Ho una partita IVA: posso prelevare 5000 euro in contanti?

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Giovanni Emmi

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Chi ha una partita IVA può sulla carta prelevare fino a 5.000 euro in contanti allo sportello. Dal 1° gennaio 2023, la soglia massima per l’uso del contante nei pagamenti è di 5.000 euro, confermata anche per il 2024 dalla Legge di Bilancio 2024 (e anche nel 2025). La legge lo permette, ma attenzione perché si tratta di una operazione potenzialmente sospetta per il fisco.

Cosa dice la legge

Se infatti ritiri cinquemila euro per pagare qualcuno cash rischi di incorrere in sanzioni. L’art. 49 del D.Lgs. n. 231/2007 vieta il trasferimento di denaro contante e titoli al portatore in euro o in valuta estera tra soggetti diversi (persone fisiche o giuridiche) quando il valore è pari o superiore a 3.000 euro. Il trasferimento deve avvenire tramite banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.

È sempre importante mantenere una tracciabilità chiara dei fondi e delle spese effettuate, specie per le partite IVA. In caso di controlli fiscali (frequenti) dovrai giustificare questi prelievi motivando finalità e motivo dell’uso del contante.

A partire dal 18 gennaio 2024, anche l’Unione Europea ha legiferato sull’argomento. Con un accordo tra il Consiglio e il Parlamento UE, l’Europa ha introdotto una soglia unionale di 10.000 euro per l’uso del contante, e gli Stati membri potranno imporre un limite inferiore (come accade in Italia). Inoltre è previsto un controllo obbligatorio sulle transazioni occasionali in contante tra i 3.000 e i 10.000 euro, controlli che richiedono almeno l’identificazione di chi dispone il pagamento.

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Deroga sull’uso del contante

Non tutte le partite IVA però sono a rischio quando effettuano delle transazioni in contatti oltre i 5.000 euro. Gli operatori del commercio al minuto, del turismo e le agenzie di viaggio possono operare in deroga alle norme sul limite all’uso del contante e vendere beni e servizi a cittadini stranieri non residenti in Italia entro il limite di 15.000 euro1.

Per fruire della deroga è necessario inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, indicando le coordinate del conto corrente bancario o postale da utilizzare per il versamento del denaro contante incassato.

L’acquirente deve avere requisiti specifici: essere una persona fisica, non avere cittadinanza italiana e risiedere al di fuori del territorio italiano.

Inoltre l’operatore deve acquisire una fotocopia del passaporto del cliente e ottenere un’autocertificazione dal cliente. Entro il primo giorno feriale successivo all’operazione, deve versare il denaro contante sul proprio conto corrente e consegnare copia della comunicazione preventiva all’operatore finanziario.

  1. Deroga alla limitazione all’uso del contante, Agenzia delle Entrate ↩︎
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Giovanni Emmi

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Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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NOTA: la presente non rappresenta un'attività di consulenza ma semplicemente la risposta a un quesito posto sul sito partitaiva.it alla quale rispondiamo gratuitamente ai lettori, tramite il nostro coordinamento scientifico formato da un team di commercialisti e consulenti del lavoro.

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