- DeepSeek è la nuova AI cinese low cost, sparita improvvisamente dagli store Apple e Google: si tratta di una vera e propria autocancellazione dal mercato italiano.
- Il modello AI low cost Made in China è diventato potente e di successo, tanto da scuotere i mercati di tutto il mondo.
- Le caratteristiche del chatbox cinese sono impressionanti e queste sono anche le chiavi del suo successo: è veloce, economica e propone prestazioni migliori.
È notizia di questi giorni che DeepSeek1, la nuova AI Made in China, ha tolto la sua App dagli store sia di Google che di Apple, in Italia. Ma qual è il motivo? Cos’è DeepSeek e perché è diventata così importante e potente, addirittura da scuotere i mercati di tutto il mondo?
Si tratta di una società di intelligenza artificiale cinese che sviluppa modelli linguistici e logico-matematici di grandi dimensioni open source.
Tra le App gratuite più scaricate al mondo (fino a qualche giorno fa almeno in Italia), DeepSeek è un chatbot in stile ChatGPT, utilizzabile da desktop e App per Android e iOS, progettato per eseguire compiti molto complessi, sia a livello di programmazione che di ragionamento matematico.
Ma anche per aiutare lavoratori e studenti nelle mansioni giornaliere, come un perfetto assistente virtuale. Scrivere e-mail, elaborare un tema di storia, spiegare un documento caricato come file o semplicemente raccontare una barzelletta, se la giornata è iniziata con il piede sbagliato. Ecco qual è il suo impatto nel mondo AI.
Indice
Cos’è DeepSeek, la nuova AI cinese
Per DeepSeek sono stati rilasciati modelli in grado di superare i migliori d’America (vedi appunto ChatGpt o Gemini), che hanno scosso la Silicon Valley e i mercati internazionali, rivoluzionato il mondo dell’intelligenza artificiale ma non solo.
Probabilmente questo nuovo nome ha rappresentato anche un’imminente minaccia al primato americano nell’AI e quindi attirato l’attenzione, ergo le ire, mondiali su di sé. Questa è la lettura di alcuni esperti del settore mentre altre aziende sostengono che questo boom rappresenti un nuovo approccio e l’inizio di una nuova fase di transizione tecnologica.
DeepSeek è il nome anche dell’omonima società, e del laboratorio, pressoché sconosciuta in Cina, che ha lanciato sul mercato un modello di linguaggio sofisticato e di grandi dimensioni, che spicca soprattutto sui quesiti logici e matematici (anche se con risposte quasi sempre in inglese), che è gratuito e più performante dei modelli americani al momento disponibili.
Una AI libera, per così dire (le prestazioni migliori in ChatGpt invece sono a pagamento) lanciata nell’arco di un paio di mesi ma soprattutto a basso costo e, aspetto non trascurabile, basata nientedimeno che sui chip a capacità ridotta di Nvidia (H800).
DeepSeek, l’AI cinese low cost ha numeri da record
In altre parole, utilizzando hardware più economici e basilari e con un budget che, a confronto dei competitors, appare irrisorio, DeepSeek è riuscito a superare nel giro di un paio di mesi tutti i numeri registrati fino a quel momento dagli altri sistemi, americani in primis.
A parte i download da record rispetto a ChatGpt e altri (come Claude o Perplexity), DeepSeek presenta altre caratteristiche da capogiro.
1. Gratuito e localizzato
Il primo, innegabile vantaggio è che non solo è gratuito, ma il modello DeepSeek R1 si può scaricare in locale, direttamente sui propri sistemi e senza che sia necessario scambiare bit online.
Ancora una volta, il modello Made in China si propone come alternativa low cost, ben più economica rispetto alle altre esistenti.
2. Performance elevate
DeepSeek inoltre ha ampiamente dimostrato di superare in prestazioni tutti i concorrenti.
Test eseguiti da terze parti hanno messo in evidenza come il modello di DeepSeek ha superato Llama 3.1 di Meta, GPT-4o di OpenAI e Claude Sonnet 3.5 di Anthropic sotto molteplici aspetti. Accuratezza, risoluzione di problemi complessi, ragionamenti logico-matematici sono al centro.
Di recente DeepSeek ha rilasciato R1, un modello di reasoning che ha superato anche l’ultimo o1 di OpenAI in molti dei test di terze parti.
3. Abilità di reasoning
Il successo di DeepSeek è il segnale di un nuovo approccio nei confronti dell’intelligenza artificiale e della transizione tecnologica. Proprio la capacità di ragionamento dimostrata è la prova lampante di come sia possibile concentrarsi sullo sviluppo di capacità avanzate, invece che rincorrersi costantemente nella realizzazione di modelli sempre più grandi e che hanno bisogno di esorbitanti risorse di calcolo per funzionare.
Questo cambio di paradigma ha permesso, proprio a piccole startup come quelle di DeepSeek, di cogliere al volo opportunità d’oro, senza avere a disposizione ingenti investimenti.
Come ha dichiarato Amjad Massad, amministratore delegato di Replit, startup di strumenti AI per la programmazione, i modelli messi a punto da DeepSeek sono davvero impressionanti.
Per alcuni compiti di ingegneria informatica Replit preferisce ancora Sonnet di Anthropic, ma la startup di Massad punta tutto su R1 di DeepSeek per il ragionamento dell’intelligenza artificiale.
4. Produzione low cost
Parliamo a ogni modo di 5-6 milioni di dollari, che hanno permesso la realizzazione di DeepSeek, la nuova AI cinese nata in un piccolo laboratorio con sede a Hangzhou, in Cina, da un hedge fund (fondo finanziato) di High Flyer nel 2015. La cifra però appare a ben vedere irrisoria, se si pensa che alcuni modelli di Open AI sono costati fino a 100 milioni di dollari ciascuno.
Non sono note, al momento, fonti ufficiali riguardanti i reali costi di questi nuovi modelli ma a quanto si conosce oggi, si può comunque parlare di una rivoluzione, in confronto ai costi delle società competitors.
5. Chip economici
Il nodo principale da sciogliere riguardo a DeepSeek resta però il tipo di hardware utilizzato per permettere questo fenomeno mondiale. Si tratta infatti di chip economici di Nvidia che hanno componenti meno potenti per poter essere venduti all’estero senza violare i limiti americani.
A tal proposito infatti, è bene ricordare che in questi ultimi anni il governo statunitense ha voluto applicare restrizioni all’export americano, ancor di più nei confronti della Cina, proprio per limitare le sue capacità in materia di intelligenza artificiale.
Ebbene, proprio la società DeepSeek ha dichiarato di aver acquistato 10 mila chip Nvidia A100 nello scorso agosto 2024 e, poco prima a giugno, chip Nvidia H800. Fonti anonime stimano a oggi che DeepSeek è in possesso di oltre 50 mila chip Nvidia.
6. La rivoluzione sui mercati
Appare evidente che, date le circostanze, modelli di intelligenza artificiale come quelli di DeepSeek rappresentano un enorme vantaggio per le aziende che vogliono investire in AI ma contenendo i costi.
Proprio il 27 gennaio scorso, le azioni delle società tech statunitensi, tra cui il produttore di chip Nvidia, sono crollate: gli investitori iniziano a vacillare di fronte alla necessità di investire ingenti somme nello sviluppo dell’AI, visto l’esempio low cost vincente di DeepSeek. Il taglio dei costi, su questo fronte, da parte delle grandi aziende del settore è già in atto.
La stessa Meta (dell’imprenditore Mark Zuckerberg) sembra che stia osservando le tecniche di DeepSeek per riuscire ad arginare i propri investimenti nell’AI. Questa realtà continua nella sua corsa alla leadership nell’ambito dell’intelligenza artificiale e lo fa con i modelli Llama, a oggi già scaricati oltre 800 milioni di volte.
Lo stop di DeepSeek in Italia
Solo pochi giorni fa, DeepSeek è stato oggetto di un massiccio attacco hacker che, in pratica, ha inviato una quantità enorme di richieste di accesso al sistema, proprio con l’intento di metterlo offline.
Dopo una perdita di oltre 1 milione di dati sensibili, a quanto pare ora il bug è stato corretto. Il rallentamento dei giorni successivi infatti ha richiesto una correzione da parte della startup, che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sul suo sito. In effetti, gli strascichi sono ancora a oggi evidenti, non funzionando la ricerca in tempo reale ed essendo il chatbox molto lento.
Addirittura, in Italia, DeepSeek non è più disponibile negli store per scaricare l’App. Sembra che proprio questa falla abbia messo in dubbio la sicurezza dei dati degli utenti, come ad esempio l’indirizzo mail per l’accesso, le password, la cronologia delle chat e le chiavi Api.
Motivo per cui il nostro Garante della Privacy ha tempestivamente disposto, nei confronti delle due società cinesi a capo della piattaforma, di limitare il trattamento dei dati degli utenti italiani con effetto immediato e in via di urgenza.
Ha poi avviato un’istruttoria ma, diramata la notizia, è DeepSeek stessa che ha deciso di auto-cancellarsi dal mercato italiano.
DeepSeek, la nuova AI cinese- Domande frequenti
Una balena, perché simboleggia i valori chiave dell’azienda, tra cui profondità, intelligenza ed esplorazione, in linea con la sua attività nell’intelligenza artificiale e nell’analisi dei dati.
L’App cinese non permette di accedere a informazioni su domande sensibili per la Cina, come la posizione di Taiwan ad esempio oppure la repressione di piazza Tienanmen.
Si tratta di Liang Wenfeng, che ha lanciato la sua startup con sede ad Hangzhou, in Cina e oggi è miliardario.
Natalia Piemontese
Giornalista