- Dal 1° gennaio 2023 aumenteranno le accise sul tabacco, secondo la nuova manovra.
- Il prezzo di un pacchetto di sigarette potrebbe aumentare almeno di 21 centesimi.
- Aumentano le accise anche sul tabacco riscaldato.
Aumentano le accise sul tabacco. I ritocchi condizionano direttamente il prezzo del pacchetto delle sigarette, che, a seconda della fascia, potrebbe crescere tra i 21 ed i 36 centesimi. A schierarsi contro l’aumento delle accise sui tabacchi, che è contenuto all’interno dell’articolo 28 della Manovra del governo 2023, sono i produttori.
Alleati, contro i rincari, ci sono sia le multinazionali che i piccoli produttori, tutti concordi nel definire anticoncorrenziale, non condivisibile e insostenibile il provvedimento.
Nella Legge di Bilancio 2023, il nuovo Governo ha deciso di aumentare le accise sul tabacco per reperire nuove risorse, causando un netto aumento del prezzo delle sigarette dal 2023.
Coinvolto nell’operazione voluta dall’esecutivo Meloni vi è anche il tabacco riscaldato, per il quale le accise sono passate al 35% nel 2022, e che saliranno ancora al 40% dal 1° gennaio 2023. Un deciso e secco aumento, considerando che nel 2021 erano ferme al 30%.
Accise sul tabacco, da gennaio ci sarà la stangata
Se da un lato non è ancora completamente chiaro cosa debba accadere dal mese di gennaio con i prezzi delle sigarette, quello che risulta evidente fin da adesso è che, quella che arriverà, è una vera e propria stangata.
Il progetto del governo prevede di aumentare il costo di tutti i prodotti con tabacco lavorato. Gli aumenti, a questo punto, coinvolgeranno:
- sigarette;
- sigari;
- tabacchi da fiuto e mastico, da pipa e da inalazione.
Il prezzo finale dei singoli prodotti non è ancora chiaro al momento, ma si ipotizza un aumento compreso tra i 21 ed i 36 centesimi per i pacchetti di sigarette, a seconda della fascia di appartenenza.
Ricordiamo che il prezzo di vendita al pubblico di questi prodotti viene deciso dall’Agenzia Dogane e Monopoli, dato che si compone di varie voci, tra le quali rientrano le accise, l’iva, l’aggio e la quota destinata al fornitore.
Volendosi soffermare solo sul prezzo delle sigarette, l’accisa è determinata dalla somma della componente fissa e di una proporzionale al prezzo di vendita.
L’aliquota base è fissata al 59,8%. Per tutti i prodotti del tabacco l’Iva è fissata al 22%, mentre le accise variano a seconda della categoria. Al rivenditore, invece, spetta l’aggio del 10% del prezzo di vendita al pubblico.
Quanto ci guadagna lo Stato
L’aumento delle accise sul tabacco è stato oggetto di ampie discussioni in seno al Governo. Fino all’ultimo momento la misura sarebbe potuta saltare, ma alla fine è passata. L’obiettivo è quello di fare cassa, anche se un’operazione di questo genere e tenore potrebbe avere un peso particolarmente importante sull’inflazione.
Senza contare che aumentare i costi delle sigarette andrà a pesare direttamente sulle tasche dei consumatori. Ma chi ci guadagna dall’aumento delle accise sul tabacco? La filiera che sta dietro alla vendita di un pacchetto di sigarette è ampia e le differenze sono molte.
Il produttore riesce a ricavare il proprio compenso dalla differenza tra il prezzo di vendita e tutti gli importi spesi, compresa la distribuzione.
Sulle sigarette è importante ricordare che la tassazione raggiunge il 78% del prezzo finale di vendita: questo significa che per ogni euro speso, 78 centesimi vanno allo Stato.
Il Mef ritiene che grazie agli aumenti sulle accise del tabacco sia possibile preventivare aumenti di entrate per 138 milioni di euro, che dovrebbero arrivare proprio dalle sigarette.
Accise sul tabacco, quanto incide sulle tasche dei consumatori
L’aumento delle accise sul tabacco interessa un italiano maggiorenne su quattro. Stando ai dati in possesso dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2020-21, nella fascia compresa tra i 18 ed i 69 anni il 25% della popolazione fuma.
A non toccare completamente il tabacco in ogni sua forma è il 58% della popolazione. Il restante 17% ha smesso di fumare da almeno sei mesi.
Mediamente, sempre secondo l’Iss, si fumano 12 sigarette al giorno. Prendendo in considerazione un aumento di 21 centesimi al pacchetto, questo porterebbe ad una spesa di circa 47 euro in più ogni anno.
Difficile, comunque, capire effettivamente e scientificamente quanto sia l’impatto economico di questo aumento sulle tasche dei consumatori, perché almeno un fumatore su cinque consuma più di un pacchetto al giorno.
Accise sul tabacco – Domande frequenti
Gli aumenti sono previsti dal 1° gennaio 2023. Ecco come cambieranno i prezzi, secondo le prime stime.
Si ipotizzano degli aumenti compresi tra i 21 ed i 36 centesimi, a seconda della fascia di appartenenza del prodotto.
Ipotizzando un consumo medio di dodici sigarette al giorno, si prevede che costo maggiore di 47 euro l’anno. Le somme destinate allo Stato sono consistenti: ecco quanto si ipotizza.
Pierpaolo Molinengo
Giornalista