- Aprire un data center è un investimento utile, seppur costoso, per fornire un servizio che risponde all’esigenza di archiviare i dati eliminando i rischi di violazione.
- I servizi dei data center consentono alle imprese di gestire, raccogliere e conservare i dati degli utenti nel rispetto delle normative sulla privacy.
- Per poter aprire un data center occorre soddisfare specifici requisiti tecnici e alcune condizioni di base, oltre a dover aprire una partita IVA associata all’attività.
Il progressivo aumento del numero di aziende che dipendendo da Internet ha reso necessario lo sviluppo di nuovi strumenti per la protezione dei dati personali di fronte a possibili violazioni: aprire un data center, in questo senso, permette di offrire alle imprese un servizio di raccolta, gestione e conservazione dei dati nel rispetto delle normative sulla privacy.
L’attività di un data center è estremamente redditizia e i ricavi possono essere interessanti, ma la gestione dei dati di un’azienda comporta l’assunzione di rischi e responsabilità elevate. Per questo motivo, per creare un data center occorre rispettare dei requisiti specifici e possedere delle caratteristiche fondamentali.
Scopriamo quali sono le condizioni da soddisfare per aprire un data center in Italia: cosa serve, quanto costa e quanto si guadagna con questa attività particolarmente delicata.
Indice
Cos’è un data center e come funziona
Un data center è un luogo fisico nel quale vengono conservati computer, apparecchiature hardware, infrastrutture informatiche, unità di archiviazione di dati e apparecchiature di rete relative a un’impresa: l’obiettivo di queste strutture è la raccolta, conservazione e archiviazione di dati sensibili.
Con lo sviluppo della tecnologia e la diffusione di Internet e soprattutto con l’aumento dei rischi di violazione, piccole e grandi aziende hanno richiesto sempre di più servizi di protezione dei dati personali degli utenti nel rispetto delle normative sulla privacy.
Da qui sono stati creati numerosi data center in tutto il mondo: ma di che cosa si tratta? Una distinzione importante è quella che riguarda un centro elaborazione dati e un data center: il secondo è l’evoluzione del primo, ovvero il passaggio dalla semplice archiviazione dei dati alla gestione e trasmissione degli stessi.
Ogni centro di elaborazione dei dati raccoglie e immagazzina diverse informazioni e notizie che devono essere trasmesse a un data center, appositamente autorizzato, affinché vengano gestiti correttamente i rapporti con clienti e utenti.
Tipologie di data center
Esistono diverse tipologie di data center che si differenziano per gli aspetti tecnici, strategici e per i costi di realizzazione, oltre che per tipologia di dati immagazzinati:
- data center privato;
- data center pubblico;
- cloud data center.
In tutte le diverse tipologie di struttura, l’attività prevalente da svolgere è quella di raccolta ed elaborazione dei dati degli utenti. A tal fine, si renderà necessaria l’assunzione di personale altamente qualificato come esperti informatici e professionisti in grado di elaborare i dati al fine desiderato dal cliente.
Nei data center, a differenza dei centri di elaborazione dati, vengono raccolte informazioni relative a clienti e utenti di una certa azienda che ha richiesto il servizio: queste possono riguardare, per esempio, i pazienti presso strutture ospedaliere oppure clienti che hanno sottoscritto un determinato servizio di posta elettronica.
Aprire un data center in Italia: la partita IVA
In qualsiasi caso, aprire un data center significa fornire un servizio a delle aziende o enti e questo comporta l’apertura di una partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, a cui seguirà l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.
I codici Ateco da utilizzare per aprire una partita Iva e operare come data center sono diversi e vengono generalmente associati al codice 63.11 che identifica “Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse“. I dettagli sulle rispettive attività sono riassunti nella tabella seguente.
Codice Ateco | Descrizione |
---|---|
63.11.11 | Elaborazione elettronica di dati contabili (esclusi i Centri di assistenza fiscale Caf) |
63.11.19 | Altre elaborazioni elettroniche di dati |
63.11.20 | Gestione database (attività delle banche dati) |
63.11.30 | Hosting e fornitura di servizi applicativi (ASP) |
Per non incorrere in errori è opportuno affidarsi a un commercialista per il completamento di tutte le procedure fiscali richieste per l’apertura di un centro di raccolta e archiviazione dei dati. Questo vale anche per tutti gli aspetti che riguardano il versamento delle tasse e dei contributi previdenziali per conto dei titolari e di tutti i lavoratori e dipendenti impiegati.
Autorizzazioni per aprire un data center
Terminata la procedura burocratica per la regolarizzazione della propria posizione, prima ancora di avviare l’attività è necessario inviare la Dichiarazione di Inizio Attività al Comune e attendere l’ispezione dei Vigili del Fuoco per verificare il rispetto delle norme antincendio.
Si tratta di adempimenti obbligatori per legge, da un lato per rendere ufficiale l’apertura tramite consenso del Comune, dall’altro per garantire che gli standard di sicurezza vengano rispettati.
Quali sono gli obblighi per aprire un data center
Per poter funzionare un data center deve essere strutturato in funzione dei servizi offerti: si dovranno quindi identificare i clienti che operano in un certo ambito per offrire loro i servizi più adatti per la gestione, raccolta e archiviazione dei dati.
Anche i componenti di un data center possono variare in relazione alle esigenze e alle dimensioni dell’infrastruttura. In linea generale per aprire un data center di “base” occorrono cinque elementi:
- un ambiente fisico dotato di sistemi antincendio e controlli ambientali;
- un’adeguata infrastruttura informatica che comprenda server, sistemi di storage e apparati di rete (router, switch, firewall, load balancer);
- sistemi di alimentazione adatti per l’attività, con gruppi di continuità (UPS) e generatori ausiliari per la business continuity;
- sistemi di raffreddamento, con unità di condizionamento e tecnologie di estrazione dell’aria;
- sistemi di sicurezza, come il controllo degli accessi, la videosorveglianza e l’antintrusione.
Quanto costa e quanto consuma un data center
Chi desidera aprire un data center in Italia o nel mondo deve tenere in considerazione un investimento piuttosto importante, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto dei macchinari e della dotazione tecnologica necessaria per la raccolta e gestione dei dati. Per questa ragione, potrebbe essere utile optare per la fondazione di una società di capitali, in modo che i soci possano finanziare il centro senza essere necessariamente coinvolti nel lavoro.
Tra le spese da sostenere per l’avvio di un data center bisogna considerare anche i locali, da prendere in affitto o da acquistare: a influire sui costi saranno quindi la zona, la dimensione, la tipologia di immobile e di contratto scelto.
La manutenzione degli strumenti tecnologici e il personale qualificato che collabora alla buona riuscita del servizio sono altre voci di spesa da considerare se si intende aprire un data center. I costi complessivi per aprire un data center e mantenerlo nel tempo non sono da sottovalutare, perché possono attestarsi anche intorno a 10-20 milioni di dollari.
Infine, è bene considerare anche i consumi energetici di un centro di raccolta, elaborazione e archiviazione dei dati. Come riporta il CNFC, i data center consumano circa il 2% di tutta l’energia elettrica mondiale e, considerando la digitalizzazione sempre più diffusa in qualsiasi ambito economico, potrebbero arrivare a consumare fino al 12% nel 2040.
I ricavi di un data center in Italia
Dall’altro lato della medaglia ci sono i ricavi che un data center può conseguire operando in Italia: nel 2022, secondo i dati riportati da Eritel (ditta specializzata in telecomunicazioni), il fatturato ha raggiunto circa 3 miliardi di euro e si prevede una crescita continua.
Il mercato dei data center è in espansione e, secondo gli ultimi dati, il fatturato legato a queste attività rappresenta almeno il 9% del mercato europeo.
Aprire un data center – Domande frequenti
Un data center è un luogo fisico in cui sono conservati i computer e le relative apparecchiature hardware. Contiene l’infrastruttura informatica richiesta dai sistemi IT, come server, unità di archiviazione di dati e apparecchiature di rete. È la struttura fisica che memorizza i dati digitali di qualsiasi azienda.
Al crescere delle esigenze di continuità e di performance richieste dall’azienda, cresce anche il costo di gestione e da manutenzione del Data Center: mediamente si possono spendere tra i 10 e i 25 milioni di euro all’anno.
Secondo i dati più recenti forniti da Il Sole 24 Ore, un server può produrre all’anno una media di 1-5 tonnellate di CO2, un’emissione da non sottovalutare, soprattutto data l’espansione del digitale degli ultimi anni.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor