Aprire un’attività con 3.000 euro: idee di business, costi e iter burocratico

Aprire una attività con 3.000 euro è possibile: ecco quali sono le migliori idee di business e gli iter burocratici da seguire.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Aprire una nuova attività
  • Anche con pochi soldi è possibile aprire un’attività, sia online che fisica, per vendere prodotti o servizi .
  • Alcune delle attività che richiedono un investimento ridotto sono: un negozio in franchising e l’attività di dropshipping.
  • Si può avviare un’attività spendendo poco puntando sulle competenze e le capacità personali, offrendo servizi sia a distanza che a livello locale.

Si può aprire un’attività con 3000 euro? E, se sì, quali attività si possono avviare? Una volta deciso di investire alcuni risparmi per avviare una nuova impresa, bisogna capire l’entità delle somme a disposizione da destinare alla causa.

Un budget limitato potrebbe precludere la possibilità di lanciarsi in un’attività imprenditoriale. Tuttavia, esistono diverse possibilità per avviare una impresa o attività con poco budget a disposizione.

In questa guida vedremo quali sono le attività che si possono aprire con 3.000 euro, come procedere e in che modo contenere i costi di avviamento e di gestione del business. 

Aprire un’attività con 3.000 euro è possibile?

Hai messo dei soldi da parte e adesso li vuoi investire in un’attività avviando un’impresa redditizia, ma temi che i soldi non siano abbastanza?

Aprire un’attività con pochi soldi potrebbe sembrare impossibile, visti anche i costi necessari per adempiere agli obblighi burocratici che vedremo di seguito. Tuttavia, esistono interessanti possibilità che non richiedono grandi investimenti di capitale

Di certo, partire con un capitale basso, tenendo conto che per aprire una startup in media è necessaria una spesa di 20.000 euro, potrebbe sembrare una scelta impossibile. 

Tuttavia, vi sono numerosi modi per ottenere finanziamenti e agevolazioni dedicate, ad esempio, ai giovani e alle donne che vogliono avviare una startup. 

Ma anche nel caso in cui non fosse possibile ottenere finanziamenti e agevolazioni non significa che bisogna rinunciare all’obiettivo di aprire un’attività. Ci sono infatti diversi modi per avviare un’impresa con 3000 euro. Di seguito vedremo quali attività aprire con pochi soldi. 

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Come avviare una attività con pochi soldi

Aprire un’attività può rappresentare un buon investimento per il futuro, ma solamente se si valutano bene gli aspetti importanti come la domanda del mercato, la qualità del servizio o del prodotto che si vuole proporre, e la preparazione necessaria per avviare l’attività. 

Anche con 3.000 euro si può avviare un’attività che, con un pizzico di fortuna e le giuste capacità imprenditoriali, può diventare un vero e proprio business. 

Ma per trovare la giusta idea di business bisogna basarsi non solo sulle proprie passioni e gusti, ma anche sulle proprie abilità e conoscenze. Sarebbe infatti impossibile avviare, per fare un esempio, un’attività di psicoterapia online se non si hanno i titoli di studio e le abilitazioni necessarie. 

Vi sono, però, attività che non richiedono particolari conoscenze tecniche come diplomi o lauree, ma è sufficiente avere l’interesse verso un determinato settore e seguire un corso per avere le basi del mestiere. Questo può essere il caso dei videomaker, che propongono i loro servizi a privati e aziende. 

Detto questo, vediamo quali sono alcune delle attività che richiedono un investimento iniziale di meno di 3.000 euro. 

Aprire una attività

Aprire un negozio in franchising

Tra aprire un negozio in piena autonomia e aprire un negozio in franchising, la seconda alternativa spesso si rivela come la più economica. Tuttavia, non tutti i franchising richiedono le stesse spese. Questo dipende dal tipo di brand e di settore. 

Ci sono franchising che possono essere aperti gratuitamente, e che vengono gestiti prevalentemente online. Infatti, i franchising che richiedono spese più basse sono quelli che utilizzano gli strumenti del web, come un e-commerce, poiché per aprire un negozio fisico in franchising bisogna sostenere le spese legate al negozio fisico (affitto, utenze, software, ecc…). 

Un esempio di franchising economico è Leadstone, una piattaforma web con cui creare siti web e eCommerce per le aziende, che richiede un investimento a partire da 600 euro. Si tratta di costi molto diversi rispetto a quelli necessari ad aprire un negozio fisico in franchising, per cui l’investimento può salire anche fino ai 50.000 euro. 

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Dropshipping e vendita online

Grazie a internet e alla tecnologia, oggi è molto più semplice e alla portata di tutti aprire un’attività online per vendere prodotti. Ciò non significa che si può avviare un’attività di questo tipo in modo del tutto gratuito, ma che bastano piccoli investimenti per iniziare a guadagnare. 

Una delle possibilità per aprire un’attività con 3.000 euro online è il dropshipping, la vendita di prodotti tramite un fornitore che detiene il prodotto fisico in magazzino. 

Questo tipo di attività consente di risparmiare sui costi di affitto per la gestione di magazzini in cui conservare la merce da vendere, perché questa sarà conservata dai fornitori. Gli imprenditori, quindi, si occupano del marketing, della gestione del cliente e della spedizione, mentre il fornitore della logistica. 

L’attività di dropshipping rende, di conseguenza, l’imprenditore un mediatore che guadagna una percentuale sul prezzo di vendita

In alternativa al dropshipping c’è Amazon FBA, che offre la possibilità di vendere i tuoi prodotti utilizzando un punto di logistica di Amazon. 

Un modo per avviare un’attività di vendita di prodotti online con meno di 3.000 euro è quello di iniziare a vendere su eBay, che può essere un’attività inizialmente occasionale e diventare anche un’attività continuativa, che richiede l’apertura della partita Iva. 

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E-commerce di prodotti e servizi

Oltre alla figura di intermediario, con 3.000 euro si può avviare anche un’attività di vendita di prodotti e servizi tramite eCommerce. Se l’obiettivo di partenza è quello di aprire un negozio fisico in pieno centro in cui accogliere la clientela, allora il primo passo può essere proprio questo. 

Infatti, i negozi online sono molto più economici di un negozio fisico, non prevedendo spese legate alla struttura come affitti e utenze. Tramite eCommerce si possono vendere diversi tipi di prodotti, non solamente fisici, ma anche virtuali. Un esempio sono illustrazioni e testi, che il committente può inviare direttamente online al cliente.

Quando si decide di proporre prodotti fisici, una possibilità è quella di realizzare prodotti di artigianato a mano, e in questo caso bisogna considerare i costi delle materie prime, mentre nel caso dei prodotti virtuali è sufficiente considerare gli investimenti per software e attrezzature. 

Oltre a questi costi bisogna tenere presente che per aprire un eCommerce, il prezzo complessivo parte da circa 1.500 euro per l’avviamento.

Servizi da remoto a privati e aziende

Una terza via percorribile per aprire un’attività con 3.000 euro è quella di offrire un servizio a privati o aziende. Ad oggi, lo smart working e il lavoro da remoto hanno reso ancora più semplice avviare un’attività affrontando alcuni costi iniziali. Scegliendo di proporre un servizio a imprese o privati, con lo smart working è sufficiente pc, una connessione internet e le giuste competenze. 

Con gli strumenti del web è possibile proporre diversi servizi, come abbiamo anticipato all’inizio della guida, e per molti di questi è necessario avere le dovute abilitazioni o i titoli di studio.

Avviare una professione e utilizzare gli strumenti del web per il suo svolgimento, è una scelta ottimale in questo periodo. Va considerato che il mondo della consulenza può garantire un buon mercato in diversi settori, come quello dell’informatica, del marketing, o per attività come quelle di avvocati e commercialisti.

In questi casi, l’investimento necessario è quello relativo alle eventuali attrezzature, ai corsi da seguire per rimanere aggiornati in base alla professione specifica, e eventuali spese burocratiche. Di conseguenza potrebbe essere sufficiente un investimento di meno di 3.000 euro.

Oltre a proporre un servizio, l’imprenditore può anche offrire corsi a pagamento, guide, webinar e tanto altro. Oltre a quelle viste di sopra, sono tantissime le attività che si possono aprire online con un investimento minimo. Negli ultimi anni in particolare sono nate diverse professioni legate al digitale, ecco alcuni esempi:

  • social media manager;
  • web designer;
  • copywriter;
  • blogger. 

Queste sono alcune tra le nuove professioni digitali emergenti che possono portare a importanti guadagni. Per avviare un’attività come queste, e proseguire in modo continuativo, è necessario aprire la partita Iva. 

Aprire attività con 3.000 euro
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Aprire un distributore automatico

Una soluzione per avviare un’attività con pochi soldi, e ricavare una rendita interessante nel tempo è quella di aprire un distributore automatico. I distributori automatici possono offrire diverse tipologie di prodotti a tutte le ore del giorno e della notte.

Specialmente se posizionati in luoghi di forte passaggio pedonale, questi distributori possono garantire una rendita continua nel tempo. Esistono diverse possibilità, come quella di installare un distributore automatico di bevande, acqua e snack in zone molto frequentate.

Per avviare questo tipo di attività bisogna prima di tutto decidere la zona, i fornitori e successivamente proseguire con gli adempimenti burocratici. Per avviare una attività di questo tipo, gli adempimenti burocratici principali sono:

  • presentare una richiesta al Comune e presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività);
  • aprire una Partita IVA;
  • iscriversi all’INPS per il versamento dei contributi previdenziali;
  • ottenere dall’Asl una licenza specifica per distribuire cibo e bevande.

Aprire un’attività con 3.000 euro: come fare

Quelli visti sopra sono solo alcuni tra gli esempi di possibilità per aprire una attività con meno di 3.000 euro, perché le idee innovative possono sempre essere dietro l’angolo. Una volta scelta l’attività da aprire, bisogna fare i conti con la burocrazia. Gli step burocratici previsti per l’avvio di un’attività sono diversi in base alla forma giuridica che si intende costituire. Le forme giuridiche possono essere:

  • ditta individuale;
  • società di persone (S.a.s., S.n.c. e S.s.);
  • società di capitali (S.p.A., S.a.p.a. e S.r.l.).

In alternativa, se si offre un servizio a contenuto intellettuale, si può avviare una attività come libero professionista. Ma, prendendo ad esempio la tradizionale impresa commerciale, l’iter burocratico da seguire prevede:

  • apertura della partita Iva;
  • iscrizione alla cassa previdenziale o all’inps;
  • iscrizione al Registro delle Imprese;
  • comunicazione degli atti alla Camera di Commercio competente;
  • comunicazione al Comune di competenza dell’avvio dell’attività entro 30 giorni. 

Aprire un’attività con 3.000 euro significa, generalmente, fare a meno di collaboratori e dipendenti. In questo caso non sarà necessaria l’apertura delle posizioni presso l’INPS e l’INAIL per altri soggetti, tuttavia bisogna pianificare la gestione dei propri contributi a fini pensionistici. 

Per essere certi di effettuare tutte le procedure nel modo corretto è sempre consigliato rivolgersi ad un professionista, come un commercialista.

Aprire un’attività: i costi da sostenere

Partendo da una base di 3.000 euro si può avviare un’attività, ma quali sono i costi che si andranno a sostenere?

Nel caso in cui l’attività si svolga online, non è necessario affrontare costi relativi al negozio fisico come quelli per il pagamento di un affitto, utenze, software e arredamento. Tuttavia diventa spesso obbligatorio aprire un sito web, e ciò comporta dei costi, che possono essere più o meno elevati, che variano in base alla qualità del sito, alla complessità e a tanti altri fattori. 

Il costo per la creazione di un sito web può andare dai 1.500 ai 3.000 euro. Bisogna, poi, investire in pubblicità attraverso i giusti canali, e il prezzo cambia in base al tipo di spazio pubblicitario che si vuole acquistare. 

Per quanto riguarda le spese burocratiche, invece, per le S.r.l. e le S.n.c. bisogna considerare i costi del notaio che possono andare dai 700 ai 1500 euro. Rientrano tra le spese anche l’iscrizione alla Camera di Commercio, l’apertura della PEC, la richiesta della firma digitale e tutti i bolli necessari. 

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Come aumentare il capitale

Aprire un’attività con 3.000 euro, come abbiamo visto, è possibile, ma le alternative sono più numerose se si dispone di un budget più ampio. Per aprire un’attività con più di 3.000 euro può rivelarsi necessario chiedere un finanziamento

Quest’anno sono disponibili diverse agevolazioni dedicate ai giovani, alle donne e ad alcune tipologie di imprese. Inoltre, sono diversi i fondi europei, regionali e locali dedicati alle startup sotto forma di finanziamenti a fondo perduto

Se si desidera aprire una nuova attività da zero, o con pochi fondi a disposizione, una valida soluzione per l’avviamento è quella di cercare i finanziamenti più utili per l’attività specifica, rispettando i diversi requisiti necessari per potervi accedere.

Aprire un’attività con 3000 euro – Domande Frequenti

Che tipo di attività si può aprire con 3.000 euro?

Anche con 3.000 euro è possibile avviare un’attività, in tantissimi settori differenti. Come indicato in questa guida, alcune delle possibilità sono: il dropshipping, la vendita tramite eCommerce di prodotti o servizi, lo sviluppo di una attività nel digitale.

Per aprire un’attività bisogna avere una Partita Iva?

Aprire un’attività non comporta sempre l’obbligo immediato di apertura della Partita Iva. Infatti, il principale criterio da tenere presente è lo svolgimento di un’attività economica continuativa e abituale non esclusiva.

Si può aprire un’attività in franchising con 3.000 euro?

Si, ci sono numerosi franchising, soprattutto online, che richiedono un investimento iniziale inferiore di 3.000 euro. Tale costo sale nel caso di negozi fisici che prevedono spese legate all’affitto, alle attrezzature, all’arredamento e alle utenze. Scopri di più qui.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 21 Giugno 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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