produzione del vino. Tra queste rientrano:
- trattori;
- attrezzi agricoli;
- vasche di fermentazione;
- impianti di irrigazione;
- locali di produzione.
Altre spese da calcolare sono quelle per i consulenti come il commercialista, gli esperti di marketing e comunicazione per la pubblicità, notai e professionisti specifici.
Vendere vino online: come fare
Oltre ad avviare una cantina che si occupa propriamente della produzione e della lavorazione del vino, un’alternativa è quella di dedicarsi alla vendita del vino online.
Se da una parte la vendita di vino offre una prospettiva di guadagno molto interessante, e oggi vendere online sia molto semplice, dall’altra è importante non sottovalutare tutti gli obblighi e gli adempimenti burocratici che questo tipo di attività richiede.
Infatti, soprattutto per quanto riguarda la vendita di alcolici, la normativa può essere piuttosto stringente. Oggi grazie agli e-Commerce è possibile vendere facilmente vino sia in Italia che all’estero, e ciò è possibile anche grazie ai marketplace online specializzati nella vendita di vino, ma anche a marketplace più generici.
Tra i più famosi ricordiamo:
- Shopify;
- Tannico;
- Amazon;
- eBay.
Vendere vino online: i requisiti
Per aprire un attività dedicata alla vendita di vino online attraverso un sito e-commerce è necessario anche in questo caso aprire la Partita Iva. Ciò è dovuto al fatto che l’attività di vendita online non si considera attività occasionale ma continuativa, e ciò rende obbligatoria l’apertura di una posizione Iva.
Ma è necessario anche ottenere le licenze e i permessi, come la Licenza Fiscale (U.T.I.F.) rilasciata dall’Ufficio delle Dogane.
Quindi bisognerà:
- scegliere la forma giuridica;
- individuare il codice Ateco;
- effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- aprire la posizione INPS e INAIL in caso di dipendenti;
- presentare la SCIA al comune.
Il codice Ateco da utilizzare in questo caso è: “47.91.10 – commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”.
Vendere vino all’estero: i requisiti
Per vendere il vino anche all’estero ci sono anche altri adempimenti obbligatori da rispettare, non solo prima dell’inizio dell’attività, ma anche quando l’attività è avviata.
Prima di tutto bisogna effettuare l’iscrizione al VIES per una Partita Iva intracomunitaria, che consente di vendere vino all’interno dell’Unione Europea. Ulteriori adempimenti sono:
- versare l’IVA locale: le attività con volume d’affari superiore a 10.000 devono versare l’IVA in base all’aliquota locale con il meccanismo introdotto dal regime iOSS e OSS;
- versare accise e imposte locali utilizzando due documenti, il DAA (Documento di Accompagnamento Accise) che attesta l’uscita della merce verso l’estero, e il DAS (Documento di Accompagnamento Semplificato) per la circolazione in ambito UE;
- versare il contributo ambientale per gli imballaggi.
I requisiti morali e professionali
Oltre ai requisiti di cui sopra, per la vendita di vino bisogna anche rispettare i requisiti morali e professionali.
Per l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, infatti, la legge stabilisce che il soggetto deve rispondere a uno dei seguenti requisiti professionali:
- aver frequentato un corso professionale dalla durata minima di 130 ore per il commercio, istituito o riconosciuto dalle Regioni;
- avere prestato la propria opera per almeno due anni o nel quinquennio precedente in qualità di: dipendente qualificato, addetto alla vendita, somministrazione o preparazione degli alimenti, socio lavoratore o collaboratore familiare.
- essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola a indirizzo professionale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.
Inoltre, il Decreto legislativo 26/03/2010, n. 59, art. 71, com. 1 stabilisce che i seguenti soggetti non possono esercitare l’attività di vendita e somministrazione di bevande:
- soggetti che sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza;
- chi ha riportato una condanna, con sentenza passata in giudicato, per delitto non colposo, per il quale è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a tre anni;
- chi ha riportato una condanna a pena detentiva per ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudolenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione;
- chi ha riportato una condanna per reati contro l’igiene e la sanità pubblica;
- chi ha riportato due o più condanne per delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti previsti da leggi speciali;
- soggetti sottoposti a una delle misure di prevenzione.
Vendere vino online: i costi
Per vendere vino e, in generale, avviare un’attività commerciale, è necessario sostenere alcuni costi. Tuttavia, i costi variano in base alla tipologia di attività che si vuole avviare. Infatti, aprire un e-Commerce online comporta sicuramente costi più bassi, rispetto a quelli per aprire una cantina o un’azienda vinicola dedita alla produzione del vino.
Sia nel caso della vendita di vino online che nel caso della cantina o dell’azienda vinicola, alcuni dei costi da sostenere sono:
- diritti camerali;
- pubblicità.
Per vendere vino online bisogna prima di tutto aprire la Partita Iva ma è un’operazione che non prevede un costo eccessivo.
Gli altri costi da sostenere sono:
- iscrizione ad un marketplace per la vendita del vino o sito web proprio;
- affitto del magazzino per conservare la merce;
- imballaggio;
- commercialista.
Vendere vino online: i guadagni
Alla luce di quelli che possono essere gli investimenti per avviare una attività di vendita di vino, quanto si guadagna effettivamente dalla vendita di vino online? Tenendo presente che questo commercio è aumentato particolarmente negli ultimi anni, ed è piuttosto remunerativo, cerchiamo di dare una panoramica generale di guadagno.
I vini imbottigliati hanno in genere un ricarico in termini di marginalità fino al 200% sul prezzo di acquisto. Per i rivenditori quindi il guadagno lordo medio è del 25% rispetto al prezzo d’acquisto. Bisogna considerare in ogni caso qual è l’investimento, per rientrare dei costi.
Tendenzialmente affiancare la vendita online a quella già esistente tramite cantina o un negozio fisico, è una buona strategia per aumentare le vendite, dato che è possibile rivolgersi ad un’ampia platea di potenziali clienti. Per vendere vino online è anche consigliato aprire l’attività ai mercati esteri, dato che questo genere di prodotto è molto apprezzato all’estero.
Vendere vino – Domande frequenti
Per vendere vino è necessario ottenere le licenze e i permessi necessari come la Licenza Fiscale (U.T.I.F.) rilasciata dall’Ufficio delle Dogane. Per la produzione del vino è anche necessario ottenere i permessi dall’Asl.
Per ottenere la licenza per la vendita e la somministrazione di alcolici bisogna presentare la domanda direttamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma può essere anche inviata tramite raccomandata. Ecco tutti i requisiti.
I vini imbottigliati hanno in genere un ricarico in termini di marginalità fino al 200% sul prezzo di acquisto. Per i rivenditori il guadagno lordo medio è del 25% rispetto al prezzo d’acquisto.
Buongiorno,
per la sola rivendita online di bottiglie di vino e quindi non la somministrazione è necessario avere i requisiti professionali elencati?
Se si, mi sapreste indicare che licenze devo richiedere?
Grazie per l’eventuale risposta.
Cordiali saluti
Buonasera,
è necessario avere i requisiti anche per la vendita online e rispettare tutti gli obblighi previsti in genere per l’esercizio di vicinato.
Grazie per averci scritto
mi confermate che solo la vendita di vino ,(enoteca -enoteca online)senza somministrazione i requisiti professionali non servono (sap,diploma,ecc)
grazie
Buongiorno,
la vendita di prodotti alimentari, anche online, prevede l’acquisizione dei requisiti. Vale anche per il vino e per i prodotti collegati. Il produttore (cantina) agricolo non necessita, a certe condizioni, di requisiti specifici per la vendita. Da verificare, inoltre, l’adesione alle norme doganali.
Grazie per averci scritto
Ma i requisiti morali devono esserci contemporaneamente tutti e tre? Ovvero ne basta uno dei tre?
Grazie
Buonasera,
i requisiti professionali sono alternativi, i requisiti morali sono contemporanei, se non manca uno non può aprire l’attività.
Grazie per averci scritto