- La Legge di Bilancio 2025 estende l’obbligo di tracciabilità per diverse categorie di spese deducibili per le partite IVA.
- Questo significa che le partite IVA saranno obbligate a utilizzare metodi di pagamento elettronici e tracciabili per avere diritto alla deducibilità delle spese sostenute per le proprie attività.
- La legge entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2025, per cui si attendono conferme definitive.
Giro di vite sui furbetti delle deduzioni e delle detrazioni: la nuova Legge di Bilancio 2025, con l’obiettivo di arginare il complesso e gravoso fenomeno dell’evasione fiscale, estende infatti l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti per diverse categorie di spese sostenute.
Il che, in breve, significa che le partite IVA in regime ordinario che operano con la deducibilità delle spese potranno farlo solo più prevalentemente attraverso metodi di pagamento elettronici. Saranno però i settori con una maggiore propensione all’evasione, come i trasporti e la ristorazione ad essere maggiormente interessati dai controlli.
Grazie all’introduzione della nuova misura a partire dal 1 gennaio 2025, la relazione tecnica del Governo stima un recupero di gettito di 432 milioni di euro, destinato a salire a 244 milioni nel 20271.
Indice
L’obbligo di tracciabilità per le spese sostenute dalle partite IVA
Le modifiche introdotte dal comma 1 dell’articolo 10 della Legge di Bilancio 2025 apportano dunque una revisione al Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il TUIR. In sostanza, è coinvolta la deducibilità fiscale di:
- rimborsi analitici relativi a spese sostenute per le trasferte dei dipendenti;
- rimborsi analitici corrisposti a lavoratori autonomi;
- spese di somministrazione di alimenti e bevande addebitate analiticamente al committente;
- spese relative a prestazioni alberghiere
- spese di viaggio e trasporto.
La deduzione sarà limitata alle transazioni effettuate con metodi di pagamento tracciabili, quali carte di credito, bonifici bancari o assegni. La nuova disciplina si estende anche all’IRAP, come specificato dal comma 2, con applicazione delle regole a partire dal 1 gennaio 2025, ovvero il periodo d’imposta successivo a quello che si conclude a dicembre di quest’anno.
L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dall’esecutivo, è creare un sistema fiscale più trasparente nel ridurre la discrezionalità nella dichiarazione delle spese. Attualmente, i pagamenti in contanti rendono infatti difficile verificare l’effettiva esistenza e congruità delle spese dichiarate, facilitando di fatto potenziali pratiche evasive.
Con la nuova normativa, la tracciabilità dei pagamenti consentirà dunque controlli incrociati più efficaci volti a diminuire le opportunità di evasione sia dal lato di chi offre i servizi sia da quello di chi li acquista.
Cosa si intende con deducibilità delle spese
Oltre ad approfondire le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 sulle spese deducibili, è importante chiarire il significato di questo concetto.
La deducibilità delle spese consente di ridurre il reddito imponibile, quello su cui vengono calcolate le tasse, sottraendo determinati costi sostenuti dal contribuente per lo svolgimento della propria attività.
Il principio alla base è semplice: dalla base imponibile, cioè quella su cui vengono calcolate le imposte, si ottiene poi il guadagno netto effettivo, tolte le spese sostenute per generarlo.
Quali sono i pagamenti tracciabili?
I pagamenti tracciabili, fondamentali nel contrasto all’evasione fiscale, sono quelli effettuati con strumenti che permettono di identificare in modo chiaro chi esegue il pagamento e chi lo riceve. Si tratta dunque di transazioni che lasciano una “traccia” verificabile, come quelle effettuate tramite:
- bonifico bancario;
- carte di credito o debito;
- piattaforme digitali di pagamento;
- assegni.
La caratteristica fondamentale dei pagamenti tracciabili è che vengono registrati attraverso sistemi ufficiali, il che li rende facilmente riscontrabili da parte delle autorità fiscali, a differenza dei pagamenti in contanti, che non sempre possono essere ricondotti a una transazione specifica.
Quali spese avranno la tracciabilità obbligatoria
Le spese per trasferte, inclusi vitto, alloggio, viaggio e trasporto, saranno quindi deducibili solo se effettuate con metodi di pagamento tracciabili, sia per quelle dei dipendenti sia dei collaboratori aziendali, nonché per i rimborsi analitici riconosciuti ai lavoratori autonomi. Saranno comprese anche le spese sostenute per servizi di trasporto pubblico non di linea, come taxi e noleggio con conducente.
Per quanto riguarda i rimborsi analitici, la normativa richiede una documentazione precisa e una gestione elettronica delle spese rimborsate ai dipendenti o ai lavoratori autonomi per le trasferte. Anche le spese di rappresentanza, propaganda e pubblicità saranno soggette all’obbligo di tracciabilità.
Altre misure per il contrasto all’evasione fiscale
Ma le novità per le partite IVA non finiscono qui. Altra misura introdotta dall’articolo 9 della Legge di Bilancio 2025, prevede infatti il collegamento diretto tra i dispositivi per i pagamenti elettronici, come il POS, e i registratori di cassa.
L’obiettivo è chiaro: arginare l’evasione fiscale, rendendo impossibile registrare un pagamento elettronico senza emettere contestualmente uno scontrino fiscale valido, la cosiddetta pratica degli scontrini paralleli, non fiscalmente validi.
La misura specifica entrerà però in vigore dal 1° gennaio 2026, così da concedere agli operatori economici il tempo necessario per adeguarsi. Una volta attivo, il collegamento tra i due strumenti permetterà di registrare automaticamente i dati di ogni transazione, inviandoli direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it