Aprire negozio di cannabis light: come fare e normative

Il fatturato della cannabis light in Italia oggi supera i 200 milioni di euro. Si tratta di un settore che continua a espandersi, dimostrando di essere un’interessante opportunità di business. Ecco come fare ad avviare un negozio di questo tipo, e cosa prevede la normativa italiana.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Aprire un negozio di cannabis ligth
  • Aprire un negozio di cannabis light può essere un’attività interessante con la possibilità di fatturare anche guadagni mensili molto elevati.
  • Potrai aprire un negozio di questo tipo aderendo a una società di franchising, allestendo un negozio reale, oppure creando un e-commerce, o ancora utilizzando il dropshipping.
  • Per questa attività è necessario aprire una Partita IVA e scegliere il codice ATECO 47.2 per la vendita di prodotti alimentari e 47.19.90 per quelli non alimentari.

Vuoi aprire un negozio di cannabis light e ti stai domando quali sono le normative e i requisiti necessari? Nella nostra guida ti daremo tutte le informazioni necessarie per trasformare la tua idea in qualcosa di concreto e nel pieno rispetto della legge.

Quando si parla di attività collegate alla canapa, definite anche come grow shop, vi è sempre una certa incertezza, ma bisogna sapere che in Italia questo tipo di attività è del tutto legale dal 2016.

Un negozio di cannabis light si dimostra essere un business interessante. Basta considerare che nel 2018 le attività aperte erano solo 400, mentre oggi si è arrivato a più di 1.000 esercenti. Per avviare una attività di questo tipo dovrai aprire una Partita IVA, redigere un business plan e adempiere ai passi burocratici necessari, seguendo le normative. Andiamo ad analizzare tutti gli step.

Aprire un negozio di cannabis light in Italia

Per rispondere a questo quesito può essere utile valutare il fatturato della canapa legale nel nostro Paese. Infatti, nel 2017 la vendita dei prodotti collegati alla cannabis light ha raggiunto i 44 milioni di euro.

Nel 2018 la crescita si è triplicata con 150 milioni di euro e nel 2020 questo valore ha raggiunto i 200 milioni. La situazione di emergenza collegata al Covid-19 non sembra aver scalfito la fiducia dei consumatori.

L’inizio del 2022 ha visto le vendite mantenersi in maniera costante anche con la situazione di crisi economica e l’inflazione crescente, dimostrando di essere un settore interessante se vuoi aprire un’attività imprenditoriale autonoma. Infatti, uno dei suoi punti di forza è la varietà di prodotti che potrai vendere nel tuo negozio di cannabis light. Ecco quali sono quelli più richiesti:

  • alimenti;
  • cosmetici;
  • semi certificati;
  • oli;
  • marijuana per fini terapeutici;
  • integratori;
  • tisane.
I numeri della cannabis light
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Quanto guadagna un negozio di cannabis light

Aprire un negozio di cannabis light ti permette di entrare in un mercato con dei guadagni interessanti. Infatti, la vendita dei prodotti è per il 50% collegata al settore terapeutico e a quello degli alimenti. La restante parte è suddivisa in diversi settori.

Dalla cosmetica ai materiali per la depurazione, dai carburanti bio industriali alle produzione di prodotti tessili, fino alle semi per le coltivazioni. Questa diversificazione di prodotti ha permesso ai negozi di canapa di non risentire del momento di crisi.

Il guadagno che potrai ottenere sarà collegato ovviamente a diversi fattori, come i costi dell’attività, la location individuata per il negozio, e la tipologia di articoli che offri. In linea di massima il fatturato di un grow shop in città, fortemente frequentato, si aggira tra i 10.000€ al mese agli oltre 30.000€.

Aprire un negozio di cannabis light: la normativa

Un aspetto da considerare per aprire un negozio di cannabis riguarda la regolamentazione. Come riferimento dovrai prendere la legge 242/2016: “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, e le sue successive modifiche del 2019.

In base a essa è ammessa la vendita della cannabis e di tutti i prodotti derivati che contengono un’alta concentrazione di CBD e una percentuale di THC tra lo 0,2% e lo 0,5%.

Le due sigle identificano le molecole che sono presenti all’interno della pianta. Il CBD (cannabidiolo) produce effetti rilassanti e benefici sul corpo, mentre il THC (tetraidrocannabinolo) è un composto che interviene su alcuni recettori del sistema nervoso, determinando uno stato di alterazione delle capacità cognitive. Oggi tutti i prodotti che contengono una percentuale di THC pari ai limiti di legge o uguale a zero sono considerati tutti legalmente commerciabili.

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Come aprire una attività di cannabis light

Allestire un grow shop, non è molto diverso da aprire un negozio commerciale, uno di abbigliamento o di animali. Infatti, non sono previsti particolari requisiti professionali, come laurea o un diploma. Trattandosi però di vendita di prodotti alimentari dovrai conseguire il SAB (corso per la somministrazione di Alimenti e Bevande), un permesso che rilascia la regione o enti convenzionati, dietro frequentazione di un corso di poche ore.

Inoltre, dovrai avere comunque i requisiti morali necessari per avviare l’attività, e quindi non essere stato soggetto a condanne penali o reati contro lo Stato. Come tutte le attività d’impresa, dovrai porre attenzione a fissare i tuoi obiettivi e alla progettazione.

Innanzitutto, va preparato un business plan, per preventivare le spese, gli eventuali introiti, i tempi di ammortamento e per stabilire come procurarsi l’eventuale finanziamento iniziale. Dovrai anche valutare come aprire il tuo negozio di cannabis scegliendo tra diverse soluzioni:

  • franchising;
  • vendita online;
  • negozio fisico;
  • dropshipping.
Aprire un negozio di cannabis in franchising

Aprire un negozio di cannabis light in franchising

Scegliere il sistema del franchising può essere vantaggioso, grazie al fatto che potrai ridurre i costi di investimento, velocizzare gli adempimenti burocratici e ottenere un ritorno economico più rapido. Vediamo perché. Un franchise è una società che ti offre, previo versamento di royalty, il suo nome e tutto il supporto tecnico e di marketing necessario all’avviamento dell’attività.

Grazie al suo intervento il locale verrà arredato dalla ditta di franchising e potrai usufruire di una campagna pubblicitaria che ti aiuterà a farti conoscere sin da subito e spingere i clienti a visitare la tua location. Adottare questa soluzione è particolarmente vantaggioso per ricevere un supporto iniziale considerevole.

Anche gli adempimenti burocratici vengono velocizzati, senza la necessità di doverti recare presso i singoli uffici comunali. Oggi sono diversi i franchising di canapa in Italia, come Joint24, WideRino e Love Canapa, per citare alcuni dei nomi più diffusi. Infine, avrai la possibilità di ridurre l’investimento iniziale con una somma che varia tra i 20.000€ e i 30.000€.

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Aprire un grow shop: negozio fisico o e-commerce?

Altra soluzione è quella di valutare di aprire un negozio fisico o online in autonomia. Nel primo caso dovrai scegliere con attenzione il locale, valutando la location e preferendo le zone residenziali o quelle con attività lavorative. Inoltre, dovrai considerare la presenza dei competitor, scegliendo possibilmente luoghi che non prevedono altri negozi simili.

A questo devi aggiungere le spese per allestire una eventuale campagna pubblicitaria per farti conoscere, e scegliere i fornitori seri, affidabili e con una sede ragionevolmente vicina.

Se vuoi ridurre gli investimenti iniziali potrai optare anche per un negozio di cannabis light online. Gli e-commerce specializzati sono realtà che hanno preso piede e che vedono un numero elevato di clienti che li preferiscono rispetto ai negozi fisici. Tra i fattori che li rendono una valida alternativa, ricordiamo l’ampia scelta dei prodotti, un sistema di pagamento sicuro, la consegna in 24-48 ore e il mantenimento dell’anonimato.  

Un e-commerce ti permette anche di utilizzare il sistema dropshipping. Questo termine identifica un business model attraverso cui potrai vendere un prodotto esposto nella vetrina del tuo negozio online, anche se non disponi realmente del bene. Nel momento in cui un cliente lo sceglie, trasferirai l’ordine al fornitore di dropshipping il quale spedirà l’articolo all’utente. In questo modo non avrai bisogno di scorte di magazzino e quindi di bloccare parte dei tuoi investimenti in beni.

Partita IVA per vendere cannabis light

Un negozio di canapa light è un’attività organizzata, strutturata e professionale. Inoltre, produce reddito. In quanto tale dovrai quindi aprire partita IVA. La procedura oggi avviene completamente online utilizzando il sito dell’Agenzia delle Entrate attraverso il sistema ComUnica. Infatti, con un’unica operazione potrai ottenere il codice IVA, scegliere la tua forma societaria, inserire il codice ATECO e valutare il regime fiscale.

In questo modo nel giro di pochi giorni, potrai già avviare il tuo e-commerce, oppure il tuo negozio in franchising o reale. Le informazioni da inserire richiedono un’attenta programmazione e una definizione del tuo obiettivo aziendale. Per evitare errori, soprattutto all’inizio, ti consigliamo di rivolgerti a uno studio di commercialisti. Grazie alla loro consulenza, avrai la sicurezza di effettuare le scelte giuste per quanto riguarda:

  • codice ATECO;
  • regime fiscale;
  • regime contributivo.
Aprire partita IVA per vendere cannabis light

Codice ATECO

Il codice ATECO identifica la tipologia di attività che andrai a svolgere. Per questo diventa fondamentale indicare con la domanda per l’apertura della Partita IVA quello che riflette il tuo business. Vediamo quali sono quelli di riferimento per questa attività, nella tabella.

Codice ATECODescrizione
47.19.90Empori ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari
47.2Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati

Se vuoi vendere articoli inerenti alla cannabis light che non rientrano negli alimenti, allora dovrai indicare il primo codice ATECO. Invece, se vuoi aggiungere anche articoli come pasta, integratori, pane, semi e snack allora dovrai abilitare anche la vendita di alimenti. Considera che puoi scegliere di utilizzare più codici per la stessa attività, per cui è possibile inserirli entrambi.

Regime fiscale

Aprire un negozio di cannabis rientra tra quelle attività commerciali che possono aderire al regime fiscale forfettario.  È un sistema agevolato che ti permette di essere esentato dal pagamento dell’IVA e di versare, ai fini di tasse, un’unica aliquota pari al 5% per i primi 5 anni e successivamente del 15%. Per rientrare nel regime forfettario, il fatturato annuo della tua attività non dovrà superare i 65.000€. Inoltre, è applicabile solo alle Partite IVA professionali e alle ditte individuali.

Se la tua attività supera i limiti di fatturato o hai deciso di aprire una S.r.l.s. con diversi soci, o una società di persone, allora dovrai optare per il regime fiscale ordinario. In questo caso devi considerare il versamento delle seguenti aliquote:

  • IRAP;
  • IRES;
  • IRPEF;
  • IVA.
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Quanto costa aprire un negozio di cannabis light

Avviare un negozio di cannabis light prevede un investimento variabile. Infatti, il costo è legato alla tipologia di business model che sceglierai. Tra le spese che dovrai inserire nel tuo business plan, quelle che incidono maggiormente sono l’affitto e l’allestimento del locale a cui aggiungere le forniture inziali.

Se decidi di aprire un grow shop in franchising dovrai considerare un investimento iniziale pari a 30.000€. Il costo si abbassa se crei un e-commerce con il sistema dropshipping. Invece il valore è nettamente più alto, con un spesa tra i 40.000€ e i 65.000€, per un negozio fisico.

Infine, dovrai aggiungere anche gli adempimenti burocratici. Per l’apertura della Partita IVA, non sono previsti costi, mentre dovrai pagare i diritti camerali per la registrazione della tua impresa, che si aggirano intorno ai 120€. Infine, se allestisci un negozio reale, dovrai considerare le spese per mettere a norma il locale e quelle relative alla richiesta per l’autorizzazione ASL.

Come aprire un grow shop – Domande frequenti

Come aprire un negozio di cannabis light?

Per aprire un negozio di cannabis light dovrai disporre di Partita IVA e scegliere la tipologia di business model, tra quelli che abbiamo descritto nel nostro articolo.

Quanto costo allestire un negozio di cannabis light in Italia?

Allestire un grow shop prevede un investimento tra un minimo di 15.000€ e un massimo di 65.000€. Se scegli il franchising è possibile risparmiare molto sull’investimento iniziale.

Quanto guadagna un negozio di cannabis light?

Con un negozio di canapa potrai guadagnare dai 12.000€ fino anche ai 35.000€ mensili, se si trova nella giusta posizione in città. Scopri come procedere, nella guida.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 21 Giugno 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

4 commenti su “Aprire negozio di cannabis light: come fare e normative”

  1. Ho un negozio dove vendo tisane, infusi e te.
    Vorrei inserire la cannabis.
    Potrei venderla come le altre spezie, cioè sfusa nei barattoli per poi pensarla davanti al cliente per venderla al grammo come già faccio per le altre spezie?
    Ovviamente sul barattolo farei inserire l’etichetta con tutti i dati di produzione e provenienza con i vari valori consentiti.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      vista la particolarità del settore, si consiglia di interpellare preventivamente il comune e il fornitore di cannabis legale.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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