Aprire partita IVA al CAF: quali documenti portare, quanto costa e confronto con il commercialista

Il CAF si rivela un ottimo alleato per il futuro imprenditore, desideroso di avviare la propria attività e quindi aprire Partita IVA. Ma da dove iniziare? Ecco cosa sapere.

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  • Aprire una Partita IVA al CAF richiede una serie di documenti fondamentali per segnalare l’avvio dell’attività all’Agenzia delle Entrate.
  • Il costo varia da 100 a 200 euro, a seconda dalla natura e della complessità dell’attività.
  • Scegliere tra CAF e commercialista dipende principalmente da due fattori: costi e continuità o non continuità del servizio.

L’avvio di un’attività imprenditoriale o professionale comporta una serie di passaggi burocratici fondamentali. Primo fra tutti, l’apertura di una Partita IVA, un procedimento che può anche essere fatto in autonomia, ma per il quale è sempre meglio rivolgersi a professionisti.

Nell’intraprendere l’iter, molti scelgono di rivolgersi a un CAF, entità intermediaria tra contribuenti e Agenzia delle Entrate, che con la sua vasta rete sul territorio e la competenza nel fornire assistenza fiscale, rappresenta una risorsa preziosa per chi si appresta a navigare nelle acque talvolta complesse della fiscalità.

In questo articolo, esploreremo passo per passo il processo di apertura della Partita IVA attraverso il CAF, evidenziandone i passaggi chiave, i documenti necessari e le considerazioni economiche, facendo poi un confronto con lo stesso servizio fornito da un commercialista.

Come aprire la partita IVA al CAF

Prima di addentrarci nelle procedure per aprire una partita IVA al CAF, è bene spendere due parole per capire a chi ci stiamo rivolgendo. Il CAF, acronimo di Centro di Assistenza Fiscale, è un’organizzazione autorizzata dallo Stato a fornire servizi di assistenza fiscale e tributaria a cittadini e imprese.

Un CAF opera quindi come intermediario tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate, offrendo supporto nella compilazione e presentazione delle dichiarazioni dei redditi, nelle pratiche per l’ottenimento di agevolazioni fiscali e, appunto, nell’apertura della Partita IVA.

Esistono numerosi CAF sparsi su tutto il territorio nazionale, ma per trovare il più vicino è possibile visitare la mappa sul sito ufficiale di CAF Italia, così da snellire la procedura di ricerca. Passiamo ora ai documenti che dovremo fornire per l’apertura della Partita IVA.

Documenti per aprire la partita Iva al CAF

Dopo aver trovato il CAF più vicino, è necessario preparare la nostra documentazione. Può sembrare banale, ma ricordiamo sempre di portare con noi carta di identità e codice fiscale.

L’accesso all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate richiede inoltre lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale, che facilita l’accesso a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione.

Specificatamente per chi desidera avviare una ditta individuale, sono ulteriormente necessari:

  • la firma digitale;
  • l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), strumenti che garantiscono la sicurezza e l’ufficialità delle comunicazioni digitali.

A seconda della natura dell’attività che si intende svolgere, possono essere richiesti ulteriori documenti. Questi includono:

  • dati catastali per la sede dell’attività, necessari in alcuni comuni per completare la pratica SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività);
  • titoli di studio o attestati che dimostrino le competenze necessarie per determinate attività;
  • dove serve, il certificato di iscrizione all’albo professionale.

Una volta prodotta l’intera documentazione necessaria al funzionario CAF, quest’ultimo procederà con la compilazione del modello AA9/7 e il suo inoltro all’Agenzia delle Entrate. Il nuovo imprenditore riceverà immediatamente il proprio numero di partita IVA e potrà iniziare a operare da subito.

Quanto costa aprire partita IVA al CAF

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Il costo per l’apertura della Partita IVA tramite il CAF varia in base alla tipologia di attività, ma anche in base ai diversi tariffari di ciascun ufficio.

Per i liberi professionisti, come avvocati o ingegneri, il costo medio è di circa 100€ e comprende servizi essenziali quali l’analisi dell’attività per la definizione del Codice ATECO, la verifica del regime fiscale più conveniente e l’iscrizione alla cassa previdenziale di riferimento.

Per i titolari di ditta individuale, l’investimento è maggiore, circa 200€, a causa della maggiore complessità delle pratiche necessarie, che includono l’apertura della Partita IVA, la registrazione alla Camera di Commercio, l’iscrizione alla gestione previdenziale specifica e, per attività artigianali, anche l’apertura di una posizione assicurativa presso l’INAIL oltre alla pratica SCIA comunale.

Attenzione però: per il prezzo pagato, il CAF si occuperà esclusivamente dell’apertura della partita IVA, e non della sua gestione. E questo ci porta alla domanda successiva.

Aprire partita IVA: meglio il CAF o il commercialista?

L’iter e la documentazione per aprire una partita IVA in Italia è lo stesso, a prescindere dal fatto che l’imprenditore desideri svolgerlo autonomamente, affidandosi a un CAF o a un commercialista. Ma quindi, quali sono le differenze e dove conviene di più? La risposta non è sempre la stessa: dipende dalle varie esigenze, uniche, di ogni futuro imprenditore.

Il CAF differisce da un commercialista poiché quest’ultimo, oltre ad aprire effettivamente la partita IVA, si occuperà anche di gestirne aspetti fiscali ed amministrativi. Rivolgersi a un esperto può quindi centralizzare la gestione dell’attività, permettendo all’imprenditore di risparmiare tempo e sforzi notevoli in futuro.

L’incognita qui è nei costi: la variabilità delle tariffe dei commercialisti per questo tipo di servizio è notevole ed oscilla fino a cifre considerevoli; al contrario, alcuni includono l’apertura della partita IVA come parte integrante dei servizi annuali offerti, senza costi aggiuntivi.

Dall’altra parte, i CAF offrono supporto nella compilazione e nell’invio della documentazione necessaria, applicando tariffe che possono variare a seconda dell’ufficio ma che, in molti casi, si rivelano più accessibili rispetto ai compensi richiesti dai commercialisti. Ma l’imprenditore dovrà comunque rivolgersi a un commercialista in seguito per la gestione di suddetta partita IVA.

Optare per il supporto di un CAF può dunque rappresentare una scelta iniziale vantaggiosa per chi cerca una soluzione più contenuta dal punto di vista economico, specialmente se l’assistenza richiesta si limita all’apertura della partita IVA, senza estendersi a necessità ulteriori che potrebbero emergere in futuro.

Rivolgersi invece a un commercialista, previa un’attenta analisi delle opzioni disponibili e dei relativi tariffari per garantire la sostenibilità dei costi, potrebbe invece rivelarsi la scelta migliore per chi desidera avere continuità con lo stesso professionista, sin dall’avvio dell’attività.

Aprire partita IVA al CAF – Domande frequenti

Come aprire la partita IVA al CAF?

Per aprire una Partita IVA al CAF, è necessario recarsi presso l’ufficio più vicino con la propria documentazione: carta di identità, codice fiscale, SPID, firma digitale, e PEC. Il CAF guiderà nel processo di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate e nella scelta del regime fiscale più adatto.

Dove andare per aprire una partita IVA?

Si può aprire una Partita IVA recandosi presso un Centro di Assistenza Fiscale (CAF), oppure direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate attraverso i servizi digitali messi a disposizione, se si possiede lo SPID.

Come aprire una partita IVA senza commercialista?

È possibile aprire una Partita IVA senza l’ausilio di un commercialista utilizzando i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, dotandosi di SPID, firma digitale e PEC, oppure rivolgendosi a un CAF che fornirà assistenza nell’intero processo.

Quali sono i requisiti per aprire un CAF?

Per aprire un CAF è necessario ottenere l’autorizzazione dall’Agenzia delle Entrate, dimostrare la competenza nel campo fiscale e tributario del personale, assicurare adeguati locali per l’attività e garantire la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi.

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Francesca Di Feo

Redattrice Partitaiva.it

Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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