- L’esperienza nel settore dell’edilizia è un trampolino di lancio per gli imprenditori che hanno intenzione di aprire un’impresa edile.
- Oltre ai requisiti morali, ci sono numerosi adempimenti burocratici da rispettare per avviare la propria attività.
- I costi per l’avvio di un’impresa edile possono variare in relazione alle dimensioni, all’area geografica di riferimento e alla tipologia di attività che si intende svolgere.
Il settore dell’edilizia ha subito una crisi molto forte negli ultimi anni, ma fortunatamente è riuscito a risollevarsi grazie anche alle numerose agevolazioni statali per le ristrutturazioni e riqualificazioni degli immobili residenziali e commerciali come il superbonus. Aprire un’impresa edile non è semplice e richiede un’esperienza minima nel settore.
Se desideri lavorare in autonomia oppure vuoi creare un’attività con diversi collaboratori, dovrai comunque aprire la partita Iva scegliendo il tuo ambito di riferimento: dalle costruzioni alle ristrutturazioni, le demolizioni, costruzioni di ferrovie, strade e ponti.
Scopriamo quali sono gli adempimenti necessari per aprire un’impresa edile: come fare, quali sono i requisiti, quanto costa e le agevolazioni disponibili per le nuove attività.
Indice
Aprire un’impresa edile: serve la partita Iva?
Serve la partita Iva per avviare un’impresa edile? La risposta è affermativa sia che tu abbia intenzione di aprire un’attività in autonomia, sia che tu intenda avviare un’impresa coinvolgendo altri collaboratori. L’alternativa al lavoro autonomo potrebbe essere quella di essere assunti all’interno di un’impresa edile già avviata con un ruolo specifico: per esempio muratore, piastrellista, ecc.
Se vuoi aprire la partita Iva come imprenditore edile puoi scegliere il codice Ateco 43.39.01, che comprende “Attività non specializzate di lavori edili (muratori)”: questa è l’attività più generica, che ti permette di svolgere tutte quelle attività edili per le quali siano richiesti titoli specifici.
Impresa edile: contributi INPS e tasse
Utilizzando questo codice Ateco si viene automaticamente inquadrati come imprenditori edili e pertanto risulta necessario effettuare il pagamento dei contributi fissi e variabili alla Gestione INPS per artigiani e commercianti.
Il regime fiscale a cui si può aderire è libero, ma molti imprenditori edili consigliano il regime forfettario per iniziare, per godere di alcune agevolazioni fiscali:
- l’IREF viene pagata solo su un reddito figurativo (che rappresenta l’86% dei ricavi), con aliquota ridotta al 15% o 5% per i primi anni dall’avvio dell’attività;
- non si è soggetti all’applicazione dell’IVA nelle fatture.
L’altro regime che un imprenditore edile può scegliere è quello ordinario, anche con l’opzione della contabilità semplificata, che prevede:
- l’IRPEF viene calcolata sul reddito imponibile, ottenuto deducendo i costi dai ricavi e con l’applicazione di aliquote dal 23% al 43% in base al proprio scaglione di reddito;
- è prevista l’applicazione dell’IVA in fattura (22%).
Requisiti per aprire un’impresa edile
Per aprire un’impresa edile non sono richiesti specifici requisiti o titoli di studio, ma l’esperienza sul campo è un fattore determinante. Dovrai comunque soddisfare alcuni requisiti morali, ovvero non essere stato dichiarato interdetto o fallito in passato.
Se hai intenzione di avviare un’attività in proprio, avrai bisogno di aprire una partita Iva e rispettare alcuni adempimenti obbligatori:
- attivare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (Pec);
- iscriverti al Registro delle Imprese e all’Albo delle Imprese Artigiani;
- iscriverti all’Inps per il versamento dei contributi;
- sottoscrivere un’assicurazione INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).
Per quanto riguarda gli adempimenti burocratici utili per l’avvio dell’attività, dovrai ottenere il certificato della Asl competente che accerti il rispetto delle norme sanitarie, oltre a richiedere l’autorizzazione al Comune per l’inizio dell’attività.
Infine, se hai intenzione di partecipare a gare d’appalto pubbliche, dovrai fornire la documentazione che attesti la trasparenza del tuo bilancio (ovvero il DURC).
Come aprire un’impresa edile individuale
Aprire un’impresa edile senza dipendenti è un’alternativa interessante per gli imprenditori che intendono entrare nel mondo dell’edilizia: in questo caso si parla di impresa individuale o ditta individuale.
I vantaggi di questa soluzione derivano dal fatto di avere pieno controllo decisionale e gestionale sulla propria attività, oltre a una riduzione dei costi fissi e una maggiore flessibilità operativa; ma dall’altro lato i limiti di capacità operativa e specializzazione non sono da sottovalutare.
Le tipologie di impresa edile
Edilizia pesante | Edilizia leggera |
Demolizione | Pitture, vernici, decorativi |
Scavi, movimento terra, fondazioni | Impermeabilizzazioni e isolamenti |
Murature, tramezzature, tamponature e rasature | Superfici orizzontali e verticali in resina |
Strutture in cemento armato | Tramezzi, murature ed elementi decorativi in cartongesso, tappezzeria, carte da parati |
Pavimentazioni e rivestimenti in ceramica e materiali lapidei naturali o artificiali | Strutture a secco in acciaio e in legno |
Il settore dell’edilizia è davvero molto vasto e comprende diverse tipologie di imprese specializzate in diversi ambiti. Possiamo riassumere le differenti tipologie in due categorie principali:
- l’edilizia pesante;
- l’edilizia leggera.
Ciascuna macro-categoria comprende una serie di imprese edili diverse, che abbiamo inserito nella seguente tabella.
Ci sono poi diverse opere collaterali di edilizia che riguardano per esempio lavori in ferro, acciaio e alluminio, idraulica, elettricità, impiantistica, lavorazione marmi, falegnameria e architettura d’interni.
Quanto costa aprire un’impresa edile
I costi da sostenere per l’apertura di un’impresa edile non sono pochi e possono variare in funzione della tipologia di attività che intendi avviare, in base alla grandezza della stessa e alla località geografica scelta come sede di riferimento dell’impresa.
Esclusi i contributi INPS, le spese di apertura della partita Iva e le assicurazioni obbligatorie, bisogna considerare anche i costi per l’acquisto o affitto di un locale commerciale adibito a ufficio, che dovrà rispettare tutti i requisiti di legge (sicurezza, igiene degli ambienti, ecc).
A ciò si devono aggiungere le spese per gli arredi e per tutto il materiale necessario per l’ufficio (documenti, cancelleria, dispositivi informatici).
Se il tuo bugdet di partenza non è molto elevato, puoi optare per l’apertura di un’impresa edile in affiliazione ad un franchising.
Non vanno dimenticati i costi relativi al pagamento dei tuoi collaboratori e all’acquisto dei materiali e macchinari utili per lo svolgimento dei lavori in cantiere, sui quali bisognerà poi effettuare delle manutenzioni periodiche.
Agevolazioni per l’apertura di un’impresa edile
Esistono numerose agevolazioni per gli imprenditori (soprattutto per i giovani e per chi investe in specifiche aree geografiche) che hanno intenzione di aprire un’impresa edile.
I bandi disponibili sul sito di Invitalia sono:
- Resto al Sud, dedicati agli imprenditori under 56 delle regioni del Sud Italia;
- Nuove imprese a tasso zero, dedicati ai giovani tra 18 e 35 anni o alle donne senza limiti di età.
Ci sono poi altre forme di finanziamento che si possono trovare sui siti regionali dedicati alle imprese, sui siti web dei Ministeri competenti oppure presso le rispettive amministrazioni locali e comunali.
Aprire un’impresa edile – Domande frequenti
L’impresa edile è una ditta specializzata nelle costruzioni che si occupa di realizzare opere come edifici di civile abitazione o industriali e commerciali (ad esempio capannoni, supermercati o centri commerciali).
Non esistono dei requisiti specifici per aprire un’impresa edile, ma certamente l’esperienza sul campo è un fattore importante. Sia che tu intenda lavorare in autonomia, sia che tu voglia aprire un’attività che prevede dei collaboratori, è necessario avere la partita Iva.
I costi per avviare un’impresa edile partendo da zero possono variare a seconda della dimensione dell’azienda, della tipologia di lavori che si intendono eseguire e della zona in cui opera. In linea generale, si può ipotizzare un investimento iniziale tra i 150 e i 300 mila euro.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor