Manifesto sull’intelligenza artificiale Confcommercio: le linee guida per i professionisti

I professionisti che utilizzano gli strumenti di intelligenza artificiale sono sempre di più, ma non sono sempre chiare le potenzialità e i rischi connessi. Nel manifesto dei professionisti di Confcommercio sono delineati obiettivi e principi fondamentali per un utilizzo consapevole ed efficace dell'IA.

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  • Confcommercio ha presentato di recente il primo manifesto dei professionisti per un utilizzo consapevole dell’intelligenza artificiale.
  • Nel manifesto vengono delineate alcune linee guida chiare e condivise per sfruttare i nuovi sistemi di intelligenza artificiale accogliendo nuove sfide e opportunità, ma senza sottovalutare i rischi connessi.
  • Secondo le associazioni che hanno sottoscritto il testo, i professionisti possono (e devono) fare la differenza per lo sviluppo di un ecosistema sostenibile ed etico in presenza delle nuove tecnologie.

Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia è in continua crescita e sono sempre di più i professionisti, le PMI e le grandi aziende che sfruttano queste nuove tecnologie per migliorare i prodotti e i servizi da offrire ai propri clienti. La necessità di adottare delle linee guida chiare e condivise ha spinto Confcommercio professioni a pubblicare il manifesto dei professionisti sull’intelligenza artificiale1.

All’interno di questo documento vengono definiti gli obiettivi e le opportunità che derivano dall’utilizzo consapevole e strategico degli strumenti IA, ma anche i potenziali rischi connessi allo sviluppo di questa nuova tecnologia. Sebbene alcune professioni possano scomparire con l’avvento dell’IA, sostituite dal lavoro automatizzato, ce ne saranno molte altre pronte a nascere.

L’iniziativa di Confcommercio nasce dalla necessità di garantire un impiego dell’intelligenza artificiale che non svaluti il ruolo del professionista, ma che ne migliori la qualità, l’efficienza e la competitività sul mercato.

Confcommercio, il manifesto dei professionisti sull’AI

L’intelligenza artificiale è una delle innovazioni più importanti degli ultimi anni, uno strumento capace di influenzare l’operato di professionisti, piccole e medie imprese o grandi aziende. Al contempo, l’IA è un argomento che ha generato discussioni, dubbi e riflessioni sulle competenze e conoscenze umane, sull’etica e sulla sicurezza.

Per regolamentare l’attività dei professionisti a livello europeo, nel 2025 è stato pubblicato l’Atto Europeo sull’IA (Regolamento UE 2024/16892). Con l’adozione del manifesto di Confcommercio professioni, invece, vengono fissate delle linee guida per il corretto utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, accogliendo nuove sfide e opportunità senza sottovalutare le conseguenze e i rischi dell’utilizzo di questi sistemi.

Il manifesto non si focalizza solamente sull’IA generativa, ma su tutti quegli strumenti di intelligenza artificiale in grado di modificare le attività e l’operato dei professionisti, distinguendo chiaramente due concetti:

  • applicazioni digitali migliorative, utilizzate con semplicità e spesso inconsapevolmente ma senza particolari effetti o conseguenze;
  • applicazioni digitali trasformative, che comportano veri e propri cambiamenti nelle conoscenze, abilità, competenze, comportamenti dei professionisti (non sempre positivi).

Le linee guida principali del manifesto si concentrano proprio sulle applicazioni digitali trasformative che, se non correttamente utilizzate e sfruttate, possono provocare effetti negativi o indesiderati sull’operato dei professionisti.

Principi e obiettivi del manifesto

L’obiettivo principale del manifesto sull’intelligenza artificiale è quello di affermare il ruolo dei professionisti nei confronti delle nuove tecnologie, riconoscendo il valore dell’essere umano in un contesto di sistemi automatizzati.

I lavoratori, però, devono avere la consapevolezza del cambiamento e soprattutto devono riuscire a orientare le nuove tecnologie a loro favore, sfruttandole per guadagnare competitività sul mercato e fiducia tra i propri clienti.

I professionisti devono quindi mantenersi in costante aggiornamento sulle nuove tecnologie, dedicando più tempo e investendo maggiori risorse per padroneggiare le funzionalità e le potenzialità degli strumenti di IA.

Mantenere un senso critico di fronte alle informazioni ottenute dall’intelligenza artificiale può fare la differenza, in quanto gli strumenti tecnologici basano la propria conoscenza su dati e algoritmi. I processi di documentazione, monitoraggio e verifica sono sempre necessari per evitare possibili fraintendimenti. Riassumendo, gli obiettivi presentati dal manifesto sono:

  • affermare qual è il ruolo delle professioni verso i soggetti nel mercato che influiscono sulle regolamentazioni;
  • tutelare l’integrità professionale e la qualità del lavoro dei professionisti;
  • trasparenza nell’utilizzo delle AI;
  • posizioni chiare riguardo l’uso delle AI;
  • affrontare il rischio di disorientamento, anche tramite formazione.

Professionisti e intelligenza artificiale: come cambiano i ruoli

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Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo utilizzo da parte dei professionisti si configura come un percorso in salita nel quale i lavoratori devono mantenersi costantemente aggiornati e informati sulle novità e sulle funzionalità dell’IA per dimostrare il proprio valore.

Per poter rafforzare e affinare le proprie abilità nell’utilizzo degli strumenti innovativi, il professionista dovrà mettere in atto alcune azioni:

  • formazione continua sui diversi aspetti tecnici, giuridici ed etici legati all’intelligenza artificiale per mantenere alti livelli di competitività;
  • collaborazione tra discipline e settori diversi per favorire un approccio multidisciplinare e per superare le sfide poste dall’IA;
  • adattamento strategico ed equilibrio, cioè l’adozione dei processi di IA in misura equilibrata a tutti i livelli aziendali mantenendo sempre una certa dose di autonomia decisionale.

Non solo: l’utilizzo degli strumenti innovativi che sfruttano l’IA deve essere opportunamente comunicato ai propri clienti non per questioni normative, ma per aumentare la credibilità e sviluppare la fiducia.

I nuovi strumenti tecnologici, se utilizzati correttamente e con il giusto peso, possono infatti determinare un miglioramento della qualità del proprio lavoro, nonché rendere più veloce e fluido l’intero processo produttivo.

I rischi e la necessità di regolamentazione

I professionisti devono seguire non solo obiettivi come la qualità e l’efficienza del servizio finale, ma anche constatare il possibile depotenziamento cognitivo che le AI comportano. Automatizzando una serie di processi e azioni, si rischia di rendere il lavoro umano passivo e di ridurre gradualmente l’intervento del professionista.

In molti ambiti e settori produttivi si parla persino dei rischi occupazionali dell’intelligenza artificiale, cioè la possibilità che alcune professioni possano scomparire con il tempo in favore dell’innovazione.

In linea con queste preoccupazioni, però, non bisogna dimenticare come l’avvento di una nuova tecnologia, come l’IA o come è stato con il web, comporta anche la nascita di nuove professioni digitali che richiederanno un approccio integrato tra innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale ed etica.

Introdurre delle regole condivise e delle linee guida chiare per l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici è fondamentale per limitarne l’abuso e lo sfruttamento da parte di persone che non ne conoscono potenzialità e rischi.

  1. Il manifesto dei professionisti di Confcommercio professioni sull’intelligenza artificiale, Confcommercio professioni, confcommercio.it ↩︎
  2. Regolamento UE 2024/1689, Unione europea, eur-lex.europa.eu ↩︎

Autore
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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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