Aprire un poligono di tiro: procedure, requisiti e quando serve la partita IVA

Avviare un poligono di tiro è un processo articolato che richiede una pianificazione attenta e la conoscenza approfondita delle normative, ma rappresenta anche un'opportunità unica per trasformare una passione in un'attività imprenditoriale altamente specializzata e potenzialmente molto redditizia.

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  • Aprire un poligono di tiro richiede una pianificazione meticolosa, la scelta di un luogo idoneo, la costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica e il rispetto di numerose normative di sicurezza e autorizzazioni.
  • I costi variano in base alle dimensioni e alla tipologia del poligono: le spese iniziali possono partire da 100.000 euro per un impianto di medie dimensioni.
  • Se il poligono diventa un’attività commerciale, è necessaria l’apertura di una partita IVA con un codice ATECO specifico.

Per gli sportivi appassionati di armi di precisione, aprire un poligono di tiro è un’impresa complessa ma affascinante, che richiede un’attenta pianificazione e un’approfondita conoscenza delle normative vigenti per evitare spiacevoli battute d’arresto.

Questo tipo di attività non si limita infatti alla semplice realizzazione di uno spazio, pubblico o privato, dove esercitarsi; al contrario, implica una serie di fasi e adempimenti che devono essere seguiti con precisione per garantire la sicurezza degli utenti in conformità con le leggi pertinenti.

In questo articolo, esploreremo nello specifico le procedure per l’apertura di un poligono tramite la costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica, vedendo nel dettaglio quali sono le procedure, i requisiti, le autorizzazioni e i permessi da rispettare.

Come aprire un poligono di tiro privato

Il primo passo fondamentale nell’apertura di un poligono di tiro è individuare un luogo adatto, che sia facilmente delimitabile e sufficientemente ampio da garantire la sicurezza necessaria per le attività che verranno svolte. Il terreno scelto non deve avere vincoli paesaggistici o altre restrizioni legali, quindi è importante verificare presso gli uffici del Comune e il Catasto che il sito sia idoneo per la costruzione di un poligono.

Una volta selezionato il luogo, è necessario costituire un’associazione sportiva dilettantistica, il che implica la redazione di un Atto Costitutivo e di uno Statuto da parte di almeno tre soci fondatori. Una volta costituita l’ASD, sarà necessario richiedere un Codice Fiscale e, se si prevede di svolgere attività commerciali, aprire una partita IVA.

A questo punto, l’ASD deve affiliarsi a una delle federazioni sportive nazionali:

  • l’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS);
  • la Federazione Italiana Tiro a Volo (FITAV);
  • la Federazione Italiana di Tiro Dinamico Sportivo (FITDS).

Il riconoscimento dal CONI, fondamentale per l’inquadramento legale e sportivo dell’associazione, può essere completato tramite la piattaforma online della federazione scelta.

Una volta espletate le formalità burocratiche, si può procedere alla progettazione del poligono vero e proprio. Se si tratta di un poligono all’aperto, è indispensabile effettuare una perizia balistica per valutare la sicurezza del sito e una valutazione acustica per determinare l’impatto del rumore causato dagli spari.

Ogni modifica al terreno o la costruzione di strutture per la conformità alle normative deve essere autorizzata tramite la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), rilasciata dal Comune, che deve essere accompagnata da un progetto dettagliato.

Terminati i lavori, sarà necessario nominare un direttore munito di regolare porto d’armi e certificazioni, che sarà figura responsabile nella gestione operativa e della sicurezza all’interno della struttura.

Infine, va considerata la gestione dei rifiuti speciali prodotti dall’attività di tiro, come bossoli e proiettili che dovranno essere smaltiti correttamente, stipulando un contratto con una ditta specializzata per garantire che tutte le operazioni siano conformi alle normative ambientali.

Aprire un poligono di tiro: la licenza

Il poligono dovrà essere sottoposto a un collaudo per garantire che rispetti tutte le normative di sicurezza, in particolare quella per l’ottenimento della licenza di Pubblica Sicurezza (P.S.), in conformità all’articolo 57 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

In caso di affiliazione all’UITS, il collaudo viene eseguito in collaborazione con un ufficio tecnico della Questura secondo le disposizioni del Genio Militare.

Quanto costa aprire un poligono di tiro

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Seppur non esista una stima certa dei costi per l’apertura di un poligono di tiro poiché essi variano in base a diversi fattori, tra cui la dimensione del poligono, la sua ubicazione, il tipo di armi che si intende utilizzare e il livello di equipaggiamento e sicurezza richiesti, è ben noto che si tratti di una questione dispendiosa.

Primo costo rilevante è quello legato all’acquisizione o affitto del terreno o dello spazio dove sorgerà il poligono. Se si opta per un poligono al chiuso, i costi possono essere più alti a causa delle necessità di isolamento acustico e della costruzione di barriere di sicurezza adeguate.

Al contrario, un poligono all’aperto potrebbe richiedere spese maggiori per l’acquisizione di un’area sufficientemente vasta e lontana da zone residenziali, per rispettare le normative sull’inquinamento acustico e la sicurezza.

Un’altra voce di spesa importante riguarda la progettazione e la costruzione del poligono. Sarà necessario assumere un architetto o un ingegnere che possa sviluppare un progetto conforme alle normative di sicurezza balistica e acustica. A questo si aggiungono i costi di costruzione effettiva, che includono:

  • le strutture di tiro;
  • le barriere di protezione;
  • i sistemi di ventilazione (se il poligono è al chiuso);
  • l’installazione di pannelli fonoassorbenti.

La spesa per questi interventi può variare considerevolmente, ma si stima che per un poligono di dimensioni medie si possa partire da almeno 100.000 euro e le cifre che possono salire molto in caso di impianti particolarmente sofisticati o estesi.

Oltre ai costi di costruzione, bisogna infatti considerare anche le spese per l’acquisto dell’attrezzatura necessaria: bersagli;

  • supporti;
  • sistemi di segnalazione e controllo;
  • armi e munizioni.

Un altro elemento da tenere in considerazione sono le spese burocratiche e legali. La costituzione di un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) comporta naturalmente costi legati:

  • alla stesura dell’atto costitutivo e dello statuto;
  • l’ottenimento del codice fiscale;
  • l’eventuale apertura di una partita IVA;
  • le tasse annuali di affiliazione alle federazioni sportive.

Inoltre, sarà necessario coprire i costi per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie dal Comune e dalle altre autorità competenti, compresi i permessi di costruzione e le licenze di esercizio.

Aprire un poligono di tiro: la Partita Iva

Nel caso in cui il poligono di tiro sia a tutti gli effetti un’attività commerciale, non potrà più essere utilizzato il codice fiscale dell’associazione sportiva dilettantistica per rendicontare le entrate e sarà quindi necessaria l’apertura di una partita IVA.

In tale sede, la scelta del codice ATECO è fondamentale per determinare il regime fiscale e le attività consentite: nel caso di un poligono di tiro, il codice ATECO più adatto è il 93.11.9 relativo alla gestione di strutture sportive, che include anche le attività di gestione di poligoni di tiro.

Quanto guadagna un poligono di tiro

Il principale flusso di entrate di un poligono proviene dalle tariffe di ingresso, che possono variare a seconda della struttura e dei servizi offerti. Oltre ai ricavi derivanti dalle sessioni di tiro, molti poligoni guadagnano anche:

  • dalla vendita o dal noleggio di armi e munizioni;
  • dalla formazione e dai corsi di tiro;
  • dall’organizzazione di eventi e competizioni.

Per i poligoni di tiro affiliati a organizzazioni come l’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS), le competizioni e gli eventi possono infatti rappresentare una fonte di guadagno importante, specialmente se si tratta di eventi di alto profilo che attirano sponsor e pubblico. Anche il merchandising e i servizi aggiuntivi, come ristoranti o bar all’interno del poligono, possono incrementare le entrate.

Aprire un poligono di tiro – Domande frequenti

Quanto costa il poligono di tiro?

Ai clienti, accedere ad un poligono di tiro può avere una tariffa variabile intorno a qualche decina di euro, in base al luogo specifico, alla struttura e ai servizi.

Quanto costa il porto d’armi per il tiro a volo?

Il porto d’armi per il tiro a volo, quindi a finalità sportive, può costare intorno ai 300 euro.

Quale autorizzazione occorre per aprire un poligono di tiro?

In questo caso occorre la licenza di Pubblica Sicurezza (P.S.), secondo l’articolo 57 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Autore
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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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