- Per aprire una gelateria è necessario disporre di una Partita Iva, e scegliere il codice Ateco adatto. Si può scegliere tra: “56.10.30 – Gelaterie e pasticcerie”, o “56.10.41 – Gelaterie e pasticcerie ambulanti”, se l’attività è svolta in forma ambulante.
- Si può aprire una gelateria in franchising o da zero, effettuando un investimento iniziale che includa i costi legati ai locali e alla messa in regola della struttura.
- Per poter aprire una gelateria è necessario soddisfare alcuni requisiti, come disporre di un attestato di frequentazione HACCP e l’abilitazione Sab per la somministrazione di alimenti e bevande.
La gelateria è un’attività commerciale dedicata alla produzione e alla vendita di gelato artigianale. Decidere di avviare questa attività può essere un’ottima opportunità di business, tuttavia per aprire una gelateria è necessario rispettare alcuni requisiti e adempiere ad alcuni obblighi.
Infatti, non è sufficiente prendere in affitto un locale e iniziare a preparare il gelato da proporre ai clienti. Risulta necessario occuparsi di alcuni importanti adempimenti burocratici in modo da essere in regola con il fisco. In questa guida vedremo quali sono i requisiti da rispettare e tutti i passaggi necessari per aprire una gelateria a norma, secondo le leggi attuali.
Indice
Aprire una gelateria: è obbligatoria la Partita Iva?
Per aprire un’attività commerciale, nello specifico una Partita Iva, è necessario seguire alcuni step, e rispettare alcuni adempimenti burocratici:
- aprire la Partita Iva;
- aprire le posizioni previdenziali e l’assicurazione obbligatoria;
- ottenere gli attestati per la sicurezza alimentare e per la somministrazione di alimenti e bevande;
- ottenere il nullaosta sanitario e le autorizzazioni necessarie.
Risulta sempre obbligatorio aprire la Partita Iva? Sì, nel momento in cui l’attività diventa di tipo abituale e continuativo. La Partita Iva è quindi obbligatoria per aprire una gelateria, o come ditta individuale o sotto forma di società.
La Partita Iva è un codice che corrisponde all’attività, proprio come il codice fiscale per i privati, ed è fondamentale per identificare il titolare dell’attività e la posizione fiscale. Inoltre, è necessario aprire la Partita Iva per emettere le fatture e per pagare i contributi al Fisco e alla cassa di previdenza sociale. Per aprire la Partita Iva non sono previsti costi e la procedura è piuttosto semplice.
Prima di tutto bisogna compilare il modello AA9/12 per le persone fisiche o il modello AA7/10 per soggetti diversi. Il modello va poi consegnato all’Agenzia delle Entrate presso una delle sedi o per via telematica attraverso la Comunicazione Unica, e bisogna preparare la pratica ComUnica in cui indicare i seguenti dati:
- codice Ateco;
- regime contabile;
- apertura delle posizioni INPS e INAIL.
È poi necessario effettuare la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività, almeno 30 giorni dall’avvio dell’attività. Aprire la posizione all’INPS è obbligatorio per il pagamento dei contributi a fini pensionistici, mentre l’INAIL serve per l’assicurazione obbligatoria.
Aprire una gelateria: i requisiti
Per aprire un’attività di produzione e vendita di prodotti alimentari e bevande è necessario rispettare alcuni requisiti. È quindi necessario ottenere:
- l’attestato di frequentazione ai corsi HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, ossia il sistema di analisi dei rischi e punti di controllo critico);
- l’abilitazione SAB (ex REC) per la somministrazione di alimenti e bevande;
- il nullaosta sanitario dell’ASL.
La struttura dovrà rispettare tutte le normative igienico-sanitarie. Ma ci sono anche altri requisiti personali e professionali per poter aprire un’attività dedicata alla vendita di alimenti, tra cui:
- essere maggiorenne;
- aver frequentato la scuola dell’obbligo;
- non essere dichiarato fallito;
- non avere problemi con la giustizia;
- conoscere il settore (aver frequentato un corso o aver avuto esperienze professionali nel settore).
Nel caso di gelaterie con laboratorio, senza sedie, in cui i clienti possono solo comprare il gelato ma non sostare, allora si tratta di attività “artigianale di produzione” e non di somministrazione cibi e bevande.
Invece, se il locale e l’attività prevede anche dei posti a sedere, in tal caso l’attività non si considera solamente un laboratorio, un’attività di vendita e somministrazione di alimenti e bevande, per cui sono richieste specifiche autorizzazioni al Comune.
Codice Ateco gelateria
Il codice Ateco è un numero che permette di classificare le attività economiche. Per quanto riguarda l’attività della gelateria, si può fare riferimento a diversi codici Ateco, per le diverse tipologie di attività che è possibile condurre in questo ambito:
- Codice Ateco 56.10.30: gelaterie e pasticcerie. Questo è il codice più utilizzato, che include anche la pasticceria artigianale. Il coefficiente di redditività per il calcolo delle spese forfettarie è del 40%;
- Codice Ateco 56.10.41: gelaterie e pasticcerie ambulanti. Il coefficiente di redditività per il calcolo delle spese forfettarie anche in questo caso è del 40%;
- Codice Ateco 56.30.00: bar e altri esercizi simili senza cucina. Questo codice è adatto per bar gelaterie. Anche in questo caso il coefficiente di redditività per il calcolo delle spese forfettarie è del 40%.
Regime fiscale e contabile per una gelateria
Oltre all’individuazione del codice Ateco è necessario aderire ad un regime contabile che stabilisce i documenti da conservare e le imposte da pagare. I regimi contabili disponibili sono tre:
- forfettario;
- semplificato;
- ordinario.
I tre regimi fiscali e contabili prevedono obblighi diversi e un calcolo di contributi differente. Inoltre le tasse vengono calcolate sulla base di diverse percentuali, ovvero a differenti aliquote, in base al regime fiscale scelto. Il regime forfettario può essere molto vantaggioso se si desidera aprire una gelateria da zero. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze tra i regimi fiscali.
Regime contabile forfettario per gelateria
La Partita Iva forfettaria è riservata alle gelaterie che si costituiscono sotto forma di ditte individuali e che non superano i 65.000 euro di fatturato annuo (30.000 per i lavoratori dipendenti) e i 20.000 euro di costi per il personale. Il regime contabile forfettario prevede:
- imposta sostitutiva del 15% (5% per i primi 5 anni);
- obbligo fatturazione elettronica se il fatturato è maggiore di 25.000 euro annui;
- nessun obbligo di applicazione dell’Iva in fattura;
Con il regime forfettario sono previsti molti vantaggi, ma va tenuto in considerazione che non prevede la possibilità di dedurre le spese, per cui i costi sono interamente a carico dell’imprenditore. Questo regime fiscale può essere vantaggioso per realtà molto piccole.
Con il regime forfettario va considerato che si può richiedere una riduzione del 30% sui contributi previdenziali per la cassa dedicata al Commercio o Artigianato.
Regime contabile semplificato
Se l’attività non rispetta i requisiti per aderire al regime forfettario, un’alternativa è la Partita Iva semplificata, per imprese minori, a cui possono aderire le attività economiche che non superano i 400.000 euro di fatturato, per attività che effettuano prestazione di servizi, o i 700.000 euro di fatturato per le altre tipologie di attività. In questo caso, sono previsti:
- obbligo di conservare le scritture contabili;
- applicazione dell’Iva in fattura;
- obbligo di fatturazione elettronica;
- imposta IRPEF dal 23% al 43%;
- possibilità di dedurre le spese.
Il calcolo delle imposte si basa sul principio di cassa, ossia su quanto è stato effettivamente incassato dall’attività. Questo vuol dire che le tasse aumentano all’aumentare del guadagno effettivo.
Regime contabile ordinario
Nel caso in cui non è possibile aderire ai regimi contabili forfettario e semplificato, l’ultima alternativa è quella di aderire al regime ordinario, che prevede:
- applicazione dell’Iva in fattura;
- obbligo di tenuta dei documenti contabili (registri Iva, registro di incassi e pagamenti, registro di beni ammortizzabili, libro unico del lavoro sui dipendenti, libro giornale, libro inventario, documenti di magazzino, libri sociali e bilancio di esercizio per le società);
- versamento dell’Iva, mensilmente o trimestralmente;
- dichiarazione Iva all’Agenzia delle Entrate per via telematica su base annuale;
- comunicazione trimestrale dell’esterometro sulle fatture estere;
- modello ISA per la verifica di ricavi e compensi.
Nel regime ordinario sono previste le seguenti tasse:
- IVA al 22%;
- IRAP, l’imposta regionale, che varia in base alla regione;
- IRES, per le società, fissata per il 2022 al 24%;
- IRPEF, per le persone fisiche, dal 23% al 43%.
Come nel regime contabile semplificato, anche nel regime ordinario è possibile dedurre le spese relative all’attività, per ammortizzare alcuni costi.
Quanto costa aprire una gelateria
Per l’apertura di una gelateria sono previsti degli investimenti iniziali, dall’apertura della Partita Iva. Tra i costi per aprire una gelateria bisogna considerare:
- apertura della casella Pec;
- diritto Camerale;
- costo del Commercialista;
- costi per il personale;
- spese per le utenze come luce, gas e acqua;
- costi per l’acquisto di arredamento ed elettrodomestici;
- spese per l’acquisto di materie prime e imballaggi;
- imposte sui redditi e contributi previdenziali.
Per l’avvio dell’attività è anche necessario individuare un locale da utilizzare per l’attività e adattare il locale alle normative.
Per ridurre i costi è possibile scegliere di aprire un franchising. Infatti, per avviare una gelateria propria potrebbe essere necessario fare un investimento iniziale di circa 50.000 euro, mentre per la formula del franchising possono essere sufficienti 20.000 euro. Tra i franchising più famosi nel settore della gelateria troviamo:
- Crema e cioccolato: con un investimento iniziale di 19.900 euro;
- Yogold: con un investimento iniziale di circa 20.000 euro;
- G.F.T.: con un investimento iniziale di circa 25.000 euro;
- Mammamia: con un investimento iniziale di circa 50.000 euro;
- Don Gelato: con un investimento iniziale di circa 60.000 euro;
- Dallatte: con un investimento iniziale di circa 80.000 euro.
Nel prezzo di apertura del franchising non è compresa in genere la spesa relativa alla ristrutturazione del locale. Con il franchise, il brand fornisce la gelateria “chiavi in mano” con tutti i materiali necessari. È anche possibile richiedere finanziamenti a fondo perduto per startup proposti dall’Unione Europea e riservati alle nuove attività.
Aprire una gelateria: i guadagni
Come per tutte le attività imprenditoriali e autonome, stabilire con precisione quali saranno i guadagni è piuttosto difficile. Tuttavia è possibile fare una stima dei costi e dei guadagni possibili con questa attività. Molto dipende da alcuni fattori come: la posizione in cui si trova la gelateria, la concorrenza con le attività similari vicine, i prodotti offerti, la qualità, la grandezza del locale.
Per quanto riguarda i guadagni di una piccola gelateria, con investimento iniziale di circa 10.000 euro, è possibile arrivare a 3.000 euro al mese. Tuttavia vanno considerate, oltre alle entrate, anche le uscite: sarà necessario infatti togliere dall’importo guadagnato anche ciò che si è speso per mantenere il locale, acquistare le materie prime, per il pagamento di tasse, contributi e stipendi al personale.
Aprire una gelateria – Domande frequenti
Per poter aprire una gelateria sono necessari: l’attestato HACCP, l’abilitazione SAB, il nullaosta sanitario dell’ASL e inviare la SCIA al Comune per comunicare l’avvio dell’attività. Ecco come procedere passo a passo.
Il codice Ateco delle gelaterie è: “56.10.30 – Gelaterie e pasticcerie”, che include anche la pasticceria artigianale. Invece, per le gelaterie ambulanti il codice Ateco è: “56.10.41 – Gelaterie e pasticcerie ambulanti”. Per i bar il codice Ateco è: “56.30.00 – Bar e altri esercizi simili senza cucina”.
Per aprire una gelateria è necessario effettuare un investimento iniziale di circa 50 mila euro. Tale costo si riduce nel caso del franchising in cui il brand fornisce tutto l’essenziale per avviare l’attività.
buongiornoho un bar codice ateco 56.3000 a 6 metri dal mio locale hanno aperto una gelateria con cod ateco 56103 che vende e somministra oltre ai gelati frappe ecc anche caffe’ colazioni birre bibite,volevo sapere se e’ regolare che possa farlo.grazie x eventuale risposta.
Buonasera,
non vi sono dei limiti di distanza per la apertura di esercizi commerciali di vicinato o attività di somministrazione, se non quelli previsti dai Comuni. Nel caso specifico riteniamo che la questione sia già stata affrontata dall’ente, al quale si potrà rivolgere per ulteriore verifica.
Grazie per averci scritto