- L’accordo di riservatezza, in inglese non-disclosure agreement, NDA, è uno strumento giuridico che garantisce che informazioni, idee o dati rilevanti rimangano segreti.
- Gli NDA, o accordi di non divulgazione, sono stipulati durante la fase negoziale per la conclusione dei contratti di trasferimento di tecnologia non brevettata o know-how.
- La violazione dell’accordo di riservatezza comporta l’obbligo del risarcimento del danno, come stabilito dallo stesso accordo.
Per proteggere informazioni riservate, il mezzo giuridico previsto dall’ordinamento italiano è l’accordo di riservatezza. Questo tipo di contratto garantisce che informazioni, idee o dati rilevanti rimangano segreti. In questo modo una parte assicura all’altra che non divulgherà e non rivelerà a terzi le informazioni riservate e confidenziali.
Anche noti come non-disclosure agreement, o NDA, gli accordi di riservatezza spesso sono utilizzati durante le trattative dei contratti di trasferimento di tecnologia non brevettata o know how, ma non solo.
Questi contratti sono molto utilizzati dalle aziende anche quando devono assumere nuovo personale o collaborare con professionisti esterni. Tuttavia, per essere validi, gli accordi di riservatezza devono contenere alcuni elementi essenziali, come la durata, la penale in caso di violazione e le informazioni riservate da non divulgare.
Indice
Cos’è l’accordo di riservatezza
Oggi è sempre più comune in ricorrere agli accordi di riservatezza. L’accordo di riservatezza e non divulgazione è un contratto tra privati e aziende che indica le informazioni confidenziali da mantenere segrete dalle parti. In altre parole, è un accordo in cui le parti decidono di non svelare le informazioni riservate a terze parti in modo tale che non diventino di dominio pubblico.
È un tipo di contratto sinallagmatico, ossia a prestazioni corrispettive, nonché giuridicamente vincolante. La disciplina dell’accordo fa riferimento all’art. 2105 del Codice Civile, che afferma:
“Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio”.
I contratti NDA sono stipulati generalmente in fase di trattativa per la conclusione dei contratti di trasferimento di tecnologia non brevettata o di know-how e possono chiamarsi in diversi modi: clausola di riservatezza, patto di non divulgazione, lettera di riservatezza, accordo di confidenzialità o accordo di segretezza.
Le informazioni da non divulgare hanno un valore, e non devono essere divulgate perché ciò arrecherebbe un danno, anche economico, al titolare. Tali accordi possono essere firmati da due aziende o privati che fanno affari insieme.
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A cosa serve l’accordo di riservatezza
Questo accordo è utilizzato per proteggere informazioni riservate e confidenziali ed è adottato durante la fase delle trattative, specialmente se sono coinvolte conoscenze o tecnologie non ancora brevettate.
È anche molto utilizzato nelle attività di fundraising, nelle consulenze e in tanti altri casi in cui un’azienda vuole proteggere le informazioni che non devono essere di dominio pubblico. È anche previsto in fase di assunzione di personale.
Di conseguenza, gli accordi possono essere stipulati tra:
- due imprese;
- impresa e lavoratore subordinato;
- impresa e collaboratore esterno;
- impresa e consulente.
Senza questo contratto le parti sono soggette a obbligazioni di base quali la correttezza e la buona fede. Invece, sottoscrivendo il contratto di riservatezza, in caso di violazione, il soggetto che ha violato gli accordi sarà obbligato a risarcire il danno, come stabilito dallo stesso accordo.
La durata dell’accordo di riservatezza
La durata dell’obbligo di riservatezza è uno degli elementi fondamentali del contratto. In Italia, gli accordi di riservatezza, al contrario degli accordi di non concorrenza, non hanno una durata massima prevista per legge. Tuttavia, per far sì che l’accordo sia valido, deve essere previsto un limite temporale o una condizione di validità legata a particolari eventi.
In genere, la durata dell’accordo di riservatezza va dai tre ai cinque anni. È, tuttavia, possibile indicare una durata illimitata solamente nel caso in cui si trasmetta un know-how non brevettabile, liste di clienti o informazioni personali.
In caso di sottoscrizione del contratto in fase di assunzione del personale, la durata dell’accordo si estende i successivi due o tre anni a partire dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Accordo di riservatezza: violazione e sanzione
In caso di violazione dell’accordo di riservatezza, in genere è prevista una penale, fissata con una somma forfettaria o in una somma determinata sulla base di vari calcoli matematici stabiliti da contratto.
La penale funge non solo da deterrente, ma serve anche ad evitare le difficoltà di determinare l’importo dei danni causati dalla violazione dell’obbligo di segretezza. La violazione può anche portare a una responsabilità disciplinare.
Inoltre, la clausola contrattuale relativa alla penale può prevedere il diritto di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del maggior danno eventualmente subìto.
In più, la parte lesa può richiamare una responsabilità di natura penale, costituendo un vero e proprio illecito in base alla violazione degli articoli 621, 622 e 623 c.p.. Questi articoli del Codice Penale sanzionano:
- la rivelazione del contenuto di documenti segreti;
- la violazione del segreto professionale;
- la rivelazione di segreti scientifici o industriali.
Modello di accordo di riservatezza
Gli accordi di riservatezza sono dei veri e propri contratti, e come tali devono rispettare alcuni requisiti e contenere tutti gli elementi essenziali.
Tali accordi possono essere:
- bilaterali o mutui: limitano entrambe le parti nell’uso delle informazioni;
- unilaterali: limitano solamente una delle parti.
Il modello dell’accordo di riservatezza deve presentare alcuni elementi essenziali, che sono:
- la titolarità delle informazioni che si vogliono condividere;
- l’elenco e la definizione delle informazioni oggetto di trasmissione e di impegno alla non divulgazione;
- lo scopo per il quale le informazioni riservate vengono condivise tra le parti;
- la validità temporale del contratto;
- la determinazione di una sanzione, in caso di violazione dell’accordo;
- l’individuazione del giudice competente e l’eventuale legge applicabile.
L’oggetto di tale accordo sono le informazioni da non divulgare e che hanno un valore economico. Le informazioni, che devono obbligatoriamente essere indicate nel contratto, possono essere individuate in modo analitico o generico.
È anche fondamentale indicare lo scopo per cui le informazioni vengono condivise tra le parti. Tale scopo deve essere specifico, e può essere successivamente ampliato (e non limitato) dalle parti con nuovi accordi.
Puoi trovare e scaricare il modello editabile qui: “Modello accordo di riservatezza“.
Oggetto del contratto di riservatezza
Per quanto riguarda, invece, l’oggetto del contratto, vale a dire le informazioni riservate, l’articolo 98 del D./Lgs. 30/2005 stabilisce quali sono gli oggetti meritevoli di tutela. Infatti, l’articolo recita:
“Costituiscono oggetto di tutela le informazioni aziendali e le esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore, ove tali informazioni:
a) siano segrete, nel senso che non siano nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore;
b) abbiano valore economico in quanto segrete;
c) siano sottoposte, da parte delle persone al cui legittimo controllo sono soggette, a misure da ritenersi ragionevolmente adeguate a mantenerle segrete.
2. Costituiscono altresì oggetto di protezione i dati relativi a prove o altri dati segreti, la cui elaborazione comporti un considerevole impegno ed alla cui presentazione sia subordinata l’autorizzazione dell’immissione in commercio di prodotti chimici, farmaceutici o agricoli implicanti l’uso di nuove sostanze chimiche”.
L’articolo 99 del medesimo codice richiama esplicitamente l’obbligo di riservatezza: “Salva la disciplina della concorrenza sleale, è vietato rivelare a terzi oppure acquisire od utilizzare le informazioni e le esperienze aziendali di cui all’articolo 98”.
Accordo di riservatezza e patto di non concorrenza
Molto spesso gli accordi di riservatezza e i patti di non concorrenza viaggiano insieme. Infatti, la combinazione di questi due accordi scongiura il rischio di appropriazione della propria forza lavoro da parte dei concorrenti.
Il patto di non concorrenza garantisce all’azienda che il dipendente non divulgherà e informazioni apprese durante il rapporto di lavoro e che non svolgerà un’attività concorrenziale, una volta cessato il rapporto di lavoro.
I due contratti vengono spesso sottoposti insieme per i seguenti motivi:
- il patto di non concorrenza garantisce che i dipendenti o collaboratori non andranno a lavorare per la concorrenza;
- il patto di riservatezza garantisce che dipendenti e collaboratori non divulgheranno informazioni riservate e know how dell’impresa, una volta cambiato lavoro.
A differenza dell’accordo di riservatezza, il patto di non concorrenza è valido anche se non prevede un’indennità in busta paga o altre tipologie di corrispettivo. In Italia attualmente è in arrivo anche la nuova piattaforma online contro le violazioni della concorrenza.
Accordo di riservatezza – Domande frequenti
Gli accordi di riservatezza possono essere unilaterali o bilaterali e devono indicare le informazioni riservate, la durata, lo scopo e la penale prevista in caso di violazione.
Gli accordi di riservatezza vengono generalmente stipulati durante le trattative per contratti di trasferimento di tecnologia non brevettata, o in fase di assunzione di nuovo personale in azienda.
Attraverso la sottoscrizione del patto di riservatezza, le parti sono obbligate a non rivelare le informazioni confidenziali per non incorrere nell’obbligo di risarcimento del danno e all’eventuale illecito penale. Ecco come funziona l’accordo.
Ilenia Albanese
Esperta di finanza personale e lavoro digitale