- Per aprire un centro estetico è necessario aprire la Partita Iva con il codice Ateco 96.02.02: “Servizi degli istituti di bellezza”.
- Può aprire un centro estetico un soggetto in possesso del titolo professionale di estetista conseguito presso un istituto riconosciuto a livello statale o regionale.
- In genere, per aprire un centro estetico ci vogliono tra i 40.000 e i 50.000 euro, destinati all’acquisto delle attrezzature, all’affitto dei locali, ai prodotti, ai macchinari e al pagamento del personale.
Aprire un centro estetico, in autonomia o in franchising, può essere un’ottima iniziativa imprenditoriale che può portare anche a ottimi guadagni. Tuttavia, per compiere questo passo è necessario essere in possesso di alcuni requisiti, che vedremo nel dettaglio in questo articolo.
Il primo prevede che il titolare o il responsabile del centro estetico abbia un diploma professionale di estetista conseguito presso un istituto riconosciuto. Il secondo è quello di aprire la Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate almeno 30 giorni dall’inizio dell’attività.
Per l’acquisto dei macchinari, delle attrezzature e dei prodotti, per aprire il centro estetico, o beauty center, è necessario fare un importante investimento che può anche arrivare a 50.000 euro. I costi sono, come vedremo tra poco, più contenuti se si sceglie di aprire il centro estetico in franchising.
Indice
Cos’è un centro estetico
I centri estetici sono quelle strutture dedite alla cura del corpo, con trattamenti di bellezza che mirano a migliorare l’aspetto estetico dei clienti.
Secondo quanto stabilito dalla Legge n.1 del 4 gennaio 1990, dal Decreto Interministeriale n. 352 del 21 marzo 1994 e quello successivo del 2011, l’attività esercitata da un estetista in un centro estetico comprende le prestazioni e i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo, il cui scopo è quello di mantenere quest’ultimo in perfette condizioni, o di migliore e proteggere l’aspetto estetico.
L’attività di estetista si può effettuare manualmente o con l’aiuto di apparecchi elettromedicali per uso estetico, o ancora attraverso l’applicazione di prodotti cosmetici. Le attività dell’estetista comprendono, tra gli altri, i seguenti trattamenti:
- la pulizia e trattamento del viso;
- i trattamenti estetici del corpo;
- il massaggio per scopi estetici e del viso;
- la depilazione;
- il trucco;
- manicure e pedicure estetica.
L’estetista può lavorare sia a domicilio che in un centro estetico. In quest’ultimo caso, per avviare un’attività, il professionista deve essere in possesso di alcuni requisiti, sia dal punto di vista dell’istruzione e della formazione che dal punto di vista burocratico.
Aprire un centro estetico: cosa serve
Per poter aprire un beauty center, bisogna fare riferimento ad una serie di normative, burocrazia e requisiti da rispettare. Tra le normative di riferimento rientra la legge 4 gennaio 1990, n. 1 che regola l’attività e la professione dell’estetista.
Tale normativa stabilisce, inoltre, l’obbligatorietà della presenza di almeno un tecnico in possesso della qualificazione professionale di estetista. Infatti, l’articolo 3 stabilisce:
Per ogni sede dell’impresa dove viene esercitata l’attività di estetista deve essere designato, nella persona del titolare, di un socio partecipante al lavoro, di un familiare coadiuvante o di un dipendente dell’impresa, almeno un responsabile tecnico in possesso della qualificazione professionale. Il responsabile tecnico garantisce la propria presenza durante lo svolgimento delle attività di estetica.
Di conseguenza, chi desidera aprire un centro estetico deve ottenere la qualifica di estetista oppure assumere un professionista già diplomato. Per ottenere la qualifica bisogna seguire un corso di due anni riconosciuto a livello nazionale o regionale.
È, inoltre, necessario frequentare un ulteriore corso di specializzazione della durata di un anno o, in alternativa, un apprendistato presso un’impresa sempre per un anno. Un’altra soluzione per ottenere la qualifica è quella di fare un apprendistato di 3 anni e un corso teorico di 300 ore.
Aprire un centro estetico: requisiti
Una volta ottenuti i titoli necessari per ottenere la qualifica di estetista, per poter avviare l’attività bisogna rispettare dei requisiti burocratici e fiscali. L’iter burocratico per aprire un centro estetico prevede:
- apertura della Partita Iva;
- iscrizione alla Camera di Commercio locale;
- ottenimento della Licenza di estetista presso lo Sportello per le Attività Produttive;
- richiesta della certificazione di idoneità igienico-sanitaria all’ASL di riferimento;
- invio della comunicazione di Inizio Attività al Comune almeno 30 giorni prima;
- nomina del Responsabile del centro estetico;
- apertura delle posizioni INPS ed INAIL di chi lavora presso il centro estetico;
- pagamento dei diritti SIAE per diffusione di musica.
Molti di questi requisiti richiedono semplici procedure online, ma è consigliabile farsi seguire da un professionista per non rischiare di dimenticarne qualcuna.
Quanto costa aprire un centro estetico
Per aprire un beauty center, come per qualsiasi attività, è necessario sostenere alcuni costi. Per poter valutare la fattibilità dell’investimento, calcolare i costi da affrontare è un passaggio fondamentale. Le spese principali sono:
- l’affitto del locale;
- costi per le utenze del locale;
- l’arredamento;
- gli stipendi dei collaboratori;
- i corsi di formazione;
- l’attrezzatura;
- i macchinari;
- i prodotti;
- la spesa per la pubblicità;
- il costo del commercialista.
Le spese da affrontare all’inizio sono le principali, e possono arrivare anche a superare i 50.000 euro. Questi costi possono, tuttavia, variare in base a molti fattori, tra cui il luogo in cui si andrà ad aprire il beauty center, le tipologie di servizi offerti e la tipologia di centro.
Aprire un centro estetico: la Partita Iva
Come abbiamo visto, uno dei requisiti necessari per aprire un centro estetico è l’apertura della Partita Iva. Infatti, il centro estetico è un’attività professionale, continuativa e strutturata, di conseguenza rientra nelle fattispecie in cui la Partita Iva è obbligatoria.
L’apertura della Partita Iva è un procedimento piuttosto semplice e poco costoso, che può essere fatto per via telematica, presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate o con raccomandata a/r con il modello AA9/12.
Il centro estetico, se costituito da un’unica persona, è considerato una ditta individuale. Di conseguenza sorgono ulteriori obblighi, tra cui l’iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio di competenza.
Questo potrebbe rallentare la procedura di apertura della Partita Iva. Oltre alla fase di apertura della Partita Iva, per aprire un centro estetico bisogna anche:
- scegliere il regime contabile da adottare;
- individuare il codice Ateco dell’attività;
- aprire le posizioni INPS e INAIL.
Regime contabile
Nel caso in cui si desidera aprire il centro estetico sotto forma di società, bisogna scegliere il regime societario da adottare (società di persone o società di capitali).
Invece, nel caso in cui è solamente una persona ad avviare l’impresa, questa sarà costituita sotto forma di ditta individuale, che può aderire a tre diversi regimi contabili:
Ognuno di questi regimi presenta alcuni vantaggi e svantaggi, ma il più conveniente dal punto di vista dei costi è quello forfettario. Va tenuto presente però, che per aderire al regime fiscale forfettario non si possono superare i 65.000 euro di fatturato annuo e i 20.000 euro di spese per il personale.
Con il regime forfettario non si paga l’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, ma si paga un’imposta sostitutiva, o flat tax, pari al 15% sulla base imponibile. Tale percentuale si riduce al 5% per i primi 5 anni dell’attività.
Il lato svantaggioso di questo regime è l’impossibilità di portare in detrazione o in deduzione le spese, al contrario dei regimi semplificato e ordinario.
Da un punto di vista contabile e burocratico invece, il regime forfettario è più semplice da gestire perché non prevede l’obbligo di tenuta di scritture contabili, ad eccezione delle fatture.
Codice Ateco
Il codice Ateco è un numero composto da sei cifre che indica in modo univoco la tipologia di attività economica svolta. Nel caso del centro estetico, il codice Ateco per estetista da utilizzare per aprire la Partita Iva è 96.02.02: “Servizi degli istituti di bellezza“.
Infatti, tra le attività incluse ci sono:
- servizi di estetista;
- servizi di estetista a domicilio;
- centro estetico;
- estetista freelance;
- trattamenti al viso e di bellezza, trucco, etc.
Il coefficiente di redditività è del 67%. Ciò significa che il reddito imponibile su cui vengono calcolate le imposte e i contributi è pari al 67% del fatturato totale.
Regime previdenziale
Non esiste ad oggi un albo o una cassa previdenziale dedicata alla professione di estetista. Di conseguenza, chi apre un centro estetico dovrà aprire la propria posizione previdenziale e quella dei suoi collaboratori presso l’INPS.
Trattandosi di una ditta individuale, il professionista dovrà iscriversi presso la Gestione Artigiani INPS. Per il 2022, i contributi da versare alla Gestione Artigiani INPS sono del 24% per titolari e collaboratori di età superiore a 21 anni. Per chi ha meno di 21 anni, invece, la percentuale è ridotta al 22,80%.
Le scadenze previste per il 2022 per i versamenti sono:
- 16 maggio 2022;
- 22 agosto 2022;
- 16 novembre 2022;
- 16 febbraio 2023.
Aprire un centro estetico – Domande frequenti
Per aprire un centro estetico è necessario un investimento che può andare dai 40.000 ai 50.000 euro. Tali costi possono essere più bassi se si apre il centro estetico in franchising.
Per aprire un centro estetico, il titolare o un collaboratore deve possedere il titolo riconosciuto a livello nazionale o regionale, essere in possesso della Partita Iva, aprire la posizione all’INPS e all’INAIL, e ottenere ulteriori certificazioni elencate all’interno della guida.
Per poter aprire un centro estetico il titolare o il responsabile deve essere possesso di un diploma professionale di estetista conseguito presso un istituto, riconosciuto a livello statale o regionale.
Salve posso essere contattata per altri info
Ottima disamina,
Mi piacerebbbe inoltre sapere la categoria commerciale o catastale del locale per estetista.
Va bene la categoria C3 o è necessaria la C1?
Buongiorno,
trattandosi di laboratorio artigiano potrebbe essere adeguata una catastazione in categoria C3. Da valutare caso per caso, nell’evenienza si svolga all’interno dei locali anche attività di vendita.
Grazie per averci scritto