- L’Ape Sociale è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2024, tuttavia i requisiti di accesso sono più stringenti.
- Questa misura è l’indennità riconosciuta dallo Stato ai soggetti previsti dalla legge, tra cui chi svolge mansioni gravose, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
- Il requisito anagrafico passa a 63 anni e 5 mesi di età e questo sostegno non è previsto se il beneficiario svolge attività autonoma o lavoro dipendente.
Con il Decreto Lavoro e la Legge di Bilancio 2024 sono state introdotte alcune modifiche all’Ape Sociale, l’indennità pensionistica prevista dall’INPS a determinate categorie di lavoratori.
L’Ape Sociale è l’indennità riconosciuta dallo Stato a tutti quei soggetti previsti dalla Legge che rientrano in determinate categorie di lavoratori, erogabile diversi anni prima del raggiungimento di 67 anni di età.
Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo ampiamento della platea dei beneficiari in termini di categorie coinvolte nei lavori definiti usuranti, tuttavia con l’ultima manovra vengono inaspriti i requisiti per l’accesso.
Indice
Ape Sociale: cos’è e come funziona
L’Ape Sociale comporta un anticipo pensionistico, ed è un’indennità economica a carico dello Stato ed erogata dall’INPS riconosciuta ai soggetti in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa.
Questa indennità è stata introdotta in via sperimentale con la legge n. 232 dell’11 dicembre 2016, ed è stata successivamente prorogata al 31 dicembre 2019 prima e al 31 dicembre 2020 dopo. Infine, con la Legge di Bilancio n. 197/2022 è stata prolungata per tutto il 2023 e successivamente confermata per il 2024.
L’importo dell’indennità, corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata, è:
- corrisponde alla mensilità di pensione spettante al momento di accesso, se inferiore a 1.500 euro;
- pari a 1.500 euro se il calcolo della pensione è di almeno questa cifra.
Questo vale se è presente una sola gestione previdenziale, mentre nel caso di diverse gestioni si valutano le diverse quote corrispondenti.
Ape Sociale: a chi spetta
L’indennità riconosciuta dallo Stato è rivolta a:
- lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti;
- lavoratori iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
- lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.
Di conseguenza, è prevista sia per lavoratori pubblici e privati, sia per i lavoratori autonomi, ad esclusione dei professionisti iscritti alle casse previdenziali private.
Tuttavia, per avere diritto all’indennità, questi soggetti devono essere in possesso di precisi requisiti stabiliti dalla Legge. I soggetti in possesso dei requisiti ricevono l’indennità per 12 mensilità nell’anno, fino al raggiungimento dell’età della pensione di vecchiaia.
Ape Sociale: le novità 2024
Con il recente Decreto Lavoro, che ha modificato il Decreto Dignità, è arrivata una novità per ciò che riguarda le finestre temporali per accedere alla misura, che passano a tre al posto di due:
- prima finestra: 31 marzo (istanza tempestiva);
- seconda finestra: 15 luglio (istanza intermedia);
- terza finestra: 30 novembre (istanza tardiva).
La manovra 2024 invece è intervenuta sui requisiti di accesso, a partire dall’età del contribuente fino alle categorie di lavoratori che effettivamente possono beneficiarne. Viene quindi posta una stretta generale alla misura, per cui solamente le persone che si trovano in determinate situazioni possono aderirvi, come vedremo tra poco.
I requisiti per l’Ape Sociale
I requisiti per ottenere l’indennità sono stabiliti dalla Legge. Infatti, l’Ape Sociale è riservata ai soggetti che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- disoccupati con almeno 30 anni di contributi versati, inclusi i lavoratori con contratto a termine, a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione abbiano svolto un lavoro da dipendente per almeno 18 mesi;
- soggetti caregiver, ossia lavoratori che al momento della richiesta e da almeno sei mesi assistono il coniuge o un parente di primo o secondo grado convivente con handicap grave e con almeno 30 anni di contributi versati;
- invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, con 30 anni di contributi versati;
- lavoratori dipendenti con 36 anni di contributi versati che abbiano svolto, per almeno sette anni negli ultimi dieci, un lavoro pesante o gravoso tra quelli elencati nella normativa.
Altri requisiti previsti per poter aver accesso all’indennità sono:
- avere almeno 63 anni e mesi di età;
- avere un’anzianità contributiva almeno di 30 anni, che diventa 36 per chi svolge attività gravose,
- non essere titolari di pensione diretta.
Ape Sociale e incompatibilità
Lo Stato non riconosce l’Ape Sociale ai soggetti che, pur in possesso dei requisiti, percepiscano:
- l’indennità di disoccupazione involontaria;
- l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale;
- l’indennità ISCRO.
Al contrario, l’Ape è compatibile con l’Assegno sociale, fino al limite di reddito previsto per l’accesso. Secondo un aggiornamento recente, la misura decade se l’interessato svolge attività lavorative autonome o dipendenti, mentre per il lavoro occasionale è consentita fino a una soglia di 5.000 euro.
Come richiedere l’Ape Sociale
Per richiedere l’Ape Sociale, i soggetti che rispettano i requisiti devono fare domanda telematica all’INPS dal sito ufficiale dalla propria area personale.
Prima, però, è necessario inoltrare la domanda di certificazione del diritto alla prestazione presentando:
- l’istanza di riconoscimento delle condizioni per il diritto all’Ape Sociale;
- un’autodichiarazione di possesso dei requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi al momento della domanda o, alternativamente, entro il 31 dicembre;
- la documentazione speciale che certifichi il possesso dei requisiti soggettivi in base alla categoria di appartenenza.
Se il soggetto risulta essere in possesso di tutti i requisiti, l’Ape decorrerà dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda. È anche previsto un monitoraggio effettuato sulla base della maggiore prossimità al requisito anagrafico di vecchiaia e sulla base della data di presentazione della domanda di riconoscimento delle condizioni.
L’accesso all’indennità è subordinato alla cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato.
Le due domande, di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape Sociale e di accesso all’indennità, saranno indirizzate alle sedi territoriali INPS di competenza. Inoltre, entrambe le domande dovranno essere presentate in modalità telematica utilizzando i canali istituzionali.
Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è di 30 giorni. In alcuni casi la legge stabilisce termini differenti. Di conseguenza, in genere l’INPS comunica ai richiedenti l’esito dell’istruttoria delle domande di verifica entro:
- il 30 giugno, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto entro il 31 marzo;
- il 15 ottobre, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto entro il 15 luglio;
- il 31 dicembre, per le domande di verifica delle condizioni inoltrate all’Istituto oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre dello stesso anno.
Ape Sociale – Domande frequenti
Possono richiedere l’Ape Sociale i disoccupati con 30 anni di contributi, caregivers con almeno 30 anni di contributi, invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi e lavoratori dipendenti impiegati in lavori pesanti con 36 anni di contributi.
Il Decreto Lavoro introduce tre nuovi termini per la presentazione delle domande di accesso all’indennità: il 31 marzo, il 15 luglio e il 30 novembre.
L’importo dell’indennità riconosciuta è pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento della domanda se la pensione è minore di 1.500 euro, o di 1.500 euro se il calcolo della pensione individua questa cifra.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it