- L’event planner è un professionista che si occupa della pianificazione, organizzazione, gestione e promozione di un evento per clienti privati oppure per aziende.
- Per diventare event planner è possibile seguire un percorso di studi in comunicazione, marketing, turismo o economia e poi ottenere delle certificazioni specifiche.
- Un event manager che svolge la propria attività in Italia e ha maturato esperienza nel settore può ottenere uno stipendio di oltre 50.000 euro all’anno.
La pianificazione di un evento, come un matrimonio, un compleanno o una festa di laurea, è un’attività estremamente complessa che richiede attenzione ai dettagli, molta precisione e una buona dose di creatività. Negli ultimi anni il settore è in forte espansione e questo potrebbe spingere molti giovani a intraprendere una carriera nel mondo dell’event planning.
Un event planner deve occuparsi di tutti gli aspetti di pianificazione e organizzazione di un evento, di una festa o di un congresso: dai servizi di trasporto al catering, dalle prenotazioni delle sale o dei ristoranti all’accoglienza degli ospiti, fino alle attività di intrattenimento durante l’evento stesso.
Il guadagno di un professionista varia in relazione alle tipologie di eventi che deve organizzare e al suo ruolo (dipendente, libero professionista, consulente, ecc). Scopriamo come diventare event planner, cosa serve per aprire un’attività di organizzazione di eventi, cosa studiare per diventare un professionista e qual è lo stipendio che si può ottenere.
Indice
Cosa serve per diventare event planner in Italia
Il settore dell’organizzazione di eventi, ad oggi, è in grande crescita non solo per il festeggiamento di traguardi o successi personali, ma anche come occasione di promozione di un brand aziendale o come mezzo di comunicazione e marketing.
Un numero sempre maggiore di imprese e liberi professionisti sceglie di promuovere la propria attività o un determinato prodotto con un evento (commerciale e non), che diventa occasione di contatto e conoscenza.
Esistono infatti diverse tipologie di eventi che un event planner può organizzare: si passa dai grandi eventi (come i matrimoni, le comunioni, le cresime, gli anniversari, ecc) ai ricevimenti, dai congressi ai convegni, dalle feste private ai concerti, fino alle sfilate di moda. A seconda del tipo di evento che si deve organizzare è necessario adottare strategie e proporre idee diverse, adatte al contesto di riferimento.
Per lavorare in questo ambito, è opportuno valutare la possibilità di aprire un’agenzia per l’organizzazione di eventi, collaborando con altri professionisti per la buona riuscita della festa e dividendosi i compiti in base alle proprie conoscenze e competenze; oppure svolgere l’attività di event planner come libero professionista con partita IVA.
1. Partita IVA organizzatore di eventi
Per aprire un’attività autonoma di organizzazione di eventi si devono rispettare alcuni adempimenti burocratici per non incorrere in sanzioni. Per esempio, occorre aprire la partita IVA come organizzatore di eventi e, nel caso di ditta individuale o impresa vera e propria, iscriversi al Registro delle Imprese.
Prima di avviare l’attività in forma imprenditoriale si devono anche ottenere tutti i permessi necessari dal Comune presso cui ha sede l’agenzia e bisogna richiedere la SCIA (Segnalazione certificata inizia attività). All’interno dell’agenzia bisognerà assumere del personale che possa dedicarsi a tutti gli aspetti relativi alla pianificazione e organizzazione degli eventi.
In ultimo, andranno regolarizzate le posizioni previdenziali (INPS) e assistenziali (INAIL) di tutti i lavoratori, e andranno rispettare tutte le normative relative ai locali da adibire a negozio. Se si procede in autonomia come freelance i passaggi burocratici sono ridotti.
2. Codice Ateco organizzatore di eventi
Il Codice Ateco che identifica l’attività di organizzatore di eventi varia in relazione ai compiti che questa figura svolge all’interno dell’agenzia:
- codice 96.09.05: organizzatore di feste e cerimonie;
- codice 74.90.99: organizzatore di eventi.
I costi di apertura della partita IVA se si sceglie di avviare una ditta individuale, per chi decide di procedere in autonomia senza intermediari, sono i seguenti:
- imposta di bollo (17,50 euro);
- diritti di segreteria (18 euro);
- diritto camerale (da 53 euro a 120 euro in base all’attività svolta);
- SCIA (fino a 200 euro in base al comune dove si decide avviare l’attività);
- PEC e firma digitale (a partire da 35 euro in base al servizio scelto).
I liberi professionisti, invece, avranno un costo di apertura della partita IVA ridotto e potranno utilizzare il modello AA9/12 disponibile sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.
3. Regime fiscale
In base alla tipologia di attività che si intende avviare e alle dimensioni della stessa, si può scegliere di aderire a due diversi regimi fiscali:
- regime forfettario, per le attività con un fatturato fino a 85.000 euro all’anno;
- regime ordinario, per le attività con un fatturato complessivo superiore a 85.000 euro l’anno.
Una partita IVA forfettaria ha generalmente dei costi di gestione più bassi e gode di alcune agevolazioni fiscali come l’esenzione IVA e la possibilità di pagare le tasse con un’imposta sostitutiva unica al 5% per i primi cinque anni di attività e poi al 15% dal sesto anno. Nel regime ordinario, invece, le tasse si pagano in base allo scaglione IRPEF di riferimento e gli adempimenti fiscali sono più complessi.
Il commercialista è la figura ideale per la gestione contabile e amministrativa della tua attività. I costi possono variare in base al professionista e ai servizi richiesti.
Diventare event planner: i requisiti
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Per diventare un buon event planner occorre possedere anche dei requisiti personali specifici, come ad esempio una buona capacità di ascolto e comunicazione per poter comprendere le necessità delle aziende o dei privati che intendono organizzare un evento. Al contempo è importante anche avere buone doti comunicative per poter confrontarsi con altri professionisti a livello commerciale e non.
Tra le soft skills che un organizzatore di eventi deve possedere c’è anche la creatività, necessaria per pianificare e gestire tutto l’aspetto estetico dell’evento: dalle decorazioni agli inviti, fino al dress code di riferimento per quella determinata festa.
Chi svolge questa attività come libero professionista deve possedere delle conoscenze o avere la propensione a stringere nuovi rapporti interpersonali con altri professionisti del settore per costruire una rete solida di contatti. Altrettanto importante è la propensione al project management.
Tra gli strumenti tecnologici essenziali per lo svolgimento di questa professione ci sono le applicazioni di project management che possono aiutare a tenere traccia dei compiti e delle scadenze, ma anche piattaforme di gestione per la registrazione, il ticketing e il feedback post-evento. Importante anche avere delle conoscenze di base nella grafica per la realizzazione di materiali promozionali.
Formazione e studi per diventare organizzatore di eventi
Al di là delle caratteristiche che un buon event planner deve possedere, non ci sono scuole o università che preparano i giovani a svolgere questa professione. Infatti, molti degli event planner di successo sono persone che, dopo aver svolto un corso specifico per apprendere le tecniche e le strategie di questo ruolo, hanno iniziato a collaborare con agenzie e professionisti per sviluppare le proprie capacità sul campo.
In linea generale, è possibile seguire un percorso di studi in comunicazione, marketing, economia o turismo. Non è obbligatorio conseguire una laurea, mentre è essenziale partecipare a corsi formativi e di aggiornamento per restare sempre in linea con le tendenze del periodo.
Ottenere, per esempio, il Certified Meeting Professional (CMP) o il Certified Special Events Professional (CSEP), può migliorare le opportunità di carriera. Così come svolgere tirocini o stage all’interno di agenzie già avviate può aiutare a conoscere e comprendere meglio le dinamiche del settore.
Il mondo dell’organizzazione di eventi è in crescita ed espansione: ad oggi sono sempre di più i giovani che scelgono di intraprendere una carriera in questo settore, ma a fare la differenza sono i dettagli. Considerando il gran numero di professionisti che operano nell’event planning, specializzarsi in una nicchia di riferimento (feste per bambini, wedding planner, eventi aziendali, ecc.) è un fattore che può determinare maggiore successo.
Quanto guadagna un event planner: stipendio 2025
Definire lo stipendio di un event planner non è semplice: ci sono diversi fattori che possono influenzare i guadagni di un professionista, a partire dalla sua posizione lavorativa.
Un dipendente di un’agenzia guadagnerà un importo fisso mensile in base ai compiti a lui assegnati, mentre un libero professionista avrà uno stipendio più elevato in relazione al numero di persone che si rivolgeranno a lui per l’organizzazione di eventi personali o aziendali.
Altri fattori che incidono sullo stipendio di un organizzatore di eventi sono le dimensioni dell’azienda, la tipologia di eventi di cui si occupa e la localizzazione geografica.
Secondo diversi studi, lo stipendio medio di un event manager in Italia si aggira intorno ai 30.000 – 40.000 euro lordi annui. I professionisti con più anni di esperienza alle spalle, inoltre, possono guadagnare anche di più, arrivando a superare i 50.000 euro all’anno.
Come diventare event planner – Domande frequenti
L’event planner è un professionista che si occupa della progettazione e organizzazione di eventi come spettacoli, concerti, festival, fiere, meeting, inaugurazioni, eventi corporate, matrimoni e feste.
Non esiste un percorso di studi unico per diventare organizzatore di eventi. Solitamente i professionisti provengono da studi in economia, marketing, turismo o comunicazione, ma esistono anche corsi specifici per event planner da svolgere sia online che in aula.
Lo stipendio di un organizzatore di eventi varia in relazione a diversi aspetti come l’esperienza, la tipologia di eventi e la localizzazione geografica. In generale un event manager in Italia può ottenere tra i 30.000 e 40.000 euro all’anno.
Laura Pellegrini
Giornalista e content editor