- L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti una apposita procedura per sanare la violazione in caso di aiuti di stato non registrati relativi al 2019.
- Il contribuente che ha effettuato una violazione, può sanare spontaneamente la situazione.
- In alcuni casi è possibile presentare una dichiarazione integrativa.
L’Agenzia delle Entrate negli ultimi mesi ha messo a disposizione dei contribuenti diversi strumenti per regolarizzare la propria posizione verso il fisco, in linea con le misure di pace fiscale istituite dal governo Meloni, per semplificare il pagamento dei debiti fiscali da parte di imprese e cittadini.
Recentemente l’Agenzia ha anche disposto le modalità per poter sanare una violazione in caso di aiuti di stato non registrati, e per i contributi in regime de minimis da indicare nelle dichiarazioni dei redditi. Le istruzioni per procedere sono state rese note con un provvedimento specifico del 19 aprile 2023.
L’Agenzia delle Entrate mette quindi a disposizione tutte le informazioni relative agli aiuti di stato non registrati correttamente, e diverse possibilità per sanare la situazione: vediamo di cosa si tratta.
Cosa sono gli aiuti di Stato non registrati
Presso il Ministero dello Sviluppo Economico è stato costituito gli scorsi anni il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, per la gestione di tutte le informazioni sugli aiuti erogati negli ultimi anni, ovvero su:
- aiuti di Stato;
- aiuti de minimis;
- aiuti SIEG e criteri di interoperabilità con registri SIAN e SIPA.
Il regolamento specifico stabilisce il funzionamento di questi dati, e le imprese beneficiarie di tali sostegni hanno indicato la ricezione degli stessi all’interno della dichiarazione dei redditi, attraverso la parte apposita “Aiuti di Stato” ai righi RS401 e RS 402 per ciò che riguarda il modello per le imposte sui redditi e i righi IS201 e IS202 nel modello IRAP.
Gli aiuti di Stato percepiti vanno così registrati all’apposito Registro Nazionale, tramite le dichiarazioni dei contribuenti. In caso di aiuti non correttamente registrati, l’Agenzia delle Entrate procede ad avvisare il contribuente.
In questi casi infatti, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione delle imprese e dei contribuenti tutti i dati e le soluzioni per la regolarizzazione, per il settore agricolo, forestale, rurale, della pesca e dell’acquacoltura, come descritto dal provvedimento:
“Attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo da parte dei beneficiari di aiuti di Stato e di aiuti in regime “de minimis” per i quali è stata rifiutata l’iscrizione nei registri RNA, SIAN e SIPA per aver indicato nei modelli Redditi, IRAP e 770 – periodo d’imposta 2019 – dati non coerenti con la relativa disciplina agevolativa.”
Aiuti di Stato non registrati, come regolarizzare
L’Agenzia delle Entrate propone al contribuente le informazioni per rimediare alle eventuali anomalie che hanno portato alla registrazione non corretta dei dati degli aiuti di stato e in regime de minimis nei seguenti registri:
- Registro Nazionale degli aiuti di Stato;
- SIAN, Sistema Informativo Agricolo Nazionale;
- SIPA, Sistema Italiano della Pesca e dell’Acquacoltura.
L’Agenzia delle Entrate quindi invia una comunicazione apposita ai contribuenti che rientrano in queste casistiche, per rimediare spontaneamente alla violazione. La comunicazione viene inviata alla PEC del destinatario, o in alternativa via posta ordinaria. L’Agenzia propone nella comunicazione i seguenti dati:
- nome, cognome, denominazione e codice fiscale del contribuente;
- numero identificativo e data della comunicazione, con il codice dell’anno e l’anno di imposta;
- data e protocollo relative alla dichiarazione dei redditi, IRAP e 770, per il 2019.
Per poter regolarizzare la situazione, bisogna individuare la casistica specifica in cui si trova il contribuente, in base alla causa che ha provocato la mancata iscrizione del contributo, come abbiamo indicato qui di seguito.
1. Errori di compilazione del prospetto “Aiuti di Stato”
In caso di errori sul prospetto “Aiuti di Stato”, il contribuente per sanare la violazione può proporre una dichiarazione integrativa, restituendo l’aiuto di stato percepito in modo illecito, inclusi gli interessi.
Per la regolarizzazione va considerato che si aggiungono anche le sanzioni previste per la violazione, a cui però è possibile apportare delle riduzioni in base alle misure previste dalla Legge di Bilancio 2023, entro il 30 settembre 2023.
2. Errori di compilazione di altri campi
In alcuni casi è possibile riscontrare errori di compilazione di altri campi, ovvero:
- “Codice attività ATECO”;
- “Settore”;
- “Codice Regione”;
- “Codice Comune”;
- “Dimensione Impresa”;
- “Tipologia Costi”.
Se ci sono questi errori relativi al prospetto Aiuti di Stato, è possibile presentare una dichiarazione integrativa correggendo i dati.
Successivamente a questa operazione, questi aiuti vengono iscritti nei registri che riguardano l’esercizio finanziario successivo al momento in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.
Aiuti di Stato non registrati – Domande frequenti
Gli aiuti di Stato erogati negli scorsi anni a fronte delle difficoltà economiche e della pandemia vanno registrati nell’apposito Registro Nazionale, e i beneficiari hanno dovuto dichiararli. Se ciò non è avvenuto o ci sono errori, si parla di aiuti di stato non registrati.
Per rimediare alla violazione è possibile sanare la situazione in diversi modi, in base alla tipologia di errore. Ecco come fare in ogni casistica.
In questi casi l’Agenzia delle Entrate avvisa il contribuente, che può poi procedere spontaneamente alla regolarizzazione tramite specifiche procedure.
Valeria Oggero
Giornalista