- Aprire una ASD richiede un intento comune di un minimo tre individui, con lo scopo di promuovere lo sport dilettantistico a favore di un gruppo di associati.
- Per creare una Associazione Sportiva Dilettantistica è necessario redigere uno statuto, registrarlo all’Agenzia delle Entrate e ottenere il riconoscimento del CONI.
- Le ASD che non svolgono attività commerciali sono entità sottoposte a una serie di agevolazioni fiscali, come l’esenzione dall’IVA e una semplificazione della contabilità.
La Riforma dello Sport 2023, entrata in vigore il 1° luglio di quest’anno, ha portato profondi cambiamenti per le associazioni sportive, in ambito giuridico, lavorativo e fiscale. Il fine della normativa è quello di contrastare l’evasione, ma al contempo semplificare le procedure riguardanti l’organizzazione del comparto sportivo dilettantistico, e fornire maggiori garanzie e tutela per i lavoratori del settore.
In questo contesto, se devi aprire una ASD diventa essenziale conoscere quali sono i passaggi necessari e le novità della Riforma. In questa guida avrai tutte le informazioni utili, al fine di aprire, secondo norma di legge, una nuova Associazione Sportiva Dilettantistica, evitando eventuali sanzioni.
Indice
- Cos’è una Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD)
- Come costituire una Associazione Dilettantistica Sportiva
- Quali sono le tipologie di associazioni sportive
- Come creare una ASD: atto costitutivo e statuto
- Registrazione dello Statuto all’Agenzia delle Entrate
- Aprire una ASD: quali sono i costi
- Aprire una ASD: regime fiscale
- ASD e lavoratori dopo la riforma dello sport
Cos’è una Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD)
L’acronimo ASD identifica una Associazione Sportiva Dilettantistica, un’entità giuridica che rientra nella categoria degli enti non commerciali e no-profit. È un’organizzazione di minimo 3 persone, le quali si accordano al fine di svolgere una serie di attività sportive comuni senza ottenere un guadagno, e per questo viene definita dilettantistica.
L’aspetto associativo e la mancanza del lucro le distinguono da altre attività riconosciute dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) come quelle professionistiche. Infatti, queste ultime sono svolte da soggetti, persone fisiche o da società, ma con il fine di generare un ritorno economico.
Invece, l’obiettivo di ogni associazione è quello di promuovere ai suoi associati una serie di servizi, utilizzando le diverse entrate per finanziarie le attività e i progetti.
Questo fattore permette di attingere ad agevolazioni dal punto di vista fiscale e contabile. Inoltre, in alcuni casi le associazioni sportive dilettantistiche possono anche svolgere attività commerciali, ma solo se queste non superano quelle legate all’attività sportiva.
Caratteristiche delle ASD
Le caratteristiche di una ASD sono:
- sistema associativo: prevede il raggruppamento di tre o più persone per raggiungere un obiettivo;
- sport: si fa riferimento alle attività sportive;
- dilettantismo: i servizi collegati al mondo dello sport non devono avere fine di lucro.
Questi elementi le distinguono da altre forme giuridiche legate allo sport e al benessere come le SSD. Questa sigla identifica le Società Sportive Dilettantistiche, realtà ibride tra la forma associativa e quella delle società di capitali.
Infatti, solamente in questo caso si prevede la possibilità di svolgere l’attività dilettantistica con finalità di lucro, e sussistono alcuni presupposti contabili e fiscali simili a quelli delle società di capitali, tra le quali una limitazione della responsabilità e l’obbligo di aprire partita IVA.
Come costituire una Associazione Dilettantistica Sportiva
Aprire una ASD è un procedimento che puoi fare in autonomia, oppure affidandoti a uno studio di un commercialisti. Infatti, non è richiesta la presenza di un notaio, salvo nel caso in cui vuoi limitare la responsabilità del consiglio direttivo, oppure se hai intenzione di creare un’associazione riconosciuta.
Per creare una ASD sono necessarie almeno tre persone, che andranno ad occupare i seguenti ruoli:
- presidente: è colui che rappresenta legalmente l’associazione;
- vicepresidente: è chi fa le veci del presiedente in caso in cui questo non è presente in sede;
- segretario: ha la funzione di registrare e presiedere alle varie decisioni che possono essere prese e alla redazione del rendiconto annuale.
A questi devi aggiungere gli associati, ovvero tutti coloro che decidono di iscriversi alla tua ASD versando una quota per i servizi che andrai a proporre. Una volta individuata la compagine sociale, ecco quali sono i passi pratici:
- scegliere la tipologia di forma associativa
- creazione di uno statuto;
- registrazione all’Agenzia delle Entrate;
- iscrizione al Registro Nazionale.
Quali sono le tipologie di associazioni sportive
Le associazioni si classificano in tre categorie:
- associazione non riconosciuta;
- associazione riconosciuta;
- ONLUS.
Le differenze tra le tre tipologie di forme giuridiche fanno riferimento alla costituzione, al capitale sociale e alla responsabilità dei soci fondatori.
Infatti, l’associazione non riconosciuta può essere definita come la forma base del sistema associativo, costituita senza necessità di atto pubblico, ma con una scrittura privata da parte dei soci. Il denaro presente prenderà il nome di fondo comune e deriva dai versamenti dei singoli associati e dalle quote mensili di partecipazione all’attività.
A questo si aggiunge che, in quanto entità senza una personalità giuridica distinta, la responsabilità nei confronti delle obbligazioni sottoscritte ricade direttamente sul presidente e il vicepresidente.
Invece, le associazioni riconosciute sono quelle che prevedono una loro personalità giuridica distinta da quello dei soci. Per ottenere il riconoscimento è necessario che la costituzione avvenga innanzi al notaio e che successivamente l’associazione venga inserita negli appositi registri territoriali.
Il patrimonio sarà distinto da quello dei soci, e inoltre non si prevede una responsabilità diretta del presidente. In caso di azioni legali, il creditore si potrà rifare solo sui beni dell’associazione.
Infine, la terza forma associativa è quelle delle ONLUS. Tuttavia, in questo caso sono necessari una serie di requisiti specifici. Ad esempio, l’attività deve avere un fine sociale e solidale, indicato anche all’interno dello statuto. Inoltre, sarà necessario specificare nella denominazione la dicitura ONLUS. Infine, è obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe ONLUS presente presso l’Agenzia delle Entrate.
Come creare una ASD: atto costitutivo e statuto
Alla base del sistema associativo vi è un accordo tra le parti, finalizzato a raggiungere un preciso scopo sportivo e sociale. Per questo è necessario redigere:
- atto costitutivo;
- statuto.
In teoria, i due documenti sono distinti, ma spesso vengono uniti insieme. Infatti, l’atto costitutivo è l’accordo in forma scritta attraverso cui i soci fondatori dell’associazione andranno a definire l’intento di crearla per scopi sportivi dilettantistici. Dovrai indicare al suo interno:
- denominazione dell’associazione;
- data e luogo della costituzione;
- numero di soci presenti e qualifiche;
- dati dei singoli soci;
- nomina del presidente;
- oggetto sociale;
- regole dell’associazione.
Le regole dell’associazione sono quelle che andranno a disciplinare le attività che verranno svolte dagli associati e che compongono lo Statuto. La sua composizione varia in base alla tipologia di forma giuridica associativa, con l’obbligo di inserire specifiche diciture o informazioni.
Inoltre, dal 1° luglio, con al Riforma dello Sport, si è precisato che per essere considerato valido ai fini associativi, uno Statuto deve contenere:
- la dicitura di attività dilettantistica;
- la rappresentanza legale che dovrà fare capo a una persona fisica;
- la specifica che l’attività non è a fini di lucro;
- norme su come devono essere svolte le attività sociali, basate solo su principi di democrazia e uguaglianza;
- le modalità di eventuale scioglimento dell’associazione;
- l’obbligo di redigere ogni anno un rendiconto economico-finanziario.
Firma e convalida dell’atto costitutivo
L’atto costitutivo e lo statuto possono essere scritti a mano, oppure al computer. Inoltre, dovranno essere firmati dal presidente, il vicepresidente e da almeno uno dei soggetti che svolge una carica associativa, come il segretario.
Se vuoi accedere ai benefici fiscali previsti per le ASD, può essere utile inserire all’interno dello Statuto le seguenti clausole:
- divieto di distribuire gli utili o gli avanzi di gestione;
- quota associativa non trasmissibile ad altri soggetti tranne in caso di morte;
- obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente in caso di scioglimento dello stesso;
- divieto da parte degli amministratori o del presidente di ricoprire la medesima carica in più associazioni sportive, per le stesse discipline.
In questo contesto, può essere consigliabile farsi affiancare in tutte le fasi da uno studio di commercialisti specializzato in ambito associativo, evitando eventuali errori nella redazione dello statuto.
Come adeguare l’atto costitutivo alla Riforma dello Sport 2023
Se devi aprire ex novo una ASD, ti basterà rispettare le indicazioni precedenti per rientrare nella nuova normativa della Riforma dello Sport 2023 e non perdere eventuali benefici gestionali e fiscali. Invece, se hai aperto un’associazione sportiva dilettantistica prima dell’entrata in vigore della Riforma dello Sport, sarà necessario metterti in regola.
Per farlo, dovrai modificare lo statuto integrandolo con gli elementi mancanti. L’operazione deve essere eseguita dall’assemblea dei soci e dal presidente, che dovranno approvare il nuovo statuto. A questo punto ecco quali sono i passi da eseguire:
- redigi tre copie originali dell’atto;
- registra le copie presso l’Agenzia delle Entrate;
- trametti il nuovo statuto alle federazioni o agli enti di appartenenza.
Registrazione dello Statuto all’Agenzia delle Entrate
A questo punto, dovrai presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate per l’attribuzione del codice fiscale. Questo codice alfa-numerico diventa essenziale per attribuire una personalità giuridica all’ente e svolgere una serie di attività, come l’apertura di un conto corrente.
Precisiamo che non si tratta della partita IVA, dato che quest’ultima deve essere aperta solo nel caso in cui vuoi svolgere anche attività commerciali.
La domanda del codice fiscale prevede la compilazione del modello AA5/6 reperibile sul sito dell’AdE e che puoi compilare in maniera autonoma, oppure affidandoti a uno CAF o uno studio di commercialisti. Qualunque sia la procedura, è poi necessario:
- presentare duplice copia dello statuto;
- presentare documento e codice fiscale del presidente.
Pe qualunque variazione dello statuto, è obbligatorio effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Invece, se vuoi svolgere anche attività commerciali, allora devi seguire gli step per aprire partita IVA, compilando il modello AA7/10 e con l’obbligo di registrazione presso il R.E.A. (Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative).
Infine, entro 20 giorni dalla data di apertura della ASD, dovrai effettuare anche la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate dello statuto.
Registro Nazionale delle Associazioni Sportive
L’ultimo step necessario per aprire una ASD è quello di essere riconosciuto dal CONI, venendo inserito nel Registro Nazionale delle Associazione Sportive. Infatti, la registrazione è necessaria se vuoi svolgere un’attività sportiva dilettantistica. Per ottenere il riconoscimento devi aderire a:
- un ETS (Ente di Promozione Sportiva);
- una federazione nazionale. Riportiamo qui alcuni esempi: FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), FIPAV (federazione italiana palla a volo), FIGC (Federazione italiana Gioco Calcio) FIG (Federazione Italiana Ginnastica) FISE (Federazioni Italiana Sport Equestri) e FIN (Federazione italiana Nuoto).
Puoi eseguire l’operazione online, sul sito del CONI, inserendo la denominazione sociale e il numero dell’attestato di registrazione presso un ente o quello federale, oppure richiedendola direttamente all’ente di promozione sportiva o alla federazione.
Aprire una ASD: quali sono i costi
Per l’apertura di una ASD non riconosciuta i costi sono contenuti, dato che non dovrai effettuare un atto pubblico. Ovviamente se decidi di affidarti a un consulente nel settore associativo, dovrai considerare l’eventuale spesa per la creazione dello statuto.
Invece, se hai deciso di aprire un’associazione riconosciuta, devi aggiungere l’onorario del notaio. Per ciò che concernono le altre spese, le abbiamo riassunte nella tabella seguente.
Tipologia di spesa | Costi |
Costituzione ASD non riconosciuta | Gratuita |
Attribuzione Codice Fiscale | Gratuito |
Registrazione Statuto Agenzia delle Entrate | 200€ |
Affiliazioni ente federazioni | Variabile in base al numero di associati |
Registrazione CONI | Gratuita |
Onorario del commercialista/notaio | Variabile in base alla tipologia di associazione |
La principale spesa è quella legata alle registrazioni con un ente di promozione o una federazione. Infatti, per ogni associato che entrerà a far parte della tua ASD, dovrai avere una tessera associativa collegata a quella dell’ente o delle federazioni di riferimento, e che prevede anche una copertura assicurativa in caso di danni collegati allo sport.
In ogni caso ai fini di tutelare la tua attività d’impresa, puoi sempre valutare di integrare le coperture con una delle migliori compagnie assicurative sul mercato.
Aprire una ASD: regime fiscale
Ai fini fiscali devi distinguere se come ASD svolgi solo attività:
- come no-profit;
- commerciale.
Tutte le entrate ricevute dall’attività sportiva, dovranno essere utilizzate al fine di promuovere le diverse iniziative dilettantistiche. Come attività no-profit non commerciali, le ASD possono aderire a una serie di agevolazioni fiscali. Infatti, godono di una completa defiscalizzazione delle entrate svolte per gli associati.
In base a questi principi gli incassi collegati alle iscrizioni e a tesseramenti sono esenti da tasse. Anche eventuali introiti che sono conformi all’attività dell’ente vengono detassati. Ciò comporta che, a fine anno le associazioni non sono tenute alla dichiarazione dei redditi e al versamento di quote IRES e IRAP.
A questo si aggiunge che le associazioni:
- non sono tenute a compilare i registri contabili;
- non devono creare un bilancio consultivo di fine anno;
- sono esenti dalla compilazione dei registri IVA;
- non devono emettere scontrini fiscali o ricevute fiscali.
Inoltre, ai fini IVA, sono soggetti esenti, tranne nel caso in cui svolgono attività commerciali. Tuttavia, sono previsti due obblighi:
- creazione dell’elenco soci;
- redazione del rendiconto economico.
L’elenco soci, o anche conosciuto come registro associativo, è un documento in cui vengono inseriti tutti gli associati dell’ASD che hanno versato una quota associativa nell’arco dell’anno. Diventa fondamentale, dato che in base ad esso sarà possibile determinare l’andamento economico associativo.
A questo si aggiunge che ogni anno dovrà essere redatto un rendiconto economico in cui evidenziare tutte le entrate e le spese sostenute.
ASD commerciale e dichiarazione EAS
Le Associazioni Sportive Dilettantistiche possono avere un reddito che si distacca da quello istituzionale e derivante da attività commerciali. L’esempio tipico può essere la vendita di prodotti collegati al benessere, la gestione di fiere o di esposizioni, la pubblicità commerciale, oppure la somministrazione di bevande e pasti. In questo caso sarà necessario:
- aprire partita IVA;
- compilare il modello EAS obbligatorio per le ASD che svolgono attività commerciali;
- effettuare la dichiarazione dei redditi secondo i normali adempimenti fiscali.
Per quanto riguarda il regime fiscale, se il fatturato dell’ASD è al di sotto dei 400.000 euro, si può rientrare in un sistema agevolato che prevede l’esenzione IVA e una tassazione con aliquota fissa pari al 3%. Invece per gli importi maggiori, sarà necessario rientrare nel regime ordinario.
ASD e lavoratori dopo la riforma dello sport
Dal 1° luglio 2023 è entrato in vigore la Riforma dello Sport con cui sono state inserite una serie di novità anche dal punto di vista dei rapporti lavorativi con i collaboratori sportivi. Di seguito siamo andati a riassumere gli aspetti pratici.
Oggi, i soggetti che possono lavorare con una ASD vengono incorporati in tre categorie:
- lavoratore volontario: fa riferimento a chi presta un’attività ai fini sociali e non a titolo oneroso. È comunque previsto un contributo spese minimo;
- lavoratore generico: è colui che svolge mansioni diverse da quelle legate allo sport;
- lavoratore sportivo: in questa categoria sono incluse le figure professionali che ricevono un compenso per l’attività svolta.
Quest’ultima categoria comprende, tecnici, istruttori, direttori sportivi, atleti, preparatori atletici e così via. L’individuazione di queste tre categorie di lavoratori ha portato a stabilire anche delle novità per ciò che riguarda i contratti che un’associazione ASD può utilizzare.
Ribadiamo che il lavoro occasionale non è più compatibile con quello dell’attività no-profit. In questa condizione avrai la possibilità di inquadrare i collaboratori sportivi con:
- contratto da dipendente: rientrando nelle regole ordinarie previste per i CCNL;
- Co.co.co.: Contratto di Collaborazione Coordinata Continuativa;
- lavoratore autonomo: verrà richiesto al collaboratore sportivo di aprire partita IVA per l’attività continuata e professionale.
Aprire una ASD – Domande frequenti
L’acronimo ASD identifica le Associazioni Sportive Dilettantistiche, organizzazioni create da più persone senza scopo di lucro e finalizzate a promuovere attività sportive tra gli associati.
Con la Riforma dello Sport nel 2023, sono arrivate alcune novità sia per la costituzione delle ASD sia per i rapporti lavorativi. Leggi la nostra guida per scoprire come aprire oggi una ASD.
Il costo per l’apertura di una ASD è piuttosto basso, dato che non si prevedono spese per la sua costituzione, ma solo quelle legate alla registrazione e all’iscrizione a un ETS o a una federazione sportiva. Scopri qui i dettagli.
salve, una asd no profit che tramite ditte fornitrici di materiale sportivo acquista da questi materiale fatturato all’associazione ( molti fornitori offrono sconti particolari solo a associazioni e non al singolo sportivo ),per fornirlo all’associato dietro pagamento del materiale allo stesso prezzo d’acquisto, deve richiedere la P.iva come commerciale?????
Buongiorno,
in linea di principio tutte le ASD dovranno richiedere la partita iva dal mese di luglio 2024, salvo chiarimenti.
Grazie per averci scritto
Buongiorno,
una ASD può svolgere più attività sportive? Ad esempio, può promuovere al suo interno sia il gioco del calcio che il basket?
Grazie.
Buongiorno,
è possibile svolgere attività sportive con diverse discipline riconosciute dal CONI. In questo caso si tratterebbe di una polisportiva.
Grazie per averci scritto
Buona sera, per aprire un asd il locale che destinazione d’uso deve avere?
Grazie
Buongiorno,
la destinazione d’uso dovrebbe essere compatibile con la attività svolta, così come la autorizzazione dell’autorità sanitaria (es. Palestra).
Grazie per averci scritto
potete confermare che alla luce della nuova normativa 2023, una asd che ha come entrate praticamente le sole quota sociali e contributi regionali e/o sporadici emanati dalla federazione, non ha obbligo di aprire una partita iva???
Buonasera,
la ASD non è obbligata a aprire partita iva se non svolge attività commerciali. Le attività che sono elencate sono sostanzialmente attività istituzionali.
Grazie per averci scritto