- Per aprire una paninoteca è obbligatorio aver seguito un corso HACCP, necessario per la somministrazione degli alimenti.
- L’apertura di una paninoteca richiede anche l’apertura della Partita Iva con codice Ateco 56.10.11: “Ristorazione con somministrazione”.
- Per avviare questo tipo di attività è necessario sostenere un investimento iniziale che parte da 30.000 euro. Con l’affiliazione commerciale i costi scendono, partendo da 8.000 euro.
Il settore food è uno di quelli che non conoscono crisi, per questo motivo decidere di aprire una paninoteca può essere un ottimo investimento. Tuttavia, come ogni tipo di attività, è necessario seguire un iter burocratico, ma anche possedere alcuni requisiti necessari per poter somministrare alimenti e bevande ai consumatori.
Uno dei passaggi più importanti è quello di aprire la Partita Iva e di scegliere il regime contabile che determinerà gli obblighi da rispettare nella gestione dell’attività e le imposte da pagare.
Per avviare un’attività è, inoltre, necessario effettuare un investimento economico per sostenere i costi di avviamento, ma nel caso dell’affiliazione commerciale, o franchising, questi saranno molto contenuti. Continua a leggere la guida per sapere tutto ciò che occorre per aprire una paninoteca, i costi e i guadagni.
Indice
Aprire una paninoteca: procedura
Il primo passo per aprire una paninoteca è quello di scegliere una location adatta. Per offrire un servizio unico e differenziarsi dalla concorrenza è poi necessario:
- individuare il target di riferimento;
- assumere personale qualificato, competente e professionale;
- scegliere la tipologia di paninoteca da aprire.
In base al target di riferimento, si può stabilire che tipologia di panini proporre, la fascia di prezzo, lo stile da dare al locale e quant’altro.
Per distinguersi dalla concorrenza, una soluzione è quella di puntare sulla specializzazione in una determinata tipologia di cucina, come:
- vegana o vegetariana;
- per una clientela sportiva;
- per chi soffre di intolleranze alimentari;
- dedicata a clienti attenti alla provenienza e alla tipicità dei prodotti;
- piatti gourmet.
Una volta individuato il tipo di locale da aprire, si può procedere con gli aspetti burocratici a cui adempiere per avviare l’attività.
Quali sono i requisiti per aprire una paninoteca
Per le attività che concernono la preparazione e la manipolazione di alimenti, come per le paninoteche, il titolare e i lavoratori dipendenti devono essere in possesso dei requisiti necessari. Di conseguenza, tra i requisiti per avviare l’attività ci sono:
- aver maturato una precedente esperienza nel settore della ristorazione di almeno due anni negli ultimi cinque lavorativi, o aver conseguito un titolo di studio idoneo;
- aver seguito un corso HACCP e aver aderito al sistema di autoregolamentazione.
Invece, da un punto di vista burocratico, i passaggi necessari per avviare l’attività sono:
- scelta del regime contabile da adottare;
- individuazione del codice Ateco relativo all’attività da aprire;
- apertura della Partita Iva;
- effettuare la registrazione presso il Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di competenza;
- aprire le posizioni INPS ed INAIL per titolari e dipendenti;
- presentare al Comune la SCIA almeno 30 giorni prima dell’apertura;
- ottenere il nullaosta sanitario da parte dell’ASL e dei vigili del fuoco per l’apertura del locale e la messa a norma degli impianti;
- richiedere al Comune l’autorizzazione ad esporre l’insegna fuori dal locale;
- effettuare la richiesta del permesso per la vendita e somministrazione di alcolici all’Agenzia delle Dogane.
Quanto costa aprire una paninoteca
Per aprire un’attività è necessario effettuare un investimento iniziale per sostenere tutti quei costi necessari per avviare la paninoteca. Tuttavia, l’ammontare dell’investimento dipende da diversi fattori, tra cui:
- le dimensioni del locale;
- la posizione in cui si apre la paninoteca;
- il tipo di servizio offerto.
Tra i costi da calcolare nella fase iniziale ci sono:
- acquisto o affitto del locale;
- acquisto dell’arredamento;
- spese di ristrutturazione;
- spese per la messa a norma del locale;
- diritto camerale;
- commercialista;
- utenze internet, luce e gas.
In generale, per aprire un’attività come la paninoteca l’investimento iniziale è di circa 30.000 euro. Il modo migliore per affrontare questo tipo di investimento è quello di richiedere un prestito, presentando anche il business plan in cui si stimano i costi e i ricavi del primo periodo dell’attività.
Ci sono, poi, metodi più innovativi per trovare la liquidità necessaria per avviare una nuova attività, come il crowdfunding. Ma ad oggi è possibile accedere anche a finanziamento a fondo perduto partecipando a uno dei bandi a livello regionale o nazionale, soprattutto per giovani imprenditori.
Aprire una paninoteca: la Partita Iva
Come abbiamo anticipato nel paragrafo dedicato ai requisiti necessari per aprire una paninoteca, tra gli obblighi del titolare c’è quello di aprire la Partita Iva. Il titolare può scegliere di costituire una ditta individuale o una società, se sono presenti più soci.
Individuata la forma giuridica più adatta alle esigenze, bisogna poi trovare il codice Ateco relativo all’attività. Nel caso della paninoteca, il codice da indicare al momento dell’apertura della Partita Iva è il 56.10.11: “Ristorazione con somministrazione“.
Questo codice Ateco ha un coefficiente di redditività del 40%. Ciò significa che la base imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva nel caso di regime forfettario è pari al 40% dei ricavi.
Rientrano in questa categoria le seguenti attività:
- attività degli esercizi di birrerie, pub, enoteche ed altri esercizi simili con cucina;
- attività degli esercizi di ristoranti, fast-food, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, paninoteche che dispongono di posti a sedere.
Le ditte individuali possono scegliere tra tre regimi contabili da adottare:
- forfettario (fino 85.000 euro di ricavi);
- semplificato;
- ordinario.
I regimi contabili rappresentano l’insieme degli obblighi e delle scritture contabili da conservare nella gestione dell’attività.
Il regime forfettario è il più economico, perché prevede il pagamento di una flat tax al 15% (5% per le startup per i primi 5 anni di attività) che sostituisce il pagamento delle imposte previste negli altri due regimi contabili. Stiamo parlando di:
- IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche);
- IVA (imposta sul valore aggiunto);
- IRAP (imposta regionale sulle attività produttive);
- addizionali comunali e regionali.
Per aprire la Partita Iva bisogna inviare all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12 (in caso di persone fisiche) compilato, scegliendo una delle seguenti modalità:
- in via telematica con ComUnica;
- presso gli uffici fisici;
- tramite raccomandata A/R.
Il modello deve essere inviato almeno 30 giorni prima dell’apertura dell’attività.
Aprire una paninoteca in franchising
I neoimprenditori che vogliono affidarsi ad un modello di business già funzionante e collaudato possono optare per la formula del franchising, o affiliazione commerciale.
Scegliere di aprire una paninoteca in franchising offre i seguenti vantaggi:
- possibilità di utilizzare un marchio noto e riconosciuto;
- sfruttare l’esperienza ed il know-how della casa madre;
- sfruttare le modalità operative e gestionali già collaudate;
- ridurre il rischio imprenditoriale;
- avere accesso a formazione, assistenza, consulenza ed affiancamento costanti;
- aprire l’attività con costi inferiori;
- ottenere l’arredamento gratuitamente in comodato d’uso.
Il costo per aprire una paninoteca in franchising parte da appena 8.000 euro, ma vi sono anche marchi che propongono programmi di affiliazione più articolati. In questi casi i costi per l’apertura salgono anche fino a 200.000 euro.
Aprire una paninoteca: i guadagni
I guadagni che può generare una paninoteca variano in base a diversi fattori, come:
- il prezzo di vendita;
- i costi per l’acquisto delle materie prime;
- la posizione e la location scelta;
- la qualità e la ricercatezza dei prodotti;
- la pubblicità;
- i servizi offerti.
Una paninoteca consolidata può registrare un fatturato annuo di 350.000 euro e in media la marginalità di questo tipo di attività è del 20% o del 30%, ma varia anche in base a diversi fattori.
Le attività più piccole appena avviate possono raggiungere un fatturato di 200.000 euro l’anno, che aumenta nel caso di locali di dimensioni medio o grandi e con una varietà più ampia di prodotti e servizi, in cui il fatturato può anche superare i 400.000 euro.
Aprire una paninoteca – Domande frequenti
Per avviare una paninoteca è necessario effettuare un investimento di almeno 30.000 euro per l’acquisto o l’affitto del locale, l’acquisto dell’arredamento, la messa a norma degli impianti e le ulteriori spese accessorie. Leggi nel dettaglio quali sono i costi di avviamento.
Per aprire una paninoteca bisogna aprire la Partita Iva, effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese, inviare la SCIA al Comune di riferimento, ottenere il nullaosta sanitario e il permesso di esporre l’insegna e aprire le posizioni INPS ed INAIL.
Per aprire una paninoteca è necessario aver seguito un corso HACCP e aprire la Partita Iva dopo aver ottenuto i necessari permessi. Leggi qual è l’iter burocratico da seguire.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale